La seconda giornata di arringhe al processo della maestra

La seconda giornata di arringhe al processo della maestra La seconda giornata di arringhe al processo della maestra L'inizio della requisitoria del Procuratore Generale o à è a i l l e o a e . o o e . i o ma. Fuori, gran folla sosta nel corridoio e sulle 6cale, spiando il momento opportuno per farsi largo ed entrare nell'aula. In difesa del Clerico Primo oratore del mattino è l'aw. Londonio di Alba, che ò anche 11 primo oratore che parli tri difesa del Clerico. Il difensore entra subito nel merito del processo e fa una minuta e diligente critica delle deposizioni di accusa, che, egli dice, avvelenate dall'odio partigiano, per dimostrare che l'accusa non è sicura del fatto suo nei riguardi del Clerico, scaricando ogni principale e maggiore responsabilità sulla Conterno. I.'avv. Bondonio esamina poi là generica del reato e sostiene che diversa o la posizione degli imputati, ma appunto per ciò, la difesa non è disposta a permettere che il Clerico presti il suo corpo per colpire la Conterno. L'oratore entrando nel vivo della causa, viene a discutere l'alibi che comproverebbe come il Clerico non abbia preso parte — dato ma non concesso che la Gastaldi sia 6tata uccisa - al delitto. L'aw. Bondonio esamina ancora una ad una tutte le risultanze di causa, osserva che i giurati daranno un verdetto frutto di maturo pensiero e non di impressionismo o di rancori. L'aw. Bondonio ha parlato per circa un'ora. Mentre il Clerico nel gabbione piange, l'oratore riceve le congratulazioni dei colleghi. La perfida leggenda Secondo oratore del mattino è l'avvocato Edoardo Dagasso, che fra la sempre più acuta attenzione del pubblici}, porta la sua suadente parola quale patrono di P. C, cosi esordendo : ■ Ho esaminato con coscienza tutte le carte processuali; mi sono chiesto, perchè sono anche uomo di cuore, se dovevo sostenere l'accusa oonitro costoro e mi sono detto : sì. Prendo quindi la parola di accusa sicuramente ». Quindi l'aw. Dagasso prosegue : < Un mattino triste si scopre in tm piccolo borgo un delitto pauroso che è stato consumato nella notte. I 32(1 abitanti ignorano quale sia stata la carneficina della notte: una sola donna, una sola persona a cui sta a fianco il Clerico, eleva il sospetto che il pozzo contenga un cadavere di una collega: poi salta fuori a poco a poco la perfida leggenda del suicidio. Chi ha parlato per prima, chi per prima ha insinuato il suicidio? La Conterno, artrifice della macabra lnscenatura. Poi la scala abbandonata ed altre circostanze fanno serpeggiare le prime voci di delitto e allora la Conterno dice che la Gastaldi doveva essere pazza, e poiché era pazza si era uccisa Ma contro la insoenatura di questa cattiva femmina, c'è la voce della verità, la voce di Dio, che tutto vede per bocca del popolo, che è qualche volta la voce di Dio. Ma la Gastaldi non si era uccisa: era stata assassinata. Come tutti i vecchi mai aveva manifestato idee di suicidio ed era attaccata alla vita >. L'aw. Dagasso passa quindi a tratteggiare la rìgura della Contorno dice: — Essa è le donna che nei suo appartamento ha abiti maschili, la unis-| forme e la rivoltella pronta per chissà a! quali spedizioni. La Contemo non era Cuneo, 10, notte, causaL'udìenza di stamane si è aperta alte | terno9. Come al solito, l'aula è affollatissi-1Conta-! una nuova Messalina, ma donna bra n a inni? o e e lee n ha lo eufile e. ta on hi n. le ro retionue si li e per onità tago anarma rzi di voero il arre. onche rie. e de In per per ale ida re di le Perttaproata da drovesporrrosi dellamortcontità dLa Gfare nonoventno. Nmostse. Ino dmostprenstaldmentdi prstalaconodovevertedisgrzionero ascopo« Dlitto,accuperizsoneQualquanzionPartrebbcomsa Gstoldternfu vtazio« Cno? Clerl'accmeninvisì caltopresmegpevoL'to core, Haria Procvalodallgiondell6lo.bha dE p« raticuoritàtestvral'hoscerli adov« agldi parri« darCheChiè uchequatarmosa solo di ricchezze. La Conterno era la donna che aveva fatto del dot tor Mazzoni uno straccio per carpirgli ogul suo avere. Nel 1922 mori il dottor Mazzoni e lasciò un patrimonio, una eredità: ecco la causale del delitto, il resmattino del 6 febbraio 1926, quando 1 checarabinieri si recarono in casa Gastal " di, dell'eredità del dott. Mazzoni, non furono trovati che un letto, artatamente disfatto, una calza, un grembiale con 65 centesimi e attorno lo squallore. Chi ha potuto assassinare, chi se non la Conterno? La Conterno Invece ha un alloggio signorile, e ci sono la borsetta, 11 paletot e il vestito della morta. La vecchia Gastaldi in questi ultimi tempi aveva mostrato di volersi ribellare alla Conterno, modificando il testamento: l'aveva detto in casa Ter zano a Torino: In quella oasa dove la Conterno aveva il suo semaforo di corrispondenza. E allora perchè non cambiasse li testamento la Gastaldi venne uccisa ■. L'oratore, si addentra nella causa « Polche — egli dice — si legge nel la tò zanaffecisscrmate. sa quim■invstrterIn«— demotrattati che 1 pazzi hanno l'abitudineIdej: . . n _ „ i ,inn.._t - i _ », _ ! itù. na- dinto ». cco ter "si sta al^ en ra. ato nto lea daeleano esa; olo. o lo sen oni cate paring. solo pie per da: as*» di sperperare i denari, si corre alia stazione di Monchlero per cercare di far dire al personale dolila stazione che la Gastaldi ha gettato del denaro sotto il treno. Ma la Gastaldi era tanto poco pazza che qualche, giorno prima della sua uccisione, avendo dimenticato il borsellino dal farmacista, ritornò a prenderlo, ricordandosi il denaro che in esso vi era. E allora si mettono ai piedi del pozzo gli zoccoli; gli zoccoli che in una notte di fango e non di gelo sono apparsi puliti. Ecco l'iniscenatura del preteso suicidio, mentre invece questa è la prova del delitto. Quasi tutti i suicidi lasciano degli scritti e la Conterno, che ha preso la direzione delle operazioni di polizia giudiziaria si dà alla ricerca di scritti : ma non li trova. Intanto corre rapacemente alla posta per cercare di frodare lo Stato della pensione della Gastaldi. Non solo ma vo poi al cimitero e cerca di togliere gli orecchini alla morta, ciò che il becchino le imped isoe ». L'aw. Dagasso, che ha parlato oltre due ore ha conohiso quindi chiedendo la completa condanna della Conterno. Egli e vivamente coni pimentato da amici e colleghi. s Causa spaventosa » All'aprirsi dell'udienza pomeridiana ha la parola l'on. avv. Pier Benvenuto Rossi, che parla in difesa della Conterno. L'aw. Rossi premette chft la causa è spaventosa per la responsabilità che incombe sui patroni e sui giudici; afferma che la causa è piena di punti interrogativi, terribili che non hanno risposta. Tutto si è detto contro la Coniemno, ma non Ri è dimostrato che l'taijyU'tata abbia le mani sporche di sangue. A questo punto l'oratore attacca violentemente le risultanze della perizda dimostrandole inattendibili. « Tutto, dice l'on. Rossi, conferma i'i potesi del suicidio. La flgvru dolo rante delia vecchia e bene amata morta, si inquadra esattamente in questa luce più umana della causa. Che la Gastaldi fosse tenuta per squilibrata di mente, non è leggenda, ma è realtà assoluta. Un rapporto dclilo, P. S. di Torino constata che un fratello della disgraziata, è morto per alienazione mentale nel manicomio di Collegno; il dott. Pesci, primario dell'Ospedale Pan Giovanni di Torino, con deposizione eloquente, alfertna lo squilibrio mentale clolU» disgraziata, che si credeva fra l'altro affetta da grave ed Inguaribile malattia contagiosa. Un cumulo imponente di fatti dimostra le (stranezze compiute dalia disgraziata negli ultimi mesi della sua vita; lo stesso maresciallo dei carabinieri descrive la casa della morta come la casa di una pazza. Manca la ossale prtraopdaqupovemcacosemdiale puqulatocatrteddtadnilrssqncssbrgfdnzprcGpmramtrtmdrcivzCdiC«rc€ Che più si vuole, per dimostrare lai lItesi del suicidio, cosi autorevolmente IBosteoruia? Manca confieguenteaneinte lal e i i à a a l a e a a e a a re o, e oo n : m e (1 a no zla a a roi ooe a, a a ee e di aacatpnisà ra causale del delitto imputato alla Con | terno. La Parte Civile ha dipinto la 1Conterno come un'arpia cattiva ed avi- ra da di denaro, ma ha dimenticato ti rovescio della medaglia, omettendo di porre in luce gli appetiti dei numerosi nipoti che si dimostrano memori della zia solo quando la poveretta è morta. SI dice che la Gastaldi fosse continuamente soggiogata dalla volontà della Conterno. Nulla di più falso. La Gastaldi era perfettamente libera di fare ciò che voleva. Viveva da sola, ciò nonostante s! ferma a Somano, più sovente dimorava a Doglienti ed a Tori no. Nessuna circostanza ha potuto di mostrare che la Conterno la soggiogasse. Il contegno della Conterno nel giorno dello scoprimento del cadavere, dimostra la sua innocenza. Quando apprende la notizia della morte della Gastaldi, sviene; riconosce immediatamente gli zoccoli lasciati dalla Gastaldi presso il pozzo della morte; 6e fosse stala colpevole, avrebbe potuto non riconoscerli, ma essa stessa ritiene 6uo dovere chiamare i carabinieri e 11 av verte. Telegrafa ai parenti l'avvenuta disgrazia; si fa accompagnare alla sta zione per riceverli; non essendo costoro arrivati prosegue per Torino allo scopo di awertirli. « Dove e con elli, nell'ipotesi del delitto, la Conterno avrebbe ucciso T La accusa sostiene, conformemente alla perizia, che occorsero almeno due persone per compiere lo strozzamento. Quali sono? Dove hanno operato T Per quanto contraddittorie siano le spiegazioni del fatto date dagli oratori di Parte Civile, delle quali qualcuna vorrebbe che lo strozzamento sin stato compiuto in casa Conterno, altri In ca sa Gastaldi, è da escludersi che la Ga stoldl si sia fermata in casa della Conterno oltre le ore 20, poiché in tale ora fu vista recarsi sola alla propria abitazione munita di un lumicino. « Con chi avrebbe operato la Conterno? — prosegue il difensore. — Con il Clerico Giacomo, suo amante, risponde l'accusa. Ma Clerico prova luminosa mente 11 suo alibi, completo, assoluto, invincibile. Ed allora?.. L'oratore così conclude: • Occorre rivolgerci in alto, o giurati. Voi lo farete, tenendo presente la vecchia massima umana: meglio in ogni caso assolvere un colpevole che condannare un innocente •. L'on. Rossi, che ha parlato con molto calore, e con viva passione per tre ore, è vivamente complimentato. Il Procuratore Generala Ha subito la parola per la requisito ria il rappresentante dell'accusa, il Procuratore generale avv. Properzi. Il valoroso rappresentante della legge, dall'oratoria convincente, logica e ragionatrice, dice che 1 punti essenziali della causa sono tre: ì.o la perizia che 6lo.biilisoe il delitto; 2.o la causale che ha dato luogo al delitto; 3.o gli autori. E prosegue: « Col vostro scrupolo di cittadini giurati, voi avete dimostrato quanto a cuore vi stia la dimostrazione della verità. Voi avete sentito gran quantità di testimoni, forse troppi. Ma qu«6ta 60vrabbondanza di documenti probatori, l'ho voluta io perchè voi poteste discernere il vere dal falso e perchè brilli a voi dinanzi di raggio di luce laddove è lacuna, « Due punti si devono avere dinanzi agli occhi in questo processo: il punto di partenza che è il delitto; il punto di arrivo: elli lo ha commesso. « Occorre lasciti e la conterno e guardare al nocciolo di questo processo. Che si tratti di de ,tto, tutto lo dice. Chi afferma per contro che Gastaldi si è uccisa? La Conterno. Lo dicono an che la Terzane, la Conti Ginevra qualche altro. Ma sarà bene non ascoi tarla, che la Conterno ha tutto Tinte no ot gli or na il resse aTar "apparire' pazza "la "coìlé'ga 1 che la Gastaldi s'incontrò due voltecol al " on nale al se ece la lla sti rsi il er la di on ldi usa nel la Conti Ginevra. Invece chi frequeu tò maggiormente la Gastaldi fu la Terzano, ma questa, che al processo ha affermato essere la vecchia maestra uc cisa una squilibrata, in una lettera scritta alla cugina Conterno ha affermato che la Gastaldi era sana di mente. Ma tutto ciò io si capisce se si pensa che occorreva fosse sana di mente quando i nipoti dell'uccisa volevano impugnare il testameiK.o; che occorre ■invece fosse pazza ora che si tratta di strappare dalla galera la cugina Conterno • . Inconsistenza della tesi del suicidi» « La prova principale di questa causa — dice l'oratore — è la perizia. SI e detto che non essendosi le famose echi-L_mosi riscontrate al primo esame, esse ManeIdevono per necessità di cose essersi qu», _ ! i _.. , . . ... ,. . .1 i,idenCelemorlegaintocomla spareprimdi lavoscopI si, eCellre dzionhe iII In uessecorativi,per cui «alaltriil Ttesalo, rentnanscitoha masallordi ami surdLedel mengevaziatmulsoffstreIl dconte ecorddi stricomcavbarsi ètragEgramenAteleai ziontelePubtenzia C'èabbrenSfrLAnsti col si. a eraLa quaaveraganSsteperolranronpetastensgvaFtercoindeavdadeLapnlCamdtdolia di one aro anprien ride si coaniti. dio, de deeso zia tti : apafroGaitealla mpeoltre ndo no. da ana nveella chft pon sui iena che detto di le acca pebili. a i'i dolo moruesta e la rata ealtà . di della ione gno; dale posibrio cred In cua le iata ; lo dee la prodotte sul cadavere della Gastaldi nel ,Wtrasporto dal pozzo al cimitero.""Sarà ',aopportuno non dimenticare che il cadavere della Gastaldi è rimasto in acqua dalle due di notte alle quattro del pomeriggio, ed in acqua gelata, e che venne esaminato sommariamente al lume di due candele. Risulta poi che il cadavere è stato tirato su dal pozzo con manovra lentissima ed uguale. Ma se ciò non bastasse, occorre non dimenticare che il cadavere della Gastaldi non aveva schiuma alla bocca, che all'autopsia si trovò nei polmoni aria e non acqua e che aveva per contro le pupille enormemente dilatate. Sintomi questi tutti che devono escludere che la morte sia avvenuta per annegamento, ma piuttosto per strozzamento. Sul capo della Gastaldi morta non si sono trovate lesioni di sorta, il che stride terribilmente con l'affermazione della difesa, la quale sostiene che la Gastaldi si gettò in acqua a capofitto. Urtando nel fondo, il capo, della Gastaldi avrebbe dovuto prodursi delle lesioni. Tutto questo non senza notare che il cadavere si presentò colle braccia irrigidite e non con le braccia nella posizione che normalmente l'istinto esige si abbia quando uno si butta nell'acqua a capofitto ». L'oratore nota ancora che se anche nel tragitto del cadavere dal pozzo al cimitero, esso fosse stato trasportato sgarbatamente, cosa che non 6, lo si sarebbe afferrato per le gambe e per le braccia e non per il capo. Ricorda pu re che presso 11 pozzo furono trovati gli zoccoli puliti ed allineati, dato di fatto questo che contrasta con la tesi del suicidio, perchè chi vuole ucciderei non pensa a non sporcarsi di fango gli zoccoli e a metterli In bell'ordine al piedi del pozzo. Passa poi ad esaminare dove si maturò il delitto ed il modo con cui la Conterno vi si introdusse Giunta nel paese molti anni or sono e per prendere, servizio, si rivolse alia maestra anziana, la Gastaldi, per avere informazioni e consigli. Essa venne accolla nella casa del dott. Mazzoni, marito della Gastaldi, e fra 1 tre non tardarono a sorgere i più amichevoli rapporti determinati dai frequenti contatti, rapporti di colleganza frn le due maestre, molto più intimi quelli fra il dottore e la Conterno. Questa in breve riuscì a imporre il suo predominio in casa Mazzoni e per la sua trescn, e per il suo carattere eminentemente volitivo. Ma negli ultimi tempi il dott. Mazzoni si allontanò spiritualmente dalla Conterno. senza però sapersi liberar» dal giopo che es<a gli Imponeva, per io strano, misterioso influsso che la Co'**' .o colla sua volontà pareva pos«e.v Merlo il dottore, le due donne restarono insieme unite da una catena che non certo quella dell'amicizia » A questo pillilo il presidenfe. poiché ono le ?0 suonine, rinvia l'udienza a palicolasiriandpa. lI r' eegcancbsfdImtdre lai lunedì mattina per il proseguimento ente Ideila requisitoria e pei le altre arte lalringhe. D2vaC1.nI

Luoghi citati: Alba, Collegno, Somano, Torino