La realtà cinese e il sogno di Mosca

La realtà cinese e il sogno di Mosca La realtà cinese e il sogno di Mosca r a i n è - . i . , e a : o , rn r e ui, o ai MOSCA, dicembre. DI nuovo la rude realtà cinese è venuta a distruggere bruscamente il sogno di Mosca," che fino a pochi mesi or sono, si cullava nella gioia di quella che essa riteneva una delle sue più grandiose vittorie e beavasi nel trionfo di quella rivoluzione cinese che avrebbe dovuto essere principio e mezzo del*movimento rivoluzionario in tutto l'irmiienso continente asiatico. Ora la sconliUa della rivoluzione bolscevica in Cina è stata decisiva e clamorosa, con ripercussioni notevoli nella politica estera c interna della Russia e nella compagine del partito; inasprimento della crisi economica e finanziaria del Paese, distacco violento rial Partito di tutta una serie delle più eminenti personalità del bolscevismo. La partita appariva perduta, da tempo, col sopravvento militare dell'irriducibile nemico del Nord — Gian-So-Lin — e con « l'empio tradimento » di Cian-Kai-Seck; ma non per questo Mosca aveva abbandonato l'idea di una rivincita, che divenne anzi uno dei principali scopi della sua politica orientale. Un gran lavorìo incominciò. La preparazione si andava compiendo; l'esercito comunista, guidato dal « Comintern », rimetteva l'ordine nelle sue deboli file, si rafforzava per ricominciare con prudenza e abilità la sua avanzata. La « reazione », vigile e gelosa della sua recente vittoria, controaltaccava e infliggeva, perdite alle schiere comuniste, ma il successo di queste si faceva ogni giorno più evidente agli occhi di Mosca, e faceva intravedere l'agognata «rivincita». Lo stésso Btiharin, nella sua relazione di qualche giorno fa in seno al XV Congresso comunista panuniohista, circa l'attività del Comintern parlando delle cose di Cina, poteva fare «confortanti» comunicazioni: « Poco fa — egli diceva — abbiamo avuto notizie di rivolte nel nord dello Hubey. Nel Guandun, in sei pròvincie, è 6tato instaurato il potere soviettico. Per la prima volta, nella storia del movimento contadino cinese, è stato costituito il potere soviettico, potere che ha cominciato una vera guerra di distruzione contro i proprietari : colà sono state tagliate teste a proprietari ». La soddisfazione dei congressisti fu evidente: un applauso generale si levò dalla sala e una voce gridò: — Sono poche: ne occorrono di più ! E Buharin, quasi come per esaudire tal... gentile desiderio, continuò: «I proprietari su questo territorio, che conta parecchi milioni di popolazione, sono stati fisicamente distrutti. Inoltre in tutta intera la regione del Guandun, ^penalmente intorno a Canton, si ha una situazione eccezionalmente tesa e tutto fa prevedere che in Cina maturano avvenimenti molto gravi » Conclusione: il trionfo della rivoluzione cinese non poteva fallire. Ma ecco che quando il piano della rivoluzione cinese si prospettava nuovamente sicuro e Mosca pareva già pronta a sciogliere l'inno della vittoria alla « sua rivoluzione mon diale », improvvisamente \s. scena mutava di nuovo: i'1 potere soviettico nel Guandun ha finito di « di struggere fisicamente » gli avversari, e gli avversari « distruggono fisicamente » i sovieitici. Il comunisnno cinese e la sua rivoluzione vengono annientati, estirpati con la tremenda raffica della « controrivoluzione ». Le denofine' avdenecirnocoplsca zioninalatrtrququdiprpomtiinCCzilapEint.ilacoIrhanneimeCnmlitemcssvcLrèPpcsnvlnceiccatsnsae,!nuta rapidamente indebolendo, fino u-ja cedere il posto al più nero petinUismp. La. rottura dei rapporti di¬ plomatici, decisa ed effettuata dal Governo nazionalista di Nankin, col Governo di Mosca, le terribili misure repressive e le esecuzioni in massa degli elementi comunisti, che hanno avuto luogo a Canton e in altre parti i- vittime sarebbero molte. Le notizie n-lche giungono a Mosca sono, sempre n-'più gravi, la speranza di una ripreo-Ua delle sorti rivoluzionarie si è vere, roso na il to a a i e i e : i i e a e oa voa a a a n a ii i, aio a Le della Cina meridionale, in cui perfino i russi — e, a quanto affermasi, financo le persone ufficiali, consola e' funzionari consolari soviettici — avrebbero lasciato la testa, hanno determinato un vivissimo allarme nel Governo dei Soviety e in questi circoli politici, che ansiosi si chiedono quali potranno essere le ulteriori conseguenze di questa nuova e completa disfatta e a quali incognite Mosca va incontro. Naturalmente, Mosca non rinuncia a giurare sull'avvento della rivoluzione comunista in Cina, nell'avvenire: la rivoluzione soviettlea in Cina dovrebbe « necessariamente, per la forza obbiettiva delle cose », ritrovare presto o tardi la via del trionfo; su questo giura Stalin e su questo giura pure Trotzky. Ma in quanto al presente e al futuro immediato, Mosca non nasconde le sue preoccupazioni. Quale ripercussione potranno avere gli attuali avvenimenti cinesi del sud in tutta la politica asiatica di Mosca, in' genere, e in specie sui suoi rapporti con la Cina del Nord? Non riterrà oggi Cian-So-Lin che sia giunta la propizia occasione per mandare ad effetto la sua vecchia minaccia di romperla per sempre col Governo dei Soviety? E nel nord della Cina l'U.R.S.S. ha interessi colossali economici e poli t.ici : la ferrovia orientale-cinese, che la Russia ha a parità di condizioni con il Governo di Pekino e che po Irebbe essere la più minacciata, non ha solo importanza commerciale, ma ad essa è legata tutta l'influenza eco nomica e politica della Russia in Ci na, è legata tutta la valorizzazione economica, politica e militare della immensa, ricchissima Siberia. E gli eventuali effetti di una rottura fra Cian-So-Lin e ' Mosca, potrebbero nuocere, anzi nuocerebbero indubbiamente agli importanti negoziati politici ed economici già favorevolmente avviati col Giappone e che le due missioni giapponesi, quella economica, che ha lasciato pochi giorni or sono Mosca, e quella politica, che starebbe già per arrivare qui, dovrebbero preparare e portare a conclusione. * Rimane poi la situazione interna. La situazione economica e finanziaria del Paese è grave, secondo che è stato confermato al Congresso del Partito dagli stessi governanti, e non potrebbe non risentire le più tristi conseguenze,, non diciamo dall'inasprimento, ma neppure dalla conti nuazione dell'isolamento nel quale è venuta finora a trovarsi rispetto all'Europa. D'altra parte, l'opposizione, per quanto condannata all'ostracismo, ridotta all'impotenza — speeie dopo le draconiane misure prese il 18 dicembre dal XV Congresso, per cui essa, «schisa dal Partito, viene considerata alla stregua di qualsiasi altro elemento anti-soviettico e controrivoluzionario _ non potrebbe essa cercare di avvantaggiarsi delle nuove difficoltà, per tentare una riscossa? Stalin potrebbe distruggerla anche « fisicamente », l'Opposizione, con la «spada nuda» della rivoluzione, com'egli chiamò ultimamente la Ghe Pe U; comunque, nelle attuali circostanze, il colpo di forza potrebbe riuscire pericoloso. PIETRO SESSA. «♦■» sabggrb19nisodmseddbvgcesaeo ii¬ al ol re sa no rti e re eeIl console rosso di Sciancai - in viaggio per Mosca Berlino, 26, mattino. Secondo informazioni da Mosca, il Commissariato per gli Affari fisteri russo ha ricevuto un rapporto da Sciangai secondo il quale il consosole generale russo, Kolowski, ha lasciato con tutto il personale del Consolato Sciangai per recarsi a Vladivostok. Il Governo sovietico intende astenersi da or.ni ulteriore passo in Cina, fino all'arrivo del rapporto personale di Kolowski. Egli è atteso fra il 9 e il 10 gennaio a Mosca, dove si incontrerà subito con Cicerin. • pmstentelsptzvlzclnlpècs'Mcgscbgscgtalnctlc

Persone citate: Cian, Pietro Sessa, Seck, Stalin