Gli azzurri piegano nettamente la squadra cecoslovacca

Gli azzurri piegano nettamente la squadra cecoslovacca Una luminosa -vittoria del caldo Italiano Gli azzurri piegano nettamente la squadra cecoslovacca Italia: 3 (Della Valle Conti Magnozzi) - Cecoslovacchia: 1 (SedlaceR) I maestri battuti dagli allièvi s«. Ira le altra case, l'incontro di ieri dova dUmostrare quale differenza di rendiento esiste tra il metodo boemo e quello itaano del gioco del calcio, la dimoeirarions e vvenuta è superfluo dirlo, in nosta-o favore Non vi ora, crediamo, prima della partita cm cantasse di arnaititterc aprioristfcamciiLS ma nostra vittoria. E se qualche ottimistaw a in qulla massa, imponente di ntiMHtco e ha gremito il Motovelodromo questo qneiho pensava evidentemente a una strette. Mioria di rtiiisiira. I-fl. logica non poteva far ensate alUirnénti. Invece — e questo rat r la prima voli», nella storia del pioto del ìcio — si è ottenuto un netto tre ji uno, vendo inolux- ni nostro attivo... come riserva ue goals segnati da Della Valle in posizione Inori giuoco. r*otii abbiamo nulla da due lla deliberazione arbitrale poiché essa era wopostto. ina b-agnaliamo tuttavia il fattó »«8lung«ramo: se si pensa che la forma ettacolosa del portici» PlanicUa ha volto a vore dei boemi, situazioni che erano dispc- Me, si potirù. dare legione a coloro 1 quota atmaao'Cbe la nostra vittoria avrebbe potuto astra anche phi netta. E questa affermazione Muista maggior valore quando avremo anon. soggiunio che mai la squadra ceecslo- nracca e stata alla, mercè degli azzurra. orti combattenti, atleti di taglia c «li spirito ttosto, i rossi hanno scnza> indugio e scn«a Mose combattute sempre. Il terzo punto senato a un minuto dalla fine non li deTnora: z?ò e anche durame l'ultimo minuto i boemi anno tentato la. loro offensiva. Vittoria che non si discute Vittoria netto quindi ottenuto di fronte a n avversario che — ripesiamo — non na mai Harate le.unghie e. che ha tentato ogni voua he ha pohao di vulnerare la nostra potenza. a tutto fu invano. (Vii azzurri hanno vinto xAù poderoso equadrone d'Europa m maera che non si disc-lite e questo crediamo er una ragione assai seuinlices per la seonda volta (vogliamo ricordati-! Budaposl, bbiamo presentato in campo una. squn'ira. nà squadra orpaniCH. che aveva in tutto io ne" una sua ossature e che ha dato spetcolo di mi assieme meraviglioso. Qualcuno serverà. che qua e là qualche nco si è pur orto: ne parleremo ma evadiamo che non er questo si possa aftuimaie che la «quadra aliana lui deluso. E' mancato un maggioro ndimento, ecco, ma non per questo la squa» ha zoppicato in guisa da campiomeueT« sue chames. E di fronte a ima. squadra che è stata itti occo solo, la compagine boema che si alva aveva nei nostri riguardi il vantaggio una maggior omogeneità Iva dovuto cenere passo. L'affiatamento, la coesione, la contiuità di azione sono state prerogative nostre, ai nostri eterogenei mppresentanti attinti a ologna e a noma, a Tonino e a Milano, a asale e a Livorno. Ululici giocatori apparnenti a sette società diverse. Ma undici uoini che hanno saputo avere un'anima sola. te hanno combattuto con un'unita di innti veramente ammirevole. Pa questa unita scaturito la vittoria. E anche si capisca da ma fattura tecnica clic non avremmo creuto possedessero i nostri azzurri. La constatazione che si è potuta fare e mesta : al nostro cinquajifaouattrcsimo incono irtòrna-zionaic siamo riusciti a cogliere la. ttoria contro uh a souadra di maestri. I team* omi, ungheresi, austriaci hanno sempre, ettato la legge a. rasa nostra, c. a maggior agione, in casa lóro. Orbene nel giro di ire esi ci siamo pagato iì lusso di pareggiare a. udapest, dopo aver vinto moralmente, e ni amo anche concessa la -rittor.ia di ieri che upirà, crediamo, più die irli italiani, quelle azioni clic sanno quale potenza: risieda negli quadroni boemi. Era vicino a noi ieri l'inviato speciale del dù grande quotidiano sportivo francese, Auto. Il collegaduranioiiquariod'oradi dominio assoluto ohe diede all'Italia il secondo unto aveva, espressioni cosi, entusiaste per ii azzurri che non sì peritava di proclamare a squadra azzurra le più potente d'Europa. il collega parigino pensava, certo alla parta giocata a Parigi domenica scorsa du una quadra formata da elementi dello Sia via c ello Sparta contro la selezione parigina., e erminata con un eloquentissino 11-3. Dove rano i dominatori .incontrastati del parigini, egli elvetici, degli spagnoli quando chiusi in n cerchio poderoso il pallone non poM; scirne se non per ritornare a metà campo opo il Rotti di Conti? In quel momento si è risto refflcenza della ostra seconda linea. Janni il miglior azzurro La chiave di volta di una. squadra è l«a nea mediana. Se ijuolia regge non abbiamo e sorprese degli avanti avversari: se. quella ncalza abbiamo le sgroppate offensive della quadra Ieri Iti qualunque momento doJla. partila si constatato che cosa valessero i nostri meiani- Dei laterali si sapeva: sul centro soegno, il bruno Bernardini che ebbe il battesimo di glande campione contro la Frana proprio ncJJa nostra Torino, si aveva ualche timore. I timorosi possono disinganarsi. Bernardini si e palesato non inferiore nessun altro centro hall italiano. E se è aro che egli colla sua calma che rasenta « turbinare più violento della 'otto ima se- enila ammirevole, è più valente nell'attacco he arala difesa (qualche volta, noi ripiegare 6 smarrito) è anche vero che egli ha saito salvare situazioni cosi paurose proprio due paesi da combi da rimediare, cosi a. un frettato ripiegamento e da ridare nuova na al giuoco d'attacco. La prova del ro ano In Ila definitivamente riconicrmato deao di coprire l'oneroso ruolo di contro-half scru.idra nazionale. Ma se a Bernardin: n vanno lesinati gli applausi, so dorremo »- che Bigatto, scaltrito e tenace come for n»suno nella squadra per la lunga cspe: enza acquisita attraverso molti anni ni nri«ra, ha dimostrato dt essere un media sinistro potente come pochi, Janni e stao ettacoloso. Sopratutto nel (secondo tempo. l volger degli anni egli matura come na bottiglia di buon vino nostro. Cogli an il suo corredo di astuzie e di risorse va uK^nUàDdo e laiche egli possiede anche la elocito ^ la snellezza di un forward, .non e ato possibile a .Mijiek-Cristal nè a Marker spuntar! h. di fronte a. lui. E poiché <*rh ossiede «catto felino e percezione rapida, sa ol suo caratteristico galoppare a zig-zag, ortarsi a. ricali avanti, dopo aver iocalo du? r, tre avversari e fornir loro paloni presiedi. Conti «; Balonccri hanno avuto n Janni toc co-llalvxratorc- da far additare granata come Si più brinante nostro rapreseatante iu maglia, azzurra. Come il miglior d-tensore /. staio Ca'Oiga. B. Un i-oio rimando errato; tosto corretto. quando, lasciatosi trastiiiiaia dalla foga, ribblati gli avanti <? i mediani è giunto fio nell'area boema per poco non segnava m ponto. Comunque, questa bravura a para, egli non ha ceduto di un solo secondo i>l istato vigile, attento e antere di ritnantii me hanno permesso più volte al nostri aSptt di scendere verso Planicka. Rosetta, Se iri era alzato da letto — dove era degentu «r 1» tebbnj -- per indossare la maglia a/.- ba giocato un po' in tono minore, l.n minore che por un campione della di Rosetta significa tenore onorevoV ■ante il suo posto. t»mbl non ha avuto da Erararo inolio, li punto fognatogli e .stata a aonseauenzH di un onore eie:, terzini, crS« ebe Combi... non ha saputo correggere. Di Della Valle e Balooceri.. «tìo àil'uÌMino momento non ei e saputo a n«lla Valle avrebbe giocato. Quando ti ({^assaggio con gli al.tri azzurri gli applausi 6ono partiti numerosi al suo indirizzo e molti cuori hanno pulsalo meno affrettatomente. Perchè era in tutti la persuasione che con Delia Valle in squadra la nostra prima linea avrebbe avuto un'efftcenza ben moggiore di quella che avrebbe potuto recare Schtovlo. E Della Valle — che gioca nel Bologna inside — ha coperto bene il 6uo posto di centro attacco. Egli è staio difatti un trascinatore prezioso anche se nel secondo tempo egli ha scapitato di fronte al suo rivale diretto Silny, che sostituiva ZdarsVy. Silny è un tecnico che non sacrifica alla scuola neppure un passo; quello è tm giocatore di punta che sa pensare agli altri ma anche soprattutto a eè. Così tre goals sono stati segnali da lui (computati in questi i due annullati) Ma noi crediamo che si debba darà a qualcun altro anche il merito dei punti segnati alla Cecoslovacchia, anche te non abbiamo dovuto registrare alcun goal dovuto direAtarnente a lui: intendiamo alludere a. Balonceri. A qualcuno la prova ili Balonceri è parsa grigia. Errore. Egli è stato il nostro attaccante pili accorto o più inteliigante. L'unico che .ihbia potuto gareggiare in bravura, e in sfile coi cecoslovacchi. • Baleni » che passa raso a. terra i palloni, phc si smarca 6enza scomporsi e senza scomporsi lavora il pallone per allungarlo al momento opportuno, ha offerto a. Conti l'occasiono di segnare il secondo goal, come l'accortezza di non toccare la palla, passata, da Bernardini e di lasciarla viaggiare ha permesso a Della. Valle di segnare il primo goal. Ora è evidente che tra l'affaccendarsi di Magnozzi e la. calma di Balonceri ci corre, e ci cotto tanto che l'occhio dell'osservatore supcrficialo può credere più brinante rimo, assiti mono l'altro. Crediamo di poter affermare serenamente che la prova di Magnozzi, che è stato un combattente volonteroso a puntiglioso sia. stata mano bella di quella di Balonceri : inferiore all'attesa e alla sua fama Cevenini cui va. ii vanto di aver sciupato da foIo più palloni di tutti gli altri azzurri messi assieme, il terreno è staio il nemico di Ziri. E poi Cevenini » mezz'ala » sì è visto affiorare ogni volta, che ha avuto la palla. EgH era portato più a lavorarla che non a passarla: non s! è avuto da. Ini un solo cross in velocità, né ha ina.; operaio un solo passaggio velocemente! in guisa che la difesa, avversaria non avesse tempo di piazzarsi per arginare i nosiri avanti. Quel suo indugiare nel giochetto o cori l'half o con il back ridondava ogni volta a nostro svantaggio perchè nell'ipotesi che la palla potesse esseve passata, al centro, quando vi giungeva trovava di già cinque o sei uomini pro¬ tesi a impedire al nostri avanti di tirare in porta. Infatti la nostra, offensiva. t> stala completo e continua solo quando lo stesso Magnozzi capi che erano palloni e tentativi sprecati quelli abbozzati sulla destra. E quando Conti potè entrare in azione (durante iprimo tempo il nero-azzurro fu lasciato troppo inoperoso) è nato il secondo punto e queche più conta il predominio schiacciante degli azzurri. Con un'aia sinistra meno paurosa e meno tolta le cose sarebbero andate a-Jsai diversamente per la difesa cecoslovacca. Abbiamo detto jti principio che la ragione della, vittoria, va cercata nella inquadraturadella squadra. Non vorremmo elio i rilievsu cevenini e su Magnozzi potessero fapensare ad una contraddizione. Bimane la nostra affermazione anche r,n si deve per obbtPttiritrt dire che non tutto né gran parte del merito spetta alla prima, linea che ha costituito il reparto azzurro meno emeentcMa poi-'liH la fortuna ha voluto che. dietro agli attaccanti si trovassero uomini prodigiosi, anche le menda dei forwards sono parso attenuate. L'osservazione opposta, ri deve fare per lasquadra cecoslovacca, Planicka, il migliore dei boemi La linea, d'attacco boema ha camminato beni;. Il solo che fosse impari al suo compitoZda.i-.~ki. è stato sostituito nel secondo tempoe quando al suo posto ha giocato Silny lcose sono andate meglio por gli ospiti. Maa questo punto vogliamo l'are un'osservazione per incidenza: è proprio durante questo secondo tempo che la squadra, italiana ha giocato meglio. Migliore elogio agli azzurrnon si potrebbe fare, o migliore elogio alla seconda iineu in specie non si potrebbe tessere. Con un attacco più efficiente, con un uomo come Silny al'centro, fresco e scaltro3a squadra, boema non ha saputo ritrovarse stessa. Gli è che là dove noi abbiamo avuto i nostri migliori uomini essi hanno avuti più deflcenti. Un attacco, quello boemoche J::i saputo intesseie delle trame anchnei momenti più ditileiii. a base di passaggbrevi tra nomo e uomo (niente, traversoni duna. parte all'altra del campo) dosati a dovere, e controllati in partenza e in arrivoUtilizzazione istantanea del passaggio con un allungo a un compagno che era immancabilmente a posto. Ma non basta evidentemente questa costruzione scheletrica, chteoricamente i> la perfezione, jxt soprawanzare una squadra potente e salda come l dll'l nostra. Le ali hanno lavorato a dovere n al centro con Silny ei e tentato di penetrare tra i nostri uomini, ma la difesa italiana non ha mai permesso il tiro fulmineo che battesse il portiere. Dov'era invece la. difesa cecoslovacca'.' Krcma ha lavorato anche per Zcniscli, ma poiché egli era appena poco più che. mediocre, occorre diro che. jl suo compagno fu addirittura nullo. Ulodr e Mahrer, entrambi di alto valore, hanno trovato in Bigatto c J.ituii dei... castigamatti irriducibili. Carvan a tratti b stato addirittura som merso, a tratti ha cercato di sollevarsi e di rifornire l'attacco che sapeva — ahimè! — rome gli toccasse retrocedere in difesa quando gli avanti italiani avevano superato i loro mediani. La linea, mediocre dei terzini ha compromesso il successo dei boemi, mentre la. mediocre prova, degli halves non ha contribuito certo a portarli alla vittoria. E' strano come questi giocatori 6i trovassero decisamente battuti ogni qualvolta si vedevano scavalcati dagli avanti azzurri; era un arraffare, un tentare di prendere fiato, un disordinato cercare di uscire dalla morsa delle maglie azzurre, e quella perfezione stilistica, di cui hanno fatto sfoggio gli avanti non si è vista invece nei mediani. Ma da questa sommersione della, linea difensiva ai è salvato Planicka, imo dei piti grandi portieri europei. Quello che era umanamente fattibile il biondo guardiano della rete boema, lo ha compiuto. Fino all'eroismo, l'ino al rischio di averne gli arti e il capo vulnerato. 11 senso della posizione e della tempestività hanno brillato in questo giocatore che si è battuto leoninamente. Egl: è stato grande. E a lui la sua squadra deve se il bagaglio dei punti non è salito a una, numerazióne... iperbolica. Se. della sua. classe fossero stati i compagni, noi avremmo registrili» ben altre» risultalo... Ma sulla base dei « se. r nnn è il caso di arzigogolare. Il suo eroismo ha salvato la, squadra, dà una. disfatta, non da una sconfitta che non poteva non essere meritata. J maestri possoso non rammaricarsi di essere stati battuti da scolari così degni. Non diminuisce una sconfìtta subita in quella guisa, perchè, i buoni combattenti hanno sempre diritto non solo al rispetto e all'ammirazione, ina anelie art una rivincila. Noi speriamo che di Ironie al pubblico di Praga, quando gli azzurri andranno in terra boema, sapranno dimostrare che non la sorte è stata con noi benigna, ma che la. nostra intelligenza, e la nostra esperienza ci hanno fatti degni del nostro più grande successo. Anche per il calcio, come per altri sporis, possiamo far nostro il motto: Crcscit cuneo...