L'avventura torinese di Stradella

L'avventura torinese di Stradella L'avventura torinese di Stradella Più restava.ro incerti, oscuri, i casi dolla sua vita, più egli appariva romanzesco e interessante. Poi, quando l'oblio scese sigile sue o."iaLate o i drammi, la leggenda intervenne: risollevò il suo nome c condusse la' stesso in iscena. 1 melodrammi et .Alessandro Stradella » si moltiplicarono flopo quelli di -Flotow c di Niedermoyer. Musicista e don Giovanni ? Ottimo prola'gonieta, dunque, di' tre c anche quattro atti, specialmente designato per romanzo e serenate, impetuosi duetti e duelli, e anche per colpi di scena e di coltello e ombro di chiostri. D'altro canto i biografi, lo foggiavano a loro talento, dipingendolo, nel pittoresco quadro di Venezia secentesca, squisito arpista, oltre clic compositore o cantore, oppure eccollenfco violinista; altri lo dissero il più grande organista d'Italia, o,-anche, poeta in latino e in italiano. In quanto al fisico, date le clamorosa sventure d'amore, poteva essere stai" tra il bellissimo e il prestante j non mono, cerio. Intanto i maggiori storici appe.11 appena lo menzionavano. E si andò avalli i di que¬ sto passo anche dopo clic burlone buon melodista (forse il Rosai ni, o il Niedermoyer), mandò pel mondi l'aria o Pietà, Signore », facendola oro" e (a chi mai avesse udita musica del si •-'lo clecimoscttimo) di Stradella, porcile commuovesse, v nella voce d'una vergine o d'un tenorino, ogni borghese salotto, e .oryisso, anche, in chiesa, da tenero epitnlamio. Naturalmente ]'avvout>ura che ebbe sanguinoso epilogo a Torino, presso piazza San Carlo, pur ossa ignorata noi particolari, e- il mistero tirila morte, favorivano i più bizzarri racconti. Essendo dubbie la città nativa (Vignala o Montcfestaiio, nel Modenese, seconde le recenti ricerche dello Hess) e la dna della nascita (forse 1645); scobisc:aio il luogo degli staulii (nulla autorizzi a fissarlo in Xapoli) ; e, inoltre, incerti la vita da musicista (professioni sia lo dilettante?), le date delle opero, il tempo dolla morte, fiorì il romando, il quale, per giunta, stranamente s'ini . ava con diplomalicho complicazioni. Ma, alfine, c appunto da documenti diplomatici che viene alquanta luco sull'avventura torinese di Stradella, benché le Versioni non sieno del tutto identiche. Nelle manoscritte Mémoircs della reggenza di Maria Giovanna Battista di Nemours, duchessa madre di Savoia, serbate lei R. Archivio di Torino, si narra « un iweuiinento davvero straordinario c che lon aveva avuto precedenti ». E cioè: « Un musicista di nonio Stradella, rapila, Venezia, l'amante ili Aloisio Contarini, la indusse a Torino ove tpiel nobile venne uniche tempo dopo a cercarla, accampanato da quaranta amici, domestici o tiravi, gli insistette presso la Reggente allineile uomo e la giovane gli fossero consegnati, li fu risposto che Ciò non poteva avvenire, ilora egli chiese elio la giovane o fosse iternata in un convento por farsi monaca sposasse Stradella, e che, fino a quando na di queste duo soluzioni non s'avverasse, isse proibito al musico di praticalo la sua rofesslone. La famiglia dei Coniarmi, molto ftesa dall'ardimento del musico, inviò qtiailie tempo dopo a Torino due scontrati clic i ferirono con quattro o cinque colpi di inda; poi si ritirarono presso il marchese I Viliars, ambasciatore di Francia, dal qua■ furono accolti grazie ad una commendazia dell'abate d'Estrades, ambasciatore a enezia. Un'azione cosi nera e orribile, in a •.'paese ove fino ad allora non s'ora mai idulo nulla di simile, offese fòrtemente la eggenzu, la quale fece domandare all'amìsciatore che i due assassini fossero con: eiiati alla giustizia, poiché il loro delitto rendeva indegni di qualsiasi asilo o imanltà; ma non oilcnne nulla. L'ambasciato: pose in salvo i due delinquenti ». Questa versione non tardò ad aver forma. Essa incoraggiò molti biografi ad ìdugiaro sulla spedizione punitiva dei uarauta, descrivere la moresca gelosia dei obili veneziani c concluderne che « canto colpi di coltello marciano in compagnia ella musicale Italia ». Un'altra versione ù minuziosa e verosimile resulta dai rapirti, redatti in un tedesco assai carattestico, che il rappresentante della Baviera ia corto di Torino, J. B. Sclialck, tranetteva al suo Governo su i più importata avvenimenti della corte di Madama •cale. Eccone la parte che riguarda lo Gradella, recentemente pubblicata da Al•ed Einstein : Torino, :ìi limito 1677. Tn questi giorni un nobile veneto di nonio ontarino è arrivalo qui eoa uno dei suoi nici ed insieme hanno avuto udienza da 'udama Reale. Dicono che egli ria venuto Torino por raggiungere lu sua amante, - quale fu .se,lidia du un musico dio abiiva in casa del Contarino. Dicono puro dio musico o l'amante abbiano preso al Con.l'ino gioielli del valore ili 10.0IH) ducati. Ilieste notizie d"i fuggiaschi, si e, appreso io la ragazza ni è ritirala in un convento i monache o ii musico in un chiostro, luTilo i nobili veneti .•■uno rimpatriati. Torino, 7 vuoslo ioli. ... Dopo clic la. ragazza <li Contali no e il pinco si ritirarono nel convento, tu disposto ic dovessero restarvi. Essi hanno restituito I Contarino soltanto ciò clic avevano pre.'. ma in realtà si natia «li gioielli clic il ontarlno aveva donato alla rag zza. Al più ne o tre mila ducatoni. 11 musico era slato messo in libertà, ina, data là presenza «li meziani ti Torino, è restato chiuso nel ebio•ro... Torino, u; ottobre :e77. Vostra Altezza avrà appreso dall'ultimo .io rapporto dol lugiio che un nobile veneto al nome Contarino, venuto a Torino, deliriti'') con indignazione che un famoso muco di nome Stradella aveva sedotto la sic: manto; ora poiché costei attualmente tioasi nel convento di Santa Maddalena, egli illecita che essa gli sia restituita. Ciò dio Reale abbia risposto non è stalo sapore; Sembra soltanto che il Conlartito di qui Insoddisfatto. In: i! musicò aveva l'abitudine «li ìdiananieiilc a visitare rumante domenica Scorsa accadde oh ladaina assillile trino sia mio, pò'". I . -■-arsi quol lei chiostro 'lorninrlo egli » e.a> u assalito óo duo on tutta probah là ici pressi di piazz; cinti, dopo avorio i fra 10 fi e lo G di sera, persone sconosciuto (e ti indale dal Contarino), San Cario. Gli scornili .no duo o Ire volto, gravemente, si rii'ugian -., r,. ' palazzo dol l'ambasciatore francese linarcbese di Viiars), che non è. lontano i!;i (lucila piazza, i pare vi sieno ancora nascosti, in seguito \ ciò fu chiuso 11 portone d'U'Aiiv,usciata fovunque furono messe guardie per ::'irvclare i delinquenti. Madama IV'tile 6 iiiuiin ipiacenlc clic tali fatti accadano in 'l'Orino i danno di una persona inessa sotto la sua protezione. E pento, si dice, essa ita seni to al Re invitandolo u ordinare all'ambasciatore la consegna di quella gente alla giurtizia, noi ca.-^o non si possa espatriarla. In inaino allo .Stradella, ti spera che ogii se la cavi... 30 Ottobre 7677. 11 cardinale (d'Estrée) aveva, l'intenzione di andare, il 27, a Pinorolo; ma egli ha rinuncialo ai viaggio o vi si recò in sua vece l'Aiiibascialore .'i Francia: colà, conio afferma la voce pùbblica, questi con lusse due delinquenti che avevano attentato alla vilii Stradella, li provvido del necessario e lpose in salvo: rio che C ria credere, poiché essendo state lolle lo guardie alle porto depalo-zzo, e coài pure ai bastioni, ognuno poteva entrare ed uscire. Questi avvenimenti e lo altre coso avvenute fui mio CPUtermale nella riunione dei Gabinetto. L'am j I| lla cipri rso n posefatorc partecipi'' a tale riunione. Madama Reale si mostrò molto frodila verso di lui, o non lo preso neppure di prender posto, come volevi l'etichetta, accanto ai capitani della Guardia. In seguito a ciò l'ambasciatore usci dàlia sala dicendo ad alcune nòbili dame: oggi noi Gabinetto tira vento freddo ». Un incidente, insomma, quale non era mai nv< nutd a Corto. o novembre 1677. in quanto all'ambasciatóre francese, egli ■ a frequentare la Corte, ed è fittprtedl per In prima volta nella CaParada, ove si faceva musica. Co'ù I egli li parlalo alla presenza-del cardinale I d'Est! o con Madama Reale, spiegando i motivi del suo agire verso i delinquenti. Cosi In faccenda fu aggiustata e l'ambascia toro e l'ambasciatrice potettero riapparirò nel Gabinetto. E' opinione di molti che il Ho abbia ; iiafo ordino all'ambasciatore ili mandar via delinquenti, ina non ri sa con sicurezza, frattanto ossi si sono messi jn salvo, e tutte Jo guardie o Iti sorveglianza non sono serI vito a nulla, ciò che dispiacque ussni a Mu: clama Reale. I Come poi sia andata a finire la faccenda ! non si sa. Duo Cantate dello Stradella dedicate appunto a Madama Reale proverebbero che il musico restò a corte; probabilmente restò con lui anche la sua Ortensia, la quale potrebbe anche non ossero 'stata l'amante del Conlariiii ma una pairizia, di cui i genitori avrebbero voluto [punire Stradella. Certo e che l'intervènto ! degli ambasciatori di Francia a Venezia e a Torino fa supporre che gente molto au! torcvole si sia interessata alla fuga degli amanti. Ma qui la biografia non è documentata. Rosta pure misterioso il precedente episodio di Roma. E' noto il racconto. Gli sgherri del Contarini. parliti da Venezia sulle ormo dei fuggitivi, li raggiunsero a Roma o li seguirono nella chiesa di S. Giovanni in Laterano, in attesa del memento propizio por pugnalare il musico. Sononclic in quella chiesa si cantava appunto una cantata di Stradella. Udendola, i sicarii si commossero, ebbero pietà del compositore o lo avvertirono della vendetta del Contarini; e la vendetta fu poi compiuta a Torino. Quel che avvenne a Stradella dopo il 1G77 non ò nolo. La leggenda disse elio nuovamente egli cadde sotto i colpi del Con tari ni. Non e così. Egli visse a Genova, o colà compose II barcheggio, la sua ultima « serenata ». Ma volò a nuovi amori c fu ucciso. Lo Hess ritrovò nella Cancelleria ducale di Genova il seguente « avviso » in data 2S febbraio 16S2: « Mercoledì sera fu ucciso il famoso musico Stradella». Per tale delitto furono arrestati eerti fratelli Lomellini, a vociferandosi per gelosia di una txmediaute, elio è la medesima por la quaTe...» un abate aveva commesso follie. « Chi penetra il segreto dice che lo Stradella, imparando musica e sonar dist.rument.i a qualche dama, fra i quali una sorella del Lomellini... » sia stato alquanto scorretto... « e perciò ne sia motto ». Dopo di elio il Governo omise ordini mollo severi contro i musici pericolosamente affascinanti. Certo lo Stradella non aveva meditato il mouilo di Florindo, contenuto in una delle più graziose arie del suo F/oritloro; Non s'intrighi con Amore chi unii vuol peno e tormenti. Io ch'ho libero II mio cuore ' l'rovo ogn'or veri contenti... Mentre si va facondo luco sull'avventurosa vita, lo studio della sua musica (ben centoquarantotto composizioni sono sorbate a Modena) mette in evidenza un fertile ed elegante talento, che specialmente brilla nolla vena comica. A proposito poi della famosa, aria attribuitagli, merita sia ricordato che la burla fu fatta con guslo e con esperienza. Infatti, come rivolò il Catelani, la strofa, fu tolta dal libretto dell'oratorio Santa Teosofia musicato da Alessandro Scarlatti, e modificata nel primo verso. Furono scoiti, dunque, un libretto del seicento c un nome del quale le iniziali orano appunto quelle dello Stradella. Ma corto molto tempo trascorrerà prima che lo Stradella sia dai più conosciuto e slimato por quel che egli ha realmente scritto. A. DELLA CORTE