La solenne manifestazione torinese alla Gran Madre di Dio

La solenne manifestazione torinese alla Gran Madre di Dio La solenne manifestazione torinese alla Gran Madre di Dio Il nono anniversario della Vittoria è stato ieri celebrato con la messa all'aperto, sulla scalea del tempio della Gran Madre di Dio, davanti ad autorità e popolo, a militari e borghesi. Celebrazione solenne, imponente, austera. Basterebbe il luogo a dare grandiosità alla cerimonia. Chi, entrato in piazza Vittorio Veneto, si avvicinava al ponte, superando la cortina di nebbia che indugiava sulla piazza, e veniva ad essere in vista del Tempio, non poteva non essere preso dal senso della solennità. La monumentale chiesa pareva come ingrandita ed ingentilita dai fastosi addobbi e dal brulichìo della folla sulla vasta scalea. Le colonne avvolte di purpurei velluti sembravano più alte e più imponenti, l'immensa gradinata pareva ancora più vasta. Tutto il sacro edificio dominava come da una maggiore altezza; davanti era la vastità di piazza Vittorio Veneto, la maestosità tranquilla del fiume, e l'altare eretto a sommo della gradinata, tutto candore e luccichio d'oro, sullo sfondo cupo del pronao, era veramente alto e solo come un simbolo, era veramente l'ara votiva luminosa e come inaccessibile. Invisibili pareti di solennità si elevavano intorno, chiudendo il luogo in una atmosfera di raccoglimento, e 10 spettatore subiva il senso del grandioso e del divino, avvertiva la propria piccolezza individuale e si avvicinava all'altare ed al rito con animo commosso, con puro raccoglimento. Sulle teste passava i! rombo frequente degli spari dei cannoni che venivano dal Monte dei Cappuccini, e quasi involontariamente le teste si inchinavano, poiché l'eco bellica di quei colpi parlava di guerra, del sacrificio dei morti, di vittoria... L'imponente moltitudine Questo l'ambiente in cui si è svolto ieri mattina il santo rito religioso e civile; e la folla che vi assistette fu nella sua imponenza e nel suo raccoglimento degna di esso. Per tempo la folla ha cominciato ad affluire. Questa, che è ormai una tradizionale mobilitazione degli spiriti, ha trovato prodezza e disciplina di esecuzione. Alla spicciolata, a gruppi, a schiere, a drappei'i, le rappresentanze si recano in piazza Gran Madre di Dio, a cominciare dalle 9. Il tempio diventa 11 cemV*o di attrazione di una immensa raggiera, e di ogni dove a lui confluisce la massa. Piazza Vittorio è tutto un movimento, un brulicare di gente. 1 trams della linea 14 si arrestano al termine di via Po, per non intralciare quel sistematico e continuo affluire, y&rso il ponte «il movimento si fa ressa, per Incanalarsi' sul ponte stesso—e per l'adunarsi dei curiosi che assistono al transito delle automobili, alla sfilata dei drappelli, al passaggio de gli isolati. Le guardie municipali stanno a di scipllnare l'ingresso al ponte e lungo esso, da ambo le parti, due file di militi sorvegliano la regolarità dell'afflusso. Questo avviene nel massimo ordine, in piena regolarità, ed anche con esemplare sollecitudine. Cosicché anche prima delie 10,30, ora fissata per la messa, tutti, in piazza Gran Madre di Dio, sono al loro posto. Il codpo d'occhio è imponente. Le autorità nereggiano in cima alla scalea del tempio, vicino all'altare. Le uni 'ormi degli ufficiali, numerosissimi gettano una vasta pennellata azzurra ai lati della gradinata stessa. Nella piazza, i cui imbocchi sono guardati da cordoni di carabinieri, si addensa 'o schieramento generale; ed anche qui ordine e disciplina perfetti. Al centro si danno la mano, in un dolce con trasto, la gloriosa vecchiezza e l'ado lescenza piena di promesse. Infatti^ intorno al Monumento di Re Carlo Felice è la corona delle camicie rosse garibaldine e vicino ad esse sono : Balilla, le Piccole Italiane, gli espio ratori, gli avanguardisti. Chiude, verso destra, l'adunata giovanile, lo schieramento dei Sindacati fascisti coi loro numerosi adepti ed i loro molteplici gagliardetti. Più in là, sempre a destra, sono le rappresentanze della Mi lizia e dell'Esercito, numerosa questa, poiché comprende plotoni di tutte le Armi, disposti in ordine perfetto, agli ordini dei loro ufficiali. E' fra essi la banda del presidio, che presta, unitamente ad altre bande civili, servizio d'onore. A stnistìv, è 11 luogo riservato alle rappresentanze civili, alle Associazioni patriottiche, agli Enti, alle Società. Quivi le bandiere ed i vessilli sono numerosissimi; essi formano una pittoresca, multicolore selva, la cui vastità viene misurata aldorchè, all'inizio e nel corso della messa, i drappi vengono volta a volta inchinati o eretti, in un moto che sovrasta tutta la folla, e che sembra l'anima della folla stessa. Impossibile qui fare dei nomi. Tutte le Associazioni cittadine erano presenti. Erano, in prima fila, vicino alla gradinata, le Madri e Vedove dei caduti, i Mutilati, i Combattenti, i Volontari di guerra, il Nastro Azzurro, ecc. V'erano pure, in pietosi gruppo, i mutilati ed invalidi civili. Poi era la grande massa, il grosso delle rap presentanze, suddiviso in gruppi, e cioè -. il Fascio di Torino, le Associazioni civili e militari, gli istituti scolastici, le scuole, ecc. L'nsieme, abbiamo detto, popola quasi al completo la piazza Gran Madre di Dio, in un colpo d'occhio imponente. Numerosissima folla è pure in piazza Vittorio, ed è composta da coloro che, pur essendo privi di invito e di qualità speciali per assistere da vicino alla sacra funzione, si apprestano ad assisterv' da lontano, all'altra estremità del ponte. La loro buona volontà viene premiata. Prima dell'inizio della messa a quest'altra fiumana di gente viene concesso di passare il ponte e di schierarsi a sua volta in piazza Gran Madre, sul lato sinistro, dietro le Tappresentanze civili. Cosi, ora, in attesa che la funzione si inizi, i ranghi sono occupati al completo, e lo spettacolo è davvero edificante ed imponente, sia al basso, sulla piazza, come in alto, sulla scalea. Le Autorità Suntuoso, come dicemmo, l'addobbo del grandioso tempio, per l'imponente cerimonia. Sullo sfondo, tappezzato di velluto rosso, spiccano le colonne che sostengono il pronao, anch'esse fasciate di velluto e attraversate da nastri tricolori sfuggenti da tre gigantesche corone d'alloro sospese alle colonne stesse. Nel centro, di fronte al portone principale, fra torcia e ceri sostenuti da candelabri dorati, si stacca il candore dell'altare improvvisato, avente al lati due enormi pisdi-^ ssnlmrLngmcasdBsBpcplVcdCngizcfdgcRCdbdPclctasdsdcgsilauiVtascanrdl ^ stalli raffiguranti lo stemma sabaudo, sovrastato dalla corona reale, sostenevano trofei di fucili a baionetta, rilegati fra loro con nastri tricolori, frammezzati da spade e da elmetti di guerra. Sopra tutto giganteggia il Fascio Littorio. Della monumentale gradinata non è rimasto libero che il centro. Sui gradini di sinistra su su fino alla sommità, si sono schierate le autorità, riconoscibili agli specchianti cilindri ed agli abiti neri, mentre quelli di destra sono Invasi da generali ed ufftciaLi di tutte le armi in alta uniforme. Fra i primi si notano : il senatore Bouvier, gli onorevoli Olivetti, Bagnasco, Gemelli e Cian, il colonnello DI Bobilant, segretario della Federazione provinciale fascista, col Direttorio al completo; il barone Mazzonis, il comm. prof. Collino, il maestro comm. Blanc, l'avv. comm. Bardanzellu, il cav. uff. Valentino e il capo degli uffici stampa comm. Coniglione-Stella, del Consiglio di disciplina della Federazione, il gen. Casaretto, il conte Della Chiesa, il generale Di S. Marzano e il comm. Taglietti, la medaglia d'oro Salamano, il comm. avv. Negri in rappresentanza del Prefetto — assente da Torino — col comm. Maiorea, consigliere di prefettura, i vice-podestà avv. conte Buffa di Ferrerò e Ing. conte A. Orsi, col segretario generale al Municipio avv. comm. Gay,, il Questore comm. De Roma col capo di gabinetto cav. uff. Calasso, il comm. avv. Bertele, presidente dell'Associazione Nazionale combattenti, il dott. Lungagnani, delegato dell'Associazione mutilati col grandeinvalido Couvel, S. E. Casoli, primo Presidente della Corte d'Appello, S. E. Trabucchi, Procuratore generale, il comm. Crosta-Curti, avvocato generale, ii gr. uff. Martinengo, presidente del Tribunale, il procuratore del Re comm. Majola, il Rettore dell'Università comm. Pochettino, il Provveditore agli studi comm. Renda, il grand'uff. Eiirenfreund, il comm. Bozzalla della Camera di Commercio, il colonnello Palenzona per l'Istituto Pro Mutilati, i segretari della Federazione sindacale cav. Lembo, dott. Buccino e dott. Capponi, il comm. avv. Colombini per la » Famija turlneisa », il marchese Demetrio Asinari di Bernezzo, il comm. Ferracini e l'avv. comm. Codogni per la Unione industriale fascista, ring, comm. Giovanni De Vecchi, il dott. Toso della Federazione del Fascio, il cornili, avv. Colla, segretario deli'ns sociazione dei parastatli, il cav. Ai chino, dell'Associazione del pubblico impiego, il prof. Cima per il Sindacato dei giornalisti fascisti, il prof. Ghislieri, direttore della Scuola superiore di Veterinaria, il direttore delle Poste comm. Gaviani, il comm. Gasparri, segittarlo del Dopolavoro, il comm. Cernuti, il cav. Garrasi, segretario politico dei ferrovieri fascisti e l'avv. Rosso, segretario del gruppo funzionari fascisti ferrovieri, la signora Chinaglia, presidente del'Associazione Madri e Vedove dei Caduti e dispersi di guerra, la contessa Verdun di Cantogno, la contessa Ferria, la signora Chiappo-Beltoia ed altre dei Fascio femminile. Fra ì militari: il generale d'Armata Petitti di Roreto, il generale Tua capo di S. M. d'Armata, il gen. Tiscornia, comandante del Corpo d'Armata, i generali Cambria, Didero, Musso, Avogadro, Pettinelli, Piva, Rho. Segato, Etna, il colonnello Olivetti, capo di Stato Maggiore, il colonnello Casavecchia del carabinieri, col capitano Min//! il ten. Angui ssoda, il generale Tiby rifila Milizia Nazionale col capo di S. M. marchese Saibante e il suo aiutante di campo comm. Talamona ed un seguito di ufficiali del Comando di Zona e della Legione. Sul restante della gradinata le brillanti divise degli ufficiali di tutte le armi dell'esercito. Dall'alto della gradinata, la sottostante piazza appare gremita dalle As sedazioni con bandiere, labari e gauriianlot-tl Davanti al monumento, .m il nereggiare degli abiti, spicca ii colore di cielo delle « divise » del colpirlo delle Figlie dei Militari e le bianche camicette delle ■ Piccole Italiane ». Lungo il parapetto di sinistra stanno schiarati reparti di truppa e alla destra, dietro il cordone dei carabinieri, le cui mappe rosse segnano una vivida punteggiatura, il pubblico. Oltre il ponte una cortina di nebbia impedisce la vista della piazza Vittorio Veneto. Quando in risposta ad un colpo di cannone echeggia uno squillo di tromba, si vede avanzarsi sul ponte ia folla che fino a quel momento non aveva avuto libero accesso. Dalle finestre imbaandierate delle case prospi cienti la piazza, molta gente assiste alla bella cerimonia. L'effetto di quel brulicare di teste che si perdono in lontananza fin che l'occhio può vedere, è magnifico e suggestivo. ■tmscmmtsfbrgblLa Messa Una banda suona !*« Inno al Piave » e subito dopo un'altra intona ■ Giovinezza». La solenne funzione religiosa ha inizio. All'altare il vescovo mons Castrale, assistito da mons. De Secon di, dal canonico Bues e dal clero del Seminario, celebra la messa, mentre le artiglierie dal monte dei Cappuccini tuonano ad intervalli regolari. Ad un tratto, accompagnate da motivi liturgici, si innalzano le voci del clero « Hegì nostro augustissimo Victorio E manueli —e la « Scheda cantorum » risponde: Vita — Terrestribus et classicis copiis — Victoria Matribus heroum qui prò aris et focis condiderunt — Gloria cunto popnlo italico — pax et gloria ». L'eco delle acclamazioni si spande sulla piazza, valica il Po ed invade la città tutta. La messa continua. All'elevazione, uno squillo di tromba ed un colpo di cannona fanno chinar la testa ai fedeli ed irrigidire sull'attenti 1 militari. Poi viene intonato 11 Te Deum e la ■ Schola cantorum » della Metropolitana domina la voce dei sacerdoti. Mons. Castrale, vestito dei paramenti pontificali, benedice dall'alto della gradinata la folla. La solenne cerimonia religiosa, la celebrazione della € Vittoria » è finita, le autorità scendono dalla gradinata, le automobili si fanno largo fra il pubblico, la gente sfolla lentamente, mentre le musiche intonano la Marcia reale. Altre cerimonie Ieri mattinili in tutte le caserme 1 comandanti di reggimento hanno radunate le truppe nei cortili, per legger loro 11 « Bollettino della Vittoria ■ e parlare ai soldati delle- eroiche gesta delle truppe nazionali durante la grande guerra. Nella caserma della Legione dai Carabinieri il « Bollettino della Vittoria » è stato letto dal maggiore Pagliari. - Aile ore 9 i femwiert fascJtó, m»4 ■tIXati e combattenti, preceduti. daHal milizia ferroviaria e dalla Banda si sono recati in corteo a deporre urial corona di fiori ai piedi della lapida murata al lato destro delila Stazione di Porta Nuova, verso via Nizza, In ms» moria dei ferrovieri caduti In guerra. Le associazioni si erano radunate aito ore 8,30 in via Sacchi nei pressi di Porta Nuova ed in corteo, compiendo) il giro di piazza Carlo Felice, si par» tarono sul posto dove doveva svolgersi la cerimonia. Sotto la lapide si 8 formato un quadrato con al centro là bandiere delle tre associazioni ed I dirigenti cav. Garrasi segiretario poli» tico dell'Associazione naz. fascista ter» rovieri, il console Bonino della Milizia ferroviaria, il cav. avv. Rosso segretario del gruppo funzionari delto ferrovie, il cav Cortelli dell'Ass. Com-) battenti ed i signori Danitoni, cav. Cou* vert, cav. SpMoti e cav. Morello della! Associazione Mutilati. Presenziava sii* la cerimonia il capo del compartimento gr. uff. Ehreufreund, ed i capi divisione del Compartimento. Dopo aver deposta la corona e dopo alcuni minuti di religioso raccoglimento il ' corteo, inchinando i gagliardetti è sfilato davanti alla lapide.

Luoghi citati: Rho, Roma, Torino