Polonia e Lituania

Polonia e Lituania Polonia e Lituania L'idillio russo-tedesco mentre Pilsudski guarda a Vilna - Un cosili*' nicato dell'organo dì Stresemann: « nessuna iniziativa di fronte alla tensione esistente nell'Europa orientale» Berlino, 26, notte. La BaTcania di Stati neonati, improvvisati e malsicuri e per lo più malcontenti che il trattato di Versailles sembra avere costituito nel nord-est europeo, pare si sia messa in testa di dare dei punti a quella autentica, la quale, dal canto suo, nel sud-est, non smette punto di fare il suo mestiere. Le notizie che continuano a venire dal confine lituano-polacco sono tutt'altro che fatte per tranquillare e per favorire la pace, e tra d'altro non è facile valutarle con chiarezza, data anche la duplicità e la molteplicità — immancabilmente interessate — delle fonti di informazione. Il contenuto della nota russa Cominciamo per ordine. L'improvviso inasprimento della situazione polacco-lituana, manifestatosi, o piuttosto, espressamente voluto sottolineare dal dimostrativo viaggio di Pilsudski a Wilna, ha fatto naturalmente oggetto dei colloqui avuti in questi giorni dal vice-commissario per gli Affari Esteri russo, Litvinoff (a Berlino, sulla via di Ginevra) col ministro Stresemann. Sul tenore delle conversazioni di ieri è stato stanotte diramato un comunicato ufficiale che conoscete, e poche clcdtcpgcpMsBavSdmnqs „ , _ .ore dopo veniva a conoscenza del!pubblico il testo della nota consegnato il giorno 24 dall'inviato russo a Varsavia al Governo polacco, nella quale iil Governo sovietico, in tono piuttosto fermo e categorico — com'è nello stile della nuova diplomazia russa — constata come, a suo parere, il mantenimento della pace nel presente conflitto dipenda assai più dalla Polonia che dalla Lituania, dalla quale non è da temere un colpo di forza, date le sue modeste forze militari. Del resto, anche al Governo lituano, con analogo passo, il Governo russo si è rivolto contemporaneamente per un'amichevole risoluzione del conflitto. M Governo russo si preoccupa soprattutto nella sua nota dei propositi espressi dalla stampa polacca ed attribuiti al Governo di Varsavia nè da questo in alcun modo smentiti — di voler tagliar corto al nodo delle relazioni polacco lituane. Il Governo dei Sovieti non intende affatto sopravalutare queste voci, ma, interessato com'è al mantenimento della pace nell'Europa orientale, si vede costretto ad attirare l'attenzione del Governo polacco sugli « im mani » pericoli che porterebbe con sè un eventuale attentato che da qualsiasi parte ed in qualsiasi modo venisse perpetrato all'indipendenza della Lituania. Ma il punto più im portante della nota russa è la sua conclusione, poiché il Governo russo vi esprime l'augurio che la Polonia sappia evitare un pericolo di guerra e caratterizza il suo passo come «un passo che è dettato dal desiderio della pace e con esso dal desiderio delle amichevoli relazioni tra i Sovieti e la Polonia ». L'intervento tedesco Sulla scorta di questi due documenti — e specialmente del comunicato tedesco sul colloquio dei due ministri — si era nei circoli giornalistici berlinesi diffusa sin da stamane l'impressione che fosse in aria — o fosse stata concordata tra i due personaggi — un'azione diplomatica in grande stile su iniziativa dei due Governi, diretta probabilmente alla Società delle Nazioni per la solle cita eliminazione dell'improvviso temporale sorto al confine dell'est. L'impressione di questa iniziativa in qualche modo mediatoria o simile era soprattutto fondata sull'espressione — forse non del tutto felice — del comunicato che accennava a sfor. zi da promuovere « da parte di tutti ». Un giornale meridiano poi arrivava addirittura ad annunziare che Stresemann, nel Consiglio dei ministri di iersera, dopo il colloquio con Litvinoff, aveva riferito sul tenore del suo colloquio e sostenuto, con l'approvazione del Gabinetto, la opportunità di un'azione comune tra la Germania e la Russia per indurre la Società delle Nazioni a prevenire incidenti violenti tra due Stati ap natlsnpnspartenenti alla Società delle Nazioni, come appunto la Lituania e la Polonia. Analoga impressione — « questo SI capisce — il comunicato tedesco, ha destato in Polonia, dove — dicono 1 telegrammi — esso è stato accolto come un fulmine a ciel sereno ed ha provocato risentiti commenti in tutti gli organi della pubblica opinione,, che parlano di segreti intrighi e di provocatrici manovre di Berlino e di Mosca. In seguito alle notizie di questa eccitazione, l'inviato polacco a Berlino, Olczowski, si recava ieraerealtà Wilhelmsfirasse dove era ricevuto dal segretario di Stato von Schubert e dopo il colloquio egli spediva a Varsavia un dispaccio estremamente lungo. A Varsavia intanto, nella notte, aveva luogo al Belvedere un Consiglio di Gabinetto al quale prendevano parte Pilsudski,1 Bartel e Zaleski, e dopo il Consiglio i giornali pubblicavano che era stata discussa la tattica da seguire a Ginevra, nonché la nota russa, deliaquale concordemente — come per una parola d'ordine — si rilevava « il tenore tranquillo ed obbiettivo ». A queste voci, preoccupazioni e deduzioni arbitrarie taglia corto sta-, sera la Taeglische Rundschau, di cui sono noti i rapporti col ministro Stre- semann, con una dichiarazione di fal- fonazione ufficiosissima, al cui te-' o a a e e nore tutti gli altri giornali della sera si uniformano e nella quale, dopai avere recapitolato i fatti si dice che tutto ciò non corrisponde menomamente alla realtà delle cose ed all'attitudine del Governo tedesco. Anzitutto, il ministro Stresemann iersera dopo il colloquio con Litvinoff non ha potuto avere occasione di fare alcun rapporto sul colloquio avuto, per la pura e scjnplice ragione che non ha nemmeno assistito al Consiglio di Gabinetto nel quale, del resto, non sono state toccate questioni di politica estera : « Non è progettato poi — dice la dichiarazione ufficiosa — alcun passo nel senso affermato. E' un errore credere che il Gabinetto abbia intenzione di prendere , alcuna iniziativa di fronte alla tensione esistente nell'Europa orientale. Una tele deduzione non può essere tratta dal comunicato ufficiale ». Lo stato dì fatto Il giornale prosegue esaminando la situazione, nella quale distingua parecchi punti. . Il primo punto è che la Lituania ha diretto alla Società delle Nazioni un reclamo contro la Polonia, reclamo che sarà oggetto di discussione dell'imminente sessione del Consiglio. Il secondo Dunto riguarda le relazioni generali tra la Polonia e la Lituania, che — come si sa — sono turbate da tempo, da quando cioè la Polonia ha preso possesso violento di Vilna e la Lituania in conseguenza mantiene, col provvedimento di chiusura dei suoi confini, uno stato di guerra unilaterale. Questa condizioni di cose esistono da parecchio tempo e sono state oggetto di discussioni internazionali. Infine, vi è un fatto nuovo, e cioè che la Polonia avrebbe intenzione di perpetrare coll'aiuto degli emigrati lituani, un colpo di mano contro la Lituania E' difficile dire sino dove ciò corrisponda alla realtà, tanto più che da parte polacca naturalmente si nega qualsiasi intenzione del genere. « Non vi è — conclude il giornale — nella situazione attuale nessun fatto tale da poter indurre la Germania ad intervenire nella questione polacco-lituana mediante un passo diplomatico. Che la Germania abbia, con tutte le altre potenze, interesse al mantenimento della pace europea, ciò va da sè. In quale modo tale interesse possa poi essere perseguito, dipende dallo sviluppo ulteriore degli avvenimenti, e non può' essere sin da ora previsto ». Il punto di vista del governo tedesco nell'attuale conflitto, quale' può desumersi dall'attitudine generale e dal tono di tutti gli organi rappresentativi dèi circoli politici, ò d'altronde assai chiaro. La Germania non ha nè può avere un partito preso in favore del governo lituano, con il quale ha avuto ripetuti contrasti circa la questione dì Me* ,I mei e per cui anche ha. dorato il*-

Persone citate: Bartel, Pilsudski, Zaleski