Il debutto: La potenza delle tenebre.

Il debutto: La potenza delle tenebre. Il debutto: La potenza delle tenebre. inni uni.. KCClfl POP Tolsi rali a (iiorgin l'ii.u.-li .li essere veti, noi in liiodò particolari! d'aver nei- la piT.Kenluziorin della sua Cornuti, /../. l'alensa. delle. Tenebri: di leeone . Curiosità viva ora in noi di conosi-ei-i da vicino l'inscenatore illustre, russo di origine n francesi! di adozione, da eiriini'iit- eriUci pnrigjni giudicalo il principe de. gli innovatori .- il suscitatore ili nuove attivila artistiche por il teatro francese oggi jnipovci-iio da eccesso di produzione. Curiosità ii"ti minori! avevamo rli sentire Ludmilla I iloeff, una. attrice che i francesi dicono prodigiosa, a. motivo che prima di rivolarsi al pitbhiieo -i è rivelata a se stessa, e alla rjua.li! i Cremleiix attribuisci., ima inflm nza pan a quella esercitala dn Gabriella llejane, demolitrice rli classici scherni e rivoluzionaria iter istinto. La scolto, per il debutto, del fosco dramma tolstoiano, ha. servilo a renderò la nostra curiosità ancora, più accesa. Nota a noi, attraverso ad ima niirahilo ed una indimenticabile interpretazione, quella di Ermete Zucconi, /.(/. l'utenza dulie Tenebre, por un insiciiK! .li circostanze, è diventato il dramma tipo ai quale si sreir. richiamati tulli i nostri artisti nella interpretazione e nella messa in scena qj ni.er" di (tutori russi: da Turglieniefi a. fìorki : unica eccezione Andreiifr. clic ha trovato nella. OVi dell-Tomo. per volontà di Maria Melato, una inquadratura ^evitile di carattere fantastico. Ora. essendo il l'itoi'-rt', più che un attore ili gran nome, un inscenatore di larga, fama, la. nostra illesa si (. mitrila dal desiderio di constatare rome egli realizzi il capolavoro leatrn. le russò, dr.-imÙKi realistico presentalo dai nostri _ alimi realisticamente, tenendo fede ai suoi principi, secondo i quali l'inscenatore di un'opera, senza allontanarsi dalla, verini, deve guardare più che un'apparenza di essa pi suo significato profondo, cercarne la corrispondenza nel cosciente, come nell'incosciente, nel visibile come nell'inespresso, e arrischiarsi persino ti pene-irare nel mistero delle rosi'. A maggiore chiarezza delle annotazioni cronistiche e critiche che sto per fare sulla, interi.relazione e sulla inscenalo™, della l'utenza delle Tenebre. .- opportuno ufi riChiamo all'opera. Leone Tolsioi ha .-crino quésto suo dramma nel periodo in cut, deluso, aniareggiofo. scontento di tirilo e di se stesso, maturava la. crisi che doveva portarlo lilla fede. Nel draiir.ina ha dato fonilo al -no pessimismo, raggruppando e fondendo, in una fosca miscela, tutto quanto può immaginare di triste rumano malvagità. Lo spirilo di I inalo appesiti, col suo flato l'atmosfera del dramma, e anche quando N'ikita, toccali, il fondo dell'abbiezione, coli'uccisici ne della sua creatura, confessa la sua colpa, pei- cercare ip liberarsi dal rimorso che gli conficca sempre più addentro le unghie net cuore, il cinlo, invece di rischiararsi, ancor piti si abbuia perchè la pietà col suo grido non riesce, a soffocare l'urlo di ini.-prelazione. Il ma.':.' Iia nella Potenza, delle Tenebre, ire volti, disegnati magistralmente: N'ikita, Malteria, la madr» ili Xikita, Ainmissia. la donna che .N'ikita spesa dopo che questa -i è sbarazzala del [.rimo murilo, Peter. .Viiiir.issia, amimlc di Nikitn, snggeslionatii ria Mtitrena de vuole pei- il tiglio la ritoglie, il denaro e le iene di Peter, uccide il marito: Nil;ila, a stia volta, sposala Ami»testa die disprezza per il delitto che ha conunesso, diventa l'amante ili Akulina, ligia ili primo letto di Peter e suggestionalo dalla moglie, epe non vuole scandali e assicurato alla figlia un buon matrimonio. uccide la creatura die Akulina lui rlaio alla luce Perseguitato noi dui rimorso, fa pub- biica confessione d»i suo delitto. Intorno aquei.- tipi, che ricordano i dannali delle bolg- dantesche, il quadro fosco .Iella, de- generazione fisica e morale dei contadini russi. Ermete Zucconi, ultore die la realtà prende 'Unicamente come specchio nella suo arte, quando inscenò la l'utenza delle Tenebre, si feep uno studio di presentare l'ambiente realisticamente, non solo come linea ina anche come colore e cercò, nello interprelazione, di essere quanto più possibile vero. E fu la sua personificazione di N'ikita una cosà superba, una delle migliori sin\ degna ili essere posta vicino a quella di Osvnildo negli Spettri. Vi sono particolari, dettagli, sfumature, piccole otnbie. che nvi sono rimaste cosi impresse nella mente die non ho di. da chiudere gli occhi per rivedermi dinunzi il grande attore nelle vesti del .servo diventato padrone. La. sua interpretazione, colorita e ricca di elementi condri nei vari episodi dr-H'ubbrincliozza e nei sussulti amorosi si faceva atroce nel tuo. mento del delitto per il realismo delio mimica e dell'espressione. Spasimatilo pel rimorso, panna, essere in realtà assalito dalle furie tanto era spasmodico il suo dibattersi iter sfuggire alla persecuzione. E che profondilo: di strazio nell'atto dell'accusa! Con rinsoétiatura pitoeffiuna, che vuol essere sintetica, la visione si rimpicciolisce. E' questa la prima impressione elle proviamo quando si apre il velario. L'isbà, nella nostra messa in scena realistica, era la capa tipica del contadino russo, cosi come il draii.ina die devasta la casa di Peter ci sembrava il dramma di tutta una razza: lineila invece che ci presenta P.iioelf è proprio l'isbà di Peter, e il dramma e. la storia, di quelle determinate persone die vediamo vivtao dinanzi a noi. Una finestra, delle pareti rotte, che tappi.senlano la porta, la nicchia ove si suppone debba esserci l'immagine saera, il corridoio che mette nella cantina, il fienile, due tovaglioli e una coperta appesa al muro. Ecco tulio. Dalla finestra entra un raggio di sole. Ecco l'ambiente. Osserviamo i tipi. Vestiti e truccature perfette. Nessun arlilldo: dei contadini autentici. La stanza è piccola, ma l'ambiento c'è. Il velario si chiude per la prima, volta lasciandoci un censo di delusione'. Nella Compagnia Pitoeff ci- affiatamento, c'è fusione, colore, vivacità, naturalezza, ma pochi e scarsi i rilievi. Niente di quell'atmosfera l'osca che ci attendevamo a segnalazione dell'imminenza dell'uragano. Cui pochi segni, neiile resti di Anioutka, la figlia minore di Peter, Ludmilla Pitoeff si è latta vedere. Ila. grazia, spontaneità, leggerezza. Disegna il caraltere felicemente. Con un delicato giuoco scenico ci si à mostrata pure la signora ('.rinewsky, Akoutiuu. Niente di particolare negli aJtri. Nel secondo allo ia novità e data dallo scenario: dei panni siesi in pieno sole, con uu cielo di un azzurro cupo. La stessa accuratezza notala nella, interpretazione del primo atto, n.u. l'assentai di ogni colore tragico nell'azioni-. Come già nel primo atto, il colloquio fra Matrona e Anissia, nel quale pure è la vita di Peter die è in giuoco, vi è assenza di concitazione a non si esce dalla tradizionale recitazione. Pelei- ago'nizza e t'annunzio e dato da un coro di pianti die ci lasciano, indifferenti. Sei terzo atto ritorniamo nell'ambiente .le! pruno, a notte. Il duetto tra Akini e Mitriteli, ci dà modo di notare nel Carpentier un attore non comuni!. L'arrivo iti Nikila. l'urto tra Anissia e Akoutiuu. la maledizione del vecchio padre, sono rappresentati con buon effetto di teatralità, l'itoi'-lt lui qualche momento felice, (nine lo ebbe nella scena lutale del primo atto nel contrasto con l'orfana; ottiene ottimi effetti realistici con una stul diala semplicità di mezzi. Nel quarto atto abbiamo fu rhelazlOne di Ludmilla Pitoeff. La. commozione che non m e. avuta quando Nikila uccide il bambino e lo seppellisce, prorompe dal colloquio fra Aniutka e Mitriteli, die è Interpretato con tale semplicità e tale intensità di sentimento che fa prorompere il pubblico in una ovazione calorosissima che si ripete più volte. Non abbiamo di ironie un'attrice connine, ina una attrice eccezionale. Con la confessione di Nikita iat10 quinto), ricadiamo in piena teatralità Constatiamo clic il Potoeft sa con intelligenza disciplinare i suol mezzi e raggiungere effetti drammatici senza ricorrere a movimenti banali. Il pubblico lui fallo lilla Compagnia PiloejT. di cui avremo tempo di occuparci, e a: suoi maggiori interpreti, ottime accoglienze. i'« teatro bellissimo e molti applausi ad ogni al to. mi.

Persone citate: Carpentier, Leone Tolsioi, Ludmilla Pitoeff, Maria Melato, Pitoeff

Luoghi citati: Spettri