Domestica che ruba 13.000 lire ed è arrestata all'albergo

Domestica che ruba 13.000 lire ed è arrestata all'albergo Domestica che ruba 13.000 lire ed è arrestata all'albergo g riAitnr ("ncfc.'in'/n Mi-merini nl^iinnlrt ^« n dottor Costanzo Monetili, abitante in via Po 31, alcuni giorni fa si incontrò con una giovane che egli aveva, conosciuto in qualità di governante presso una famiglia elio fa parie della sua clientela. La ragazza era senza occupazione ed il dottore che, essendo scapolo c senza, domestica, cercava appunto una persona di fiducia, le offri quel posto e quelle mansioni in casa sua. La ragazza accettò di buon cuore e, seduta stante, fece vedere al dottore un o benservito » rilasciatole da una marchesa presso cui aveva prestato servizio, benservito che era tulta una lodo all'onestà! all'intelligenza, all'attività della ragazza. Cosi la nuova domestica assunse servizio presso il dottor Mongini. Le coso camminarono a gonfio vele per alcuni giorni. li dottori; non poteva che dichiarano! soddisfatto della cameriera, latito questa e>i dimostrava, attiva e scrupolosa nel suo servizio. Ma l'incanto non durò a lungo. Venne il disinganno. Il dottore aveva pensato di aver trovato una perla, di donna; i fatti gli fecero capire che si era imbattuto in una lestofante. L'altra sera, proprio alla fino della terza giornata di servizio delia cameriera, il dottoro, rincasando piuttosto tardi, non la trovò più nell'alloggio. Vide, in cucina il tavolo a metà sparecchiato, da cui comprese che quella aveva l'atto un ricco spuntino fuori ora; o fece anche un'altra piò grave scoperte. Da un mobile della sua camera da letto erano scomparse diecimila lire, un portasigarette d'oro massiccio del valore di tremilo, lire, od altri oggetti di minor conto. Adunque quel modello di cameriera non era che una ladra! 11 dottoro corse a denunciare il furto alla Seziouc di P. S. Dora, di via Verdi n. 11. Come abbiamo detto, l'ora era piuttosto tarda u 1 funzionari avevano già lasciato l'ullit-.io. La denunzia fu raccolta dal maresciallo Domenico Di Pascale, il quale foco anche di meglio: si mise, cioè, tosto alla ricerca della ladra, in compagnia dello stesso "derubalo. Nella supposizione che la ragazza, non essendo torinese e non «vendo quivi vere conoscenze, si fosse recata in qualche, albergo, il maresciallo ed il dottore pensarono a visitarne qualcuno. Ma il dottoro non sapeva il nome della ragazza, e l'agente non poteva faro affidamento che sui connotati fisici di lei. La faccenda andava per lo lunghe, senza risultalo. 11 Di Pascale, dopo aver visitato invano alcuni alberghi, pensò di telefonare, anziché recarvisi personalmente, agli altri dove, c'era probabilità che si fosso alloggiata la fuggitiva. Fu cosi ' che dall'Albergo Centrale di via Cesare Battisti il personale rispose che effettivamente una signorina, i cui connotati corrispondevano a quelli della ricercata, aveva, colà preso alloggio. 11 dottore e l'agente furono subito all'Albergo Centrale, salirono alla cainera indicata, entrarono. La ragazza si svegliò con un sussidio, un balzo sul letto. Era proprio lei. Il dottoro la riconobbe tosto. Anch'essa riconobbe lui, e non disse parola, non fiatò. Certamente però deve avere pensato: «Sono perduta», perchè, ditatti, interrogata non si difese e invitata ad alzarsi non fere resistenza. Con grata meraviglia del dottore, i soldi e il portasigarette d oro furono trovati nel letto stosso. Nel timore di essere a sua volta derubata (chi mal fa, mal pensa...) la ragazza ci si era coricata sopra, li aveva messi proprio tra pelle e coltre. I denari c'erano quasi tutti: mancavano solamente alcune diecine di lire. 11 dottoro fu tanto più soddisfatto, in quanto quella somma, era destinata ad un versamento da effettuare il gior. no successivo. La ragazza venne condotto, in Sezione. Disse di •essere Ida Mora, fu Marcello, da Sestri Levante, di anni 81, Confessò die aveva stabilito già di partire per Roma alle prime ore del mattino, di guisa che, senza l'onera solerle e intelligente del maresciallo Di Pascale il dottor Mongini probabilmente non avrebbe riavuto il suo danaro. Indosso all'arrestata fu trovato una. specie di - memoriale •>. in cui annotava, giorno per giorno, i casi della sua vita. Si è cosi saputo ch'essa ha. frequentato, in questi ultimi tempi, alberghi di lusso a. Rapallo ed in altri centri di soggiorno invernale, a Roma, ecc. Parrebbe che la signorina- prendesse parie a « the danzanti », a baili, a « soirées », e à consimili manifestazioni della vita elegante e mondana. Essa ora capitata a Torino da pochi giórni. Qui, però, come abbiamo detto, era. stala in passato, in qualità di governante, presso una distinta famiglia. La Polizia, che subito ha chiesto informazioni ili lei a Sestri Levante, dubita ohe la ragazza abbia dato false generalità. E' stato rintracciato un giovanotto, intimo conoscente di lei. Ed fg\i, ad analoga domanda, ha ijsnostó: « Non conosco il nome de'la signorina. Essa -tessa non ha mai voluto dirmelo. Mi diceva che mi accontentassi del nome di Luciana, perchè altro non poteva diinii, che . ppafteneva ad una stimata e notabile famiglia ligure, ma che, appunto per questo, non voleva dire il suo vero'nomo ». Corrispondono queste affermazioni a verità, oppure si tratta di ghiribizzi di testa romantica, nor rendersi maggiormente interessante agli occhi 'de! giovanotto? E' quello appunto che la Polizia spera di sapere, presto. Per intanto si può notare che la signorina sembra dotata rli una certa coltura, e che veste con tuia certa distinzione. Essa è stata ripetutamente interrogata dal commissario cav. Labbro e dal vice-commissario dott. Gucrrera. Ha dotto ben poco: a molle domande ha preferito lacere. Ad esempio, non volle specificare corno guadagnasse quei 'denari, che le permettevano di fare la vita degli alberghi lussuosi. Sembra, però, che la signorina alternasse .parentesi di vita mondana e libera, con altre, in cui si collocava in qualità di governante presso fantiglie por bene. Perciò, » va sans diro », si temo che la ragazza non sia al suo primo furto. Non occorro dire elio la misteriosa signorina è stata inviata al carcere.

Persone citate: Costanzo Monetili, Di Pascale, Domenico Di Pascale, Mongini

Luoghi citati: Rapallo, Roma, Sestri Levante, Torino