La morte della principessa Vera sorella della Regina d'Italia

La morte della principessa Vera sorella della Regina d'Italia La morte della principessa Vera sorella della Regina d'Italia f Antlho, 31, notte. L'Agenzia Stefani comunica : a Si è spenta oggi alle ore 17, S. A. R. la Principessa Vera del Montenegro, malgrado l'intervento chirurgico dei professori Vffreduzzi e Micheli, venuti appositamente da Torino, per assister£ l'augusla inferma La Principessa, sorella di S. M. la Regina d'Italia, è spirata nella ville Des Mizeroli, ove già erano morti il Re Nicola e la Regina Milena del Montenegro. Si trovavano al suo capezzale le AA. RR. il Principe Danilo di Montenegro, la Principessa Xenia, la principessa Anna di Battemberg, la Principessa Elena sorella del defunto Re Pietro di Serbia, i professori Micheli e Vffreduzzi di Torino e varie altre personalità ». li lotto alla Corte d'Italia Roma, 31, notte. L'Agenzia Stefani comunica: « S. M. il Re ha ordinato un lutto di Corte di giorni 21, a partire dal 30 corrente mese, per il decesso di sua cognata S. A. R. la Principessa Vera di Montenegro. La Maestà Sua ha ordinato altresì che detto lutto venga sospeso per le cerimonie che avranno luogo in occasione del ma trimonio di S. A. R. il Duca delle Puglie ». Nata nel 1887, .la Principessa Vera era l'ottava dei nove figli di Nicola e Milena del Montenegro. Un affetto particolare, una delicata tenerezza la legavano alla Regina d'Italia. Le due Sorelle trovavano nell'intimità del sentire, nella reciproca confidenza, quel dolce tono di vita famigliare che accende eventi dolori e gioie di calda e adorabile luce. Era per la Regina Elena una squisita festa del cuore, un aflettuo so diversivo alle alte occupazioni che la sovranità impone, il trascorrere qualche ora in compagnia della Principessa; e per la Principessa la parole ed il costante interessamento della maggior sorella erano conforto senza pari. Nate da una Casa illustre per le nobili e patriarcali tradizioni, cresciute nel culto e nell'amore espansivo, vivissimo, spenta neo, della famiglia, esse avevano nella propria sensibilità tanto da comprendersi d'istinto ad ogni istante. La povera Principessa, che una immatura morte ha colto su quella spiaggia del Mediterraneo a Lei tanto cara, ebbe in questi ultimi anni profonde ragioni di tristezza. Non si era formata una famiglia sua, e l'altra dalla quale scendeva, nella quale aveva riposto ogni sua grazia di affetto e di cure, si era a poco a poco disciolta. Nella villa di Antibo, ove Ella ora ha chiuso gli occhi, Le era morto il padre,' l'eroico ex-re Nicola, la madre Milena: in terra d'esilio, lungi dalla sua patria, ove tanto retaggio di memorie gloriose avrebbe potuto renderle ricco e grato ogni giorno, ogni ora di raccoglimento e meditazione, era su di Lei scesa la solitudine. Un avverso destino, nella grande bufera che sconvolse l'Europa, aveva sottratto alla sua dinastia il dominio acquistato dal coraggio e dall'attività originalissima del suo genitore, ardente e indomo; il focolare disperso gli idoli della casa antica abbandonati tra i monti che seppero battaglie degne di vaghe leggende, e solo nell'anima la dignità e fierezza di un grande passato in piccolo paese. Vera di Montenegro sarebbe stata ogni giorno più sola col suo spirito insonne, se non avesse avuto accanto, vigile, premurosa, diremmo materna, la nobilissima sollecitudine della Reginq. d'Italia. La Principessa Vera era gravemente malata da tre mesi. Già due anni fa ella aveva dovuto sottoporsi ad una operazione chirurgica ed era stata curata da medici stranieri. Un mese fa le sue condizioni divennero preoccupanti, e S. M. la Regina Elena, che si era recata a visitare la sorella, volle chiamare a consulto il professore Micheli ed il prof. Uffreduzzi di Torino, Ma le condizioni della Principessa, frattanto, si fecero anche più gravi, e fu allora deciso l'intervento chirurgico per quanto lieve fosse la speranza di poter salvare l'inferma. Purtroppo la scienza non è bastata, e la Principessa ha dovuto soggiacere all'ultimo più violento attacco del male. S. M. la Recrina non ha potuto assisterla nesrli ultimi istanti, perchè chiamata a Roma al capezzale della Principessa Mafalda, che lo stesso giorno vedeva allietata la sua casa da una felice maternità : ma negli scorsi giorni Ella fu presso la sorella amata, ne segui con ansia crescente il prosrredire del male, si fece forza a sperare di poterla ancora,rivedere. Alla tomba che or ora si è schiusa ci inchiniamo reverenti, ed al dolore silenzioso della Regina d'Italia.