L'austera e imponente manifestazione romana per l'arrivo della salma

L'austera e imponente manifestazione romana per l'arrivo della salma L'austera e imponente manifestazione romana per l'arrivo della salma Roma, 11, mattino. L'alba ha trovato lo vie di Roma ieri percorse da un'ondata di vita, mentre per i rioni risuona incessante il passo cadenzato dello truppe che abbandonano le caserme e si dispongono a prendere i loro posti lungo lo strade designate dagli ordini dei comandi. Dalle case, deste anzi giorno, scendono i romani, incontro alla salma della Regina Margherita. E' un flotto continuo di popolo, che si raccoglie dalle vie periferiche confluendo verso il centro, guadagnando terreno sull andatura compassata ed obbligala dei soldati. Sono popolani, impiegati, signore, donne, ragazzi, clic a famiglie, a gruppi, in scaglioni si dirigono verso i punti già adocchiati e prescelti da cui potranno assistere ìri religioso raccoglimento alla sfilala, del solenne corteo e dure l'estremo tributo alla salma della buona Sovrana, ili carattere austero e silenzioso di questo pellegrinaggio popolare, la commozione, la serietà, la compostezza che sono in tutti gii atteggiamenti, l'affluenza che si preannuncia già imponentissima nonostante l'ora, richiamano alla memoria un'altra mattinata aioii obTiàbiTe e non obliata dai remarti : cpiel'ci in cui tu decretata l'apoteosi dei Milite Ignoto. Imponente movimento di truppe Anche il movimento dello truppe è imponente. Non è solo il presidio di Roma che traversa le vie della città per disporsi sul percorso del corteo: sono tutte le truppe del IX Corpo d'Armata, che partendo dai più diversi punti della città vengono a ricongiungersi nel cuore di Roma, formando una cintura grigio-verde tutt'intorno alla stazione, alla via Nazionale, a Piazza Venezia, Collegio Romano, Pantheon. I fanti della Brigata Torino (81 e 82), partiti dalla caserma delle Milizie ai Prati, si dispongono lungo via Lata e Collegio Romano. I fan- li della Calabria (59 e uUj, giunti in parte da Viterbo si dispongono lungo la parte in-fortore di via Nazionale. La Brigala Alpi, venuta da Perugia e da Spoleto, si accampa sulle pendici di Magnanapoli. I! l.o granatieri occupa il corso ed il 2.o piazza dell'Esedra e viale Principessa Margherita. La Brigala Friuli, giunta da Livorno e'da Spoleto, si dispone lungo la via Pie di Marano e la Minerva. L'urea sterminata di piazza della staziono e dell'Esedra è tenuta sgombra da squadroni del Piemonte Reale Cavalleria, reparti del Genio e della Regia Aeronautica, plotoni di marinai, allievi carabinieri, allievi del Collegio Militare. Marinai, aviatori, milizia, genio si dispongono anche intorno al Pantheon. In via Nazionale è il ;i.o bersaglieri di stanza a Roma. Lungo via XXIV Maggio ed in piazza del Quirinale, si dispongono il 2.o bersaglieri e squadroni del Piemonte Cavalleria. Sul viale Principessa Margherita è il 13.0 artiglieria da campagna; il 7.o venuto da Pisa è a via Nazionale presso l'esposizione dello Belle Arti, il Lo, di stanza a Foligno, è a piazza di Minerva. A piazza Venezia, addossato all'alture della Patria, è il 13.0 artiglieria pesante campale di Livorno. Il della stessa arma, venuto da Terni, è in piazza Collegio Romano. Il 3.o pesante cani pale è in piazza Santi Apostoli. La legione carabinieri di Roma ha disseminato i suoi plotoni un po' dovunque, imponente la partecipazione della milizia nazionale. I„i le gione 112 dell'Urbe e stata mobilitata al completo. Occupa la porto media di via Nazio noie. Reparti della stessa sono in via del Pantheon. Mentre avviene lo schieramento, agenti municipali cospargono le strado d sabbia gialla. Quando le truppe giungono* sul luogo delio schieramento la folla già staziona sui marciapiedi. In qualche punto, i migliori, lo sii. pamento è già fantastico, benché non siano che le lì.30. Cosi ad esempio, sui gradini di Piazza dell'Esposizione, in via Nazionale, si e adunata tanta popolazione che non è fisicamente possibile trovare un millimetro di spazio. In piazza dell'Esedra, una erronea interpretazione dei criteri che ha presieduto alla formazione dei cordoni, ha indotto molla gente a raccogliersi dietro la fontana delle Naiadi. 1 commissàri di P. S. clip dirigono, d'accordo collo autorità militari, il servizio, steniano a tener sgombera in piazza, respingendo verso le Terme e la chiesa di Santa Maria degli .Angeli ì mattinieri spellatoli. Le disposizioni sono rigorosissime, i cordoni di truppa sono duplici e tra l'uno e l'altro \i è almeno un metro di spazio. Con questo ti ottiene che fa folla non si addensi sull'estremo limite del percorso mettendo a dura prova colle sue fluttuazioni e la sua pressione a resistenza fisica dei soldati col compromettere anche la continuità dello schieramento. Non solo, ma anche gli sbocchi vengono sbar. rati e l'afflusso viene regolato. Ad una certa ora quelli che vogliono passare devono dire dove vanno e affrettarsi a giungere a iiestiuazione La città abbrunata Vero »i die con tutte (meste misure precauzionali l'afflusso continua incessante. Sopruggiungono sempre nuove comitive di ..gente ansiosa di trovare un posto nella moltitudine di popolo che si raccoglierà reverente al passaggio della salma reale Non sono ancoa le otto e già non si circola, più, dietro i ordoni, lungo il percorso del eorteo. E' spelacelo insolito di austerità. Mai da li ut : olla è ftmo serbalo tunio silenzio. Si ù aieso, si attende, h attenderà ancora, pazienti taciturni in un raccoglimento che tesllmii. i ita de! s.al.to affetto, della sincera veneraione per la grande Regiliu. In qualche eroe- AnlscsmmzdntiiI t\ g| rì inhio, i meno giovani, ricordano sommossa- I mente episodi della vita dell'augusta ocoiu- 1 c ri er naoni o, eluo enbti, a ti no firiaeegii ia rita elte ohe si po a nla eti a on- parsa e del Re Buono e narrano dei funerali di quest'ultimo svoltisi a Roma con cerimoniale presso a poco identico, venticinque anni fa. Intanto gli editici di via Nazionale, del Corso, di Magnanapoli, delle altre strade del centro già sono animate. Anche gli spettatori privilegiati, quelli che assisteranno alla sfilala dai balconi e dalle finestre, hanno preso i loro posti. Finestre, balconi, terrazze 6ono gremite ma tutto questo non ha minimamente il carattere di festa, che anzi tutte le strade ed edifici hanno l'aspetto di lutto. Nonostante la limpida mattina tutti i fanali della pubblica illuminazione situati nelle vie che percorrerà 11 corteo sono illuminati e velati a lutto e mettono una nota funerea nel quadro di insieme. Anche le finestre hanno indossato per tempo la loro toeletta funebre. Da tutu i davanzali, da tutti i balconi, pendono drappi di velluto nero con frange, d'oro, velati con crespo, caratteristici gli edifici di piazza del Pantheon dalle cui finestre sono stati esposti a cura del governatore di Roma, drappi dal colori nazionali ricopert'. con crespi neri. Verso le otto sì nota un accentuato movimento di cfflwitól e nmztortart entro.4o-£pazio tenuto sgombro dai cordoni. Il questori' Perilli e il suo capo Gabinetto Laìno, fanno un rrdnuzioso giro di ispezione. Agli sboochi consentita comincia anche l'affluenza di invitati ohe coll'esibizione dei biglietti pos sono tagliare i cordoni. Ad un certo punto, sono le S.30, si ode l'ordine deli' « attenti » seguito dal suono caratteristico delle truppe i'he si irrigidiscono con le armi sollevate i: il generale comandante il Corpo d'Armata. generale Vaccari, che a cavallo, col suo Slato Maggiore, viene a rendersi conto dell'esecuzione delle disposizioni date per lo schieramento. Sul piazzale Termini Tutto questo movimento preparatorio è an e cor più intenso e singolare nei pressi della n-1 stazione. E' ancor buio e già il vasto piaz- i, a aEa orza e a aao e nie aeè o a rn e i l , o . o i i zalc Termini ed i luoghi adiacenti si vanno rapidamente popolando di folla, di truppe e dei primi componenti il convoglio reale. Dalla parte degli arrivi escono alcune decine di viaggiatori dell'ultimo treno arrivato regolarmente dentro la stazione. Da questo momento tutto il traffico si sposta per iualche ora verso il lato partenze. Il lato arrivi è tenuto assolutaii.ente sgombro. All'esterno la facciata è ancor tutta illuminata, li fascio littorio brilla sul quadrante dell'Orologio; le lampade ad arco, poste sul piazzalo, quelle della pensilina centralo e quelle del grande edifìcio, appaiono già in gran parte abbrunate e squadre di operai velano le ultime rimaste La mattina è assai fredda e trasparente. La luce pallida dell'alba, si e fatto a poco a poco più intensa, " ei distinguono ora bene i panneggiamenti neri frangiati d'oro che fasciano la parte superiore della pensilina e le colorine. Altri panneggi di velluto rosso ricoperti di veli neri, corrono intorno agli archi dell'ingresso situato sotto la tettoia, e questi paneggi che ricadono in ricche pieglie sono uniti tra di loro da grandi scudi dorati eri alternati collo stemma sabaudo ed il fascio littorio, ma i maggiori ornamenti sono stati posti dal lato arrivi della stazione 0 precisamente davanti all'ingresso della saletta reale. Questa, internamente, è stata tutta, parala a lutto con grandiosi tendaggi di frango d'oro che scendono dal soffitto al pavimento, lungo le pareti. Per terra sono pesanti tappeti; piante ornamentali agli angoli. Tra esse, fasci di fiori e di corono con voli neri. Di fuori la pensilina ò scomparsa sotto un'alta cupola nera bordata d'oro che una potentissima lampada elettrica rischiara. Altre lampade abbrunate sono disposte intomo e le lampade innumerevoli che brillano attraverso ii crespo nero danno alla scena un caiaiteie di infinita tristezza, un senso incoercibile di melanconia. Mancano pochi minuti alle sede e dentro la stazione il commissario di P. S. comm. Jantafil, coadiuvato da altri funzionari di pubblica sicurezza e da uno stuolo di agenti, va già rapidamente allontanando gli cstranei mentre il personale ferroviario, che agisce in una disciplina ed in un silenzio ammirevole, procedo alio sgombro del materiale dall'immensa tettoia. Il treno, recenteme-nlc giunto, si allontana sbuffando e tutti 1 binari restano perfettamente liberi. Anche internamente la staziono è parala a lutto con sobrietà ed eleganza. Una grande piattaforma, lunga oltre cento metri e ricoperta di drappi, unisce il binario sul quale arriverà il convoglio reale coi marciapiede sul quale prenderanno posto i reali, i principi dei sangue e le alte cariche dello Stato. Al grande uscio, che vi è oltre il cancello, si eleva uu folto e vasto gruppo di piante ornamentali. Al fondo si alternano anche lunghe strisele nere coll'omblenia di casa Savoia e il fascio littorio. Alle 7 precise, nel piazzale esterno della stazione, i funzionari di P. S-, gli ufficiali che hanno il comando delie truppe, si dispongono perchè i cordoni si formino nel modo che abbiamo più sopra descritto. L'immensa folla che è già convenuta sul piazzale viene respinta Indietro verso gli archi dolio Terme di Diocleziano. Por qualche minuto si scorge un mare di teste che, fluttuando e ondeggiando, si sposta lentamente indietro. 1-ìisuoiiano sul selciato i calci feriali dei fucili e le scarpe chiodaie delio I truppe, f comandi si incrociano seccia e la\ glienti. In pochi minuti il vasto piazzalo ap| rare sgombro dai curiosi. SaldUsiini cordoì in, su doppia Illa, arginano la massa umana che nereggia dietro le truppe. I Già numerose sono lo rappresentanze del 1 corteo, con vessilli e labari parati a lutto. cgqdvsrfmfssrRgdbdSTcLE, m Tutta l'immensa area del viale Principessa Margheriia, piazza dei Cinquecento e della via delle Terme deve accogliere le rappresentanze del corteo. Man mano che i parte cipanti giungono, superando i cordoni gra zie ai biglietti d'invito, che servono anche di lascia passare, i funzionari li avviano ai luoghi stabiliti per lo schieramento. In poco meno di un'ora il corteo stesso appare perfettamente composto. I funzionari sollecitano i ritardatari perchè raggiungano subito i loro posti Nello spazio lasciato vuoto dalle truppe, tra la siepe delle uniformi grigioverde e delle armi, il corteo, tempestato di tricolori di gonfaloni, di gagliardetti, si snoda come un rettile immane ed è percorso da lunghi ondeggiamenti nella sua perfetta inquadratura. E' impressionante il silenzio che domina su queste migliaia di persone, qui raccoltesi per dare il primo reverente saluto di Roma alla salma della prima Regina d'Italia. Il Re tra i Principi Verso le otto, nello spazio pTOspiciente la «ale-tia reale, fino-ai limile di piazza dei Cinquciento, cominciano a giungere le autorità su automobili e 6u carrozze. Anche quel vasto spazio si riempie rapidamente; davanti olla saletta reale, intorno alle colonne della cupola, prestano servizio in alta uniforme i corazzieri: carabinieri, pure in ; ulta uniforme e truppe scelte, sono schiera | te intorno. Entrano nella saletta alcuni gen tiluomlni della Corte, il prefetto di Roma ! conte D'Ancora, i marescialli Diaz e Cador- na, il grande ammiraglio Thaon di Revel Giungono successivamente i collari della SS. Annunziata Sforza, Bonomi e Orlando. L'on. Salandra invece non compare perchè da vari giorni indisposto. I presenti portano il grande collare della SS. Annunziata sopra il paletot. Nella saletta reale entrano pure i presidenti del Senato e della Camera, il capo di Stato Maggiore generale dell'Esercito, gen. Badoglio, che veste l'alta ìuiiforme. Quasi contemporaneamente arrivano i ministri in corica, e cioè: gli on. Feilerzoni. Giuriati, Ciano. Volpi, Belluzzo ed ì sottosegretari dì stato Siriani, Bonzani, Cavaliere I ministri borghesi vestono l'uniformo con decorazioni, i sottosegretari dpi Dicasteri militari sono invece, come tutti gli ufficiali, in alta uniforme. A tutti questi personaggi le truppe ed i corazzieri e le guardie presentano le armi. Mancano dieci minuti alle 9 quando giungo l'automobile del presidente del Consiglio: l'on. Mussolini scende rapidamente Anche egli indossa l'uniforme e il soprabito 60pra il quale ha il gran collare cfeU'Amiunziata. Egli entra subito nella saletta reale ossequiato dalle sutorità presenti. L'attesa e ormai divenuta febbrile; pochi minuti mancano ali arrivo del treno. Ecco delie automobili che 6apraggiungono. Scendono i Principi del sangue, Principe di Spoleto, Duca, di Puglia, Conte di Torino. Ecco finalmente, salutato dal saluto ossequioso e commesso di tutti i presenti, Sua Maestà, che e insieme al Principe Ereditario. Il siletizio che è già grande si fa assoluto, interrotto soltanto dal rombo dell'automobile reale che si arresto davanti alla saletta. Uno staffiere in livrea apre lo sportello della automobile; un comando secco si ode distintamente: « Preseiitat'ann! ». tra l'intensa commozione dei presenti. Vittorio Emanuele, in divisa di maresciallo d'Italia, con collare dell Annunziata a tracolla, scendo dalla macchina. Egli ha al braccio destro la fascia nera; appare piuttosto pallido, ma come sempre risponde cordialmente e marzialmente ,il saluto commosso degli astanti, portondo la mano alla visiera, rivolgendo un lapido sguardo all'intorno. Segue il Principe Umberto, vestito dell'alta uniforme di ufficiale. Anche il Principe Ereditario apparo piuttosto pallido, con indicibili segni di commozione sul volto. Mentre i corazzieri ed i carabinieri restano irrigiditi nella posizione di « presentai arm », l'on. Mussolini si fa per primo ^S,a J?sIia ,delltl tìaJetla «ale. £ inchtoa ,p5,f?-nia'men,e- 11 Rc e il Principe Umber}? f'! Jft™*?110,', e?n brevi parole di saluto, r-2?.??0.' Quindi -Sua Maestà ed il Principe Eieditono entrano imch'.w-'i nella saletia. reale, ove sono devotamente ossequiati dai personaggi ivi raccolti. L'arrivo del convoglio funebre Nell'interno della staziono intanlo, ai fluii, chi del marciapiede sul quale il Re, il Principe Umberto e il Primo Ministro, debbono attendere il treno funebre, si sono schierati i plotoni di corazzieri e carabinieri in alta uniforme. Di fronte è schierala una compagnia di granatieri con l'arma al piede la quale occupa tutto il marciapiede. A destra dei granatieri, sono schierati duecento ferro, vieri in uniforme, e appaiono assai bene disciplinali. La staffetta, che precede il treno reale, è già giunta, ma naturalmente è stata fatta deviuie in precedenza sopra un binario morto. Finalmente è avvistato ii convoglio funebre che si avanza con grande lentezza sul binario. Dalla saletta reale sono usciti sulla piattaforma appositamente preparata e ricoperta da immensi drappi giallo e oro il Re. il Principe Ereditario, i Principi del sangue, il Pruno Ministro con tutti i membri del Governo e i Collari dell'Annunziato. I brevi momenti che susseguono sono pervasi i una emozione e di una solennità senza SP.oci ;a fi"'midab,le locomotiva che procede T',a?' Lpasso d.u°m?. si ferma. Granatieri, orazzieri, carabinieri, presentano le armi. I LeX,r„°»ieV f?.nno V, salut0 tornano. Vittorio Emanuele III, sull'attenti, circondato dai ,imiifi1'jdal^8enera11' ^S'i ammiragli, dai, memori del Governo, saluto militarmente. lCrpzntsMdsPrTn La. fnireica, dopo le primo note della Marcia Reale intona la marcia funebre di Beethoven. Gli alfieri inchinano i tricolori in segno di saluto e di omaggio. Gli sguardi del Sovrano sono fissi sul e.arrozzone che lascia vedere attraverso i lucidi cristalli la bara circondata dalle torce e dai fiori. Primo a scendere dal treno reale è il dica di Genova che muove rapidamente incontro al Re e lo abbraccia. I figli del Duca di Genova rimangono invece nel carrozzone dove è la camera ardente. Ma quasi subito essi scendono e si avvicinano al Sovrano, al Principe Umberto e ai loro augusti cugini. Immediatamente viene aperto il grande stor. tello della camera ardente che viene a trovarsi al livello della piattaforma. Sedici corazzieri si avvicinano alla bara, e, otto per parte, afferrandola saldamente per mezzo di cinghio,, la sollevano con facilità ad un ordine brevo dell'ufficiale che li comanda. Sotto l'amplissima tettoia, illuminata dalla luce del mattino e dalle lampade ad arco abbrunate, non si ode che la divina melodia della marcia funebre.. i.«, commozione stringe la gola di tutti. Vittorio Emanuele HI è r allido, ma non un muscolo del suo volto :i muove. Eppure c'è in quei volto augusto tutta l'espressione del suo profondo dolore di figlio. La bara sosta un momento e due corazzieri vi distendono sopra un ampio ricchissimo tricolore eli seta con la croce sabauda. Stai tricolore altri due corazzieri depongono una meravigliosa corona di crisantemi e eli margherite. Portata dai corazzieri, la bara ette contiene la salma della grande Regina, passa fra le due ali dei personaggi presenti che sano a capo ecoperto. 11 piccolo corteo muove rapidamente e attraversa di nuovo la saletta reale. Jl Sovrano segare immediatamente la bara con il Principe Ereditario, i Principi del sa<n.giue. l'on. Mussolini e gli altri presenti, il feretro è deposto, fra la commozione di tutti quelli che attendono fuori a capo scoperto, sull'affustio di cannone da 149 e viene assicurato con cinghie. Sono le 9,10. Intanto il corteo ha cominciato a muoversi. Precede un plotone di carabinieri a cavallo. Il gruppo, suggestivo assai, procede lento e solenne. I caraibinleri portano appoggiate alla coscia destra le trombe dallo drappelle abbrunato. Fatti i primi passi a* un Lr-atto portano improvvisamente le trombe alla bocca e lanciano degli squilili lenti, cadenzati e solenni nell'aria. Segue la Banda della R. Guardia di Finanza, che intona la marcia funebre di Chopin. Subito dopo viene una centuria di M. V. S. N.. con gagliardetto abbrunato. Si dispongono successivamente una compagnia di guardie di Finanza con bandiera, una compania del Genio con bandiera, una compagnia del 3.o Artiglieria Pesante con bandiera, uno squadrone dea Piemonte Reale con stendardi, la musica della Legione allievi carabinieri, urna compagnia di bersaglieri con laibaro, una compagnia di Fanteria con bandiera, una compagnia di Granatieri con bandiera, urna compagnia della Legione allievi RR. CC. con bandiera, la musica ilei la R. Aeronautica, una compagnia della R. Aeronautica con bandiera, una compagnia della R. Marina con bandiera, una compagnia del Collegio militare, una compagnia allievi Accademia aeronautica, una compagnia degli allievi dell'Accademia navaic. Marce funebri e funebri rintocchi ' Sui suoni delle marce iunebri dominano i rintocchi a stranio del campanone del Campidoglio. Il rintocco grave e solenne si diffonde sulla città come il canto religioso a piangente di tutto il popolo. E' la prehiera di tutto il popolo prostrato, è la voce di quanti non possono seguire il corteo e debbono accontentarsi di piegare un istante li ginocchio al passaggio dell'affusto di guerra che resa la bara della mito e grande signora. La testa del corteo procede lentamente lungo via Nazionale. Fra un gruppo e l'altre» è um intervallo notevole, cosicché quando il plotone eli carabinieri a cavallo volta per la discesa di Magnanapoli, la compagnia degli allievi dell'Accademia navale lascia appena piazza dell'Esedra. Subito-dopo, con un intervallo maggiore, viene la musica municipale, in alta tenuta. la banda comunale di Roma chiude, diciamo, la tosta del corteo. Viene infatti subito dopo il gruppo formidabile degli ufficiali superiori e inferiori delle forze armate. La sfilata del gruppo si protrae per qualche minuto. Notata la disposizione della stilata, che è. stata fatta in ordine inverso di grado. Tutti gli ufficiali portano la fascia nera sul braccio. E" poi la volta del comandante le truppe del convoglio funebre, con lo Stato Maggiore, a cavallo. Altro intervallo. Si avanza il primo nucleo in abito borghese. Sono le rappresentanze dei Corpi insegnanti degli istituti scolastici e. dogli Istituti di scienze e Belle Arti in Roma, licei, ginnasi, scuole di magistero, istituti tecnici, istituii di Bello Arti, la Scuòla media di commercio, ecc., in ordino di grado. E' un agglomerato compatto e solenne di obiti grigi e ili capi scoperti. Anche questa volla occorrono dieci minuti buoni perchè il gruppo successivo possa imboccare via Nazionale. Questo è costituito dai presidenti e rappresentanze del Tribunale Civile e Penale di Roma, una rappresentanza tlella Procura del Re. Vediamo il presidente, comm. Sasso, il capo della Procura, commendatore sarra, il consigliere istruttore, commendatore Marciano, romiii. Mosci, Colamonico, Baruffi ed altri. Tuiti indossano la toga nera col 10000. Seguono il Consiglio e la presidenza della Croce Bosso, con alla testo il marchese Scotti, la Camera di commercio di Roma, col comm. Fortunati, Commissario governativo, e l'ufficio di segreteria; i rappresentanti degli Istituti pubblici di assistenza o •benetìiic-nza di noma, tra cui il commendatore Marietti, Commissario per la Congregazione eli Carità. Poi subito dopo notiamo il rettore dell'Università di Roma, proessore Del Vecchio, e il Senato accademico. Fra gli altri, il senatore Scaduto, il profesore Chiovenda, il sen. Cirincione, ecc. Nello tesso gruppo noriamo i rappresentanti della Scuola di applicazione degli ingegneri, della Scuola superiore di architettura, della Scuoa superiore di scienze economiche e commerciali Altro gruppo borghese: i direttori genera dei singoli Ministeri. Vediamo i senatori ontaiini e Arlotto del Ministero degli Este, De Beìits, Pace, Daroma, delle Finaliz*, vot. Severi e Crlveila della Pubblica Istruione, il comm. Rocco dell'Economia nazioale, il comm. Lutrario degli Interni, ed airi molti. Oltre ai direttori generali sono proenti nel gruppo dieci funzionari di. ogni Ministero. 11 gruppo che segue è caratlerisao per la fascia tricolore elio cinge la vita i ognuno dei suoi componenti o che spicca ugli abiti nori. Sono i sindaci 0 i commisari delle città, capoluoghi, provincia eoa popolazione di cent.- nula abitanti e più. Fra le città maggiori sono rappresentate Bari, Palermo, Bologne-, Firenze, Torino. Perugia, Venezia. Milano. Trieste, Genova, cc. Sfilano poi la Commissione reale straordinaria per la provincia di Roma e la Giunta provincia! amministrativa col senaoro Pietro lì ' sili presidente.. Seguono il prefero dì Homo conte D'Ancore, col vicerefetto conilo. Gatti e una rappresentanza eUa prefettura. Viene poi il presidente deia Corte iu Appello di Roma, Pagella col roctu aiore generale comm. Crisafulli e una appresentanza della Corte e dalla Procura utti - nugistrati della Corte dAppolto seo in toga di panno rosso. A gfleWltorn