Il primo incontro Volpi-Churchill

Il primo incontro Volpi-Churchill Il primo incontro Volpi-Churchill Londra giovedì avverrà a> Roma, S, notte. E' stata, definitivamente l'issata pei- martelli 12 corrente, la partenza da R-.ma per Lcind'tia del ministro delle Finanze, senatore Volpi, con il so.Uo.^'grc-taj'.io agli Estoni, otri. Dino Grandi, e gli altri collaboratomi. La partenza avverrà la. mattina con il treno d,i lusso R. P., delle 11,30. Il prinno itticont.ro fra il cancelliere dello Scaiochiiere, Chuirchiill, e il nostro mkvisliro delle Fiinainze, avverrà la mattina di giovedì li. Fna.i.i arate, in questi ultimi giorni, sano stati presa i rìef'tni.tiv.i accordìi fra i on. Muissowlnil e la nostra delegazione. Un lungo colloquio ha avuto ieri ©eira i! miinisf.i'ù Volpi a Palazzo Chigi col presidente del Consiglio, il quale stamane ha pure conferiito voi ministro plenipotenziario Pirelli. Proja.biliiien'iite a questi colloqui ne seguiranno altri, perchè l'azione della nostra delegazione si svolga rigerusamernie entro i termini l'issati dal ca.po del Governo, ed a questo pro.pos.ito conviene rilevare che. negli ambiientti ufficio-si, si insisto n-ell'a-ssieiirare reci«imen.te che n«?ssun impegno sarà preso dall'Italia al disopra delle sue forze « dello su'? possibilità. Economìa, politica e sentimento Coni rara Amento u quanto sii è verificato nelle trattative con 1 Amea*i«a, che si rniziiairoino sciita una diiscuseicne giornalistica di partiicolnre rilievo, quesiti ultimiti dieci g'ionni precedenti la partenza della nostra niAssùone per Londra sono caratterizzati da una cortese, ma vivace polemica tra la stampa londinese e la stampa romana. I termini di questa polemica sono moiio importanti, specialmente quelli di parte inglese, non perchè essi possano considerarsi come una prc-ci'isa emanazione del pensiero del Governo inglese, ma l>ercliè, senza alcun dubbio, essi costituiscono'un elemento di valutazione di primo ordine dell'opinione pubblica del Regno Unito riguardo al problema del nostro debito di guerra e formano anzi l'atmctìiera entro 'a quale a negoziati dovranno svolgerai e dalla quale ili cancelliere dello Scacchiere, Churchill, principale delegalo del Governo inglese, non potrà preeoindere. La prima divergenza, che si osserva nella polemica attuale è quarta: da parte inglese sì tende a mantenere la prossima discussione su un terreno esci usi vamente economico e, pure ammettendo senz'altro che ni Governo inglese cancellerà una parto considerevole del nostro debito, si tiene In certo modo a sottolineare che le agevolazioni contenute in certi limiti non saranno influenzate da argomentazioni, più che politiche, diremo sentimentali, deriva.... da rapporti tra alleati e dalla fratellanza di armi. Da parie dell'Ita!io, invece, nrtentre si è tenuto a dame un carattere schiettamente economico ai negoziati con l'America, si afferma che l'eleni cinto politico deve fortemente pesare sulla soluzione del problema del nostro debito di guerra verso il Regno Unito. Si ricorda e si colorisce. In particolare, il momento grave in cui l'Italia entrò in guerra, si raffrontano i grandi vantaggi che dalla vittoria dell'Intesa trasse l'Inghilterra e quelli troppo esigui dell'Italia, in relazione ai sacrilici sostenuti in vite umane ed in beni matewali. Tutto ciò, nel concetto degli ufficiosi romani'!, dovrebbe rappresentare un argomento formidabile soverchiian/te gli aridi calcoli algebrici, che gli •'inglesi vorrebbero fate sul nostro debito. A pai-te quesic divergenze di :':n postazione generale del problema, altro divergenze di noni lieve entità, sii notano niella valutazione che da una, parte e dall'altra si fa della possibilità dell'Italia di pagare e nella questione dell'oro italiano depositali'» im Inghiltenra, sulla cui restituzione la. stampa londinese, con i-1 c< Times » alla testa, sembra ben decisa a non deflettere. Riguardo all'oro, a.nzi, la lettera del Tesoro inglése, in data 18 marzo 1020, che gli utliaiosi romani avevano citato per rivendicare la restituzione dei 22 milioni di sterline, è invocata invece dal maggiore organo londinese per sostenere in l'orma categorica il contrario. Le possibilità dell'Italia All'argomento sostenuto dalla stampa inglese che l'Italia non deve attendersi trattamento miglioro di quello eli Washington, replica la « Tribuna ». All'obiezione inglese che il bilancio italiano è in avanzo mentre quello inglese è in « deficit », che Ja popolazione italiana con l'accoglienza fatta al negozialo di Washington ha dimostrato di essere pronta a pagare anche ingenti contributi, l'organo fascista della sera risponde: «L'avanzo del bilancio italiano 6 modesto i i-e. modestissimo, se raggu agi iato in valor-, di sterline (417 milioni di lire carta che s! riducono a circa tre milioni k mezze di sterline . Tale avanzo è sfato ottenuto con Minii a-sir. duri. Il valore dell'avanzo del bilancio in.l'ano è più modesto che rea"• "'"■ ' ' l'equilibrio raggiunto 6 un equili; uno Instabile ». Circa il u deficit » del bilancio inglese, I lnl",*":.' ' Men* che di.pe.n1a da una ....pania da una i politica di interventi statali che l'Italia na invece abbandonato ,. aU*uopo il gior;!•*";;!. ■ • fl^or* governativa reW -t- • ■ ;"' :1 ;' • vincolistico degli arTitlt, afteriùaudu che uon ; pus•finite un paragone tu . Uue bilanci I cui elementi cotLitativ. louo diver-si. I o e I propositi del Governo di Londra in un Importante ai Netto dei "TimiiS.. (Servizio speciale della ■ Stampa «J Londra, 8. notte. Il debito italiano verso l'Inghilterra è oggetto rM un lungo editori-ale del « Times ». Il conte Volpi sarà probabilmente a Londra venerdì prossimo per l'apertura drl negoziati e il «Times» si compiace dei comunicato della « Stefani » secondo cui le vedute recentemente pubblicate nella stampa italiana non rispecchiano l'opinione del Governo che intende condurre le trattative con spirito di lealtà e ilii concili a ai one. Atmosfera serena « Questo gesto amichevole non passerà inosservato nel nostro paese» — assicura I iiil » Times ». L'atmosfera favorevole che il comunicato tende a creare non mancherà. Il « Times » si fa testimone della "buona volontà dei negoziatomi inglesi. Segue un riepilogo delia questione generate dei debiti, fra'i quali l'italiano è valutato in 532 milioni di sterline soggetto ad alcune piccole deduzioni!. Tutti sanno che l'Inghilterra per i debiti di guerra non esige rimborsi integrali, Le basta l'equivalente del rimborso che essa deve fare all'America. Pure anche questa agevolazione viene amplificata dal criterio del limite economico segnato dalla capacità di pagamento di ogni singolo debitore. Non è facile precisano questo limite; ma gli esperti possono tentare di stabilirlo in modo approssimativo. 11 principio dei versamenti di pari passo all'Inghilterra e all'America completa il quadro. In merito al debito italiano, il « Times » reitera l'argomentazione del divario fra l'iinteresse del 5 per cento pagato dai contribuenti ihgleai e quello del 4,25 per cento a cui si limita.no i contribuenti americani, per il •sei-vizio dei crediti di guerra accordati all'Italia. La circostanza che -i crediti inglesi si apersero con due anni di precedenza su quelli americani, è pesta sul tappeto; come puro il fatto che l'Inghilterra presto oli'Italia circa il 25 per oento di più che l'America. Possono stabilirsi diversità di carattere fra i due debiti? Ogni distinzione è artificiosa, sostiene il « Times », e se fosse seriamente propugnata, i contribuenti inglesà protesterebbero. Per fortuna il comunicato romano permette ai h Times » di prasumetrè che i membri della delegazione italiana si asterranno dall'insistere sul diverso carattere del credito inglese e di quello americano; Questa, soggiunge il giornale, è una decisione preliminare molto saggia da parte del conte Volpi, i cui atti, da quando egli prese il portafoglio della Finanze, hanno favorevolmente colpito gli osservatori esteri non meno dii quelli italiani. 11 conte Volpi è un uomo di affari e la eua' reputazione giustamente aumentò in -seguito a.l successo da lui ottenuto nei negoziati di Washington. Ciò che desidera l'Inghilterra A questo punto il « Times » si fa realmente informativo. Esso rievoca come l'accordo di Washington consenta a che l'Italia faccia versmneniti minimi nei primi anni e massimi negli anni successivi, durante un periodo di (Sì anni. Orbano queste condizioni,, a dite del « Thnes », indicano le grandi lince del consci'damento del debito italiano verso l'Inghilterra, che dev'essere concordato. I pagamenti italiani aU'Amierica da un milione di sterline saliranno tino a 10 milioni di sterline negli ultimi sette anni. Sarebbe impossibile, regolare il debito verso l'Inghilterra, che è alquanto maggiore, in base alle stesse nonne, perchè il gravame ik.t l'Italia, itegli ultimi anni, diverrebbe eccessivo. Inoltre, continua li « Times », converreb1» meglio «all'Inghilterra ricéverle quote pili rilevanti nel corso dei primi anni e più lievi nel periodo successivo, quando aumenteranno i versamenti italiani concordati con l'America. Oppure, alternativamente, l'Inghilterra preferirebbe che i pagamenti dell'Italia venissero fissati ad tm'unica cifra durante l'intero periodo. Insomma incominciare a pagare molto per poi pagare meno, ovvero pagare un'annualità fisso, di dimensioni piuttosto ingenti. Il Times quindi avverte: « Non occorre dire che una molto sostanziosa riduzione verrà fatta nelle obbligazioni totali dell'Italia verso il nostro paese. Ma più di questo non bisogna aspettarsi ». Lodi che sembrano», intempastiva La .chiesti, dell'articolo è un panegirico dei progressi economici italiani negli ultimi anni, specialmente nel 1025. L'avanzo realizzato in bilancio, le prospettive ,'inche migliori per il bilancio nuovo, ti miglioramento del cambio, la riduzione dei disoccupati, il florido /accolto, l'espansioni; dei traffici verso l'estero, lo sviluppo dogli impianti idroelettrici in concorrenza j col carbone, il successo dell'industria I della seta artificiale e via di.-endo, figuraI no nell'elenco elogiativo del Times. Tutti ! questi fntti, insieme con la singolare fi| ciucia che i commercianti itabani manifestano, hanno importanti rapporti con la capacità di pagamento, e gli sforzi italiani per risolvere ; problemi commerciali e finanziari del dopo guerra, contribuendo alla ricostJ*uzione economica dell'Europa, meritano il riconoscimento del mondo, dichiara il grande giornale Inglese, Il quale aggiunge: « Tutti i belligeranti europei uscirono impoveriti dal conflitto, ma l'Italia sembra aver avuto una ripresa più rapida di tutti gli altri ». Sono rilievi che sì leggono con piacere, in quanto contengono Ti germe di verità destinate a svilupparsi, purché i nostri creditori non mettano pesi soverchi sul lievito della nostra rinascita economica. Il Financial Times che si era abbandonato giorni sono a ditirambi simili ^a quelli del suo grande omonimo politico intorno al riarricchirsi dell'Italia, oggi, in seguito alle repliche romane, molerà il suo entusiasmo riconoscendo che « i progressi sopra un periodo relativamente breve non implicano necessariamente uno stato di ricchezza ». Il giornale assicura quindi che esso è lungi dal protendere che «l'Italia venga .sottoposta ad ammenda per i lodevoli sforzi che sta 'compiendo sulla via dalla ripresa economico ». Il collaboratole diplomatico della Wcslmivster Gazclle, che qualche giorno addietro preconizzava, da parte del tesoro inglese, per il consolidamento del debito dell'Italia, la richiesta di annualità pnri a 0 milioni di sterline in media per i 62 anni di rito, ha cambiato idea e oggi riferisce che il tesoro spera di realizzare una annualità inedia di non meno di 7 milioni di sterline. M. P. Il vilope d'acca sta dilla nwnstj f annose non è suit cientem nte ridotto Serrino ncciale della •Stampa.] Parigi, 8 notte Il celebre economista inglese Keynes pubblica siili' Informatimi una lettera aperta « al ministro delle finanze, qualunque esso sia », nella quale esprime la sua opinione sulla situazione fliniziaiia della Francia ed indica 1 mezzi per rialzare e stabilizzare ti franco. 1 compito principale della tesoreria francese, dice Keynes, ò di non creare nuove imposto, ma di costituire un organismo amministrativo capace di far entrare nelle casse dello Stalo quelle che sono già introdotte. Egli scrive: « Perciò se IO fossi al posto aell'uoino politico che ha la responsabilità delle finanze della Francia, allontanerei da rno qualunque progetto di nuove imposte, e concentrerei tutti i miei sforzi sul consolidamento e sull'amministrazione delle tasse già esistenti. Ma ciò evidentemente non è sufficiente, perciò dovrei esaminare il migliore modo per ridurre i pagamenti da fare ai possessori di rendite. Tre metodi sono possibili: l.o un prelevamento generale su! capitale; 2.0 una riduzione forzata dell'interesse del rtebilo pubblico; 3.0 un rialzo di prezzi, che diminuisca il valore reale dei pagamenti da farsi ai possessori di rendite ». Per il Keines 0 certo che 11 primo metodo sarebbe respinto dalla Francia, per la semplice ragione che costituisce un ostacolo alle nuove imposte progettate. Il secondo metodo è giudicato attraente, ma egW lo scarta perchè contrario alle previsioni del prelevamento sul capitale ed alla rivalutazione della moneta. Questo procedimento è qualificato come un ripudio e questo ripudio del debito nazionale costituisce una deroga brutale' e pericolosa ai principi di rettitudine finanziaria, che devono essere adattati siilo in caso di ultima necessità. Rimane dunque secondo Keynes, una sola soluzione, l'aumento dei prezzi intorni, ciò»} uscire dal campo della fiscalità per orientarsi verso il prezzo dei cambi, verso il cambio dell'oro della Banca di Francia, verso il volume dei oiazzaménti all'estero e verso il bi'ancio commerciale. L'economista inglese sviluppa questa tesi, e cioè che il potere di acquisto interno in Francia non à sufficientemente deprezzato e che tutte le difficoltà attuali sono dovute non all'inflazione dei biglietti od al rialzo dei cambi, ma ai fatto che questi fattori non hanno ridotto proporzionalmente il valore di acquisto della moneta Egli dichiara che ì prezzi dei prodotti interni convertiti al tasso del carni.\o attuale non corrispondono che alla metà dai prezzi mondiali: espressi in oro, sono nttuahn'mte al disotto del liveHo dell'anteguerra. Conclude dicendo che le difficoltà, attuali possono essere risolte unicamente con un rialzo dei prezzi interni. Questo rialzo perù deve essere provocato nel .modo piti prudente e scientifico, stabilizzando cioè la ciroo'nzkme ed il cambio ni livello attuale e rermettendo così con il tempo di determinare un aumento corrisponderne dei prezzi interni. La lira a Londra (Servizio speciale detta •stampa»! Landra. 8. notte. iLa lira s'è chiusa stasera allo Stock Exchange a 120.12, il franco francese a 120,55 ed il franco belga a 107. Il funerale di padre tieneeehi Roma, 8, notte. Nella casa di via della Sapienza, dove tuttora gioco nella camera ardente la salina di padre Gonocchi è, in ogni ora, meta di un numero infinito di prolati, capi di ordini religiosi, uomini politici e diplomatici, lì cardinale Camillo Lamenti è rimasto questa mattina lungamente inginocchiato dinanzi alle spoglie dei sacerdote. 11 cardinale Lega ha inviato un suo segretario a portare ai missionari l'espressione del più profondo dolore. 11 cardinale Cagherò ha voluto che il nrocuratore generalo dei salesiani, don Francesco Tommasetti. portasse il saluto dei figli di Uon Bosco e il suo saluto alla salma di padre Genocchi. Mons. Palica, arcivescovo di Filippi e vice-gerente di Roma, due volte si è recato in questi giorni in via della Sapienza anche a nome del cardinale Pompili il quale visitò l'infermo nel lungo periodo di agonia. L'aw. Vaselli, vice-governatore di Roma, legato da grande affetto all'illustre religioso, ha sostatr per parecchi minuti nella camera ardente od ha portato lo condoglianze vivissime del senatore Cremonesi, governatore di Roma. Pure il principe Andrea di Grecia ha portato l'espressione del suo omaggio e del suo dolore. I registri nosti in portineria si riempiono di firme illustri. Moltissimi sono i visitatori autoveroli che non vogliono firmare e intendono conservare l'incognito. Domani, sabato, alle ore 16, nella chiesa di Nostro Signore in Circo Agonale si svolgerà un solenne funerale, presente cadavere. La chiesa sarà austeramente parata a lutto. L'abside sarà completamente coperta da un panneggiamento nero, su] quale sarà posta una gran croce nera. Nel centro della chiesa sarà deposto il feretro. Intorno al catafalco saranno posli alti ceri e, dietro, i banchi per le autorità. La messa sarà celebrata dal generale dei missionari del Sacro Cuore di Gesù, padre Adriano Brocken. Vi interverranno eli studenti della casa provinciale di via della Sapienza, della casa de] Sacro Cuore ai Prati, della casa generalizia e dolio otudentatn internazionale. La salma sar.à deposta nella tomba della congregazione! sita nel quadriportico del V'orano. ♦♦♦ Le condizioni del cardinale Gasquet Roma, S, notte. La malattia del cardinale Gasquet procede regolarmente eoi processo risolutivo che si è iniziato ieri. Ieri nera il bollettino diceva : « S. E. ha trascorso nna buona giornata. Si ò potuto alimentare meglio dei .giorni passati e ha avuto meno tosse. Tanto la temperatura quanto il polso ed il respiro hanno funzionato di poco sopra il normule. — J?Ao : dott. Cherubino ». L'illustre infermo è stato visitato dal cardinale Gasparri, che gli ha portato il saluto ed i voti di Pio XL Questa mattina alle ore 8 U medico curante ho redatto questo bollettino: « S. E. continua a stare meglio. Durante la notte non ha dormito molto, ma è stato tranquillo. Questa mattina lu temperatura, il polso ed il respiro sono normali s. ^ !■! D« NAPOLI Il corpo dai pompieri era stato sciolto In teBullo a questioni di ordine Interno sorte uer lo manovre del nuovi apparecchi. Ora 11 IL Commissario ha pubblli alo il bando di concorso per il posto di comandante, per quello di ufficiali e per militi Manr„',;iando una rivoltella in casa dell'amici .urna Liquori la felovinetu FUoiueua Barone di ijim 16, ha lasciato partire un colpo ciba llut "'lecita. 1]