DANZA DEI BRILLANTI

DANZA DEI BRILLANTIDANZA DEI BRILLANTI Campagna di Amsterdam, Dicembre Il ciabattare degli zoccoli di legno, he risuonano secchi e scoppiettanti ome scintille elettriche sui pavés appena squadrati, si è taciuto. Dai vetri ella casa che mi ospita, vedo come n uno specchio le farfalle azzurrigne della neve, appoggiarsi con un languore moribondo sui canali ghiaciati. Il cielo grigio si platina di una uminosità indefinibile. E le barche, he non sono prigioniere del gelo, ollevano ossute articolazioni di croci. Nere e lugubri. Come tutto è mutato, nel giro di oche ore ! Sento scivolare sui patini piccole tribù di ragazze impelicciate. Le piste silenziose dei canali inghiottono i passi con uno striore metallico. E la neve propaga una indeterminatezza grave di step pa, nel disperato paesaggio notturno, n cui qualche mulino funambolesco, ruccato da pierrot, sbilancia le bracia volubili, pronte a perdere ad gni giro, cartocci di zucchero gelato. Placidamente. Poi, si ferma, aspettando, fulminato dalla immobilità della morte apparente. Ma qui, arde la fiamma. La stagionata legna di Gueldra, riarsa e ner-< vosa, si logora a poco a poco, sotto 'enorme cappa del camino natalizio, asciando, anche lei, una nevicata di enere bianca. E non so perchè, spena la luce, e sprofondati, anche di più, nei cuscini di questi vecchi seg- gip'loni, che ci fasciano le spalle come mantelli rigidi, rimaniamo a guardare: ora, la campagna tragica e piatta, ora la fumata che salo dagli alari di bronzo. Ed aspiriamo tabacco di Giava, da una vecchia pipa di Gouda, pipa da marinai, in que- ta ca8a di campagna di grassi avventurieri coloniali. Parlando di brìi anti Quasi alla vigilia di Natale, que to tema di Golconda da leggenda, radotto ili moneta spicciola, si concreta e si precisa nella notte, in una vicenda romanzesca. Non ho più dinanzi lo scintillìo vivo, omicida, delle ricchezze di Anversa, che mi turbano con la loro presenza. Il filo di gemme, che ha bagliori lunari, non ingiglia l collo eburneo di nessuna bellissima donna vicina. Il tesoro urlante è scomparso, nel ricordo. Ed anche 'immagine rapace dei ricchi proprietari dell'avenue du Margrave, si è cancellata. Le barbe filamentose e le mani adunche che artigliano, più che carezzino, non passano più davanti ai miei occhi. La Borsa è sepolta nella cortina della distanza e del vento. E pure, mi sembra di ascoltare una novella moderna, che dal fondo della cappa del camino sfrigoli, come se fosse espressa dalla medesima fiamma che avvampa; una novella nella quale siano in lotta imponderabili elementi mostruosi, interessi di falangi plutocratiche ignorate: la vera danza dei brillanti. — Vi parlerò del c Precious Stones bill », bocciato dal Senato dell'Unione sud-africana, or è qualche giorno... 11 La legge sulle pietre preziose provoca qualche boccata di fumo di più, mentre mi preparo ad ascoltare. La pianura, ormai, è calma, suggellata nelle grandi ali biancho del vento. E la camera in cui siamo, sembra illuminata dalla fantasia di Gherardo van Honthvost, di Gherardo della Notte. Dovete sapere che, nell'Africa del sud, alcune grandi Ditte produttrici di diamanti avevano finito per avere una posizione preponde rante. La maggiore fra tutte era la De Beers Consolidated Mines Limited, la favolosa creazione di Cecil Rhodos, che raggruppa le miniere diamantifere di Kimberley, di Bultfontein e di Dutoitspan. Venivano, poi, la Premier Diamond Mining Co., la New Jagersfontein- Mining and Exploration Company ed infine la Consolidated Diamond Mines of South West Africa. c Dopo alcune lotte che non v\ descriverò, le quattro grandi ditte produttrici finirono per mettersi di accordo, e per dividersi in questo modo la produzione: la De Beers ne avrebbefornito il cinquantuno per cento, la Premier il diciotto, Jagersfontein il dieci, il Consoli ded il ventuno. Ma verso la fino del ventiquattro, sorsero nuove difficoltà, nonostante fosse avvenuta un' altra intesa, anche col Sindacato diamai)tario di Londra, che dovette essere sostituito. E per eiuque anni, a partire dal Gennaio ventisci, a corolla- rilittùcadeavcidi| brlictaihreluviesglmglduAverae dcapmsaqPntiBnvcahIlcichghCgrinddqstafimetrpcstbdLrpcrlusebcaudqnelaorcmdsrsaosnrinnfmdIbdplgbMgnmucnmcsm rio delle nuove discussioni, fu stabilito che un altro trattato avesse virtù e forza di legge. * « La creazione del nuovo Sindacato fu essenzialmente una 'vittoria degli interessi Morgan sui centri che avevano esercitato una influenza decisiva nel vecchio Sindacato. Ridda di milioni. L'equivalente oro dei brillanti diventava una cosa iperbolica. Immaginate che cosa fosse attaccato a quell'oro. Create per voi, ih questo momento, una civiltà, una rete di egoismi, una mancanza assoluta di controlli sentimentali. La vita non ha più peso. GU uomini escono schiacciati come una vinaglia, o vittoriosi da questa lotta formidabile. <t Per darvene una idea vi cito degli ^altri spostamenti elementari. Deducetene le conseguenze. La Ditta A. Dunkelsbulher e Co., agente di vendita dell'Anglo-American Corporation, si era ritirata dal Sindacato, e si era incaricata, nel venticinque, della vendita dei brillanti dell'Africa del sud ovest, di Angola, e di una parte dei brillanti congolesi, per mettersi d'accordo, dopo varie transazioni, e nella estate del venticinque stesso, col resto del Sindacato. Più esattamente: l'intesa era avvenuta fra l'Anglo-American Corporation of South America e la ditta Barnato Bros, che dominava sempre nel Sindacato. Delle Ditte che avevano fatto parte del vecchio Sinda cato, la Breitmer e Co. e la Bernheim Dreyfus e Co. erano uscite. Il nuovo Sindacato si compose, perciò, oltre che dell' Anglo-American, che rappresentava gli interessi Morgan, della Ditta Barnato, della Johannesburg Consolidated Investment Co. e della Casa Dunkelsbulher... ». Che gemiti di vento irato, giungono dalle dune ! Lamenti, che la risacca fa tremuli,.e aggiungono una nota di stupore stanco, al romanzo di borsa, in cui lottano gli egoismi dei miliardari da leggenda. Tutto questo schema in movimento, ricostruito nella camera semioscura, si agita come in una proiezione superficiale di ombre, contro uno schermo. Il gesto umano non ha valore, ed è inesorabile. Si'indovinano dietro il suo movimento lacrime e tripudi. Una tragedia immanente, i cui 'protagonisti cambiano, sono sostituiti, travolti, maledetti. Escono da una volontà che sembra un fato, miserie oscure, crudeltà d'avventura, .barbarie da medio evo. L'esodo dei diggers, partecipanti al rush, cioè alla corsa per prendere possesso al più presto possibile dei campi disponibili, dei <$laims, per la ricerca dei diamanti, in terreno alluvionale si allunga in precipitose sfilato di cavalieri da cinematografo, asagszssptpccmvdcscbtrecvdtpdpprcèpncbvqvccpplepdsce di carriaggi. Uomini, donne, bam-jbini. Tràini da patriarcato. Fucili e|coltelli. La lotta snaturata, davanti alla terra violabile, che riconduce la umanità quasi alle origini primordiali. Ed io tranquillamente seduto in questa poltrona massiccia, che sgrano il commercio del mondo più avido e più agognato, che ricostruisco tutta la scala della sua dominazione, dalla origine alla fine della potenza; che rivivo questo racconto alla London, come se gocciolasse dall'avventura mercantile di tutti i giorni ! La pipa di Gouda si è spenta. Hanno deposto sul tavolo uu gran vaso pieno di rametti imperlati di vischio, e versato crema e caffè, liquori di Bois e acquavite. La campagna si sbianca, ora. Da azzurra che era, impallidisce, si nasconde nell'ermellino impe ne trabile del suo mantello. E la voce riprende a raccontare la novella del natale malinconico. — Il nuovo Sindacato controllava non solo la produzione dei « big four », ma anche una parte dei diamanti del « ri ver », e la produzione dell'antico sud est africano tedesco. Il gruppo Anglo-Amoricau Dunkelsbulher, si era messo, inoltre, d'accordo anche con la principale Società produttrice di diamanti di Angola, la « Companhia de diamautes d'Angola », ed i più grandi produttori belga, la « Compagnie Forestière et Minière du Congo » e la a Compagnie del Kasai », assorbendo così il novanta per cento della produzione mondiale, che si trovava riunita in una sola mano. E' utile ricordare cho su di una produzione annuale normalo che va da dodici a tredici milioni di storliiie, circa la metà c costituita dai diamanti dolI'Unioue sud africana, cho nel '2ó, cioè prima ancora che i cunipi alluvionali avessero preso l'importanza che preero nel '26 e nel '27, i diamanti di alluvione dell'Africa del sud raggiunsero un valore di due milioni di terline, che circa un milione e mezzo fu raggiunto dalle miniere del sud ovest africano, e seicentomila terline dal Congo belga. « Dopo questa intesa realizzata penosamente, e dopo discussioni interminabili, il Sindacato avrebbe potuto sperare di dominare il mercato. Ma sorse un nuovo pericolo, cioè la crescente produzione del diamante di alluvione. Questa si trovava per la maggior parte nelle mani di minatori liberi, o di piccole Società. Il Sindacato dovette assicurari anche questa produzione di concorrenza. Ne risultò che c'erano più brillanti che compratori. La quanti tà che il mercato poteva assorbire regolarmente era sorpassata. E vi era anche il pericolo che questo eccesso di produzione potesse essere venduto a un prezzo talmente vile da determinare una pressione su tutto il mercato. D'altra parte non era possibile che il.minatore libero vendesse solamente una parte della sua produzione per conservarne l'altra per il periodo di magra. La maggioranza di questi cercatori di diamanti conduce una vita assai proletaria, ed è obbligata a vendere per forza le pietre faticosamente scoperte, appena ne venga in possesso. Se il Sindacato voleva, dunque, evitare un ribasso dei prezzi sul mercato, non doveva fare altro che assicurarsi anche quei diamanti che il minatore individuale trovava nei suoi claims. « Fu proprio per questa ragione che il Governo dell'Unione sud africana risolse di prendere delle misure per giungere alla stabilizzazione dei prezzi E propose una legge, secondo la quale ogni giacimento diamantifero era dichiarato sua proprietà. Aveva perciò il diritto di limitare la produzione sulla base di una cifra massima. Questo deliberato non era applicabile alle Società già esistenti, che dovevano però sottomettere al Governo i proprii libri. Per quello poi che concerneva i campi d'alluvione, sarebbero invece stati aggiudicati dei claims di trenta piedi per trenta piedi, a qualsiasi cercatore di diamanti munito di ut digger's certificate ». Un numero di claims superiore a tre per persona avrebbe potuto essere concesso soltanto a chi avesse scoperto o possedesse già dei terreni diamantiferi. Solo costui avrebbe potuto domandare cinquanta claims al Transvaal, diciassette alla Colonia de! Capo e duecento nella colonia del Fleuve-Orange. Il Go verno poi si sarebbo risorbato il cin quanta per conto dei benefici sulle miniere esistenti in terreno privato, ed il settantacinque se le miniere si trov"avano su dominii della Corona.. petrbapodetanepocomgerilegltascoslittefigohsmcasptitrsipome paderidotritasidnbefastsidvqcomdcrliddVininngrdmtebsuloadbd« Ma la legge non ò passata. Fu respinta. Sicuro. E la ripercussione di questo scacco governativo si ? avuta in Europa, col ribasso del cor so delle azioni delle grandi Società diamantifere. Ora si dice che se la legge non venisse approvata nel corso di questa sessione, l'industria dei brillanti sarebbe rovinata, alcune migliaia di operai dovrebbero essere licenziati, alcune grandi città, come per esempio Kimberley, si spopolerebbero fino al punto di tornare ad essere dei villaggi. L'avvenire della industria si deciderà dunque in questi giorni. Ed è sperabile che il novecentoventàsette, che segna il sessantesimo anno della scoperta del primo diamante sudafricano, dia un nuovo impulso ad un prodotto che, per ora, ha roso più di tre miliardi e mezzo di fiorini... ». Siamo usciti nella notte, scivolando anche noi sui pattini di acciaio. Mi avevano dato una compagna bionda, che stringevo sotto braccio, nelle ondate della marcia sulla cristallizzazione della neve. Un tappeto di brillanti anche qui, che una luna incerta, tra due strappi di nuvole appena appena lacerato dal vento, faceva avvampare d< strane luci iridate. Le case del villaggio vegliavano fra gli alberetti grassi, lardellati di ghiaccio. Occhietti di finestre, rossi, avvinazzati, ci spiavano. Dissi alla mia compagna: — A tutti i brillanti sindacati di vostro marito, preferisco i vostri occhi. Ne ho abbastanza di letteratura. "Volete darmi un bacio? Si distaccò, sorridendo. Rispose: — A ognuno il proprio rush! E fiuì per porgermi le-labbra, prima di fuggirò. ENRICO CAVACCHIOLI, Lrp9tiastaacdgndgnfdzpptfcCsberttccalagatevsdedsmevacIfitccs