La Questione Romana
La Questione Romana La Questione Romana in nna nota della «Civiltà Cattolica» massimo ufficioso del dibattito Roma, i, nottet (G. C.) — Mentre L'Osservatore Romano, dopo la nota del Foglio d'Ordini sulla questione romana, non ha più interloquito, la Civiltà Cattolica, nel fascicolo che vedrà la lu ce sabato prossimo, pubblica una completa esposizione di tutto il recente dibattito. L'ampio articolo dell'autorevole Rivista, benché privo di carattere ufficiale, può essere considerato nel senso documentario come una specie di Libro Bianco. La Civiltà Cattolica, dopo avere accennato agli inizi del dibattito di stamoa. occasionato dalla celebrazione del Congresso Eucaristico di Bologna, riferisce integralmente gli articoli dell'Osservatore Romano, del Popolo d'Italia e del Corriere della Sera, le frasi più notevoli dei giornali esteri, e postilla qualche parte essenziale degli scritti di Arnaldo Mussolini, sostenendo che egli » non ritenendo Insolubile a priori la quesione romana, cosi com'è posta, ed ammettendo la possibilità di correttivi, implicitamente riconosce che il potere temporale può avere qualche connessione con la funzione storica Jd universale di Roma e come sede del Cristianesimo. Altrimenti non se ne discuterebbe neppure '». ' La rivista osserva ancora che « ritornare sulla questione romana, e non solo dopo il 20 settembre, è qualche cosa di più che una pura consuetudine; k una manifestazione di un dissidio persistente, il quale, come giustamente osserva lo stesso Arnaldo Mussolini, fa perdere alcune delle rea lizzazioni più care alla politica fascista: l'unità spirituale di tuta gli italiani ». E la rivista prosegue: « Quanto ai limiti concreti della restituzione, almeno in parte, del territorio pontificio evidentemente non siamo in grado noi di assegnarli o indicarli. Ma cosi, ad occhio e croce, la semplice proprietà dei palazzi, da se stessa, non costituise una sovranità. Ma per la realizzazione pratica, remota 0 prossima, tocca ad altri che a privati stabilire i termini ». Allargando le considerazioni oltre l'articolo sin qui seguito, la Civiltà Cattolica nota « che non hanno ragione di essere le meraviglie di qualche giornale per la negata necessità di ricorrere ad un tribunale internazionale per risolvere la delicata questione », e stabilisce i seguenti punti, desumendoli sia dagli articoli dell'Osscrurttore Romano, sia dall'enciclica Ubi Arcano di Pio XI: « 1.) Essere richiesto dall'inviolabile diritto di coscienza di milioni di fedeli di tutto il mondo che la sovranità del Vicario di Cristo non'sia 0 apparisca soggetta ad alcuna autorità 0 legge sia pure una che annunzi guarentigie per la libertà del Romano Pontefice, ma deve essere una sovranità del tutto indipendente e tale anche manifestamente apparire: » 2.) non essersi. sinora di fatto trovato mezzo che compensi convenientemente quelle guarentigie che per tanti secoli avevano corrisposto opportunamente al disegno divino di tutelare la libertà del Pontefice stesso; « 3.) unica autorità competente nella gravissima materia essere lo stesso Sommo Pontefice. « E' dunque sempre la medesima linea di condotta - prosegue la rivista — come sussiste sempre la medesima ragione di principio per lo sciogli mento della questione romana. Ora però che le parole risuonano in un'at mosfera sgombrata in gran parte delle nebbie addensate dai Governi ligi alla setta, è sperabile che vengano più serenamente meditate; e ciò maggiormente ripensando alle parole con cui Pio XI, nella stessa enciclica, termi nava la sua doverosa protesta, preoccupandosi persino dei timori di una qualsiasi menomazione della dignità dell'Italia, timori manifestati anche nell'ultimo articolo di Arnaldo Mussolini : f Del resti) — diceva il Papa l'Italia nulla ha ed avrà da temere dalla Santa Sede ». Infine, la Civiltà Cattolica prende in particolare esame la nota del Foglio d'Ordini e, dopo averla riportata per intero, scrive: « Saremmo dunque realmente al pun to di prima rispetto alla sostanza della questione e, per quanto migliorate siano le condizioni della nuova atmosfera creata dal regime fascista, la 1 unità spirituale di tutti gli italiani • è ancora ben lontana. Ci sia concesso però di rilevare che la conclusione de dotta dal contesto dell'articolo dell'Oli servatore Romano non è per lo meno così legittima come viene presentata Infatti, tra l'altro, nell'articolo del 22 settembre si leg,^: « E questa sua (del Papa) non solo libertà, ma evidenza di libertà piena e di assoluta indipendenza politica, è necessario che si abbia non già per disposizione o prassi diplomatica di un Governo 0 di un partito al potere, ma per una posizione giuridica, costante e riconosciuta universalmente; tale cioè che di fronte a tutti i popoli dia tutte le necessarie e sufficienti garanzie della totale, manifesta indipendenza anche nell'ordine politico del loro co mune capo e maestro ». « E nel numero del 14 ottobre sì legge : » Noi non vediamo perchè l'Italia non può creare lo Stato di cui la Chiesa ha bisogno per l'esercizio della sua funzione spirituale nel mondo. l'Italia da sola ha potuto bruscamente annientarlo e perciò da sola può rico struirlo; ricostruirlo, se non nelle proporzioni di una volta, almeno nella misura necessaria a garantire la visibile indipendenza del governo delle anime ». « Rispetto poi — continua la Civiltà Cattolica — all'incommensurabile van taggio derivato dalla spogliazione al prestigio morale della Chiesa di Roma, si potrebbe rispondere che ciò si deve oltre che alla Divina Bontà, che non manca mai di assistere la sua Chiesa anche alla fermezza con cui i Papi si affermarono sempre contrari ad una condizione di cose da loro dichiarata intollerabile. De! resto, il prestigio morale, non pure della Chiesa ma di qua lunque persona, acquista sempre un incommensurabile vantaggio quando questa persona si mostra forte ai ci menti, inflessibile sotto l'urto della tempesta, senza che però si debba benedire e chiamare benefica la tempesta ». La Civiltà Cattolica conclude: « Conveniamo del resto noi pure nella conclusione: arduo è il modo, ma non insolubile dalia forza e dalla saggezza. E tal forza e pazienza e saggezza condusse già altra »olta la Chiesa al riacquisto dei suoi diritti e In modo tanto più fulgido quanto più dolorosa era stata l'umiliazione subita ».
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