L'accordo di Londra per i debiti alla ratifica del Parlamento

L'accordo di Londra per i debiti alla ratifica del Parlamento L'accordo di Londra per i debiti alla ratifica del Parlamento Roma, 3. notte. Questa sera, l'ori. Mussolini, noia sua qualità di ministro degli affini esteri, ha inviato ali presidente della Camera, on. Casertano con una breve ietterà, il testo del disegno di legge che rati Tira l'accordo di Londra per il consolidamento del debite di guorra italo-inglese. Per questo l'on. Mussolini si è valso delle disposizioni del regolamento, che consente la presentazione di progetta anche a Camera chiusa. Il progetto ò preceduto da una breve relazione. La presidenza della Camera ha subito disposto per l'invio del progetto e della reflazione alla tipografia. Contemporaneamente e stato dalla presidenza, senza ricorrere ni!Ja convocalione degli Uffici, nominata la Commissione che deve osami, na.re SI diso?,7vo. di legge. 1a Commissione è risultate costituita dagli stessi parlamenl-ari che esaminarono l'accordo di VVashington e ne fanno parto gli on. De Stefani, Andrea Torre, TCrn-esfo Vassallo, Pace, Suvic, Ernesto Bellonii, Martellìi, De Capitani, Bodrero. La Commissione si riunirà venerdì mattina alle 11 e procederà alila designazione del relatore, che sarà certamente, anche questa volta, l'on. De Stefani. La discussione parlamentare avverrà, nella sedute di sabato. Per venerdì mattina è puro convocata la Giunta del Bilancio. Sembra che l'accordo di Londra, unita, monte con quello di Washington, verrà esaminato e discusso con la massima sollecitudine anche dal Senato. Infatti si assicura che l'Aita Corte continuerebbe i suoi lavori fino a sabato. La Camera alta rimarrebbe poi chiusa per tre giorni e mercoledì prossimo, 10 febbraio, si riaprirebbe per approvare gli accordi finanziari di Washington e di Londra, con nna discussione unica. Giovedì poi si riprenderebbero 10 udienze dell'Alta Corte. Domattina si riunirà al Sonato, con l'intervento del ministro delle Finanze sen. Volpi, la Commissione che esamina il disegno di legge, già nnprovato dalla Camera, sulla convenzione di Washington per il eonsolidamento del debito italiano. La. Commissiono è presieduto dal sen. Boselli e ne fanno parte gli on. Pellerano, Schanzer, Ferrerò di Cambiano, Bensa. Teodoro Mayer è relatore. Notizie estere stili'* imperialismo » italiano In questi ultimi tempi gli stranieri hanno multo, parlato dei propositi imperialisti dell'Italia. Nella rivista Xatìon di Parigi, è tracciato quello che sarebbe il programma imperialista italiano. Da rivista, dopo a.vcre rilevato che l'Italia si è messa sullo stesso piede dell'Inghilterra, assumendo con quo. sta a Locamo la funzione di garante della situazione continentale, afferma che l'Italia, si è proposta di domandare alla Società delle Nazioni dei territori coloniali. Prima che la Germania rivendichi delle colonie africane, le rivendicherà l'Italia. Inoltre l'Italia non avrebbe rinunciato a prendere piede in Asia Minore; tiene perciò a Rodi ima baso di operazioni ed attende che la Francia, si sia sufficientemente compromessa in Siria per domandffre la revoca del mandato francese. La rivista dice che l'Italia opera in quelle contrade, mercè le. missioni religiose e le scuole, e cerca di raccogliere il protettorato dei cattolici in Oriente Mussolini progetterebbe la. conciliazione col Vaticano, il quale farebbe dell'Italia la nazione cattolica più. ootentc ■tei mondo. Sempre secondo la Xalion, 11talia, opera in Africa ed in Asia attivamente. In Tunisia vi sono degli italiani tre volte più numerosi dei francesi. Il Governo italiano si propone di tenere collegati gli italiani sparsi nel mondo. Vi sarebbe un programma irredentista velato per l'Africa settentrionale. Queste le supposte rivelazioni deUa Nation esattamente riassunte, a proposito delle quali il Giornale d'Italia, del meriggio, osserva: • Vi sono delle verità e delle osagenizioni; ciuello elie è vero è Wic la politica di quelle nazioni le quali, non sono che pochissimi anni, affettavano di non tener conto dell'Italia, è clamorosamente fallila. Sono i eiemenceaii, i Poincaré, i Lloyd fieorge, nonche Wilson, che non hanno capito nulla «Iella forza di espansione di un popolo che non riesco più a stare onli-o i confini della natila. E' la storia del vestito troppo strotto per il ragazzo cresciuto magnificamente ». d i a i Il patto di Locamo ed il disarmo Dal canto suo il Tevere non mostra stamane eccessiva fiducia nel patto di liocorno, affermando che di esso ò garante soltanto il Regno Unito non già l'Impero inglese. Ora, secondo il giornale fascista, una tale garanzia è ben povera cosa, perchè lo, grande politica dell Inghilterra e fatta dal Consiglio dell'Impero, con l'intervento decisivo dei rappresentanti dei Dominions. 11 Tevere desume da tulio ciò la necessità di non lasciarsi trarre in inganno da affermazioni pacifiste e da inviti a ridurre gli armamenti, quali quelli preannunziati dal Re Giorgio nel discorso della Corona inglese. Quindi continua: « De conseguenze di una tale interpretazione del patto di Locamo, rome esplicitamente afferma il discorso delia Corona inglese, sono conferenza de.1 disarmo e riduzione degli armamenti terrestri ed aerei. Degli armamenti navali, che interessano particolarmente le nazioni più polenti, non si parla per ora.. Si vedrà poi in quale mudo si possa arrivare, ad ima riduzione degli strumenti navali altrui (soppressione per esempio dei sottomarini). Fortunatamente in seguito ad ima iniziativa, alila quale si <"; «snudata l'America, la riunione preparatoria dalla conferenza del disarmo è stata rimandata. Vi è cosi più tempo per definire l'ai (espiamento dell'Italia di fronte a questo nuovo tentativo di truffa sentimentale: il disarmo! Magica parola che può costituire una potentissima leva psichica a favore dello potenze che controllano la vita del mondo, ed hanno tutto l'interesse di impedire il formarsi e lo svilupparsi di nuo\c forzo che. potrebbero modificare l'attuale stalo di cose. Perchè l'opinione pubblica non sia fuorviata dalla solita faciloneria giornalistica, non è male che si insista sulla pochissima consistenza della garanzia loo.araesoa, e sulla necessità di non lasciai-si trascinare nei gorghi di una letteratura falsamente umanitaria e pacifista, la quale aion potrebbe che minorare la superila, rinascita dolila coscienza nazionale italiana ». La polemica fascista A proposito! della polemica svoltasi nell'ambiente fasciste sulle direttive e funzioni del pirtito, qualche giornale riproduce quantcTtócrive Monarchia, orgiino dcll'Associaziont monarchica nazionaliste di Milano. Riassumendo la recente discussione il giornale milanese osserva: « Si trattavalcli delimitare le funzioni c il raggio di azijuV dei Partito di Governo e l'argomento i ftiiportaniiesimo. L'on. Farinacci ha preso Ila discussione come un attacco persomi ,e Vjd ha avuto torio. Bisogna bene mettersi in testa elio Governo e Partito di Governo cono c'uc loncOzioni ben distinta. Non si piò coii'onu re. Il Partilo dà forza e autotrilt al Gol■• ; nu. lì verno esercitu, con questa forza, v<> piop ., funzioni. Non e possibile ce a fonile*': e dui ••>.-. l] capo del i u".. il sagrétójrlo ^ iìu non è una autorità più del sèkretario generale di qual. altro part'to; a il co'.riuanll fl| iin esercito, in questo casol in cui vi c un ;olo generale. Naturalmente, nud'o ri ir s 11 i rtpn vólo per tntìiJJ gregari. L'on, . inciiili del partito/ esercitano una amo superiore a quella rrpi prefetti. Evidenlcrraul, egli devv avere el«menti per dire ciò o per i'Ccì ivo. sogna credergli sulla parola e bisogna dolersi di questo fatto, perché i segretari generali o provinciali di un .partito sono, ài di fuori di osso partito, dei semplici cittadini, che hanno verso il .prefetto, rappresentante del Governo, tutti i doveri o nessun diritto. Ciò che Arnaldo Mussolini scrivo è dunque esatto e la diversa, opinione espressa da Farinacei non puù che dispiacerò a chi si ispiri alla più etenicnlore equità ». Norme per la stampa cattolica La Giunta Centrale dell'Azione Cattolica ha concretato le norme per la stampa cattolica, il cui testo è pubblicato stasera dal Corriere d'Italia. Le norme sono precedute da una premessa che rileva i caratteri differenziarti dei giornali cattolici. La premessa è cosi formulata: « In senso laTgo. giornale cattolico è quello che. scritto da cattolici, non contiene nulla contro la dottrina e la morale cattolica e ne segue e difendo lo norme Dentro tali linee, il giornale può perseguire intenti politici od economici, purché tali intenti non siano _>n contrasto con la dottrina e la disciplina della Chiesa. Invece, giornale cattolico, in senso stretto o meglio di azione cattolica, è il giornale che, di intesa con l'autorità ecclesiastica, ha, come scopo diretto, un efficace apostolato sonalo cristiano a servizio della Chiesa e in aiuto dell'Azione Cattolica i>cr il rag-giimsi'meirto del suo altissimo Une, che è la restaurazione cristiana della 6ccictà. Tale eiornale. implicando almeno indirettamente" la responsabilità dell'autorità ecclesiastica e dell'Azione Cattolica, dovrà seguire rigidamente le norme emanato dalla Giunta Centrale, col consenso e l'approvazione della suprema autorità ecclesiastica Esse norme rigu.-irda.iio lo spirito elio deve informare il giornale, al mrxlo di tratr tare le questioni politiche e sociali, gli scrittori, l'organismo editoriale «. Si afferma poi che il giornale non deve mai perdere di viste il suo fino, che è quello di contribuirò a diffondere e applicare i Pfliicipi della dottrina e della morale cattolico. Le norme concernenti le questioni politiche sono così formulate: « n giornale non deve aderire, tanto meno legarsi, a nessun Partito.-Esso non può certo dis'jmeressarsi dei problemi e degli avvenimenti politici, ma alla parte politica non devo --lare un'eccessiva prevalenza. Sia organo imparzialmente informativo, non mai espressione di tendenze politiche, possibili nei campo cattolico, e alle quali il giornale, seguendo l'esempio dell'autorità ecclesiastica e dell'Azione Cattolica a cui intende servire, deve mantenersi superiore. Sia elevato e sereno nel prospettare e nel discutere le diverse questioni. Libertà di esame e di critica degli avvenimenti politici, considerandoli nel loro valore intrinseco e in relazione aali interessi della Chiesa e delle animo e non mai nel loro ridessi sulle diverse correnti politiche dei cattolici. Sia alieno dalle polemiche e non si presti particolarmente a quelle le quali risultino irte di competizioni politiche o comunque contribuiscano ad accrescere la passionalità politica. Esorti anzi i cattolici a mantenersi uniti nella difesa dèi diritti delia religione e della morale e nell'ossequio devoto alla Chiesa, specialmente quando questa crederà opportuno di intervenire. Li richiami a cotisorvnre il mutuo rispetto, pur nella diversità dello opinioni e a non offendere mai la dignità e la rarità cristiana. Soprattutto insista ne] difendere il diritto che ha la Chiesa di dare indicazioni e direttive- per quanto concerne la disciplina e il programma delle organizzazioni cattoliche e di essere conseguentemente obbedita anche in -riguardo alle questioni politiche, quando queste toccano interessi religiosi. Circa l'azione sociale il giornale deve diffondere il pensiero sooiale-cattolico, applicalo agli avvenimenti e richiami le diverse classi sociali all'adempimento dei rispettivi doveri per -ottenere il -rispetto dei reciproci diritti nell'azione tirila vara, fratellanza e unità cristiana ». I i