Il Natale dei tramvieri

Il Natale dei tramvieri Il Natale dei tramvieri Il Natale dei tramvieri I!reettoeuevice-Poestàalla festa a! Palazzo del Giornale - Migliaia di doni alazz de GinaI tramvieri hanno an calendario feivo assai ridono. Per loro, il più delle olte, le giornate feetive sono anzi ù faticose delle altre, in auei g.orni - sirene non chiamano a raccolta i opera), ma aJtre sirene cantano. sono .li spelinoli sportivi, le Rite uori pona e mille altri in cantarne nu he tanno muovere da una parte a.l'alra ia popolazione di tutta la àtià. 1 trainvieri devono essere pronti ad ssecondare questo desiderio di svabo ome lune le aiwe necessità. Un paio di volte all'anno però, anhe i tramvieri riposano in massa, d ì carrozzoni tranviari, sordi a tulli i appelli, riposano beatamente sotto grandi capannoni delle rimesse. Sono ornate eccezionali; veri e propiii avenimenti. Avvenimenti che non posno passare inosservati. La città senza tranis ha infatti un petto singolare. Nelle vie lunghissie si direbbe che manchi la vita. 11 a vai dalle automobili è più frequen; il trombettare degli « eliaulleurs » ù insistente. La città è tutta una sta automobilistica. Eppure, malrado il frastuono dei motori e la assa più densa che si avvicenda per strade ed i corsi interminabili, il tmo del traffico non ha più quella ota di vitalità e di vivacità che l'anirivieni dei tranis conferisce alle randi metropoli. Oggi, una città senza tiams è una t.tà senza vita, senza febbre, senza omodità. Ma i cittadini accettano sena dolersene eccessivamente, appunto erchè capita soltanto un paio di olte all'anno, U sacrificio di raggiunere a piedi le loro abitazioni, oppure uello di spendere dieci volte tanto er percorrere lo stesso tratto di straa in automobile. La sospensione tranviaria del giorno i Natale è del resto fra le più logiche ri, i carrozzoni tranviari sono ritor. ati sui binari morti delle rimesse a ezzogiorno preciso. Da quel momeno in poi è incominciata la cuccagna er gli altri servizi pubblici. Automoli e vetture hanno fatto affari d'oro. oco dopo le ore 14 però lo scampanìi, fischi ed il rumore caratteristico del am in moto hanno risvegliato d'un atto la città. Da ogni capolinea un oppio carrozzone è partito ed ha aiaversato completamente la città per ermarsi al Valentino, davanti al Paazzo del Giornale. I tranvieri, costretti per 365 giorni ell'anno a fare i comodi di tutti, aleno per un giorno hanno voluto toliersi il gusto di servire sé stessi. Soo andati nelle rimesse, hanno preso lle buone come tutti gli altri Riorni ferri del mestiere, e sono usciti alaria aperta con le loro vetture. Ma d ogni fermata soltanto i tranvieri e .loro famiglie hanno potuto accedere ei carrozzoni Immaginiamo che qualhe gustosa scenetta sia capitata. Tut sapevano che i tram non sarebbero sciti nel pomeriggio. Ma quando alle palle si sente battere la campana, chi ricorda più delle disposizioni? Se i am suonano per avere il passo libero segno che vogliono camminare. E e camminano e se si ha fretta di ungere ad un appuntamento non si a certamente a pensare. Ci si fa da n lato della strada e si cerca di metr piede sul predellino, anche a costo rompersi l'osso del colio. — No, signore, onesto tram non è er lei, qualcuno si sarà sentito ripondere. Il suo passerà... domattina. bbia quindi la compiacenza di scenere e di aspettare... Passerà, passerà: ia tranquillo, ma non prima di domattina... — Ma perchè gli altri hanno potuto alile, qualcuno avrà osservato — G5i è che per oggi, vede, su questo ram siamo in famiglia. Noi è le nore famiglie. E* la vostra beneficiata. L'appuntamento era, come abbiamo etto, al Valentino. Poco dopo le ore 5 infatti i binari di corso Massimo Azeglio sono scomparsi, sopraffatti nascosti de un fila interminabile di etture. Da ciascuna di queste son scee centinaia di persone che si sono vviate come in pellegrinaggio vèrso il alazzo del Giornale. Il vastissimo saone ha assorbito con... disinvoltura utti gli ospiti. Quando però i passegeri — chiamiamoli co<3l — dell'ultimo ram sono giunti sul limitare dell'inresso principale, 6i sono trovati per n certo tempo il passo sbarrato. Tutto salone era già gremito, e ci volle el buono per far capire a quelli che rano già entrati che molta altra gene era rimasta fuori e che bisognava ar posto. Non oredevamo che la famiglia tramiaria torinese fosse cosi numerosa e rolifica, come le famiglie patriarcali 'un tempo. Quanti bimbi ! Eppure nesuno che piangesse o che ai lamentas¬ st;Plrldsmzlcgnisnsltrlpp■toflg8sI vt, lj diI aigrcalgcldj apctPht i a r e ¬ se. Giocondità 6u tutta la linea. Un Natale sul serio insomma, con i dolci, ; regali e i] sorriso aperto dei bimbi. Poicnè la famiglia tramviariu — non lo avevamo detto ancora, ma era chiaro lo stesso — si è recata ieri al Valentino per festeggiare Natale. Per radunare! tutta vicino ai suoi capi e trascorrere lietamente il tanto atteso pomeriggio di riposo. La festa, come tutte le feste natali, zie, era dedicata ai bimbi. Come già l'anno scorso la direziono dell'Azienda, con a capo quell'animatore che è l'ingegner Giupponi, aveva trasformato il nudo salone del Palazzo del Giornale in -un oasi di giocondità. Ovunque fe stoni tricolori e motivi decorativi; roi, nel bel mezzo delia sala, un gigantesco pino tutto smagliante di lumi colorati e infioccato di neve. L'immagine tradizionale del Natale. Quest'anno però le cose sono riuscite meglio che non l'aano scorso. C'è stata evidentemente più preparazione da parie di tutti e più fantasia neld'organizzazione. Ma ritorniamo alila folla. Spettacolo ■toconstieto, degno veramente di una famiglia umile e laboriosa com'è quella dei tranvieri. Dure che il salone era gremito è come dire che non meno di 8000 persone erano presenti alla festa Quando, poco dopo le 15,20, è giunto sul luogo il conte ing. Alessandro Orsi, I vice-Podestà, per il quale la famiglia tranviaria torinese nutre una partlco, lare devozione, ia banda dei tranvieri j diretta dal cav. Mucci, ha intonato gli inni nazionali. Il Vice-Podestà è stato I accolito dal direttore dell'Azienda ingeignere Giuppnnó y dai suoi collaboratori: ing. Paschetta, vice direttore; avvocato Stacchino, segretario generale, avv. Camasio, ing. Raseri, signori Villa, Miroglào e Santini, quest'ultimo segretario della Sezione dei tranvieri, fi conte Orsi ha attraversato il salone fra le più vive acclamazioni e si è subito recato ad ossequiare le dame patronesse della simpatica festa. Le dame erano naturalmente al loro posto di lavoro, nei boxes laterali del padiglione, alle prese con un migliaio di bimbi Si trattava di accontentarne più di un migliaio. Eppure in meno di un'ora tutti sono stati serviti, e ciascuno ha avuto dalle mani delle dame, fra le quali notammo anche le presidentesse contessa Orsi, madre del vicePodestà e la signora Giupponi, consor te del direttore dell'Azienda, un gio Od-ttolo, un oggetto di vestiario, un pacco di caramelle e di cioccolattini e dieci lire in denaro. U ttitto chiuso in un pacco, che le marnine hanno perù dovuto aprire seduta stante davanti agli occhi ammirati dei loro piccini. Alle ore 16 precise preceduto di poco dal vice-Podestà conte Buffa di Perrero, e dai! comm. Fortes, presidente del Circolo ferroviario, è giunto al Palazzo del Giornale anche il Prefetto, generale De Vita, al quale la folla ha fatto una calorosa accoglienza. 11 Prefetto, j ossequiato dai due vice-Podestà e dai dirigenti dell'Azienda si è trattenuto al Palazzo del Giornale sino alle 17.30. Egli ha assistito per qualche tempo alla distribuzione dei doni, poi è stato accompagnato m una piccola sala superiore, trasformata per l'occasione in cinematografo, dove già si stava proiettando un film dedicato ai bambini. Poi è ritornato nel salone centrale ed ha assistito alla estrazione dei cento premi! spedali che sono stati distribuì ti seduta stante fra i presenti La festa si è chiusa verso' le 18. La folla ha ripreso possesso delia lunga teoria di tranvai, e ancora una volta ia città, che all'imbrunire sembrava già assopita, è stata risvegliata dallo scampanio, dai fischi e dal caratteristico rumore dei trams in moto. L'Associazione a Mutilati ed invalidi civili i che ha sede nel locali della « Casa del lavoro • della Congregazione di Carità in via della Consolata 10, ha voluto riunire le famiglie dei minorati civili per celebrare il Natale. Attorni ad un grande albero di Natale, carico di doni, si affollarono i bimbi dei mutilati e dei ricoverati di via Consolata ed anche per loro la natività del Redentore fu apportatrice di gioia. Alla mezzanotte tutti i mutilati, una settantina, col loro presidente, il cieco Bartolomeo Pastore, sd assisero alla tradizionale cena di Natale rallegrata da una orchestrina di ciechi delia Casa di Lavoro. Intervenne, quale consigliere delegato della Congregazione di Carità e socio onorario dell'Associazione Mutilati e jnvalidi civili, il cav. Dionigi Chiappo, al quale fu fatto omaggio di un canestro di fiori artificiali confezionati dalae cieche della Casa di Lavoro. puacqmlltnmmactazntcvuqtscptpafciradmappvaraevlpncnfeDesctsdvltrtdzddenmvzqVldc<wscuilmspcdgqdcmsppatlvOcnLvstg

Luoghi citati: Azeglio, Perrero