I BALCANI IN TRENO

I BALCANI IN TRENO I BALCANI IN TRENO (Dal nostro invilito specialitU ffi thi Il SOFIA, gennaio. Questo " convenzionale » liulkanzua, che in cinquanta ore di viaggio conduce da Budapest a Sofia ed in altre trenta ore raggiunge Costantinopoli, è un pò nelle genti radunate nelle sue vetture il treno rappresentativo delle pirssioni, delle speranze, delle inquietudini delle genti balcaniche. E' difficile segnare i limiti territoriali del cosiddetto u balcanismo ». La catena di montagne che traversa la Bulgaria dopo aver dato il nome alla penisola balcanica è stata onorata, dai trattati di pace, di un assai più ampio dominio spirituale. L'atmosfera balcanica ha conquistalo, col trattato del Trianon, la mutilata Lngheria, è salita in Ceco-Slovae.chia, arriva forse fino a Danzica! L'Ungheria che, per la oa e per l'alto gra sembrava avesse rice compito di essere anche una lampada di civilizzazione accesa nell'anticamera dei Balcani, appare oggi oscurata dalle subite lacerazioni e niù che influire con la sua respinta e vilipesa civiltà sullo genti del sud e dell'oriente si trova avvolta dalla tormenta di rancori e di irredentismi che nel passato avevano dominala la politica dei popoli balcanici. sua posizione""geografi- !ido della sua coltura icevuto dal destino 'il Un banchieri? dì Presburgo Si parto da Budapest affollata di profughi ungheresi della Transilvania, del Ballato e della Slovacchia — ve ne sono 350 mila in Ungheria ed appena giunti a Sofia sentite ripetere che la Bulgaria è impotente a sorreggere l'immane peso politico ed economico cadutole addosso coi trecentomila profughi giunti dalla Tracia e dalla Macedonia — si parte da Budapest piena dello scandalo dei falsificatori di franchi francesi ed arrivando a Sofia si apprendo che nelle ultime settimane sono stati arrestati venti falsi monetari, che avevano costituito una vera cooperativa di euiissione, e con gli arrestati furono scoperte quattro macchine, una per la stampa e tre per la preparazione della carta occorrente alla fabbricazione di biglietti da cento dollari e da cinquemila leva. Le macchine, come quella adoperata dai falsari di budapest, era stata fornita da una ditta di Lipsia. Nessuna, meraviglia: il Tialkanzug che si forma a Berlino passa anche per Lipsia! Fino alla frontiera jugoslava-ungherese il « treno dei Balcani » è predominantemente una palestra di discussioni sulle delusioni, sulle, errate ripartizioni, sulle pene dei popoli che componevano il mosaico del vecchio impero austro-unga/Mco. C'è un banchiere di Presburgo (Bratislava) che narra le sopraffazioni compiute dalla do-minazione czeca. Egli fu chiamato all'in- domani dell' armistizio, dagli esperti di Wilson per prospettare la situazione politica della città. E cominciò il suo discorso così: «Signori, Presburgo domandata dal governo czeco come capitale della Slovacchia è una città tedesca che da molti anni fa parto dell'Ungheria... ». Chiarissimo esordio, ma gli esperti aggrottarono le ciglia e se lo fecero ripetere. Il banchiere non ebbe miglior successo : non capirono, non vollero sentir altro e se ne andarono mormorando : « Impossibile dare un giudizio, •la situazione di questa città è troppo complicata! ». Un viaggiatore ebreo lamenta la crisi del denaro, la precarietà degli affari, gli sviluppi dell'antisemitismo. L'Europa e in decadenza, continuerà a scendere la china fatale anche se si illuderà di aggrapparsi alla stabilizzazione dei cambi. Se fosse giovane andrebbe in America dove c'è ancora da fare, ma è vecchio c preferisco viaggiare i Balcani... Un colonnello turco amico di Kemal Ora iu Temi lincia a parlane un colonnello turco amico di Kemal pascià. Sua moglie, vestita all'europea, coi capelli alla garsonne, fuma disperatamente delle sigarette ed interviene tratto tratto nella conversazione esprimendosi in stentata lingua tedesca, ctispairsa di parole turche che il compiacente marito si affretta a tradurre. Tempi nuovi in Turchia, accelerato aiMmo di trasformazione, completa emanjcri>paziioroe femminile! Pochi mesi sono bastati ad abolire l'harem, a vietare la poligamia, ad infrangere la rigida e secolare clausura della donila. Niente più vestito a tipo unico, niente ciarciaf, niente ferege: moda europea, esistenza europea. Il colonnello descrive la oiapida europeizzaziome della Turchia, le riforme compiute, ,11 fervido conisernso delle classi colte all'opera di rinnovamento che fra pochi anni metterà la Turchia, allo steeso livello degli altri Stati europei. Si è compiuta una rivoluzione po litica e reliigiosu; tutti i ponti col passato sono sitati tagliati. Mutati i costumi airliitrariamenle inseriti nel Corano, delimitate le funzioni ed i caratteri del clero, dsito impulso alle opere pubbliche, all'agii-iicoltura, all'industria, all'istruzione. Vi è faine di strade c di ferrovie, di macchine agricole. Si tracciano strade e ai costruiscono febbnilniente feiii'ovie in Asia Minore. Si incairag-giLa l'agiriiooltuj'a datuuidola di slirumenii di lavuxo e di atn-ade di co~ iiiuniicazione per accrescere e facilitare la vendita dei prodotti delle migliorate colti vaziioini. Si credeva che senza i greci, espulsi dall'Anatolia, non fessure possibili . traffici. 1 tatti hanno smentì»!u questa asseraiboe; i greci, in gran parto, non eaiano produttori ma óateme&ani e ectoo btati eosfiiituiiU, senza difficoltà, dai turchi. Il lei è abolito; proibjto per legge. Vi furono proteste da parte del più fatiiartiicii. A Sivas un iman, die aveva fatto pubblicamente della propaganda contro il cappello, veinne Atnpioeaito. Quattro altri protestatari furono condannnaitii a 15 anni di carcere ed il sinduco a 7 anni. Kemnl pascià, ha ripetuto il gesto e l'azione di Pietro il Grande quando afferrava le lunghe barbe dei bojari e le amputava con uri colpo di forbici ». La nuova Turchia ha riformate le leggi, Ini modificata la procedura civile e penale. 11 presidente della repubblica, per uin delitto di diffamazione, è punito da uno a irò anni di carcere, e per una jingiuTia da tre me.-i ad un anno. La diffusione di fotografìe per.nogi-afiehu o di canzoni oscene è P»**** co,n soi m6Sli di carcere. L'espp S!ZÌOlI,ie. la vendila e la siampa di litai am 'n»™1'' le rappresentazioni di plms cinematografiche e di commedie che offendano i buoni costumi inconrano iti pumiaioni due variano da un mese ad un animo di carcere. L'import azione e la vendita di oppio, morfina, cocaina ed hascisc è colpita con un anno di carcere. Per i falsi monetami la legge stabilii.see una punizione di dieci animi di capoeirie rigoroso. Procedcindo all'eiiiropsiizzazicine della Turchia il govenno di Angora si preoccupa nello stesso tempo di difendere il paese dalla corruzione che ini quesiti ultimi anni aveva assunto vaste proporzioni. Mosul e li trattato nissc-turco Si parla di Mosul e dell'Inghilterra. Questione spinosa per la Turchia che 'ha uiuia grande necessità di pace per elaborare il proprio programma d'i ediifìcazioine niinnovataiice. Ma il colonnello assiiioura che weissuiiio in Turchia pensa per il momento ad urna guerra contro ringhiiltenra. La Turchia è più forte deH'lffighiillerra sulle f/rcmitiere dell'Inak e le truppe turche potrebbero inipos.as'ssajrìsii eemza grandi difficoltà di Mosul ma nello stesso tempo Angora non ignora che una guerra con l'Inghilterra wiisrciiirebbe fatale alla Turchia. Il governo di Angora rimane su un terreno di resistenza passiva; non riconosce la deci-ione del Consiglio della Lega delle Naakmi. Vi sono società petrolifere inglesi che aspirano allo sfruttamento del terai-1 torio di Mosul ricco di giacimenti di pe- i liroliio, ma finché la questione politica non ' è risolta, finché la Turchia, non riconoscendo la decite:one della Lega delle Nazioni, lascia sospesa su Mosul la spada della gue.wa, 11 capitole straniero non oserà, ad avventurarsi nelle bramato speculazioni petrolifere. L'InghilteaTa non potrà valorizzare là conquista fatta e sarà costretta a grosse speso per mauiitene.re sul tenniitónio contestato una fittizia e seniore fumino previsioni oscure da parte del governo di Angora die ha creduto tuttavia utile premunirsi contro ogni sorpresa contraendo un'alleanza col governo di Mosca. Il recente trattato russo-turco considera il caso di operazioni militarli di una o più 1 iiiiaidiLaia sovranità. Sulle possibili riper j ciissiiomi del dissidio anglo-turco noni si a to e a ~ a o i , potenze contro una delle parti contraMi'i ! ed ha un carattere difensivo Due serbi che parian ri! gue<ra Belgrado: due ore di sosta. Staziona brulicante di soldati e di ufficiali: partenza di un treno militare per Nisch. Due nuovi ospiti nel vagone: un ufficiale ed un funzionario serbo. Il primo informa, con qualche cautela, che i visibili movimenti militari riguardano spostamenti di truppe verso il confine macedone. Misure di precauzione: l'irritazione dei macedoni contro le persecuzioni greche, le possibilità di incidenti di frontiera, i pericoli che possono derivare da qualche possibile colpo di scena della dittatura di Pangalos vengono prospettati dapprima vagamente, poi la conversazione si riscalda ed esprime, attraverso le parole dell'ufficiale serbo, l'atmosfera di risentimento formatosi in questi ultimi mesi-in Jugoslavia contro la Grecia. Gli animi sono esasperati contro il governo di Atene. Vi sono stati comizi in diverse città della Serbia e della Macedonia per protestare contro l'attitudine delle autorità greche verso le minoranze macedoni in Grecia, private di tutti quei secolari diritti goduti sotto il regime turco. Confische di beni, espulsioni, internamenti, sevizie di tutti i generi sono rimproverati alle autorità greche. Pochi giorni 1a quindicimila macedoni, riuniti a comizio a Monastir, hanno protestato contro le violenze dei greci a danno delle popolazioni slave di Lerinn., Vodena e Cozaui, violenze che si estendono dalle ospulsioni agli internamenti, dalle confische dei beni alle confische, delle istituzioni nazionali religiose e scolastiche, ed hanno invocato l'intervento del Governi) di Belgrado per ottenere la. restituzione delle chiese, delle scuole ed aver garantite normali condizioni d'esistenza. Gli abitanti di alcuni villaggi, soggetti alla Grecia, hanno inviato una protesta alla Lega delle Nazioni. Germi pericolosi per chi conosca l'atmosfera balcanica. Vi è l'eterno alveare macedone in discussione, vi sono le persecuzioni greche e le ammaestrate proteste dei comizi macedoni, promossi dal Governo di Belgrado, vi sono le premesse di un possibile conflitto che trovano facile sviluppo nel rimescolio di vecchi risentimenti, di antiche e nuove cupidigie territoriali; Si riapre il libro delle guerre balcajùcJitì, si riesaminano le partite che pa- revano chiuse, si contestano le frontiere che sembravano definite, si riprendo la propaganda, dei diritti etnografici, geograi liei ed economici. Lo spettro della guerra minaccia di riaffacciarsi per queste vie sull'orizzonte balcanico. La Jugoslavia, ha. denunciato il trattato di alleanza, concluso nel 1013 tra la Grecia e la Serbia, ha. respinto la proposta, di un patto di garanzia fra gli Stati balcanici presentato dal ministro greco Rentis alla Lega delle Nazioni, finché non siano risolte le questioni dello sbocco jugoslavo al mare Egeo e della tutela delle minoranze macedoni in Grecia. Il treno corre avvolto da una bufera di neve, sulla linea Belgrado-Salonicco ed anche la conversazione si dirige serrata per la stessa direzione del treno: « Salonicco, città macedone — dichiara l'ufficiale serbo — deve appartenere a chi possiede la maggior parte della Macedonia o l'hinterland: quindi alla Iugoslavia! Noi soffochiamo in una camera chiusa, abbiamo bisogno di uno sbocco al mare, Salonicco è il nostro porto naturale sull'Egeo, è la porta marittima della vallata del Vardar tutta in nostro possesso! ». Attraverso questi sintomi si intuiscono le prime battute della marcia serba verso Salonicco. « Facile impresa — assicura l'ufficiale — ; una passeggiata mi. litare e nulla, più ». Quando si effettueranno i progetti jugoslavi? « I tempi sono maturi ed anche gli spiriti sono preparati — esclama l'ufficiale — : la preparazione diplomatica sembra criunta ad un buon punto. Certo vi sono dei coefficienti imponderabili, ma la questione è aperta e noi riteniamo che entro quest'anno i nostri voti saranno realizzati. Siamo in un momento delicato: un incidente di frontiera, una ripetizione sul nostro fronte di quanto hanno fatto i greci contro i bulgari, farebbe precipitare gii avvenimenti ». Un macedone bulgaro A Nisch i serbi scendono : rimangono sul treno i viaggiatori diretti in Bulgaria ed in Turchia. Ricominciano le conversazioni sulla tensione serbo-greca, e sull'eventualità di un nuovo conflitto balcanico. Vi partecipa con fervore un immancabile macedone funzionario de! Governo bulgaro. <• Da oltre dodici anni — egli osserva — i greci perseguitano i bulgari, o, se volete, le popolazioni slave, soggetti al loro domin vano finora mostrato da pochi mesi hanno indignazione, hanno indetto pubblici zi, hanno organizzato persino un di bulgari a Menasti!'. Non è clinici!. gore la mèta di tutta questa agitazione: Salonicco! Lbbene noi bulgari macedoni, pur avendo non pochi motivi di rancore verso t serbi, vediamo volentieri questo impresa del cioverno di Belgrado c rimarremo passivi spettatori di fronte agli eventi futuri.' Preferiamo anzitutto die la Macedonia bulgara, oggi divisa fra serbi e greci, sia sotto un solo dominatore, e tra i due preferiamo naturalmente quello di razza slava. Comunque la questione dello sbocco bulgaro al Mare Tgeo rimane aperta. Non faremo nulla per romoere la neutralità in caso dii comi- comizio le seor- eonflitto greco-jugoslavo. Tutti 1 bulgari vogliono la pace; nessuna prospettiva di guerra ci seduce. Troppe delusioni ci sono cadu-te addosso, troppi dolori troppe misene in-combono sulle nostre fallaci, sepolte speran-zc di un tempo. Ma crediamo che se la Jugoslavia risolverà la questione del suo sbocco all'Egeo in maniera radicalo, anche l'impegno dell'art- .18 del trattato di Neuilly troverà facile soluzione ». E si riparla della Macedonia: « La popolazione è per grandissima maggioranza bulgara », esclama il viaggiatore macedone. E poi soggiunge : « Anche Pirot, sapete, anche Nisch sono bulgare. Lo stesso Pasic, 11 presidente del Consiglio dei ministri jugoslavo, è un bulgaro originario di Macedonia ». Gli osservo che vi sono dei serbi i quali affermano che l'attuale primo ministro bulgaro Liaptceff, .originario di Macedonia, è un serbo e. che la stessa Sofia è sorta da un villaggio serbo. Pasic e Liaptceff sono entrambi macedoni. Un solco di rancori e di non lontane, tragiche vicende tiene divise la Bulgaria dalla Serbia. Ma le possibilità del destino sono molte nel mutevole giro della storia: vi sono inimicizie ohe si trasformano in alleanze e dissidi composti con patti di convivenza. La Macedonia che è stata attrice e spettatrice di rivoluzioni, di guerre, di odi e di massacri potrà un giorno, forse non lontano, rappresentare un pegno dpacificazione? Il liaììiunzun varca la. frontiera bulgara; appaiono miseri villaggi bulgari semisepolti dulia neve; il paesaggio montagnoso, uniformemente bianco, si confonde lontano nel biancore del cielo. Silenzioso inverni) balcanico! Ogni segno di vita, sembra spento. Sospesa l'eterna vicenda delle irrequiete bande di comitngi. Ma iti questa tregua imposta dalla natura molti non disarmano e nel silenzio delle lunghe nottinvernali cullano hi fantasia nel sognonon precisamente idilliaco, delle sorpresche può recare in grembo la primavera balcanica. LUCIANO MAGRINI.

Persone citate: Pangalos