Il fascismo su nuove direttive?

Il fascismo su nuove direttive? Il fascismo su nuove direttive? Preludi al Gran Consiglio - L'articolo di un deputato ufficioso: " La normalizzazione esige che cessino le interferenze tra Governo e Partito: solo al Governo la direzione della cosa pubblica„ I ^fuorusciti,, e un'energica smentita di Herriot Si iniziano discussioni e polemiche, nel campo fascista, che possono preludere a nuove direttive. E' generalmente diffusa l'opinione che il prossimo Gran Consiglio Fascista assumerà '"notevole importanza riguardo al movimento fascista o di conseguenza nella vita del paese. Si afferma clic, formata ormai l'ossatura della nuova costituzione, si provve'derà ad evitare qualsiasi interferenza fra Governo e partito, ma al partito spetterà sempre il complesso e difficile compito di preparare la nuova classe dirigente e di assicurare la pratica applicazione dei postulati del regime. Questa specie di smobilitazione del partito avverrebbe gradualmente, adeguandosi alla nuova situazione del paese, che secondo l'ambiente fascista, « va dimostrando sempre più il suo consenso al GoveTtno attuale ». « Normalizzazions fascista » A proposito di questo nuovo stato d'animo, che si crea nel partito, si può rilevare un articolo dell'on Amicucci sulla Nazione. Il deputato fascista, premesso che il regimo trova ora la sua forza, la sua garanzia e il suo presidio nello Stato, osserva che il regime stesso oggi sente il dovere di compiere la normalizzazione, ma una normalizzazione fascista, quindi prosegue : " • Chiesta normalizzazione esige che tutto !i partito ma. concentrato nelle mani del Governo e che cessino le interferenze', finora giustificate, fra Governo e partito. Nelle Provincie, ad esempio, ó indispensabile che comandino i prefetti. : quali rispondono direttamente al Governo della loro opera. 11 Cover, no avrà cura che i prefetti agiscano fascisticamonte, il partito avrà cura di fornire al Governo eventualmente gli nomini necessari a reggere le prefetture, le questure, gli uffici politici centrali e periferici, rna non è più comprensibile elio : segretari provinciali si sostituiscano ai prefetti o, peggio, facciano mia politica di rivalila coi prefotti. Al partito spetta di tenere vivo nel paese il senti, mento fascista, di perfezionare o propagare la dottrina del fascismo, <lf creare i quadri del regime, di educare le nuove generazioni secondo lo spirito fascista, di offrire al Governo gli elementi politici, tecnici, intellettuali per la sostituzione di tutti i vecchi ole. menti, da scartare o giubilare, della vecchia burocrazia e nella vita nazionale, di agitare i grandi problemi nazionali, in modo che essi penetrino c siano sempre presenti alla coscienza del popolo italiano. E' una collaborazione indispensabile, proficua, integrati, va dell'opera del Governo quella che il regime richiede oggi dal partito, giudicando che sia giunto il momento di lasciare al Governo e solo' al Governo la direzione della cosa pubblica, nell'ambito dello Stato ». La riforma parlamentare L'articolo del deputato fascista ha avuto un'eco notevole nei circoli politici romani; ma, in una nuova nota, Fon. Amicucci dichiara oggi che le sue considerazioni non possono menomamente riferirsi « a pretesi dissensi in seno alle supreme gerarchie del Governo e del partito e a fantastici eventi in maturazione ». Piuttosto fon. Amicucci insiste ancora sulla funzione cho dovrebbe essere demandata al partito, a cui spetterà, secondo lui, di preparare gli uomini e le nuove dottrine che il Governo' penserà poi di trasformare in leggi. A questo proposito lo scrittore fascista si richiama a quanto ha scritto Giorgio Pini sull'Assalto di Bologna circa Iti necessita di trasformare la Camera dei deputati. Le considerazioni del Pini sono state riferito da noi, cosi rome avevamo già a suo tempo rilevato la prima proposta di trasformazione della Camera, fatta nello scorso novembre dall'oli. Amicucci, il quale, tornando anche oggi sull'argomento, dopo essersi associato al parere del Pini continua: « Siamo perfettamente d'accordo: bisogna che il partito affronti la questione della riforma parlamentare, che dia il colpo detlnitivo ul vecchio tronco dell'elettoralismo, che prepari il materiale ed i quadri per una detlni:tiva struttura fascista dello stato, da cui siano banditi anche i vecchi armamentari monteeitorialii. Gran parte di quel certo stato di disagio cho qualcuno avverto qua e là pur ne'la sompiv crescente perfetta efficienza del fascismo, ó dovuto infatti ai collegi elettorali, jalla corsa alla medaglietta, agli scanni di : Montecitorio. Tulio lo chiacchiere che t'.ndono a ridurre a meschina gara di persone le più iserio discussioni di idee e lo Più innocenti > enunciazioni teoriche Sono frutto appunto ili una mentalità parlamentaristilca che non é fascismo e che il fascismo ha il dovere di distruggere e di .seppellire ». Si afferma che la tesi d'. profonda riforma parlamentare dell'on. Amicucci trovi consenzienti talune delle alte gerarchie jdel fascismo. Si esclude comunque ch<» la (.riforma ventilata dall'on. Amicucci possa avere qualche eco pratica in seno al prossimo Gran Consiglio, il quale dovrà occuparsi, come abbiamo accennato, di problemi più immediati. Farinacci prfiannuncia il suo ritiro? Intanto viene commentato negli ambienti fascisti un articolo del Piccolo di San : Paolo del Brasile, dedicato all'on. Farinacci, articolo, che dolio aver lumeggiato |il compito clic assolco il Segretario del partito iu Italia, cosi conclude: « Egli è cosi doco infatuato di se sLcst'o Roma, 2G, notte I ohe considera con perfetto senso obiettivo le. eventualità che la sua funzione abbia ad esau¬ rirsi e che egli debba tornare a ritirarsi nella sua Cremona, che ne è la patria adottiva, ma prediletta, perché l'arinacci (o questo è anciio un segno della sua forza spirituale) è un provinciale, nel senso più sano della parola. La funzione vastamente nazionale a cui egli adempie adesso, non fa apprezzare meno la sua posizione nella provincia, perdio egli petisa che le province sono una parto della nazione e piti le parti sono forti, più ne guadagna l'agglomerato nazionale ». Negli ambienti fascisti si rileva, che l'on. Farinacci ebbe a compiacersi della- sua qualità di provinciale, anche in un discorso pronunciato il 19 corrente a Cremona, di cui togliamo un brano dal Begimc Fascista : « Fascisti della provincia di Cremona: io sono sicuro che avete qualcosa contro di me; so che vi lamentate perché iion vengo più frequentemente tra il popolo acclamante dei nostri paesi; ma noti dovete dimenticare che voi avete avuto l'orgoglio di avere dato al partito colui cho fu ed è il vostro capo. Vi prometto però di ritornare presto tra voi. io ho uccellato la carica di segretario del partito, dichiarando'al duce, al Gran Consiglio ed al Consiglio Nazionale, che sarei rimasto a questo posto lino alla liquidazione dell'Aventino ecl alla discussione dd processo Matteotti. Dopo di ciò io ritornerò nella mia provincia, che mi diede lo più grandi soddisfazioni ». Uste di fuoruscili: . Kitti: Stano, jBWemini, Donati .. Gli ufficiosi affermano elio la legge contro i fuorusciti entrerà subito in vigore e reclamano che venga rigorosamente applicata. A questo proposito qualche giornale inizia la pubblicazione di una lista di proscritti, che dovrebbero essere colpiti dalle sanzioni della logge. L'Impero, ad esempio, scrive : « Quanto poi ai nomi di coloro che... bene. Beeranno per i primi (lolla nuova legge, questi sono ormai sulle labbra di tutti gli italiani. L'Italia l'ascisia attendo impaziento di vedere messi al bando della Nazione gli nomini idioti c nefandi che* all'estero, stanno' sa. botandola con tutti t :«ay.zi e in tutte le for. me, e che sono dichiarati ormai i traditori della patria. Eccone un primo elenco: Francesco Saverio Nitli (Corriere degli italiani rinnegati); Luigi Stnrzo: Gaetano Salvemini (Liberal National Club); Giuseppe Donati. Ilio, ciotti Garibaldi; Alceste De Ambri-s; Aurelio Natoli; Luigi Campolonghi fdetto Ixmgschamps): Angelo Crespi; F. Ciccotti-Scozzese (il cardiopalmico). Daremo presto il seguito della lista ». La Tribuna ripete stasera gli stessi nomi, affermando poi che la legge, è legge di difesa nazionale, non di parte. Mia questione dedica un lungo editoriale Il Corriere d'Italia, rilevando anzitutto i 46 voti contrari alla legge. L'organo dei cattolici nazionali ricorda quindi l'attività dei fuorusciti e, a proposito di Don Sturzo, nota: « La lettera attribuita, a Don Sturzo é cosi enorme da costituire, se vera, una indegnità morale por l'autore o per i destinatari. Fino a prova contraria, non ò possibile credere alla autenticità del documento ed alla complicità degli studenti cattolici nella sua divulgazione ». Il giornale aggiunge che i fuorusciti, i quali non meritano alcuna attenuante, polla loro attività, clic riveste tutte le caratteristiche del reato di alto tradimento, continuano a vestire il costume del risorgimento ed ti parlare in stilo romanticismo, mentre gli esuli, che essi vanno parodiando, si vergognerebbero di loro e conclude: « Era tempo che i fuoruscili rlnnegatori della patria fossero dalla patria rinnegati e colpiti ». Herriot intervistato lira stato fatto il nome di 'Herriot, tra quelli delle personalità che aiuterebbero i fuorusciti italiani per l'organizzazione del giornale parigino antifascista Corriere degli Italiani. A questo riguardo abbiamo una precisa smentita dello stesso Herriot, in una intervista che egli avrebbe avuto con La Voce d'Italia, giornale fascista che si pubblica a Strasburgo, e che é riprodotta stasera dal Giornale d'Italia. Richiesto se fosse'a sua conoscenza che il giornale parigino abbia per accomandatario' una Società. Herriot. e Compagni e che l'ex presidente del Consiglio ed attuale presidente della Camera, francese sia intervenuto presso la Banquo ilo Dijon perchè, concedesse un eroditi' di 500.000 franchi al nuovo giornale, Herriot cosi ha risposto alla domanda del giornalista: «Se io dessi la mia parola ili onore che non conosco nemmeno di nome la Bajiquc de Dijon, di cui si parla, che nessuno dei miei amici ini ha inai parlato di tale banca e di operazioni di itile genere; che io non so proprio nulla del giornale che dove fondarsi, ritiene lei che basterebbe por smentire tutto queste stori.', audio idiote per giunta? Idiote — lia aggiunto con energia Herriot — in quanto, corno vedete, sebbene indisposto, ho tonto da occuparmi dei fatti nostri che non ho proprio né tempo nè voglia di occuparmi ili quelli degli altri. Idiota e stupida, in quanto che io non mi seno mai sognato nè mi sono mai permesso di appoggiare non =olo, ma anche di approvare, azioni clic non voglio giudicare, ma che non ini riguardano aff.i'tto. né rome privato, né come nonio di parlilo, no ionio uomo di léovcrno. Ilutatile il periodo in cui sono stato presidente ili 1 Consiglio, mi sono comportato nei riguardi del I VCirverto *,vt*tv aula, manier* più riguar¬ dosa e più cordiale. Se qualcuno sostiene il Contrario lo provi. Durumte il periodo della mia presidenza ho impedito, nella maniera più energica., cho si ci'cullassero manifestazioni che avrebbero potuto essere, interpretale come ostili al vostro Governo. Non sono chiacchiere; i fatti lo piovano. Io sono oltreché un teorico un convinto repubblicano. 11 mio pensièro stesso ripugna all'idea di occuparmi di affari intorni di un'altra nazione ». All'osservazione poi del giornalista, che bisognerebbe evitare che taluni si servissero del suo nome por (ini ostili al Governo italiano, Herriot ha soggiunto: — II giorno in cui avessi la prova, dico la prova, che questa genio si servo del mio nome, agirei giudiziariamente, ma sinché si tratta di voci, raccolto ed esagerate dalla vostra stampa... — Non dalla nostra ! — Dalla vostra — ha insistito Herriot, interrompendo con energia — che. non so perchè, trova tutti i motivi per attaccarmi ; non che questo mi impressioni, perchè sono un vecchio mimo iiolilieo, abituato agli attacchi della stampa, ma ini dispiace che, come in questo caso, la vostra stampa si faccia propagandista di chiacchiere che non hanno alcun fondamento. Posso dirvi ciò che già ho detto e che nessuno che sia in buona fede può smentire: io amo l'Italia c gli italiani e rispetto Io opinioni di miti, siano pur esso completamente opposte allo mie. Questa è la libertà, quale io la. concepisco. Ho fatto sempre per gli italiani; in Francia, specialmente a Lione, clic amministro come sindaco da venti anni, quello che può fare di bene un amico vostro. Parlarne ò inutile; veliito a trovarmi a Lione e vi farò convincere che ho il vanto e l'orgoglio di non aver fallo mai distinzione tra italiani o francesi e, in tutto le opero di previdenza e di assistenza' lio sempre trattato alla stessa stregua gli uni e gli altri e continuerò. La smentita Herriot ha quindi esplicitamente affermato di non conoscere nessuno dei sedicenti fondatori del giornale antifascista.. Richiesto se non ritenga che il Governo francese possa e debba intervenire per infrenare gli attacchi di alcuni giornali contro l'on. Mussolini, l'on. Herriot ha risposto: — Io sono presidente della Camera, rivolgetevi per questo al Governo. — Non ritenete cho si possa richiamarli all'ordino, corno fu fatto, ritengo da lei stessa, por Unamuno? — Io non sono al Governo — insiste l'on. I Herriot. — A questo domande non ho alcuna risposta da dare. — Lei, in ogni modo, mi autorizza a smentire formalmente tutto quanto si è detto o scritto intorno a rapporti suoi e dei suol amici coi fuorusciti italiani? — Tutto e nella maniera più assoluta. Io ho anche dato la parola d'onore che non ho saputo, non so o non saprò mai nulla di tutto queste storio, che non. possono e nani debbono interessarmi. Ho da pensare a ben altro cose. Infine il giornalista ha chiesto se, nonostante questa divergenza di opinioni politiche, riteneva, che i rapporti tra la Francia e. l'Italia dovessero diventare, più stret> ti ed Herriot ha risposto: — Sì. ne sono convinto, se si agisce però' con lealtà da entrambe lo parti. Un telegramma di Farinacci all'on. Amicucci Roma, S6i notte. L'Ufficio Stampa del Partito Nazionale) Fascista comunica: « L'on. Farinacci ha diretto all'on. Amicucci il seguente telegramma: « Dopo aver; lotto il tuo articolo pubblicato sulla Nazione ti invito a specificare iu quali Provincie i segretari politici si sostituiscono ai prefetti. Il Segretario generale del Partito Fascista : Farinacci ". —•-»• La campagna tedesca per l'Alto Adige Roma, -'6. notte. Il Messaggero a proposito della campagna dei nazionalisti tedeschi per l'Atto Adige, nota elio l'invito di boicottaggio dell'Italia e dei prodotti italiani non ha avuto seguito, ma che bisogna trarre degli insegnamenti da essa c scrivo : L'agricoltura italiana si è in gran parte concentrata per lo sue esportazioni verso il mercato germanico. Questa concentrazione ha già aggravato la posiziono dei negoziatori italiani per il trattato di commercio italo-gerinatUco e tendo evidèntemente a sottometterò (ruppi interessi nazionali alle condizioni di un solo marcato, noi (pialo possano intervenire anche elomenti politici come ori! sii con* stata. Bisogna dunque decentrare il commercio agrario italiano, cercare, por esso altri.1 mercati di compensazione, per metterlo al riparo da pericoli di crisi e chiusure del mercato germanico ». ¬ di! mancato attentato contro " Il Corriere d'America,, Parigi, 'Jii, scia. 11 New York Herald, edizione di Parigi, riceve da New York che la polizia lia arrestato certo Capuiano, mentre era in atteggiamento sospetto presso gli uffici del giornale italiano II Corriera d'America, portando duo bombe in un sacco nero. Secondo la polizia, I l'arrestato ha confessato di avere avuto in» tenzione di distruggere il giornale per impedire la penetrazione del fascismo negli I Stali Filili ed ha dichiarato di avere tardato I a collocare lo bombo perchè aveva visto un .-citu numero di bambini gioca.ro presso gli uffici del gioì nati :t«sso. Il C." paiano, «xgioxiiti)iòta, ha dichiarato di ccscrc stato due | volte in prigione m Italia, l