Il Principe Umberto a Mirafiori passa in rivista gli "Stormi" piemontesi

Il Principe Umberto a Mirafiori passa in rivista gli "Stormi" piemontesi Il Principe Umberto a Mirafiori passa in rivista gli "Stormi" piemontesi Nella ricorrenza delia festa della Ma-< Bornia di Loreto, celeste patrona dell'Aeronautica, 11 principe Umberto ha passato Ieri mattina in rivista, sul campo 'di aviazione di Mirafiori. gli Stormi di aeroplani del Piemonte. Accompagnavano 11 Principe le maggiori autorità militari e civili, fra le quali il prefetto De Vita, il podestà, ammiraglio Di Sambuy, tì maestro Blanc, in rappresentanza del colonnello Di Robilant, segretario della Federazione provinciale fascista, i generali Tlseornta, Monteflnali, Gazzera, Da Pozzo e Tlby, della Milizia, i colonnelli Olivetti, casavecchia e Trezzant, comandante del reggimento,al quale 11 Principe appartiene, il questore, comm. De Roma, coti capo-gabinetto cav. uff. Calassoi il dottor Piero Negro, l'ingegne. re Triacca, vicepresidente dell'Aviazione Club Italia. II principe, con il generale Glorici e con gli aiutanti di campo Santarosa e Bestini, e stato ricevuto sul campo dal generale di aviazione Vece e dagli ufficiali ai cpiaTi non era affidato 11 comando di truppa; abbiamo notati fra •guest! ti colonnello Calrlerara, il colonnello Ranza, 1. tenenti-colonnelli ChlappeM.l, Tagli asacco. U maggiore Gibertt. è molti altri. La musica del reali carabinieri ha intonato la Marcia Reale e le truppe, schierate su due file, agli ordini del Colonnello Bolognesi, comandante del campo, hanno presentato le armi. A tergo delle truppe erano schierati gli apparecchi; la duplice fila di ali si stendeva da un capo all'altro del campo, di fronte ai meravigliosi hangars, dentro al ' quali altre macchine erano ricoverate. . n Principe di Piemonte ha passato la rivista gM uomini e gli apparecchi,, vtslhflmente compiaciuto da quel magnifico spettacolo di forza e di disciplina, quindi è salito sul palco d'onore appositamente apprestato sul quale e ai lati del quale avevano preso posto molte signore e signori della più eletta società torinese. Il colonnello Bolognesi ha letto allora un breve discorso col iniale ha espresso all'Augusto Ospite la riconoscenza degli aviatori per essere Intervenuto alla celebrazione e gli ha presentato 1 tre stormi, il secondo, fl tredicesimo e H diciannovesimo che hanno partecipato alla rivista. 11 ooman<i.ini« ha messo in evidenza lo schietto carattere militare della ricorrenza, temperato però da « una soa"tre luce celeste >. « Orai — na proseguito — non scorcerete, Altezza, gli apparecchi guizzanti nel cielo al frastuono dei motori, ma potete contare da vicino attorno a Voi tutto le volontà irrigidite dei volatori, cento volte più salde delle nostre ali, male volte più dure del nostro acciaio; Voi non vedrete in opera la materia vinta dagli uomini, ma di questi nomini potete scorgere i muscoli d'uccelli ila preda trattenenti a forza il balzo selvaggio contro chiunque si peirnètta di sfiorane eoa motti, insulsi e con mosse impudenti l'intangìbile fierezza della sacra Patria. iPosate 1 Vostri sguardi, Altezza Rea^fe, solle schiere qui adunate e che mi Onoro di nominare : lo Stormo di Ferro, 13.o Stormo da Bombardamento B. R.; 2.o Stormo da Caccia, cui un gruppo ben degno dei suoi compagni è distaccato al Campo di Cinisello; 11 XIX.o Stormo da Ricognizione, meno un valoroso gruppo distaccato al Cam' po di Taliedò; «Essi tornano vittoriosi dal dovere Compiuto durante l'armo trascorso sotto la protezione manifesta di Nostra Signora di Loreto, il cui nome benedetto festeggiamo oggi con indicibile amore ed infinita riconoscenza; di Nostro Signora di Loreto, a cui dobbia mo fra altre grazie l'onore indimenticabile di trovarci schierati dinanzi all'Altezza Vostra. mlanCgagvcmvavlevdqcnrdqndudlageseteasnncpgpdcvASppdcppcpsppslesmmdincvrmasttotadddSPsvBtvsrdDfism < , a i l i i e i o n i 1 o e a e i « Per riferirvi l'opera di questi Stormi, Augusto Principe, io vi citerò solamente tre luoghi e tre date che suo nano come nomi di battàglie vinte; Cielo di Roma, manovre aeree di maggio; Cieli del Veneto, grandi manovre aeree di settembre; Cielo di Milano giornata aerea del 6 novembre, anni versarlo della Vittoria. Manovre, esercitazioni: queste parole significano molto nelle usuali circostanze della vito militare; ma significano di più ancora, significano gl'orto, valore e virtù quando gli uomini provano le loro forze nell'incertezza eterna del vuoto, preda degli ostili elementi e della beffeggiarne materia; e quando questi uomini evolvono nell'aria ala contro ala, quando questi uomini sanno che un lieve sfioramento di apparecchi in aria vuol dire la più orrenda catastrofe, quando nondimeno questi uomini a nulla pensano, a nulla mirano se non ad essere degni dei nome d'aviatori; quando questi uomini, in tali condizioni, dimentichi del pericolo e delle terribili possibilità Incorse, adempiono interamente agli ordini, eseguiscono fedelmente gli incarichi, bombardano, lottano, evolvono, si posano, ripartono, come se 11 loro piede posasse sulla fidata terra, come se 11 loro apparecchio avesse la sicurezza d'un carro, come se ignorassero che il vuoto uccide, essi non fanno che il toro dovere, certo, ne nulla che esorbrrt ffil loro quotidiano compito! Ma questo quotidiano coni' pilo è meritevole d'uno speciale riguardo ed io posso essere fiero di presentarveli, Augusto Principe, reduci da tante durissime manovre, poiché per essi manovrare significa in verità giocare a morire. « Eppure essi san qua quasi tutti, Altezza Reale. Quasi tutti, se non tutti. Sebbene qualche vuoto sempre rim pianto si scorga nelle nostre file, noi possiamo alzare verso la dolce Ma. donna occhi pieni di gratitudine, polche manifestamente Ella intercesse per noi. Infiniti sono 1 miracoli compiuti in favor nostro, tanniti sono coloro che oggi respirano la vita a pieni polmoni e parvero un attimo segnati dal dito della Distruzione. « Noi ricordiamo, fra altri, gli equipaggi di due apparecchi le cui ali troppo vicine si urtarono nel cielo di Brescia, facendoli precipitare sui tetti delle case, e che l'Altezza Vostra ha passati in rivista or ora, sani e salvi in mezzo ai loro compagni; noi ricordiamo i nostri compagni del 13.o stormo, del g.o stormo, del 19.o stormo, usciti incolumi dai frantumi delle loro macchine precipitate; noi ricordiamo i nove paracadutisti dello Stormo di Ferro, lanciatisi nel vuoto simultaneamente nel cielo di Milano, e tutti giunti a salvamento sul suolo, sebbene fosse sembrato per un istante che la notra Divina Patrona Protettrice ci potesse dimenticare. Ma dal firmamento, ove brilla, il Divino volto sorrise in tempo, ed Ella protesse 1 suol figli aviatori, che hanno tanto bisogno dì lei ». R colonnello Bolognesi termina il suo discorso rivolgendosi alla truppa e gridando con voce forte e squilante : « Per S; M. il Re, per S. A. R. il Principe di Piemonte, per l'Italia sempre vittoriosa, stormi di Piemonte, gridate: Savoia! per il ministro dell'Aeronautica, Benito Mussolini: A noil». Aviatori e avieri, alzando i moschetti, hanno ripetuto le due invocazioni. Le truppe hanno quindi sfilato davanti al Principe Umberto, al quale è stato offerto, con tutti gli invitati, un rinfresco nelle belle sale del Circolo degli ufficiali. Nel pomeriggio, nella chiesa di .San Dalrnazzo, si sono riuniti tutti gli ufficiali aviatori dei tre stormi per assistere ad un ■ Te Deum • di ringraziamento alia Madonna di Loreto. lsIsgctrlbag1drcpccuatslefaCicgcscuRtrpfveascta