La polemica pre-elettorale In Germania

La polemica pre-elettorale In Germania La polemica pre-elettorale In Germania eatteggiamentoepariti Berlino, 29. sera. Le pubblicazioni e le polemiche di questi giorni circa la data più opportuna dolio scioglimento del Reichstag e delle nuove elezioni, hanno finito per provocare, da parte competente, qualche chiarimento che vale a fare luce sulla situazione. E' anzitutto la Taegliche Rundschau (molto vicina, com'è noto, al ministro Stresemann) che, oggi, polemizzando ancora con la Gazzetta della Croce, si sbottona un poco di più, dicendo che la scoperta fatta dal giornale tedesco-nazionale circa il desiderio del lministro Stresemann di avvicinare i la data delle elezioni non è poi tanto peregrino perchè il ministro Stresemann stesso ultimamente, dinanzi alla Commissione degli Esteri, cioè in sede competeaite, si era apertamente pronunciato sull'importanza della data delle elezioni. Stresemann non ha mai detto che le elezioni tedesche debbano avvenire prima di quelle francesi, bensì che sarebbe un gran male, per il regolamento di varie questioni grand di politica estera, di trovarsi, nel momento decisivo, con le elezioni ancora da fare perchè ciò naturalmente comprometterebbe la capacità d'azione internazionale del Governo. In sostanza, a quanto si può desumere dal linguaggio della Taegliche Rundnchau, Stresemann sosterrebbe, d'accordo in questo con la sinistra è coi socialisti, che si debba affrontare il periodo dell'entrata in vigore del primo anno normale del piano Dawcs e il re golamento definitivo della questione\?-f™Ì^TarazÌOnÌ COn ™ r110™ PaF'lamento e. con un nuovo Governo, in possesso di tutta quanta la sua au. forKà. Le questioni di politica inter- na passano per lui, in un certo sen-|so, in seconda linea, ma però bìao-\gn a osservare che tra aueste auestio-ini di politica interna athialmente!sospese (le quali, con una anticipa-zione delta data delle elezioni e canun racconciamento dei lavori delReichstag verrebbero sacrificate) viè anche la legge sulla scuola, leggedi e se importa pressoché nulla al partito di Stresemann forma inveceil caposaldo dal Centro al Governo. Ed è qui tutto il nocciolo della questione, per il Centro almeno e per il Cancelliere Marx. Prende infatti la parola la Germania con un articolo che vuole mettere deM'otìo sui flutti agitati delHa polemica, dicendo che si tratta eh una agitazione voluta e artificiosa con la quale si vuole disi, tirbare i lavori parlamentari; se ciò non è nelle intenzioni, deriva al meno come conseguenza. Non si può ,sciogliere un Parlamento soltanto perchè così piace a qualcuno; ed in regime parlomenitare la Camera si scioglie o in seguito ad un voto di sfiducia, o in seguito ad uno sfasciamento della compagine governativa davanti ad eccezionali circostanze, cosa a otri non credono nemmeno le esposizioni. La Germania prosegue : « Un Governo e dei partiti che abbiano fi senso della responsabilità non potraimo mai prestarsi, per ragioni di politica interna od estera, a prendere in considerazione uno scioglimento del Keichstag prhna che siano approvati i bilanci, che proprio og;i sono sfati presentati al Reichstag. Ma la votazione dei bilanci non è l'unico compito che, secondo il nostro parere, spetti ancora a questo Reichatag. VI è anche il Codice Penale, la legge stdla liquidazione dei danni di guerra, e infine, ciò che è per il Centro della massima importanza, vi è la legge sulla scuola Sarebbe un errore credere che il Centro acconsenta ad uno scioglimento del Reichstag senza che la legge sulla scuola sia prima approvata. E crediamo — conclude il giornale con un velato accenno al dottor Stresemann — che tutti i partati die fanno parte delia coalizione al Governo siano edotti di questa assoluta esigenza del Centro...». In conclusione, si può dire che i populisti, con Sl.-resemamn aria testa, vogliono Umiliare i compiti che ancora rimangono al Reichsfcbg attuale anticipandorie di qualche mese lo scioglimento, mentre i tedesco-nazionali ed' il Centro vorrebbero fargli percorrere intero fino alla fine il suo periodo di vita naturale, fissando le elezioni per la fine dell'anno. Tl Gabinetto si riunirà subito dopo le vacanze natalizie e delibererà in proposito, salvo poi la decisione definì Uva, la quale sta nelle mani del presidente Hindenburg. G. P. Washington non ammette l'abbinamento debiti-riparazioni Berlino, 29, notte. Circa la questione delle riparazioni, i giornali hanno da Washington dei cablogrammi in cui si dice che il Tesoro americano dichiara ufficialmente nel modo più CEitegorico che il Governo americano non ammette un abbinamento della questione delle riparazioni con quella dei debiti, e che il punto di vista americano è sempre quello che fi problema dei debiti deve esser risolto indipenden temente da quello delle riparazioni. Per conseguenza, la comunicazione ufficiale dice che tutte le voci diffuse ieri a Parigi ed a Berlino in base ad una segnalazione da Washington mancano di ogni fondamento. La notizia a cui si riferisce la smentita americana era stata diffusa dal New York Herald, il quale informava che il Governo di Washington si accingeva ad allestire un progetto di piano comportante ■ :i punti seguenti : 1) Notificazione' alla Germania della nuova cifra delle riparazioni. 2) Vasta operaaione finanziaria intemazionale per facilitare l'esecuzione, da parte del Reich. dei suoi nuovi obblighi- 3) Revisione della questione dei debiti e fissazione delle somme da versare agli Stati Uniti dai loro debitori.