Una condanna per offesa al Primo Ministro

Una condanna per offesa al Primo Ministro Una condanna per offesa al Primo Ministro [Tribunale Penale di Torino) E' stato ieri discusso in Tribunale, per direiUssima — presidente I'aw. AnlonclJi e l3ubblico Ministero l'avv. («isalegno — il primo processo dovuto al rc?n'o decreto del dicembre 13zó, che. punisce le offese al Primo Milustro. Impuiato era un manovale ferroviario, ccrto Doglioli Francesco, ria Oviglio, ma residento nella, nostra città. ETa imputato di avere l'altra notte, ini un cat'ft': di via Nizza, offeso ia persona del capo del Governo con una prava frase. Il Do.slioli narro che eflcl- ! tivamenio s'ora trovato nel caffé con certi Borgogno e. Orna.. Uno dei due anzi aveva offerto la. consumazione. Aggiunse che conversavano pacatamente di varie cose, quando il discorso cadde sul fascismo. E con Unno: — Ad un ceto punto mi consigliarono di iscrivermi al Fascio, ma io mi rifiutai, di chiarandotìB simpatizzante comunista. A'.lora vidi il Grua alzarsi di scatto e recarsi a chiamare un brigadiere dei carabini"ri, clic era in una sala attigua. Fui arrestato; rimasi allibito, ed eccomi qui- Ma sono in nocenlissimo. Presidente: — Il brigadiere avrebbe potuto udire quella frase? — No. Eravamo noi tre. il brigadiere era nell'altro locale. — Avete, la tessera? — No. L'ho avuta un tempo. — E quel giornale sovversivo che vi fu trovato in tasca ? — 1,'avevo per caso. Me lo diede tm amiro. — Chi vi cffrl ili ce.ff?? — 11 Orda. Il teste. Borgogno Eugenio, impiegato ferroviario, depone di avere conosciuto il Doglioli nel 1018. Avendolo incontrato l'altra sera al caffè, si misero a discorrere degli ultimi avvenimenti uditici. Aggiunge :! teste: — L'imputalo mi confessò che conservava ancora le sue idee drl 1918, perché la nostra conoscenza data da quell'epoca appunto. Pubblico Ministero: — Tempi fortunatamente Passali I Presidente, al teste: — E lei nel 1318 cosa era? Teste : — Allora ero simpatizzante socialisia. Pagavo le mie quote, ma in servizio non m'occupavo di politica. — Come profferì il Doglioli quella frase? -- A conclusione del suo discorso. — Come, era nel 1filS l'imputato? — A parte lo sue idee, era un ragazzo tranquillo. Segue il testo Grua Giovanni Hatlista. impiegato ferroviario e capo-squadra in borghese della Milizia ferroviaria. Dichiara di non avere prima mai visto l'imputalo. Quando arrivò nel caffé, i due stavano parlando di servizio, di politica, di licenziamenti, di ferrovia. Sedettero a un tavolino e il Doglioli si lasciò andare a confidenze. Diese che era comunista c che faceva propaganda di comunismo nascostamente, spiegando che nessuno se ne ora mai accorto, perchè in serviZio faceva il suo dovere, eppcrciò nessuno lo aveva mai pescato. Il teste continua: — ji Doglioli, dopo aver dichiarato che sarebbe rimasto sempre comunista e che non aveva la tessera in tasca esclusivamente per misura di prudenza, pronunciò la nota frase incriminata. Allora, preso da. sdegno, mi rivolsi ni brigadiere dei carabinieri. Si rinuncia a interrogare questo brigadiere dei carabinieri perchè non era presente al fatto, e cosi i testi sano esauriti. 11 P. M. spiega che il nuovo dccreto-l^gge è chiaro, è esplicito. Non mette in dubbio le coniiclenze a cui si è lasciato trasportare l'imputalo c neppure ia frase pazzesca eh'-1 ha prò- nunciato. Chiede quindi ia condanna del Do-glieli a 10 mesi e L. 830 di multa. il difensore d'ufficio, aw. Petruzzellis, chiede il beneficio edlla semi-infermità e quindi una condanna condizionalmente, per modo che il Doglioli non possa perdere il posto. Il Tribunale condanna, l'imputalo alla pòra di sei mesi e L. fflf» di multa, escluso quindi 11 benefìcio della, condanna condizionale. _

Persone citate: Borgogno, Borgogno Eugenio, Doglioli, Doglioli Francesco, Grua, Grua Giovanni

Luoghi citati: Oviglio, Torino