"Tornerà con noi il mio papà!"

"Tornerà con noi il mio papà!""Tornerà con noi il mio papà!" Lacrime di gioia e grido di vittoria in casa Canella - Peppino mangerà og# frutta e dolci, che non toccava più per il voto fatto a Dio %a J?*^™^^ con gioia le esclusione del Trtourtete. - Certamente, essa sarebbe state ancor - J>w Mfce «e t giudici avessero potuto i riconoscere nel ricoverata di Collegno - il suo legittimo mariio, ma .messa fra l'alternativa che il Tribunale'lo" pro- clamasse Mario Bruneri, o non trovase se sufflcenti elementi per dichiararlo - tale, essa ha naturalmente preferito a - <jì gran iunga quest'ultimo giudizio, tanto più che il Tribunale non aveva a _ oome b noto _ ohe Un compito ben stba¬ preciso: quello di stabilire se l'uomo ^, « Couegno e Mario Bruneri fossero e . . „° - un mtea Pereona- a ' L'ansia della signora - &..,„■, . . . - Le ore dell attesa sopo stale per la - signora penostefhhe. Da lunedi essa a- non ha fatto ohe andarr da iasa sua a, allo studio del suo patrono avv. prof, - Florian. Come ne era corsa voce, pois- a va da un momento all'altro giungere i notizia della conclusione, ed essa era o- ansiosa di conoscerla. Ad ogni trillo1 o dal campanello del telefonò essa sua- s- gu]tava come se fosse stata colpita da - corrente elettrica. A farle coraggio, ol o- t hè u avvocaU Florian e Blandii- ft « *™ marito, intimi amici di famiglia. o ,. '. „„ ^TZ e- v^ espressamente da Verona per r- assisterla m questa circostanza, o Anche nella giornata di ieri la sir gnora ha fatto lunghe e frequenti visii- te allo studio dell'avv. Florian, dove o. pere, per la partenza Improvvisa del i- legale chiamato a Verona da un Proa cess0i noja si trovava ad accoglierla l- cnB r-avv Bianchi-Mina o „. ,„ „,„_„„.. „,« .„„„„. —'---i n,0141» giornata era trascorsa ancor» n- ta «na vana, ed esasperante aspettatia- va 6 giunta la sera la signora non orea- deva ormai più di apprendere notizia a- di sorta, quando Invece, poco dopo le 10, es6a giunse improvvisa. H Tribù. i- naie, per-inaufneenza di prava, non ri. a- teneva che l'uomo di Collegrio potesse a identificarsi per Mario Bruneri e quini a- di cadevano i mandati di cattura spio^ c- caU nei suoi confrontt daH'AutorMà a- ehid4ziaria. T Lasignora «ulte Omelia era oltre Wi: ffi « ^«a: 2 TITTI o- d.1 ls??gaX- stretta dal- le 1 angosoia e dal dubbie essa non avev* lo chiuso occhio te notte precedente, a- Quando finalmente conobbe il conte, i, nulo dell'ordinanza del Tribunale, esf he sa ebbe come un attimo di smarrimenh- to. La tensione nervosa che l'aveva ItauatamsodatataglgnbasèpDnadstasamGatepafaaptaftopssmdbedgapaEsestarn stenuta fino a miei momento parve ab-1 qbandonarla, ma'ella si riprese subito e] pee l a i » a e . . e i ^ à e I - * , , f attorniata dai suoi due figli, dalla sua amica signora Gastaldelii, dal professore Gastaldelli, dal capitano Parisi, dall'aw. Bianchi-Mine, pianse. Dopo tanto tempo piangeva per la prima volta di gioia Peppino Quando si riebbe completamente, cogli occhi ancor lucidi di lacrime, la signora Canella abbracciò e baciò la sua bambina, ma quando cereo attorno a sè il piccolo Pappino, questi non c'era più. lavano lo cercarono dovunque. Dove era scappato quel piccolo demonietto ? La signora Giulia Canella, Insieme ai suoi figliuoli, si era allogata, poco dopo il mio arrivo a Torino per assistere da vicino l'uomo nel quale essa aveva riconosciuto suo marito, in casa di una sua cugina, la signora Alemano, in corso Orbassaao, 21: Il fanGiulio, lasciata la mamma ed i suol amici, era corso a casa Vi giunse tra telato. Quando allo squillare del cani, panello te signora Al emano, ansiosa anch'essa di sapere come era finita la faccenda, si affrettò essa stessa ad aprire, si trovò davanti il piccolo Peppino che quasi non riusciva a parlare tanto gli batteva il cuore per la corsa fatta. Tuttavia riuscì ad esclamare: Vittorial Non lo hanno riconosciuto per Bruneri! Tornerà con noi il mio papi! Era veramente commovente la gioia spontanea di quel piccolo ometto e la signora se lo prese hi braccio per'calmarlo e baciarlo. — Domani mangerò te frutta e 1 dolerti — àio)alerò il bambino dopo una breve pausa. Per conaprendere qnesta sua strana e comica frase è necessario sapere che da qualche tempo Pappino, che è religiosissimo, aveva fatto voto di non più assaggiare nè frutta nè dolci per propiziarsi di Cielo e fair si che l'inchiesta al conohtfudaeae a secondo dei suol voti. Egli non poteva offrire nessun altro sacrificio a Dio, e quello, per lui, non era da pocot Paesane He feste Natalizie, senza assaggiare un briciolo di panet tane e senza abocconcelteie un frutto! Desinare in firn» Poco dopo, no»l'alloggio della signora A temano gìangevwo te signora Canella ed i suoi emtoi. Essa si era al- susestmBsdimdseildpcRserclqtidCpsicoDtadsdpssil quanto . rimessa, e ile sue guancie abperivano più colorite. A mangiare nes- ù a o n , ! - suno pensava più benché le 20,30 fossero suonate da un pezzo. Il prof. GastaMella, che fu uno dei primi, insieme al conte Guarienti e al conte De Beai a recarsi a ColJegno per vedere lo sconosciuto nel febbraio del 1927, rlcor dava ad alta voce quelle sue prime impressioni. La signora, come cullata dal suono di quelle parole, ascoltava senza pronunciare parola. Essa ruppe il silenzio dopo qualche tempo per dire: — Bisogna telegrafare la notìzia al pape, che poverétto, sarà ansioso di conoscerla, oome pure i miei cognati Renzo, Carlo e tatti gli amici. Abbiamo chiesto affila signora quali siano .te/1 sue taSenzjom'àvvenàré, ma essa non ha risposto se non ohe si sarebbe recata queste mattina dall'avvocato Bianchi-Mina peii-consultarsi con lui e col prof. Florian, non appena questi fosse tornato a Torino, e rimet tersi pienamente ai loro consigli. Evidentemente essa non diceva tutto il suo 'pensiero, ma si sarebbe stati indiscreti ad insistere per conoscerlo Certo, essa Intravedeva finalmente la possibilità di lasciare Torino, e questa volta per sempre, e non sola con i suol figlinoli, ma insieme all'uomo che già una volta, ma solamente per otto giorni, l'aveva accompagnata a Desenzano. Dopo tenti dolori, dopo tante tempeste si schiariva per lei un angolo di cielo. Escaà oggi — Ed a CdHegno non andrà T — ente diamo. Avrei varato andarvi questa sera stessa, non appena ho conosciuto l'ordinanza, ma non voglio fare alcun passo, senza che i miei pa-roni mi assistono. Forse domani, almeno cosi spero... Al Manicomio di Contegno nè' l'uomo in causa, ne nessun altro conosceva le conclusioni del Tribunale. Lo sconosaiuto, è ancora vigilato dai tre agenti, diventati da sei mesi le sue guardie... d'onore, ohe rimarranno al suo fianco finché la Questura informata delle deliberazioni dell'autori*?! giudiziaria non darà loro l'ordine di ritornare a Torino. Quest'ordine giungerà certamente in giornata e la notte di mercoledì sarà l'ultima ohe l'uomo passerà In stato d'arresto cdimmrnMlrpacrrgesecifsTd

Luoghi citati: Collegno, Desenzano, Torino, Verona