L'Austria verso la Germania?

L'Austria verso la Germania? L'Austria verso la Germania? Seipel a Berlino - Aitarmi parigini s e r ? zio incelale d? a 'Stampa») Parisi. 5, notte. D viaggio dell'ex-canceTe-re austriaco a Berlino, alla vigilia, delia candidatura del Reich alila Lega delle Nazioni, suscte qui non podi*- conge.'jturc e preoccupazioni E' vero che in talune delle sue interviste e particolarmente in quotila accordata al corrispondente berlinese della Neue Prete Presse, monsignor Saiipel ha detto che Vanschluss gli sembra per il momento ineffettuabile: ma vero è afiche che ad un redattore di un foglio della oapàtaiìe tedesca U noto uomo politico ha confessato di avene sempre praticato, per conio proprio, la tattica di poeiparare la riunione dell'Austria alla Germaniia, pel tramite della Lega delle Nazioni, ossia di aver fatto della penetrazione pacifica. Questa confessione, impregnata di diplomazia eoctesdastica, fa dire qui a qualcuno che è stato mio sbaglio fidarsi della mansuetiiiiliine di Seipel e aiutarlo a gettare le basi di ima politica cosi machia vellico. « Non sì facciano illusioni nè in Francia nè altrove» M>a, poiché c sempre meglio guardare la realta come è, invece di limitarsi a supporta quale dovrebbe essere, il Temps onora della pubblicità delle proprie colonne una lettera, scTittagli da « un eminente personaggio austriaco », dalla quale la gravità del movimento unionista viennese risulta colorita e viva. Dico l'anonimo scrivente: » Divisi dallai maggioranza degli altri tedeschi e ridotti a un territorio di una configurazione impossibile, con una testa enorme, centro importante, e delle montagne aride, i neo-austriaci non risentono nessun vincolo ohe possa unirli in modo speciale gli uni agli altri. A torto o » ragione, questa nuova Austria non vuole evidentemente vivere la sua vita nazionale. Lo potrebbe del resto? Cerrtamerate no, se essa non ne ha la ferma volontà, perchè nessuno Stato avrà mei la forza di vivere, come entità indi pendente, se non ne ha la volontà e in Austria è precisamente questa volontà nazionale che manca. L'elemento essenziale per qualsiasi esistenza non potrebbe essere suggerito ad un popolo con dei testi di trattati e dei protocolli. Tali sforzi sarebbero vani, anche se ili popolo in questione si trovasse nell'agiatezza; essi sono tanto più illusori in Austria, dove tutte te classi sociali si trovano in una situazione difficile e si dibattono in una crisi economica gravissima. Non si facciano dunque illusione nè in Francia nè altrove Gin abitanti del territorio delimitato a Saint Germain e chiamato la « Nuova Austria, a non vogliono vivere insieme ima vllia nazionale. Non lo vogliono e, per conseguenza, non lo possono. Essi vogliono unirsi aHa ijerroaniia, quali possano esserne le conseguenze, e questo è un fatto in presenza del quale 1 francesi avrebbero torto di chiuderà gli occhi. Chi Hi tiene aperti deve riconosce, re che m Austria tutti coloro che fanno della politica estera non seguono ohe la bòlfr tica unionista. Chi non fa questa polrffica non ne fa nessuna. E' una evidenza anche per chi vive in Austria e io non concepisco ÌLS2S?^i ]* jn Eranoia si rifiute¬rebbero m .rendersi conto di questo stato diGiunto al momanto dtì tr*rre le ooootosi*ni dellto stato di cose esposte, a personaggio austriaco esprime ' 1*7 speranza, per non' dir*il convincimento, che, dti fronte lEìtoelutlabile, le Potenze occidentali finiranno col ctanare la testa E scrive: * S1 ignora, se le Potenze, che dopo tutto a^JMiisioneliul modo discrete con cut la questione è trattata sul terreno intemazionale, combatteranno o nol'untoM %^&*6C*. U loro silenzio pemettf SS rare che, in ogni caso, la loro resistenza nTvi sarà irriducibile. Si dice che tóató^Giìte via quanto in seno ai Governi Stri si fi nt xà per capare che si tratta di una evoluzione spontanea e di una necessità inevite^te^SS quello che concerne part.icota^entela ^ aia, m ripete che, dopo Locarne1 <«a ™ KSnaT"* ^ wso di un inquietai!^ Attraverso Ginevra? Ma questa tesi ottimiste fondata golia fldu «^che anche la politica e la dteWià obbediscono ad una loro tovtocibitó gravita^ non trova finora consenrienteTopi* 2f tIJ? STUPÌ* di sinistra. Lo stes¬ so Temps, occupandosi nel proprio articola di ondo del viaggio di Seipel, to« ara termini tutt'altro che ameni, rjdce^^ « '^i11111? servirebbe dissimularsi gli asoet tì.particolarmente gravi di quel r^btenTa. che si preciseranno ancoro, è ioutfleduhttar' ne, non appena la Germania sarà stata a^" 5^7^? dolciastra, preconizzata da mon£»mór àaipel, il quale non vuole precipitarelSla S^vSu>J.a11comi)r[>?iettere' è meno mi colosa della politica brutale dei ianBeSma- Sfn'nf0?*6 ì'™* e raItr* tenoono'ISto ™t so fine La stampa tedesca non si inganna-: dall'estrema destra all'estrema steistraTelsa è unannme a difendere la causa dell'untone Sin- fSPf««rte che a Vorwaerts, organo s^al-democrazia, che si vanta >!ienK^idl v°, ?r I»aticare mia politica di r.aoe ohfit Ssecuzl?ne d€i lrattttti- Proclami POP01.0 austriaco vuole entrare nella grande patria tedesca e far (arte integrate n™aJ^publ)llca adesca. In realtà i U'déscM non si preoccupano affatto della sorte dei popolo austriaco. Il riattacca mento non è loro mai apparso se non sotto la forma di un assorbimento totale; essi chiedono l'unione dei due paesi non .per salvare l'Austria dalla miseria, come si immaginano ingenuamente a vnenna, ma come un compenso per i territòri che il Reich ha dovuto restituire ad^ocoft. dento e ad oriente, alle nazioni .«B*»**^:'esso li aveva -■'rilarmiiiirar'^g**M'^'B ? ? r>artpTi»L di h£t*^'"'wm Come il punto di SSFS^JP Jffazione decisiva per il domi- nio " ,\,ìr *c uCT.-i»ivtt per n aomi- "gjWUfaCb nell'Europa centrale e la ripresa ?f fiPmta verso i Balcani. L'unione sareb " be per l'Austria l'abdicazione finale, la rinunzia senza frasi, la suprema decadenza, nell annessione politica ed economica » - Trovare un'altra soluzione Non si tratta qui di timori fantastici posti innanzi per impressionare l'Austria; il primo ad esprimerli è stato ieri lo stesso Seipel parlando col corrispondente del giornaleviennese sopraindicato. La questione sta nel vedere se l'esistenza dì tali pericoli possa bastare, da sola, a spegnere i bollori degli limonasti di Vtenna, che si lasci ano rimorchiare dai pangermanisti. L'anonimo citato dal Temps dichiara di no. Ammessa tale negazione, ergerebbe spontaneo il bisogno di una soluzione, che distolga gli austriaci dall'anseWiiss. mercè l'attrazione di un intono, se, dato che non può distoglierli il timore di un pericolo. Ma qui, come sempre, alle fantasde degli osservatori politici si tarpano la ali. Il Temps emette una. serie, di imperativi categorici di cui nessuno ci riesce nuovo. ■ • Questo stato di cose è angoscioso; nel circoli interoazloiwli, in cui si è meglio ddspcv sii p.r ìa repubblica danubiana e dove non si è trascurato nessun sforzo por «iutarta nelle oie di crisi e per salvarla dalla cartastrofe, non si pur. ammettere un sólo istante che t,i sdruccioli all'anschluss e' che onestsia l'unica suluzione del próblemla a^tidSo che bisogna ar« -- ^islderare^ OneUasoi - "* distrugg * tv '«•^Sl»"'i* oeatr' ' " ' ' tio « coi me ■

Persone citate: Parisi