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"Ufficio voci,, "Ufficio voci,, La smentita dèi «Popolo d'Italia » a voci di mutamenti ministeriali -La recisa conferma di «c quota 90 », sulla quale « sta adattandosi e dovrà adattarsi tutta l'economia nazionale » -- Un provvedimento di .demenza per Natale a favore di confinati politici ? a a e o Roma, 12, notte. La Tribuna pubblica: <t Secondò voci raccolte in alcuni ambienti" politici, risulterebbe che il Capo del Qoverno, in occasione delle, non lontane feste natalizie, adotterà un provvedimento di clemenza a favore di alcuni confinati politici, tenendo particolare conto dell'età, delle condizioni di salute e di quelle economiche e di famiglia, e dei loro precedenti ». , Le due note Il Popolo d'Italia pubblicava'stamani la seguente nota, dal titolo: « Ufficio voci »:\ • Tra San Silvestro, la Galleria di Piazza Colonne "e l'Aragno, vi è una ripresa autunnale da. pettegolezzi. Dopo le ferie estive, etere da aspettarsi quest'insieme dwbhiaecbiere insulse. Bisogna confessare:che vi è stalo un periodo in cui Roma era monda dai soliti vociferatori. Costoro tornano oggi temporaneamente a galla in funzione di crisaiuoli. Si tratta in genere di fannulloni e di imbecilli che hanno sempre del tempo da perdere e oredono di guadagnare seminando delle chiacchiere. Negli ultimi giorni, questa anticamera del Parlamento confinala in Galleria, è staila particolarmente attiva. Si sono diffuse le solite voci di rimaneggiamenti, di sostituzioni di uomini, di unificazioni di Dicasteri; tutte notizie una dìù fantastica' dell'altra. Simile sistema di pettegolezzo politico è una vecchia costumanza riprovevole ohe bisogna assolutamente far finire D'altra parte c'è una consuetudine che parla chiaro. Il Capo del Governo non ha mai preannunoiato a nessuno le sue decisioni in materia così delicata com'è quella della composizione del Ministero. Tutte le invenzioni di questi giorni sono messe in oircolazione o per incoscienza o par antifascismo o per mal contenuto desiderio di qualche elemento che crede di poter entrare nelle file del comando. Tutto ciò è vecchia Italia da non resuscitare. Cosa Inutile. Ingenuità. Scemenza. In un'altra sua nota, Il Popolo d'Italia cosi ribadisce la recisa smentita '-» già pubblicata — ad un giornale milanese di economia e finanza che parlava di stabilizzazione della lire a 100: « Un articolo del ' Sole — che la censura ha lasciato passare per la semplicissima ragione che in Italia non esiste la censura preventiva sui giornali — ha sollevato una certa emozione ed una vana attesa in taluni ceti ili mal rassegnati nemici o sedicenti amici del Regime. L'autore di detto articolo preconizzava la stabilizzazione alla quota più tonda, cioè 100, e la faceva credere già decisa dal Governo e forsanco imminente. Tutto ciò è una pura invenzione e lo scotto sarà pagato dai soliti scriteriati che abboccano ad ogni amo. «gettato alla loro ingenuità. « Il collaboratore del Sole ignora completamente, profondamente, totalmente i propositi del Governo, come noi ignoriamo i reali propositi della gente che ci è ignota. Si parla dunque per induzioni, e soprattutto si confida su ostinate speranze che non si acconciano a rimanere deluse. Noi abbiamo serio motivo per credere che non si an drà alla quota 100 in nessun modo e che si resterà indeflnitivamente — com<j fu ripetuto mille volte — a quota 89-90, sulla quale, sta adattandosi e dovrà adattarsi tutta l'economia italiana. Speriamo di non dover tornare sull'ar gomento». Associandosi a queste due note del Popolo d'Italia, L'Impero scrive sta sera: •Speriamo ohe la nota odierna d«l Popolo d'Italia valga una buona volta a far rinsavire questi chdaccheroni parassitari prima che I autorità intervenga a bruciare definitivamente la piaga. Circa l'articolo del Sole sulla quota 100 (numero fatidico per certa carta igienica!), sarà bene ammonire che manovre di Borsa di marca parigina sono anch'esse bandite dal Regime fascista e che il nostro mercato finanziario è fatto per chi lavora e non per chi specula. Siccome 11 Fascismo non é affatto quella sputato tirannia che dicono I nostri nemloi, avvertiamo pazientemente ancor una volta: antifascista avvisato, mézzo salvato! ». Probleni industriali Sulla situazione dell'industria au toniobilistica, l'Agenzia Economico Finanziaria, pubblica la seguente nota: l c L'on. Mussolini col suo grande In-' tbltdtppgvccLlpdp tuàto ha capito che l'industria automobilistica europea, e perciò anche l'italiana, è ad una svolta che può diventale pericolosa, per il fatto della grandiosa e perciò invadente industria automobilistica americana. E quindi ha preso egli stesso la direzione delle provvidenze che valgono a porre in grado l'industria italiana, onore vanto del nostro Paese, a resistere alla concorrenza di oltre mare, sia sui mer cati esteri, sia sui mercati italiani. Lunedi, coirirttervento dell'on. Mussolini, saranno riprese le discussioni sul problema delle strade provinciali che è di capitale importanza- per lo sviluppo dell'automobilismo in Italia. 3 Intanto il Ministro on. Rocco stu dia le modificazioni da apportarsi alle penalità contenute nel progetto del nuovo Codice Penale contro gli automobilisti, penalità che ove fossero mantenute renderebbe temerario a chiunque guidare un'automobile. « L'on. Mussolini risolverà poi, al princìpio di dicembre, la questione delle paghe degli operai metallurgici di Torino. La questione tocca enormemente il costo delle automobili. Per impedire che all'industria automobilistica europea, e quindi anche all'italiana tocchi la sorte della cinematografia europea, uccisa da quella americana & infatti questione di costo di produzione. Le grandi fabbriche ame ricane, com'è noto, possono vendere con utile In Europa le loro macchine, a prezzo di molto inferiore a quello praticato da tutte le altre fabbriche di automobili, e ciò riescono a fare con mercedi operaie alte per l'enorme ven dita ed i bassi costi delle materie prime. In Europa bisogna piuttosto cercare compensi nel buon mercato della mano d'opera, con eque prole zioni doganali e se fosse possibile, come ha proposto Citroen, con un'unione doganale europea, per modo che il mercato europeo faccia blocco contro l'automobile americana ed offra suffìcienili sbocchi alla produzione continentale. v Certo é che la questione ft preoccupante. Un nostro amico, reduce da un viaggio in Isvizzera e in Germania, dice che in quei Paesi le automobili di marca americana sono già numerosissime. Anche in Italia se ne cominciano a vedere parecchie. Occorre della buona volontà e spirito di sacrificio da parte di tutti per impedire che all'industria automobilistica italiana non tocchi la stessa ed identica sorte che è toccata all'Industria cinematografica italiana L'America 'mette in atto gli stessi metodi: prima coprire le spese generali con le vendite nell'immenso mercato interno e poi uccìdere 1 concorrenti europei, offrendo prodotti buonissimi a grande buon mercato e con eccezionali facilitazioni di pagamento. E se riuscisse a vincere, vani sarebbero gli sforzi per fare risuscitare l'Industria automobilistica nazionale, come vani sono quelli per fare risorgere la produzione cinemato grafica ».

Persone citate: Aragno, Mussolini