La domanda a procedere contro Ponzio di San Sebastiano esaminata dalla Commissione della Camera

La domanda a procedere contro Ponzio di San Sebastiano esaminata dalla Commissione della Camera La domanda a procedere contro Ponzio di San Sebastiano esaminata dalla Commissione della Camera r o a a e a n à . a a l o a iei, ronoil ì, oma,,noe. Questa mattina si è riunita la Ginn, ta permanente per l'esame delle domando di autorizzazione a procedete. Tra. le varie domande su cui la Giunta ha portato il suo esame era quella a carico dell'on. Ponzio di San Sebastiano. La denuncia La richiesta del sostituto Procuratore del Re di Torino, comm. Da Ma>io, presentata alla Camera, racconta che la nette sul 14 settembre W27, verso le 24,30, si presentavano all'agente di guardia del Commissariate di pubblica sieu/iezza di San Secondo in Tortoo, tre individui qualificatisi poi par Calosso Giuseppe Ma-rio fu Carle, Fossa Rinaldo di Cirillo o l'on. Mario Ponzio di San Sebastiano, deputato al Parlamento; affermavano i primi duo che In quella stessa sera trovandosi essi al caffè dallo Stadium in compagnia di Bo-vero Giuseppe, Gallico Aido e Bona Marcello, il Colosso suddetto si era recato poco dopo le 23 presso il Corso Vinzaglio, di fronte allo Stadium, e Ivi aveva trovato il Ponzio in atteggiamento tale da dargli l'impressione si trattasse di un degenerato. Dopo circa mezz'era, usciti i cinque amici dal caffè, passando dallo stesso punto, velile il Colosso per curiosità vedere so vi fosse ancora quell'individuo sospetto e vi trovò infatti il Ponzio ohe, accortosi della «umorosa comitiva, si allontanò a passo svelto in direzione di piazza d'Armi. Gli altri continuavano la loro passeggiata, ritornando dopo un quarto d'ora circa per rincasare. Il Fossa invece entrò nall'orimatoio e ne usci poco dopo traendo per il braccio l'onorevole Ponzio che egli affermava avere sorpreso in atto di commettere oscenità. La difesa Il Ponzio invece respingeva l'accusa affermando di essersi fermato mentre ritornava a casa sua solo, aMorchè fu trovato dal Fossa, e non essere lui l'individuo già precedentemente sorpreso dal Calesse stesso perchè egli si era trattenuto fin quasi le 24 nel Caffè Ligure, donde, a piedi, si era diretto verso casa. Aggiungeva poi die quando era stato fermato dal Fossa questi io aveva jxreso per il petto, mentre egli non aveva fatto difficoltà alcuna a seguirlo nella Seziona di pubblica sicurezza, opponendosi solo a passare per un prato solitario per cui gli altri avrebbero voluto condurlo. E infatti gli altri fecero la via dallo stesso prescelta. Precedentemente il Ponzio non aveva mai conosciuto il Fossa ed il Calosso e castoro ignoravano anche il nome e la qualità del denunziato, clic furono loro tenuti celati dall'agente di P. S. Due giórni dopo il Ponzio prcsenfravasi in Questura riconfermando la sua piena innocenza, lamentando di essere stato fatto segno ad atti di violenza da parte del Fossa, che gli avrebbe messo i pugni sul viso, e poi del Calosso, che avrebbe aiutato i compagni, cercando di trascinare il Ponzio verso la deserta vecchia Piazza d'Armi. Altri tre individui erano fermi a breve distanza e due erano muniti di bastone. Durante il battibecco concitato il Ponzio avrebbe inteso uno dei due, a cui si era aggiunto un terzo, dire in dialetto: « Allora, trasciniamolo in sezione, vediamo un po' se non mollai ». E mentre il terzo raggiungeva i compagni fermi e si allontanava con loro, già altri due, e cioè il Fossa ed il Calosso, seguivano il Ponzio sino alla sezione di P. S. dove ripetevano le precedenti accuse. Le conclusioni del Procuratore del Re Iniziate sollecite ed accurate indagini, quest'ufficio sentì sia l'agente di servizio, sia un miillte nazionale che si trovava quella seta nella sede della Sezione. Essi confermarono che . il Fossa ed il Calosso avevano recisamente accusato il Ponzio di essersi trattenuto nell'orinatoio in atteggiamento sospetto ed esclusero che in Sezione il Ponzio avesse accennato a violenze subite ed avesse riferito frasi che potessero fare sopettare un tentativo di ricatto; anzi apparve piuttosto tìmido ed incorto nel reagire alle accuse. I cinque giovani furono singolarmente recisi. Il "loro racconto uniforme coincide perfettamente con la denunzia sporta dall'agente, ed esclusero recisamente le minacele. La frase pronunciata invece dal Forno, sarebbe stata solamente questa: « Si vergogni che una persona distinta faccia tali porcherie? ». 11 Ponzio avrebbe risposto: « Ma a voi non ho fatto nullaI ». Ed il Fossa avrebbe aggiunto: « Fortuna che non mi ha toccato, altrimetni gli avrei rotto il muso! ». Tutti furono recisi, senza tema di equivoco, nell'affermare di avere riconosciuto il Ponzio in colui ohe per tre volte, nel tempo di circa un'ora, si trovò in strada in atteggiamento equivoco Il Ponzio stesso, sentito dal Procuratore del Re, non fu in grado di indicare testi delia sua permanenza al Caffè Ligure sino alle 23,45. Confermò quanto aveva sempre affermato circo, la sua innocenza. Ridusse l'impeto della violenza al fatto di essere stato preso dal Fossa pel bavero della giacca. Ripetette il dialogo intervenuto quasi cosi come era stato riferito, escludendo maggiori violenze e la frase ambigua: o Vediamo se non molla ». Tutti e cinque gli accusatori del Ponzio risultarono incensurati e sono indicati dalla Questura come giovani di buona moralità, stimati dal pubblico e convinti della verità delle loro affermazioni, tanto che sembra doversi escludere ogni ipotesi di un possibile ricatto. « Tali essendo lo risultanze delle indagini — scrive il Procuratore del Re — sorgerebbe per il Ponzio la responsabilità per il reato di oltraggio al pudore, previsto dall'art. 338 del C. P. Ma la qualità della persona, il valore magnifico dimostrato in guerra, tonto da meritare la massima ricompensa, depongono in favore del Ponzio stesso, non potendosi nemmeno escludere del tutto che i fatti incriminati per la loro equivocità avessero altra finalità e causa. Essendo però conveniente Integrare l'istruttoria col l'Interrogatorio del Ponzio, mi pregio chiedere che venga accordata l'autorizzazione a procedere contro l'on. Ponzio di San Sebastiano Mario, deputato al Parlamento, In ossequio dell'art. 45 dello Statuto e 183 e seguenti dal C. P. P. ». La Giunta ha nominato l'on. Maggi relatore su tale richiesta, dandogli mandato di fiducia. L'on. Bonardi è stato eletto relatoro sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro l'on. Cucco, imputato di 28 reati, tra cui quelli di truffa, falso, appropriazione indebita, millantato credito, violenza privata, estorsione, bancarotta fraudolenta, ecc. L'on. De Marsico riferirà alla Camera sulla richiesta autorizzazione a procedere contro il deputato Fragapane di Caltagirone, imputato di falso in atto pubblico o peculato continuato. mascodit•rapparinOpCadachezo Cu(sedi Dasp41)(cadi spaCanieIvrmidi din(cospCatordi colPovala Ad(caNoCo(raCoso)(awCoPrADeTopreDezionerisnali Mae metutencuinL'somallScoCoti sigriscored'udaasvioe ImnitalaraErMAgrePiCatao i . i è n. asod e IdeCsemleraupdindndurgtaupadglorrscleztucnsaddlumElqtdmcnnvRssqidcsvlqamDlhdundKEcscD

Luoghi citati: Caltagirone, Torino