La morte della prima Regina d'Italia

La morte della prima Regina d'Italia La morte della prima Regina d'Italia "la é adorata Maire ii reso Ilio risiili.. I! ferale annuncio del Re al Governo - Un proclama di Mussolini - La preghiera del Papa - Sarà sepolta al Pantheon. i Savoia perita <li Savoia /delia monarchia, algida agli occhi 'emorie quella che oesia di un regno, iherto, e quasi la e fortune d'Italia, :hiamò Margherita, in capo tuia regal che fanciulla, alle lagìa di bellezza e La elevò alla suc.ilcezza. dei diciassetjvella onde era nata i mistione di sangue ;. Fidanzata a Umberquando i vincoli streti dovessero persuadere a dall'altra le disceni, la sua bellezza incan•i ii Mora, fausta e proiicipossa era nata regii consiglieri di Vittorio ■ ;0 «orbarne il sorridente e al nuovo regno. ••a del poeta irredento le itro insieme con l'entusiasti popolo. Molti anni avantra le sue ciglia stellanti, colomba furono a un tornare da Giovanni Prati. Al e insieme la fanciulla e la i donna e la regina: egli le aese entrambe, in uno slancio ntimento. Una ammirazione a nulla di costretto, un ossesso senza ombra di cortìgiaitusiasmo ingenuo e contento petti in acclamazioni festanti le piazze dove ella appariva, a. . meo de principe ereditario, «posa tenera e fica e sopra tutto felice. Nobili e popolani, uomini e donne, vecchi e fanri sili, furono vinti ria quella lumiuosa app. riziono, nel cui [ondo riluceva una dolcezza soave. Ella pareo, veramente venisse da regioni e. da secol1 lontani, dà una poetica leggenda più clic dai rami ferrigni di una famiglia gloriosa e guerriera, le ■ ;:i-éW>r!o avevano.seguito una., tràdìzlops di pietà anzi che di bellezza. Margherita fu l'astro improvviso sulla vecchia Casa. La sua figura, la sua presenza parvero il complemento e quasi l'ornamento radioso della bonaria e ancora soldatesca bruschezza di Umberto. Ella era la sposa fine e delicata de! soldato reduce da Custoza, uscito incelarne dal quadrato di Villafranca comp oh cavaliere hrillante da un torneo molt. v spirato. Ormai Vittorio Emanuele viveva piuttosto appartato, nella grandezza, storica del proprio passato. La sua figura di Ito grandeggia.va solitaria contro uno sfondo epico di memorie. Margherita fu il sorriso mattutino e quasi il fresco risveglio e la giovinezza della Casa: fu la gemma dal ramo novello, la branca fiorita per l'avvenire. Ella parlò agli occhi ed al cuore, imr owisa, facile e dol"e come una fata. Ut-scita dal vecchio palazzo Chiablese, chitine come un convento, nessuno in Italia la conosceva; a tutti parve di riconoscerla. Lo giovinette, le madri la sentirono a un tratto vicina; scoprirono iti lei quasi se medesime, rivissero in lei le proprie gioie trasfuse, le proprie speranze più sorridènti e più liete. La sua bellezza era eloquente e comunicativa, la sua anima aperta a radiosa. Ognuno scopriva in lei una nota poetica della vita, ognuno attraverso l'ammirazione era tratto ad amarla. Promesse felici di pace balenavano da quel t'orriso: i suoi occhi di un celeste si vivo, 1 biondi capelli fatati, alla radice sulla fronte alti e folti come una pesante corona d'oro, la sua freschezza di fiore, e sopratutto la pietà e la bontà della sua anima, die si esprimevano con tanta grazia negli sguardi e negli aiti, la sua squisita finezza di signora, perfino la sua eleganza, la trasfigurarono idealmente, fecero di lei più ancora che un simbolo della dinastia, un'espressione ideale della bellezza femminile e della regalità. La bellezza e la grazia di Margherita, — eterno femminino regale — furono, nel nuovo regno, tra le forze più fortunate e operanti della monarchia Poche sovrane in Europa esercitarono sul proprio popolo, nel secolo scorso, un'azione più larga, profonda e decisiva. Da Palermo a Monza, dall'alta aristocrazia nera della Roma poco dopo il '70, alla popolana di Mercato Vecchio o al barcaiolo borbonico di Santa Lucia; in politica da Crispì e da Forti* a Giosuè Carducci, Margherita regina passò in una continua e progressiva vicenda di assensi a di conquiste sentimentali. Anche d onore del popolo italiano, dinanzi a Lei tutto il popolo fu cavaliere e poeta. Non < vero che esso viva di livori c di invidie. >'ive di ingenui e completi abbandoni, ha bisogno di ammirazione e di entusiasmi; vuole amare e inchinare. Margherita lo pi a ne fu.capita. La sua vera corona d'amore, corona spirituale come la sua fUaua. /.'osi la sua popolarità non ebbe limiti .regioni nè di classi. Dovunque ella si ^strasse, o alle finestre brunellesche di lazzo Pitti, o dalle reggie di Palermo o '.'Genova, conquideva gli animi, toccava ; fantasie, andava naturalmente ai cuo<. Quando, oltre la sposa, in lei fu vista ^snadre, si ebbero nuove ragioni di a maria e ammirarla. La sua luce clic àv.rplsc Umberto, illuminò anche l'adolescen¬ mosstsrssictslssdscmpt a a i e za del figliuolo. Ella fu per lunghi anni la stella della famiglia e dèlia Casa. La coscienza di questo compito divenne quasi la coscienza stessa e lo spirito animatore della sua regalità. Ella entrò nella storia, non con grondi azioni, ma con gli affetti famigliari più intimi. La sua popolarità di regina fu inseparabile dalle sue virtù di sposa e di madre, dalle sue tenerezze di ava e di zia. Alfine i veli vedovili e la grande sciagura fecero di lei una regina di dolore: ma regina non cessò di esaero nell'animo del popolo, nemmeno discesa dal trono. Le gramaglie la resero più venerata ed augusta. Nù i lunghi anni di ritiro e di silenzio valsero a cancellare dalla memoria, o per dir meglio, dalla fantasia del popolo la luminosa e sovrana figura di un tempo. Ella lasciò nel suo regno orme durabili del fine intelletto, della mente vivace, dell'animo signorilmente educato, del temperamento sensibile e curioso, e d'un costume regale, ricco di affetti civili quanto domestici. In più di vent'anui di regno ella ebbe una varietà di atteggiamenti e di spiriti meravigliosa per la finezza c la sincera eloquenza dei sentimenti. Sul punto di imbarcarsi col figlio sul Tirreno in burrasca, tre sue parole in calce a un telegramma: Sempre avanti, Savoia, divennero un motto che durerà quanto la più iontana memoria della sua Casa. Dopo Abba Garima, ciò ch'ella operò per la restituzv.nc dei prigionieri italiani, fece dimenticare a molto madri gli errori altrui nella guerra sfortunata, Rifulse, allora nella regina la donna cristiana. Quando il Duca degli Abruzzi parti per la. conquista del Polii, ella, fu veramente la sua stella candida propizialrice. Nel disfacimento delle vecchie aristocrazie, regionali, ella creò con buon gusto e gentilezza, con l'osservazione*, la lettura e lo studio, une Qgura di nobile signora, sensibile a tutte le forme più moderne del. la vita, attenta alle conquiste del proprio paese nei campi delle lettere c delle scienze, delle arti e perfino dei mestieri. Ella seppe interessarsi ai sudditi attraverso le dure, conquiste dèi lavoro, del pensiero, della poesia. Ella cercò ed amò la terza Italia attraverso la pittura « la musica, negli uomini di ingegno, di,studio e di fan tasia. Amò l'Italia anche attraverso il passato, nella storia e nelle leggende: seppe vivere in raccoglimento fra libri antichi o moderni, ebbe un culto appartato per i maggiori e più puri spiriti di ogni tempo: seppe leggere nella loro lingua Shakespeare e Orazio, Vittore Hugo e Goethe, conobbe Platone, predilesse Dante e il Manzoni. Insieme con la bionda dolcezza del sangue sàssone le era derivata dal uonuo materno Philalete, traduttore in tedesco della Divina Commedia, l'amore delle Ietterò e il culto degli alti intelletti. Riconobbe, in se stessa ed in altri l'aristocrazia dell'ingegno e dei sapere, cercò la conversazione di filosofi e poeti, di storici e archeologi, di scultori e pittori, amò negli artisti l'arte, nell'arte amò e apprezzò una delle forme sovrane e più durature della vita dei popoli. Alle femminili tradizioni di Casa Savoia, pie e religiose, apportò questa grande novità dell'interessamento, intimo e vivo, e dell'amore sincero per le arti e le lettere : nobile e antica tradizione italiana, ma d'altre regioni e d'altri Principi. Questa fu la bellezza spirituale del suo regno e uno dei suoi pregi regali più largamente e lungamente riconosciuti, che valse a conciliare alla monarchia sabauda i fieri spiriti antichi di Giosuè Carducci. Gli atti di mecenatismo della regina Margherita verso artisti e studiosi, sono poca cosa rispetto a questo suo intimo e sincero amore per le arti e gli studi. Poiché in lei la protezione pubblica e la lode erano forme sincere e spontanee di interessamento e di ammirazione. Le sue curiosità così varie non ebbero mai nulla di dilettantesco e di esteriore. Non facevano parte dei suoi doveri o impegni di corte, erano innate al suo spirito, slanci del suo animo, atti della sua fantasia. Così la scuola di merletti a Burano, non diversamente dal collegio femminile di Anagni, ebbe in lei una tutrice affettuosa, quanto esperimentata ed accorta. Nella conversazione che sapeva condurre con varietà e quasi volubilità di toni, scopriva spessissimo il desiderio di imparare e di capire, non mai di apparire. Que. sta, che in certe occasioni sarebbe potuta sembra.ro lusinga, elaborata e sottile, era in lei finezza sincera di animo e di educazione. La sua cultura aveva una spiglia, tezza cosi viva, tratti così spontanei e briosi, che rivelavano il dilettoso piacere dell'apprendere e non la vana ostentazione del sapere. Le sue domande precise e curiose scoprivano la larghezza delle letture, la felice memoria, la delicatezza e ricchezza del suo spirito. Tale è il ricordo di lei, stampato nella memoria c negli scritti di chi l'ha frequentata e ritratta. Nel ricordo del popolo italiano ella rimarrà impressa a caratteri per cosi dire più larghi in misura più colorita e affettuosa. Ogni ordine di cittadini ricorda di averla in varii tempi tributato dimostrazioni di affetto pari alle esultanze od al cordoglio per gli eventi lieti o per le sventure della nazione. Questi protondi legami di cuore non saranno spezzati dalla sua scomparsa. Noi buon sentimento popolano e borghese della terza Italia Margherita di Savoia risalta luminosa, quasi fondatrice delle nuove fortune della Casa. LsridcafnpqRnrtcPpgotSgdaIritlVdddm ROMA, 4, notte. S. M. il Re ha partecipato all'on. Mussolini la morte di S. M. la Regina Madre col seguente telegramma: « S. E. Gai: Mussolini, Henna. — La mia adoraln. madre ha reso l'ultimo respiro. — Suo affezionatusimo cugino : Vittorio Emanuele ». L'on. Mussolini ha cosi telegrafato in risposta: « S, M. il Re, Bordighera. — Governo e popolo si raccolgono con unanime commossa devozione attorno alla Maestà Vostra in quest'ora di lutto per la V. M., per la Reale' famiglia e per l'intera nazione. Si degni la Maestà Vostra di ricevere l'espressione del mio personale profondo cordoglio. — Mussolini ». Il capo del Governo on. Benito Mussolini, ha dettato il seguente messaggio alla nazione: « Italiani! Un lutto senza confronti colpisce oggi l'intera Nazione e. getta nell'angoscia più profonda gli animi nostri. Sua Maestà la Regina Madre, Margherita di Savoia, che fu per lungo volgere di anni e di eventi il simbolo perfetto della regalità e detti gentilezza italiana, non è più. L'annunzio ferale copre di ombre il cielo della Patria, tutto il. popolo rievoca in quest'ora di cordoglio indicibile le virtù dell'augusta Regina: la sua maestosa bellezza, la sua veneranda canizie, le gesta della sua instancabile carità, la tua austera serenità nel dolore, il suo ardente amor di patria, la sua squisita sensibilità di regina e di donna di fronte, a tutte le più alte manifestazioni dello spirito e, detta vita. Il suo ricordo, legato indissolubilmente al periodo più glorioso della storia italiana, vivrà imperituro nel cuore generoso del popolo. a italiani! raccogliamoci tutti attorno alla sacra maestà del Re e della Reale famiglia con affetto ritemprato dal comune dolore, e riaffermiamo la volontà disciplinata c conenrde di preparare all'Italia quelle maggiori fortune, che la grande Regina attendeva fidente dal popolo rinnovato c invocava da Dio ». Come ministro delle forze armate l'onorevole Mussolini ha così telegrafato al Re : « Espilino alla Si. V. il doloro profondo di tinte le forze armate d'Italia per 11 lutto che colpisce la M. V„ la Regale Famiglia e la Patria. Lo insegne vittoriose, che si levarono per tonti anni a salutare la regalità di Margherita di Savoia, si abbrunano e si piegano oggi sulla salma della prima Regina d'Italia ». Hanno pure telegrafato i presidenti del Senato e dalla Camera: « Il Senato piange con V. M., colla Famiglia Reale e con tutto il popolo italiano la dolorosa perdita dall'amata Regina, nella cui anima si erano dato convegno tutte le virtù. Il suo ricordo vivrà perenne nei nostri cuori, e quando questi avranno cessato di battere, sarà scolpito nelle tavole immortali della storia. Nel giorno della sventura giunga a V. M. la rinnovata espressione della profonda devozione e fedeltà del Senato. — fittomi, Presidente del Senato ». La rappresentanza nazionale, liiohiiiandosi rovere ine innanzi alla salma venerata di .S. SI. la resina Margherita, rievoca con munito contenuto l'esempio mirabile e au¬ gusto rli saggezza, di virtù, d'immenso arnore per l'Italia, che ella ha dato per tanti anni, e nel ricordo il dolore si fa anche più profondo, il cordoglio più acerbo. Margherita di Savoia pcssit a?Ja storia, e lo sua itgiirà dolce e austera resterà immortale nel cuore dogli indiani. Alla M. V., in quect'ora di sventura, la Camera dei deputati rivolge ili suo devoto pensiero, esprimendo 1 sentimenti della più intensa mestizia e auspicando per V. M., nel pianto di tutti gli italiani, lenimento a tanto giusto e grande dolere. Unisco le mio particolari profondo condoglianze. — Presidente della Camera do.i de. putali, Casertano ». Sino a. stasera i.l Prefetto di palazzo, duca Borea d'Olmo, non aveva ricevuto disposizioni por ri funerali, ma si assicura che il pensiero del Governo, — ove non isii oppongano particolairi disposizioni della defunta Regina, oppure la volontà del Re — è che la. salma della prima Regima d'Italia venga sepolta nel Pantheon, In Vaticano Pochi minuti dopo le 11 di stamane, a cura del ministro degli Internili, per mezzo del Commissariato di Borgo, la Segrete-Tira di Stalo del Vaticano veniva informata della morte della Regina Madre. II cardinale Gasparri ha mainifeslato tutto ùl suo dolore per la feiralo notizia e si è subito recato a comunicarla al Pontefice, che si trovava nei suoi privati appartamenti per lo udienze. Pio XI, che conosceva personalmente la Regina Margherita, su è manifestato profondamente addolorato e si è iritinaio a pregare nella sua cappella privata. In Valicano, la morte della Regina Margherita è stata appresa con vivissimo dolore. Moltissimi alti prelati, che nel corso degli anni avevano avvicinato l'augusta donna, non hanno saputo noiscorndere il loro dolore por il lutto che colpiva réni torà nazione italiana. •Si apprende che, nei primi gnomi della majlaitiia della Regina Madre, mcinaignoir Beccaniiia aveva avuto l'autorizzazione di imparrtiiire all'augusta informa la benedizione del Pontefice. Mussolini • Titloni a Bordighera Stasera, con trono speciale, ^otio partiti alla volta di Bordighera il presidente del Consiglio on. Mussolini, il sottosegretario alla Presidenza on. Suatrdo, accompagnati da funzionari dei rispettivi gabinetti., Collo stesso treno è partito il presidente del Senato un- Tittoni. Com'è noto, con deliberazione adottata per le nozze della Principessa Mafalda, le funaionl di notaio della Corona sono state trasferite al ministro degli Esteri e, (in questa qualità, l'on. Mussolini funzionerà come notaio della Corona nella compilazione dell'atto d,ì morte della Regima Madre; il sen. Tittoni funzionerà da ùfftciaie dello Stato Civile. Le formalità sanamio compiute «ella mattinala di domani. L'on. Mussolini ripartirà per Roma nel pomeriggio e sarà alla capitale dopo domani mattina. Alle 17,30 sono partiti anche, al comando di un «ffìciale, otto corazzieri che dovranno fare serv&ao d'onore attorno alia salma. La contessa Calvi di Bergolo ed il suo consorte raggiungeranno Bordighera entro domani. L'on. Parrinaocu ha dato incarico all'om. Vittorio Alfieri di secarsi a Bordigliene per rappresentare il Partito fascista. L'on- Alfieri è partito stasera. L'on. Fattoaom ha Inoltre disposto che, dove e quando d funerali avranno luogo, il Direttordo del Partito fascista vi partecipi al completo. A quanto si as.-iicitra anche la Direzione del Partito Liberale, prenderà delle disposizioni per essere rappreseli! lata ai funerali, Tutte le Scuoie chiuse fino a nuova disposizione Rema, '». notte. Per il lutto che ha colpito la Nazione con la morte di Margherita di Savoia., e in segno di devoto omaggio alla venerata memoria della prima Regina d'Italia, il ministro della P. I. ha disposto: Lo In tutti gli edifici adibiti ad istituti, scuole e stabilimenti, comunque dipendenti da questa amronistrazione, sia esposta la bandiera nazionale abbrunata fino a nuovo ordine: 2.o In tutte le scuole ed in tutti gli istituti, di quelsiasi ordine e grado, anche pareggiati e privati, siano sospese le lezioni ed ogni altra attività scolasi'•■■<». fino a. nuova, disposizione; f 3.0 Gli altri dipendenti istituti e stabilimenti, come biblioteche, musei, gallerie, scavi di antichità e simili, restino chiusi al pubblico per tre giorni, da domani 5 gennaio; 4,o Sia frattanto sospesa qualsiasi eventuale cerimonia, che per il suo carattere sia incompatibile col lutto ordinato con la presente. (Stefani) i Concionilanza inglese H (Servizio speciale della • Stampa •! Londra. 4, notte. J^a stretta analogia fra il lutto che receni" lomento colpi Re Giorgio e quello che si è steso oggi sulla nostra Casa licalo accento» il mesto interessamento e il sincero cordoglio del pubblico inglese por !a morte della regina Margherita 1 giornali della sera pubblicano diffusi cenni biografici sulla madre del He d'Italie. Essi rievocano in ispecie la sua avvenenza, e la sua grazia, richiamando i rompi in cui nessun regno possedeva una regina imi bolla della nostra. Londra per altro non aveva mai avuto occasioni! di acclamarla, giacché durante il Regno di fjmherto la diplomazia non potè mai cogliere l'appiglio per alcuna visita ufficiale del no» siri reali nella capitale inglese. Umberto aveva soggiornato qualche temilo a Londra, quando era. principe ereditario e ancora scapolo. Poscia, incoronato, si attenne alle consuetudini che vigevano a suoi, giorni, nei quali i sovrani varcavano i confini assai raramente. Lo simpatie che la regina Margherita nutriva per l'Inghilterra erano noto miassù e graziosamente contraccambiate. Le condoglianze di Doumergue Parigi, i, notte. Appena conosciuta la morte della Regina Madre d'Italia, il Presidente dalla Repubblica ha incaricato il colonnello Denain della sua. casa militare di recarsi presso l'ambasciatore d'Italia, per pregarlo di trasmetterò le sue condoglianze alla Famiglia reale. DOumergue ha puro telegrafato a Re Vittorio Emanuele III l'espressione del suo cordoglio. i a i l e n