NOTTURNO

NOTTURNO NOTTURNO Sono capitato ni nna città, in una grande città, un» città d'Italia, che non avevo riveduta da molto tempo. Il treno ò arrivato poco dopo la mezzanotte. Iia cosa più saggia che si possa fare arrivando a quell'ora, è farsi condurre per un momento all'albergo a deporre. la valigia, e poi andare a passeggio. All'una si vuotano le strade e loj piazze. E' il momento migliore por pigliare contatto col suolo, i muri, i lastrici d'una città che non s'è mai veduta, o che si rivede dopo una lunga «nenia. •*• Kob voglio dare indicazioni dalle quali si possa riconoscere il luogo in etri avvenne' l'incontro che sto per narrare : ciò per ragioni di delicatezza, che il racconto stesso farà manifeste. In altre parole, non voglio fare nè la spia, nò l'agente di pubblicità. Basti dunque dire che, camminando sui lastrici sonori d'una larga via, accompagnato da luci e ombre variabili e strambe, io ero avviato al punto ove essa via sbocca in una piazza. Sull'angolo, che stavo per raggiungere, vidi, così da lontano, muoversi laggiù in . terra qualche cosa di misterioso, nero, e brulicare sotto la luce di un lampione. Appressando mi, scorsi ohe i due elementi principali di quel mobile conglomerato erano un uomo e una cassetta quadrata l'uomo etava accovacciato al suolo, la cassetta s'era accomodata tra le ginocchia e il petto dell'uomo. Lì presso due cuccioli tondi dormivano, muso a muso. Fatti altri pochi passi, da uno di qnei due elementi centrali — penso che fosse l'uomo — uscì una voce, e pronunziò: — Cerini., cartoline... Quando fui proprio di fronte all'uomo e alla cassetta, la voce medesima, un po' più busso, ripetè, completando: — Cerini, cocaina, cartoline... Io mi fermai ••# Mi fermai, e comperai una scatola di cerini, di cui non avevo bisogno. La cassetta non si mosse. Invece l'uomo alzò la faccia verso me. Avara un aspetto serio è acuto che non gli avevo sospettato fino a quel momento. Disse: — Non vuole altro T... Cuccioli di razza t .Trascurai i quadrupedi. Guardai la cassetta, che era a molti scompartì, complicatissima: pareva la pianta di un labirinto. Egli, temendo forse che io non avessi bene inteso la varietà della sua merce, dopo una rapida occhiata intorno ripronunciò: — Cerini... cocaina... cartoline... Ho capito — dissi io — tutti generi che comincialio con c e >. , ■ T5* vero — rispose — e anche i éaooktlL • » i In un vecchio libro popolare intitolato Astroloyicon, scritti in un antiquo italiano fiorito qua e là di abruzzesismi, avevo letto questa utile nozione: Se, facendo le torti, incontrisi parola che cominci con ce», avrete a cavarne presagi di esito non senza inquietudine, e sodisfacente acco modamento di nego», imprese e Jssaoi'i. Recitai il detto passo al venditore Si generi clandestini e notturni. La mia citazione gli dette una più compiuta fidùcia in me, e forse qualche ammirazione. Disse: — Ci ho anche altro. Del cinismo, in polvere. Va abbastanza. — Anche questo — osservai — comincia con € c ». — Le assicuro che non ci avevo fatto caso. — Perche — gli domandai — lo fronde di nascosto? E' forse proibito? — No. Ma la gente non ama farsi vedere a comperarlo già pronto. Lo provi, signore, le sarà utilissimo. Bi sogna aiutarmi, dopo la disgrazia che mi ù toccata. — Quale disgrazia, se non sono in discreto ? — Mia figlia — rispose — mi ha messo fuori di casa. Ma la prego di non domandarmi di più. Io le ho perdonato. — Sono cose che accadono — dissi per consolarlo — e sono perfino previste in un libro dell'antico Testamento. E, se è lecito, a quale occupazione principale si è dedicata la di lei figlia? .— E' anche lei nel commercio, come me. Ma di giorno. Ha un negozio. Quel bel negozio grande, in piazza... Per la ragione detta 'di sopra, mi astengo scrupolosamente dal rivelare il nome della piazza. Cortesemente risposi: Va bene. Cercherò il negozio, e mi servirò dalla di lei figlia, se ciò può farle piacere, come è naturale in un padre anche verso figli snaturarti. Sempre, s'intende, ove pi tratti .«H generi che.mi servano e siano alla portata della mia borsa. Che cosa vende sua figliai Mia figlia ha un grande spaccio di retorica. per Giove ! — esclamai — sua figlia dev'essere ricchissima. più ——tuttaris—ratilo fquacorr—si smiachemanlamchi —un'suatrovSto zionricoGiue PproPdingue« Sacstrostrearato nonquepaslorscuin siiaSencinmedi moforpacasaltè gì — rispose il buon padre infelice. — Vedrà, se ci va, quanta gente. Specialmente il sabato sera. Ma c'è anche una forte clientela quotidiana Ci vanno tutti, letterati e w " ...... TI -11 _ mevatrosciseddi tornelorralstiscesegl'ei cstepalorgestrte gestighduprspDitaesnedeca-itjlobeterprspstaghcefecstrge^g■■tx>ololadi•o-■>eniTi:i■U•i"e■omnBMsiWq1fGfSfalmtpcngpzecnnq1ntnzpnQRPiosts?pndSzb' nHimisH p sobbilla.1 Nuomini normali, ottimisti e soDDina- stori... , I— Oh! — interruppi — sua figlia g, . _;4 aneeializzate. ? cle vende già cosi speciatizzatti d— No, è sempre la stessa: figura diversa solo a vederla in uso. H ci i n__„„ ..«mini e donne : specialmente ' B^•"rLn«7,™ld»lUsri»dienum importante signore ae»a oo- «età, p*r i ricevunenta. Jnvece da'd a e . a e , o e oj r i ai ne n r zme, qui la notte, passa una clientela più limitata e, in certo modo, più scelta. La mia merce principale... — Cinismo — io sottolineai. — Appunto. Questa serve soprattutto nella vita privata, e per i più aristocratici. — Ma — lo interruppi — i letterati, gli autori di romanzi e novelle, lo fanno, se non erro, tanto a lei quanto a sua figlia, una forte concorrenza. — Tutt'altro, signore : gli scrittori si servono anche loro da me, o da mia figlia. La retorica e il cinismo che trova in giro, sono di seconda mano: tutta fabbricazione — e un lampo d'orgoglio gli brillò negli oc chi — della nostra famiglia. — Mi permetta — aggiunsi — un'altra domanda: per fabbricare la sua droga, la materia prima dove si trova ? Abbassò la voce: — Glielo dico in confidenza: la faccio con gli avanzi del magazzino di mia figlia: ne ho portato via un bel po' abbandonando la casa. Ha capito ? si fa il cinismo con i detriti che vengon fuori dalla retorica in balle. Poi che mi vide pago e silenzioso, ripetè la prima offerta: — Ne vuole, signore! — No, mi dispiace. Piuttosto compero un'altra scatola di cerini. — E al negozio di mia figlia — mi domandò quell'aureo padre — ci andrà ? _ — Neppure — risposi. Egli mi guardò, e concluse: — Davvero 1 Nò questo, nò quella? Si vede, signore, che lei fa una vita molto ritirata, laboriosa e modesta. MASSIMO BONTEMPELLI,

Persone citate: Cerini

Luoghi citati: Italia