"Hansel e Gretel,, e "Gianni Schicchi"

"Hansel e Gretel,, e "Gianni Schicchi" Il Capodanno del «Regio» "Hansel e Gretel,, e "Gianni Schicchi" E' confermata per domani sera, domenica, in turno di abbonamento pari, la prima rappresentazione di Hànsel e Gretel dell'Humperdinck e del Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. Le due opere saranno dirette da Gino Marinuzzi. Il libretto di «Hànsel» e «Gretel» Può parere nuova, alla maggior parte dei torinesi, quest'opere di Engelbert Humperdinck, che, rappresentata nella nostra città oltre vent'anni or sono, non fu mai più replicata. Ne ricordiamo perciò ai lettori il libretto, quello che la sorella del compositore redasse ampliando una fiaba sceneggiata che aveva già avuto fortuna in una esecuzione di bimbi. L'opera fu rappresentata a Weimar nel 181)3, ottenendo un successo che in breve divenne universale, e non è ancora diminuito. L'Humperdinclj, nato a Siegburg nel 1854, mori a Neustrelitz nel 1920. A co- bigrfacoti riegladle*prcaunQuscspmCue tail ungisuapucforo che"desiderano 'un'analisi ternàtiAJPaca dell'opera e notizie intorno all'augnatore e alla sua produzione raccomandiamo il volumetto, succinto e lucido e acuto, di Filippo Brusa, edito qualche anno fa a Milano da Bottega di Poesia. Ecco dunque il sunto del libretto. La Casa delle scope Due fanciulli; uno lega una scopa, raltra fa la calza, presso il focolare. E chiacchierano : « Che mai sarà questo chiasso nell'aia? — Sono paperi a spasso senza scarpe. — E perchè mai il ciabattino non ne fa loro un paio? — Egli ha cuoio fino, ma non lo spago... — E. vanno dunque coi piedi scalzi?....». I loro lavori sono interrotti. Hansel getta annoiato la scopa: «La mamma non torna più,- ed io mi sento morire di fame ». Greterlo rimprovera: « Sta zitto. Hànsel ; non ti ricordi più le parole di babbo e -mamma? Quando Plù crucciato è il cuore, il Signore :stende. la sua mano». Ed Hansel, che non è molto persuaso della lezione morale : ' « E' certo da ammirare quanto tu dici, ma colla preghiera la fame non si può saziare ». Gretel lo interrompe tappandogli colla mano la bocca: « Non brontolare, non fare quel muso; mi sembra davvero il grugno dell'Orco! ». L'immagine piace al ragazzo, e l'ilarità ritorna. Gretel gli si avvicina: « Poiché la letizia è tornata sul tuo viso, ti voglio confidare un gran segreto » ; e lo trascina oresso il tavolo : « Vedi il latte ? La mamma ne farà una torta col riso ». Giubilante Hànsel protende curioso la testolina sulla scodella, non resiste alla tentazione, vi immerge il dito e golosamente lo succhia. Gretel, in funzione di mammina giudiziosa, ne è sdegnata... Un girotondo, per sgranchire le gambe. La , porta si spalanca ed entra Mamma Gel itrude. S'avvede che nè la calza nè la scopa sono terminati, dà uno scapac'cione ad Hànsel, poi tenta di rincor'rerlo, ma urta nel tavolo e getta a terra la scodella. Non c'è più da ce, nare 1 In un angolo, Hànsel, appiattato i r l ò e a e e l . a i , l a a a i a lno a e ent no a ride e le fa le boccacce. « Ali I tu ridi ? Col babbo farai i conti I», gli grida esasperata, inseguendolo col bastone. Ma Hànsel infila la porta, 6 già fuori di casa. La mamma porge allora un canestro a Gretel: « Su, poiché non potremo cenare, andate a raccogliere fragole nel bosco ». Gretel un po' mortificata raggiunge il fratellino. Geltrude è vinta dal sonno. Di tonano si ode la voce dì Pietro, lo scopinajo. Egli entra, sveglia la moglie, apre la gerla, e incomincia a vuotarla di uova, lardo, caffè, patate. Geltrude è trasognata dinanzi a quel ben di Dio. Ed in ronda si mettono a danzar» pazzamente. Ma dove sono ì bambini? Geltrude finge di ignorare; solo sa che la scodella per coloa loro è andata in frantumi, ed il latte non c'è più. Ma infine dove sono? Forse al Sasso della Strega? Alla imprudente risposta, Pietro diventa serto e fa lo scongiuro colla scopa. E se i bimbi si fossero smarriti proprio colà ? « Non scherzare i Non lo sai che una strega sta in agguato? Una strega che di notte, nella tempesta, esce pel camino, salte monti e burroni, caivalcando sopra una scopa? Abita in un castello di Marzapane. Adesca i bambini, li nutre oon mandorle e dolci, li caccia nel forno magi-co, dove son tramutati in pasticcini e poi se li divora. Quanti incauti perirono cosi... Su corriamo a salvare i nostri figli 1...». Geltrude, incredula dapprima, comincia a tremare di spavento; infine, inorridita, esce frettolosamente. Pietro la segue con la bottiglia in mano... La Foresta incantata In un fitto bosco Hànsel e Gretel, inconsapevoli della notte imminente, indugiano: il fanciullo in una macchia cogliendo fragole; l'altra ai piedi di un abete .secolare, seduta sulla radice emergente dal muschio, intrecciando una ghirlanda. Ispirata dal fascino dell'ora o del luogo, Gretel canta. • Nel bosco c'è un ometto gentile e bel ». Poi si fanno insieme tentare dalle fragole, che essi stessi hanno raccolte. Ed in breve il cestino è vuoto. « Come si fa, ora? E' tardi per raccorgliene altre ». Già le,tenebre avvòlgono il bosco. Hànsel cerca il sentiero.'Comincia ad avere paura. Neli'oscuiii.tà le forme prendono strani aspetti; le bianche foglie dalle betulle, o stagno, un tronco nero, un lume lontano tutto sembra animarsi. Hansel si ino'tra fra 1 cespugli. Gretel ha la sensazione di un ignoto pericolo, e rifugian dosi dietro ad Hànsel, urla, in preda al terrore: «Mamma, mamma!—». La fitta nebbia che incombeva sulla foresta si dirada. Un omettine picco lo coinè un gnomo, compare portando sulle spallo un sacchetto. Il Nano Sabbiolino fa segni d'amicizia ai fanciulli, ancora perplessi, ed avvinandosi trae dal sacchetto grani di sab- somprsoanqugetacod'date« unalmtestepogaa prst«TiosvehdumstzaleataHcgSintrddlatrm11dlesvEngMmclavpturrempeCnasScteSnaPbmrmrlpgcpstptllndApsnlugms bia e li butta loro negli occhi. « Un granellino dà il sonno: il sonno che fa dimentichi del mondo reale e ci congiunge al cielo: agli astri luccicanti d'onde ascendono le più fulgide teorie di Spiriti protettori ». E già le ciglia si fonino pesanti. Ma prima di addormentarsi, i fanciulli congiungono le* mani ed innalzano a Dio la loro preghiera. La notte è fonda. Una bianca luce scende materializzandosi in una scala che dall'alito viene a terra. Quattordici angeli in candide vesti scendono lentamente a due a due, disponendosi attorno ai bambini: l'ultima coppia prende il posto dell'Angelo Custode. La bruma si dirada coll'alba e tra i vapori un altro minuscolo abitatore della foresta fatata si appressa: il Nano Rugiadoso. Tiene tra le mani un ramoscello fiorito di campanula e giunto presso 1 bambàmi lascia cadere su di essi goccie di rugiada. Gretel apre per prima le ciglia: cantano gli uccelli, stormiscono le fronde; essa Parl*olPa della pervadente letizia della natura che rivive e rinasce. Hiinsel a sorto improvviso, s'unisce istintivamente a lei. Si scambiano ora le impressioni della notte miracolosa; del sogno celestiale. Hansel accenna agli angeli: a La schiera passò di là... ». E quasi per indicare colla mano, si volge. Ma quale stupore 1 Quanto è mutato il bosco. Una casa si illumina col raggi d<*l sole nascente. Le stanno d'accanto, da una parte, un forno, e, dall'altra, una stia; tutt'attomo una teoria di rigide figurine di marzapane. « O castello divino! Se ci fosse in te una principessa, ci dovrebbe Invitare al pranzo di corte : ah 1 se volesse chiamarcii ». Hànsel vorrebbe entrare. Gretel lo trattiene. Ma il fratellino insiste, din tacca per primo la parete e .-»* porta un pezzetto alla bocca. La Strega fa capolino, senza che essi, intenti a rodere, se ne accorgano, getta d'improvviso un lacoio al collo di Hànsel. stacca un bastoncino di lauro dalla «Tintola .e traccia un segno: l'aria si oscura. « Chi si muove cadrà in polvere; ti ho guardato col malocchio: tu hon hai più volontà 1 Hocus pocus, un due tre... ». Hànsel, ammaliato e dominato, cede ed indietreggia sin nella stia, e la grata si chiude davanti a lui. La Strega punita In Gretel, rimasta pure essa paralizzata, la Strega ricerca adesso un'alleata: « Devi esser gentile con me: aiutami ad ingrassare tuo fratello; intanto non muoverti ». Ed entra in casa. Hansel ne approfitta per comunicare colla sorellina: « Finga di ubbidire, guarda ciò che fa ed impara ». La Strega è tutta premura. Hànsel deve ingrassare. E per invogliarlo già introduce in bocca uno dopo l'allTO grani di zibibbo. Anche le gambette rotonde di Gretel cominciano ora a sousciitare la cupidigia di Marzapane. Cosi mentre adocchia Hànsel che finge di dormire, già ripensa a Gretel; e prepara 11 forno. E ad esso si avvicina fiutando, lo apre e vi butta alcuni pezzi di legno. « Piccina stai attenta che non si spenga; su spingi H capo neU' uscio, vedi un poi... ». Ma Gretel tergiversa. Ed il forno che era destinato ai piccini, diventa invece la tomba della Strega, perchè osai riescono a spinger' Marzapane nel forno stesso. Il quale magicamente scompare trascinanrU con sè ia casetta. Intanto 1 bambini che la Strega aveva irrigiditi ritornano in vita, mentre accorrono i genitori dei protagonisti della fiaba. Nella gioia di tutti sale il corale, che è come la morale della favola: « Quando più il cuore è crucciato, Iddio stende la sua mano ». «Gianni Schicchi » Gianni Schicchi di G. Puccini fu rappresentato al Regio con il » Tabarro » e « Suor Angelica » il 25 gennaio 1920. Cinque giorni prima il maestro Puccini era venuto a Torino per assistere alle ultime prove dell'opera, ohe erano state dirette da Ettore Panizza. Gianni Schicchi ebbe- allora per interpreti principali: Ernesto Badìni, Torti Dal Monte, Gaetano Pini Corsi, Carlo Scattoia. Serata memorabile, non soltanto per la novità artistica dello spettacolo, ma anche per le calorose manifestazioni a Puccini, che eia in teatro. Il gran pub blico, che la sera del « Trittico » gremiva il « Regio », non poteva sospettare che l'illustre Maestro non sarebbe mai più tornato tra noi, che quello sarebbe stato l'ultimo saluto di Torino alla persona di lui. E le acclamazioni più calorose — come si ricorderà — gli vennero proprio per il Gianni Schicchi, che il pubblico torinese rivedrà piacevolmente domani sera sulle medesime scene. #*# Questa sera, sabato, ha luogo, in turno di abbonamento dispari, a prezzi normali, la terza rappresentazione del Crepuscolo degli Dei. La vendita dei biglietti, tanto per lo spettacolo di stasera, quanto per la « prima » di domani sera, continua dalle 10 in poi alla Segreteria del Teatro. AI Teatro di Torino: Le dame. Ricordiamo che questa sera allì 21,15 precise avrà luogo il primo del due spettacoli di danza del gruppo vien nese Bodenwieser, che si presenta per la prima volta in Italia. Il secondo ed ultimo spettacolo, con diverso prò gramma, è fissato per domani sera do menica. Entrami» le rappresentazioni sono in abbonamento. drnl

Luoghi citati: Gretel, Hànsel, Italia, Milano, Torino, Weimar