L'odissea d'un signore torinese che affittò un alloggio già affittato a Milano

L'odissea d'un signore torinese che affittò un alloggio già affittato a Milano L'odissea d'un signore torinese che affittò un alloggio già affittato a Milano Una speculatrice rocambolesca Milano, 13, notte. La storia di Paolina Dal'arda, di 32 annvenuta da qualche anno a dimorare a Milano dal nativo Vigolzone, presso Piacenzanon è una storia, ma un vero romanzo. LPaolina, pur appartenendo ad ottima famglia, aveva pensato bene, da un po' di tempo, di svolgere un'attività non precisamente onesta, ingannando la buona fedo del prossimo con promesse di appartamenti ammobigliati. Quindi all'ultimo momento scoronariva, dopo essersi fatta consegnare dallo suvittime un semestre o un'intera annualitdell'affitto stabilito per i locali dei quali dceva di volersi liberare. Il sistema di truffaorganizzato con ogni cura, riusciva quassetnpre ed ai danneggiati non rimaneva chla fredda consolazione di una denuncia. Ed ecco come si giunse alla scoperta dellimprese truffaldine della donna. Il torinesi • la ballerina Ài primi dello scorso dicembre un signorgiunto da Torino per stabilirsi nella nostrcittà, leggeva nella quarta pagina di un giornale l'offerta di un appartamento ammobgliato, disponibile nella casa di via GoldonN. 23. Abbisognando appunto di un alloggiil torinese scrisse all'inserzionista, dicendosdisposto ad entrare in trattative per l'affittdell'alloggio stesso. Qualche giorno dopo rcevette una lettera di risposta, firmata «Paolina Dallarda» nella quale gli 6i fissava un appuntamento per il 4 dicembre in via Godoni 23. Il signore, recatosi al convegno, trovò la Dallarda che l'accolse con la massimcordialità, dicendogli come l'appartamentocomposto di quattro camere e di un gabinetto da bagno, sarebbe stato libero verso lmetà del mese. E la donna aggiunse: — Attualmente è occupato da una danzatrice, che però se ne andrà a giorni. Seduta stante venne steso il contratto, con il quale il nuovo inquilino dichiarava di versare alla Dallarda 7800 lire; somma equivalente ad un'annualità anticipata di affìttoNel medesimo giorno le 7800 lire passarondal portafogli del torinese alla borsetta dell'affittacamere. Prima però che il versamento 6i effettuasse il signore torinese aveva visitato l'appartamento che avrebbe poi dovuto occupareLo ricevette la cameriera della danzatricche l'annunciò alla propria padrona. Questa accolse il nuovo venuto con molti sorrisi e con un diluvio di parole gentili e, facendolo passare da una camera all'altra, gli magnificò le comodità dell'alloggio, cosi che eglfu indotto a credere di aver realmente scoperto un paradiso terrestre. La signora a Milano Soddisfatto dell'ottimo affare concluso inuovo inquilino se ne andò pei fatti suoi ealla vigilia del giorno in cui avrebbe dovuto prendere possesso dell'appartamento, tornò a fare ima capatina In via Goldoni. La casa era chiusa e della Dallarda nessuna traccia1: signore che aveva degli impegni a To rino parti a quella volta e di là scrisse all'aimtacamere — che gli aveva detto di abitare in via Piacenza 1 — chiedendole conto della faccenda. La lettera rimase senza risposta ed allora l'uomo, tornato a Milano si recò in via Piacenza per trovarvi la Dallarda Nuova disillusione; essa aveva' in quella casa l recapito ma non vi abitava. Pazientemente il signore torinese tornò in via Goldoni e riesci finalmente a vedere l'affittacamere. Le chiese subito conto del contrattempo, ma la donna, oon tutta calma gli fece presente che era 11 appunto por far mettere in ordine l'appartamento. H signore, ottenute le assicurazioni che desiderava, si tranquillizzò o telegrafò a sua moglie di venire a Milano. La signora giunse infatti e con il marito so recò in via Goldoni per insediarsi nella nuova dimora. Altra sorpresa, e questa volta maggiormente spiacevole : l'appartamento era occupato dalla famiglia di un ingegnere che raccontò di aver pagato alla Dallarda oltre 1000 Mire mensili d'affitto. A questo punto il signore torinese ebbe la visione chiara della truffa e senza por tempo in mezzo si tccò in Questura ed al cav. Pumo dell» Squadra Mobile espose la cosa in tutti i i rticolari, Il funzionario trovò che il nome dell'affittacamere non gli suonava nuovo ed esaminate le pratiche relative ai pregiudicati ed alle persone sospette scopri infatti che la Dallarda era stata più volte denunciata per truffa. Al suo nome, anzi, esisteva un vero e proprio dossier accusatorio. Un appartamante par 7 famiglia Indagini svolte rapidamente potevano in un primo tempo assodare che la Dallarda aveva affittato l'appartamento di via Goldoni, 23, a sei o sette persone, dalle quali st era fatta anticipare sei mensilità o addirittura un anno d'affitto. Ricercata attivamente, la Dallarda riuscì a sottrarsi nei giorni scorsi alla vigilanza della polizia, ma ieri finalmente potè essere acciuffata mentre stava ritirando, presso la portineria di via Piacenza, 1, della corrispondenza che si era fatta colà indirizzare. Il cav. Pumo ha stabilito ohe la truffatrice n questi ultimi tempi dimorava in Bastioni Romana, 17; inoltre ha scoperto che in via Goldoni, 23, la donna aveva due altri apparamenti oltre a quello nel quale avrebbe dovuto stabilirsi il signore torinese. Altri appartamenti ammabigliati la Dallarda aveva affittato — per subaffittarli nelle condizioni che abbiamo sopra accennato — in corso Roma, 67, in via Eustacchi, 35, e in via Monorti, 42. Proprietario delle case di via Goldoni, 23, e di corso Roma, 67, è tale Augusto Ponti fu Giulio, di 40 anni, dimorante ad Arti (Novara), al quale è stata elevata una orte contravvenzione, non essendo risultato égli in possesso -della licenza della Questura per quanto riguarda il subaffitto. Pure in ontravvenzione sono state poste le propriearie delle case di via Eustacchi, 35, e dd via Manforte, -43: signore Maria Trebbi vedova Mazza, e Giacomini Enrica vedova Batini.

Luoghi citati: Milano, Novara, Torino, Vigolzone