Il supplizio di Mazeppa rinnovato da un figlio inumano

Il supplizio di Mazeppa rinnovato da un figlio inumano Il supplizio di Mazeppa rinnovato da un figlio inumano Lega il padre alla bardatura del cavallo e lo fa trascinare per alcuni chilometri a rivoltante verità: un figlio nnelo di ira pazzesca, ha con l'aiuto di un jrrateiv0 minore - un ragazzo - rinnouy irmuw uuuwr = . . ' aio sul padre, gin quasi vecchio, il supplìlo di Mazeppa, il famoso oano dei cosac- hi ucraini che. da un marito offeso, fu legato ni Annuenti del suo cavallo, lanciato al galoppo, è imi fu trascinato lungo la strada per moli i chilometri L'episodio fu attribuiti' alla fantasia di Giorgio nyron, mentre ji poeta non aveva he raccontato uu fatto vero e reale, » sinistro supplizio è slato ha questi ultimi giorni oggetto dello più accurate indagini del apo dell'Ufficio di istruzione alla Procura |f.ì rie, comm. Mussi-lsnardi, il quale fu Può sembrare incredibile, ma è pur troppo 1 Igllo crudele, in un .coadiuvato dal Sostituto-Procuraton aw. -, Siracusa, c l'inchiesta hn assodato ci i 1 epi- sodio, avvenuto sul finire dello scorso anno, 0 di una esattezza assoluta, A ganteiia, in regione Casa Nuova, abitava Torretta, di b» anni, soprannominato «Bela Majin ». Da anni ormai, la. pace nella famigiiola. che pure godeva di un corto benessere, era scomparsa: violenti, quotidiani alterchi, causati dal fatto che il Torretta si ubbriacava quasi giornalmente e conduceva vita non consona alle norme, di regolatezza,rendevano agitato l'ambiente famigliare e dividevano gli animi. Ogni vincolo affettivo e di solidarietà si era spezzato in quella famiglia, 13 cui capo era ritenuto, dai figli e dalla moglie, inumano e violento, indegno di quella » potestas ■ che la sua condizione di capo gli conferiva. I litigi e gli alterchi, seguiti spesso da zuffe, durarono lunghi anni, senza che mal i sentimenti di mutua, avversione s1 affievolissero e negli animi dei componenti la fa migliola rientrasse la quiete 0 la pace. Anzi, i contrasti in questi ultimi tempi si esaspcrarono, culminando alcune settimane fa ™*'«#*o*io Pietoso, che doveva precedere dI p0C0 dell'agricoltore, Sul tardi di un pomeriggio festivo, il vecehio Torretta rincasò più ubbriaco del eold*o. Nel coriiia ri-Ha sua casa il figliolo Già «" 31 ™va staccato ad un hi- roccio il cavallo, proponendosi di recarsi a Oneri per il mercato della mattina successiva. I,'apparizione del Torretta, il quale a sterno si reggeva in piedi, fece scoppiare il 6olito diverbio: parole concitate da urna parte e dall'altra, rimproveri aspri e motteggi. Poi, padre o figlio si colluttarono : il vecchio, cosi malingambe. cadde ben presto a terra, travolto dal figlio, giovane ed aitante. La vista del patire, inerme e steso al suolo, quasi nell'impossibilità di rialzarsi, fece balenane nell'animo esasperato del Giacomo una idea malvagia, che doveva eeseTC purtroppo realizzata : ima vendetta atroce, un supplizio tremendo, brutale. Il giovane Infarti! corse a liberare dalle • . stanghe del biroccio il cavallo o munitosi di una lunga e solida fimo la passò ripehrìo mente attorno al capo del padre, askeuran l1ane m j rapl ^ hanlatura. dell'animalo, ln dis*toza' all'incredibile preparativo, assi ste'va esterrefatto, il secondo figliolo del di sgraziato agricoltore, Enrico, di «i anni. chiamò a se il fratello, lo minelle maini le briglie del ' di procedere per lastra- da *e avrebbe *«<M«^= <«» totamo impu- «m& la «rosta e si pose a sferzare « cavallo, elie imboccò la stradlcciola di campagna chedalla cascina di Torretta porta alla Frazio-m „ Te!.<i \gostitno ., distante 1 toi cìrca. ««1 « «««««rio del vecchi, coUore. slraseioato per tutta quella su! tenreno accidentato c cospairso, punti, di ghiaia: il disgraziato, legato soli- Uamente e trasanato con «tolto» dal cas ™ "aitato alla enrea con ricMami c. ,fan fraqueiriti frustate, si trovava inpJla W'1 assoluta impossìtiilitu di sottrarsi al ku plizio e ri': liberarsi dalle corde che lo temi vano solidamente. Dopo poche centinaia di <?J ^ ""^ ,a «™<f."*a™< ■* b*ndo -0061 ^ l™™^- ««12* T»iO gemiti e senza lamenti .Annottava, quando lo scùiguraio traino giunse olla Frazione > 'l'atta" Agostino ». Sedute su di una panca, contro il muro della prima casa, stavano (In* ragazze, le sorelle Maria e Teresa Tumietli, insieme ad alcuni giovanotti del luogo. In lontananza, costoro distinsero il giovane Illirico, «-.ho teneva per e l la hriglia il cavallo e, accante, il fratello Giacomo che mimava ogni tanto qualche rumorosa frustata, «.mando i due giovani s'avvicinarono, le ragazze notainono lo straiiro e tragico carico trasciniate dal «a.va)lo; fio provarono .indignazione e. spavento c balzarono iti piedi inorridite. Il Giacomo moto il senso di ra-oiviprioiio delle giovinoti" <; diede pronta.montp. il segnalo del. ritoimó: t<*c» voltare il cavallo, per ìi.farc la stra-la ]>e.roo.rsn. Ma .le rasatole lo rincorsero, csorianilo i due fratefllj a troncare il sinistro supplizio ed a liberare il padre loro. Lo esortazioni delle iragazzu non vcniraiero raccolte: il maggioro dei fratelli si mostrò inHessibilc, frustò un'altra volta il cavallo, per aUontanarsi più rapidamente, ed accennando al padre, replicò alle pagaizze con queste parole: — Non lo libererò a nessun costo. Egli si merita ben altro. Due giovani che si trovavano nella località, seguirono ancora per un corto tratto j due fratelli, facendo loro lo medesime esortazioni : il risultato però non fu diverso, che, sotto le incitazioni del Giacomo, il triste traino continuò ancora il tragitto c solo s'arrestò dinanzi alla porta di casa. Il supplizio del disgraziato ora durato un paio d'orci Svenuto 0 sanguinante il vecchio fu sciolto dai legami e trasportato in casa dalla moglie e dai vicini. 11 tiglio Giacomo, che, vedendolo svenuto lo aveva creduto morto, 6'allontanò intanto frettolosamente. Il triste episedio fu conosciuto tosto in paese ed i carabinieri di Cambiano, transitando per Santena il giorno seguente, ne vennero a conoscenza. Si recarono tosto alla casa dell'agricoltore, che trovarono steso tu un giaciglio di paglia, in una camera a pianterreno, dolorante e piangente. Solo al mattino egL aveva ripreso la conoscenza. Narrò con fatica la triste avventura patita e chiese di un medico. Pu visitato dal dottor Canapini di Santena, che gli riscontrò una altissima temperatura e contusioni, abrasioni e lividure diffuse in tutte le parti del corpo. Fu giudicate guaribile in venti giorni; ma le infinite lesioni riportate — forse le condizioni dell'ambiente in cui il Torretta si trovava, ed anche per non essersi egli attenuto scrupolosamente alle prescrizioni del sanitario — si complicarono e caddero in suppurazione. Qualche tempo dopo, quando ancora le piaghe diffuse per il dorso e gli arti erano aperto, -il medico riscontrò in lui lo svilupparsi di un processo infiammatorio bronco-polmonare. Fu curate ed assistito, ma 11 processo polmonare si aggravò ed in pochi giorni lo trasse a morte. Dai pretore di Chieri il dottor Campini, dio aveva assistito il disgraziato agricoltore, fu chiamato come perito a pronunciarsi sulle cause della morto: il sanitario giudicò die senza l'insorgenza de! fatto polmonare il Torretta non avrebbe potuto soccombere e che le lesioni da lui riportate, tenuto calcolo delle complicazioni sopraggiunte, avrebbero potuto guarire nel termine di 60 giorni. Il rigore dell'indagine e degli accertamenti giudiziari volle però che il cadavere del disgraziato agricoltore venisse sottoposto ad- 'm ulteriore esame per parte dei periti set-- 1 tori. Delia necroscopia vennero nc-ricati i, j prof. Tovo ed U dott. Canuto dea istituto, dae ; siedicirta I-egale, che esaminarono H cada- vere nella camera mortuaria del cimitero - j Esclusa l'ipotesi d'un nesso, che avrebbei a i * e o a e i aggravato la singolarità del caso, contro due giovani fratelli è rimasto l'addebito dlesioni jrravi. Contro il maggiore di essiGiacomo, 6 stato spiccato il mandato di cattura, mentre l'altro, per la 6ua giovanissima età, non ha potuto essere arrostato. Con essi fu anche coinvolta nella responsabilità pel pietoso episodio, la loro madre, Domenica Bassino, ma contro di lei il giudice ha ora abbandonato ogni addebito. Il Giacomocolui die avrebbe ordito la orribile vendetta ai danni del padre, scomparso da Santena la sera stessa del fatto, continua a mantenersi latitante.

Persone citate: Campini, Canapini, Canuto, Tovo

Luoghi citati: Cambiano, Chieri, Santena, Siracusa, Torretta