La nomenclatura doganale alla Lega delle Nazioni

La nomenclatura doganale alla Lega delle Nazioni La nomenclatura doganale alla Lega delle Nazioni a o i l a o a . o i e i e o n a i e a i o , i e e 0 d l a i a a p Ginevra, 2, notte. Quando si parla di tariffe doganali "..Pubblico corre subito col pensiero ali altezza più 0 meno grande dei dazi, ne pensa che possa avere una importanza specifica economica !a stessa elencazione dei prodotti. Ma i competenti sono di tmt'altro avviso perchè essi conoscono gl'inconvenienti - e sono molti e sono gravi — che derivano eia un elenco male compilato e so pratutto dal fatto che ogni Stato postitene un elenco suo proprio clic non può essere utilmente confrontato con quello del vicino, tanto che alla uni ficazwne della nomenclatura annettono UJ°a importanza analoga a quella die ebbe a suo tempo l'introduzione del sistema decimale per i pesi' e le misure Di qui l'utilità pratica altissima negli studi svoltisi ultimamente alia Società delle N'azioni per la ricerca di un. metro unico per misurare tutto ciò che 6i scambia attraverso i contini degli Stati, anche se poi il prezzo unitario che si deve pagare per gli scambi varia da paese a paese. Un breve espo sto di quanto si è fatto e di quanto si 6ta facendo in questa materia, varrà a provarlo. Sempfìfieazion n mezzo più sbrigativo per stabilire una tariffa doganale è quello del sistema ad valorem. Esso prescrive: «La merce importata pagherà un tanto per cento del suo valore ». E tutto è detto, o quasi. Un breve elenco delle merci sottoposte ad un regime speciale (di favore o di ostacolo) è la tariffa è completa. E' semplice, è facilmente compresa da tutti, ma è anche, praticamente, inapplicabile, perchè non è sempre facile stabilire il valore di un prodotto, specialmente quando vi si deve includere la quantità *di lavoro occorrente per giungere all'articolo finito. L'esempio più tipico è dato dai filati di cotone: a seconda della grossezza del filo, con un'oncia di cotone si possono fare ciminecento metri di filo come se ne possono fare ottomila I Questa è la ragione per cui quasi tutti gli Stati hanno dovuto rinunciare al sistema ad valorem per introdurre quello delle tariffi' specifiche che stabiliscono una impostò doganale che varia da prodotto a prodotto. Qui non più calcoli complicati'per determinare il valore di una merce; non più fast diose contestazioni tra doganieri e importatori. Si tratta, a mo' d'esempio, di un oggetto in ferro battuto? I'-en": si va a cercare nella Tariffa la rubrica corrispondente e si sa subito; i>aics tanto. Semplice, no? Niente affano Semplice sarebbe «e i] numero dei prodotti fosse relativamente limitato, ma con la progressiva specializzazione dell'industria, la lista si allunga sempre più. specialmente nuando i compilatori della tariffa vogliono tener conto, per ciascun prodotto, anche della quantità di lavoro che è stata necessaria per produrlo. Certe nomenclature doganali hanno tante divisioni e surìdiv:6ioni che i commerciami e gl'industriali perdono il loro latino — se lo sanno — quando debbono cercare in une tariffa estera !e qualche volta magari in quella de! loro paese' q'iali diritti sono applicabili ai prodotti ed alle merci che li interessano. D'altra parte la complessità del e nomen-lature doganali, può med'ante disposizioni sapientemente combinate costituire un vero ostacolo alla importazione delle merci. Tale è li caso, per esempio, dPlle tariffe che prevedono analisi chimiche lunghe e complicate durante le quali i prodotti trattenuti in doesna si deteriorano e diventano inutilizzabili. Lo stesso avviene quando la tassazione d1 un prodotto esige il riconoscimento, in via preliminare, degli elementi che lo costituiscono, ciò che. in cerU casi, obbliga i servizi doganali a denaturare o a deteriorare i prodotti importati per poter determinare le tawe ad essi ammirabili 1 Per rimed'are sia agli inconvenienti di-una nomenclatura troppo rnmp!->ssa, sia alle difncoltà che possono nascere da disposizioni Intenzionalmente inscritte nelle nomenclature, la Con férenza economica internazionale, te ctaptvisshcvpzl nutasi a Ginevra lo scorso maggio, si è preoccupata di realizzarne la sempi- qficazione La Conferenza ha rilevato tche » i'e.norme aumento del numero di i rubrichenelle tariffei doganali e le sud- eniVTncuiC pratica si è Srffita rdono la guerraTostnuiscono in '3 dcasi un ostacolo considerevole allo sv> luppo del commercio internaziona!" •. Essa ha affermato inoltre rhe gli .Stati dovrebbero, nel limite del possibile, astenersi da questa pratica, e che dovrebbero tener conto degli inconvenienti che da essa derivano, redigendo una nomenclatura doganale semplificata. Il Comitato economico e n rappresentante italiano Il Comitato Economico della Società delle Nazioni, che fu incaricato di studiare questo argomento, ha ritenuto. piadtnzpdsmPznella sua sessione dello scorso luglio, ! dche.il procedimento più sbrigativo ^aquello di affidarne l'esame ad un Co initato di specialisti, col man-lato di riferire sui varii criteri che possono servire di base per la redaz.one del quadro generale di una tanna, e di formulare, d'altra parte, proposte concrete circa le tappe successive che dovranno percorrere gli studi su questo argomento. Il Comitato Economico, inoltre, ha ricordato che i periti I « debbono anche tener presenti le de- ' cisioni della Conferenza relative alla semplificazione delle tarine doganal. >. Furono designati per questo studio cinque periti: Falf (Ceco-iiovac liia;, Fighiera (Francia), Flac (Germania), Magnette (Belgio) e Paci, direttore dell'Ufficio tecnico centrale le dogane al Ministero italiano delle Finanze. Questi periti, che si riunirono una prima volta a Ginevra dal 22 agosto al ì.o settembre, e poi una seconda volta a pariire dal :2 ottobre, hanno consacralo ben quarantaquattro sedute all'esame di una nomenclatura unificata, e gli studi a cui hanno proceduto (ed ai quali ha dato uno speciale efficente contributo il comm. Di Nola, quale collaboratore del perito italiano) hanno permesso di giungere felicemente in porto. Le difficoltà da superarsi erano con siderevoli. Già a due riprese: nel ìaou (in seguito all'Esposizione universale e internazionale di Parigi) e più re centemente nel 1913, due congressi in te ni azionali si erano riuniti per stu diare l'unificazione delle nomenclatu re doganali. Molti progetti furono presentati e l'una e l'altra volta, ma i due congressi si sono separati dichiarando che era praticamente impossibile ottenere nemmeno un cominciamento di unificazione 11 lavoro compiuto dai cinque periti designati dal Comitato Economico permette invece di ritenere ohe una soluzione soddisfacente è possibile. Dai loro studi infatti risulta che, almeno per i cinque paesi considerati (Germania, Belgio, Francia, Italia, Cecoslovacchia), si è potuto designare un quadro nel quale questi cinque paesi possono inscrivere tutti prodotti e le merci che interessano dcaadlsdat. zael"| bj ncpgaptpdrsaiscmrscdcqCcsBdsptesola loro economia. Se si tien conto che dsi tratta di paesi che hanno nel tempo stesso una produzione agricola molto sidvaria e una produzione industriale smolto sviluppata, si può ammettere che , numerosi altri paesi potranno a for- dfiori adottare questo stesso quadro. Il progetto dei periti fi progetto preparato dai periti divide la nomenclatura doganale in venti sezioni e novantacinque capitoli. Queste venti sezioni raggruppano il complesso dei prodotti che sono oggetto di transazioni, partendo dai prodotti naturali (materie prime) per glunge- revdpcsm re ai prodotti semi-lavorati ed ai prodotti finiti. 11 fondamento dt questa classificazione è nel tempo stesso semplice e logico: è stato concepito facendo, su certi punti, tabula rasa di certi procedimenti, seguiti finora, che nulla giustificava se non l'argomento: si è sempre fatto così. Bisogna dire poi che non si tratta di un progetto di massima, bensì di un progetto già studiato nei particolari. Infatti è stata persino prevista la gradazione eventuale de; diritti, per tener conto della quantità più o meno grande di lavoro Incorporata nei prodotti importati, t.razie alla sua chiarezza e alla logica (iella sua struttura, questa nomenclatura può essere facilmente compresa non solo dalle amministrazioni doganali, ma anche da#li jndusiriali e dal commerciami. Il Comitato Economico esaminerà le proposte dei suoi periti nella Imminente sessione di novembre e, se il progetto sarà ritenuto come rispondente ai voli espressi dalla Conferenza economica internazionale, uno degli scopi chp questa si è proposto — e non uno dei minori - sarà stato raggiunto. I vantaggi che si possono spérare da questa semplificazione sono innumerevoli, ma uno dei maggiori sarà quello di rendere possibile il confronto rìellp statistiche dei v'ari paesi per il loro commercio d'importazione e d'esportazione, in attesa che le statistiche relative ai trasporti terrestri, marittimi e fluviali siano a loro volta compilate sulla stessa base. A questo proposito, alcuni scambi di vedute sono c-A avvenuti fra i periti in materia doganale e la Commissione consultiva e tecnica delle comunicazioni e del transito E ciò basta a dimostrare di che sviluppi successivi sia capace il problema ogg' risolto.

Persone citate: Di Nola, Magnette, Semplice