L'imponente manifestazione torinese con l'intervento dei ministro Ciano

L'imponente manifestazione torinese con l'intervento dei ministro Ciano L'imponente manifestazione torinese con l'intervento dei ministro Ciano La ricorrenza del V Annuale della Marcia su Roma è. stala celebrata con grande solennità. La città, con tutti i suoi negozi chiusi, e<l tino sventolio pittoresco di innumerevoli bandiere, ebbe fin dalle primissime ore della mattina un aspetto di viva festosità e l'eccezionale animazione delle vie del centro durò Ininterrotta fin oltre n mezzogiorno, quando, cioè si conchiuse la prima parte della cerimonia celebrativa, cui ha dato maggior risalto la presenza del Ministro delle Comunicazioni S. E. Ciano, venuto ad inaugurare ufficialmente in nome del Governo la serie delle notevolissime opere compiute in quest'ultimo scorcio di tempo dal Regime. Il primo salato si Ministro il Ministro Ciano è giunto alla stazione di P. N., accompagnato dal suo capo di gabinetto «rami. Minale nlle ore 0,5. Lo attendevano 11 Prefetto De Vita, il Podestà ammiraglio Di Sambur, il gen d'Armata Petltti di lloreto, il colonnello di Bobllant segretario della Fé- jje^Ìoné"provincìalè fascista, il senatore Agnelli, il senatore Bistolfi, 11 sen. Re " baudengo, gli on. Mazzini e P.agnasco, il dottor Del Giudice segretario della Federazione Provinciale dei Sindacati fascisti, in medaglia d'oro Salamano, il gen. Di San Marzano, i vico rodesti conte Buffa di Terreni e eonte Alessandro Orsi, 11 cav. uff. Mncerotta della Giunta esecutiva dei ferrovieri romani, ed altre personalità. Nell'atrio della stazione, dal lato arrivi, stavano schierati i Sindacati ferrovieri fascisti col loro gagliardetto e la Milizia ferroviaria agli ordini del Console Bonino e di altri ufficiali. Ad incontrare il Ministro si recarono le autorità. Il Capo Compartimento delle ferrovie, grand'uff. ing Edilio Khrenfreund. offrendo all'on. Ciano, a nome dei ferrovieri del Compartimento un bronzo dello scultore Glorgls, allievo del senatore Ristolfi, rappresentante la beffa di Buecari, ed una pergamena ha detto : « All'alba del sesto anno del Regime fascista, nel giorno saero alla riconoscenzn degli italiani verso il Duce dell'Italia rinnovata, qui dinanzi alle autorità che hanno voluto onorarci, mi e gradito recare all'È. V. il saluto del ferrovieri del Compartimento di lorlno ». Il grand'uff. Ehrenfretiml dopo aver parlato della grandiosa opera dell'« abbassamento del piano del ferro» che si compie per volere dell'on. Ciano in esaudimento di nn antico voto della città di Torino ha conchinso dicendo che I ferrovieri si dichiarano pronti a seguire devotamente il Ministro in ogni suo ordine «1 invitando I ferrovieri tutti a gridare con lui nn fascistico «alala» a S. E. Ciano. . D'invito è. stato accolto da tutti i presenti che risposero con unanime acclamazione. . , Il Ministro, accettando il dono ha risposto: «Ferrovieri, con sincera cordialità che dopo quattro anni di proficuo lavoro cempluto insieme vi porgo il mio saluto affettuoso che è 11 saluto di tutta la Nazione, che sa come i ferrovieri italiani si siano profondamente trasformati nello spirito e nell'azione. Il sistema ferroviario italiano sarà portato merce vostra a tale altezza da non dovere abbassare la fronte dinanzi ad ogni più perfetta organizzazione straniera. Il Governo prende a cnore ogni vostra aspirazione, che voi oggi questo ben meritate perchè siete un esercito meraviglioso a servizio del He. del Duce e «Iella Patria». Calorosi applausi accolgono le parole del Ministro e subito dojxi la Milizia ferroviaria ed i Sindacati sfilano davanti a lui. L'on. Ciano, accompagnato dal Prefetto, dal Podestà e dalle altro autorità dopo aver accettato un vermouth d'onore ni buffet della Stazione si è diretto in automobile a piazza Vittorio Veneto. La grandiosa adunata L'imponente massa di tutte le forze del Partito della Provincia nelle prime ore del mattino si era raccolta nelle varie zone circostanti alla piazza Vittorio Veneto per convergere poi, più tardi, passando per strade diverse, in questa che costituiva il centro della radunata. Com'era stato precedentemente disposto i Fasci della Provincia, affluendo da via Po, dove già una duplice ala di folla stazionava iu attesa del passaggio del corteo, sono andati direttamente in piazza Vittorio. Contemporaneamente, sotto la sorveglianza deL cav. uff. Valentino, gli avanguardisti si ammassavano in piazza Carlina, i ferrovieri fascisti in piazza Carlo Alberto con 1 Postelegrafonici; le associazioni del Pubblico Impiego, gli insegnanti fascisti, il Sindacato del giornalisti, iu piazza Carignano; 1 Sindacati in eorso San Maurizio; l'Ente Nazionale delle Cooperative e l'Associazione agricoltori in piazza Denina; iu Federazione Comunità artigiane, quella dei Commercianti e degli Industriali in piazza Montebello: il Dopolavoro e gli Euti sportivi In piazza Cavour. Erano inquadrati nel Fascio al quale opparteigono tutti i tesserati del Partito. Prima delle 9, le trombe hanno squillato Va attenti 1 » nelle diverse località, e le colonne si sono poste in marcia cou i gnglinrdetti e le musiche in iesta, precedute dal rlsiiettlvo settario politico e dai Podestà. 11 concenti-amento in piazza Vittorio Veneto e avvenuto cosi nel niodo più rapido <• più perfetto, senza generare uno solo di qnegli ondeggiamenti quasi inevitabili quando la massa diventa enorme, come era quella di ieri. Circa centomila persone, pochi minuti dopo le ì), con una precisione militare, hanno «manovrato» sulla piazza; le colonne, i plotoni, le squadre, senza intralciarsi nel movimenti, come procedendo sul tracciato di invisibili linee geometriche hanno assunto lo schieramento prescritto e la magnifica piazza ne è stata colma dall'imbocco di via Po a quello del ponte della Gran Madre di Dio. Migliaia di gagliardetti hanno costellalo la nereggiante massa umana tagliata In mezzo da un'unica strada di accesso e alla quale si affacciavano le bandiere e le zone lucenti di centinaia di musiche e di fanfare. !j|] [johiiànf prof. Colllno. .. ji conto Buffa di ferrerò, 11 cóiiini. Bordiu «ulu.-il «mini. Couvert, ii barone S. E. Ciano a lo Autorità Il palco sul quale doveva salire il ministro delle comunicazioni S. E. ciano, era stato costruito alla metà del Iato destro della piazza, e quasi al centro. Attorno al palco si scorgevano subito, per la nota pittoresca delle fiammeggianti camicie rosse, 1 veterani delle patrie battaglie e accanto ad essi, raccolti attorno al labaro. 1 rappresentanti dell'Associazione del Nastro Azzurro, col gene rale libo e il segretario Anfossi; venivano quludi i grandi invalidi di guerra col colonn. Di Majo e il maggiore Fa seri, poscia uno stuolo di Arditi d'Italia della Federazione Nazionale di Torino, col loro gagliardetto di seta nera ricamato'd'oro e uno stuolo di ufficiali dell'esercito, in grande uniforme. In rappresentanza di tutte le Armi, Corpi e Specialità del Presidio della nostra città. Sul palco dal quale, come una loggetta. si spingeva un po' in fuori la pedana, fasciata di bandiere e sorretta da due colonne raffiguratiti il fascio littorio, riservata all'oratore ufficiale, on. Ciano, avevano preso posto le autorità In attesa del ministro. Notiamo tra ! presenti, tutto il Direttorio della Federazione fascista al completo, 11 colonnello ring Alessandro Orsi, 11 il maestro Giuseppe i'.ianc Mazzolila, il conte Fossati Reyneri, il marchese ScarampI e il generale di San Marzano; il conte Civalleri di Music, il marchese Saibante, il dottor Del Giudice, con i segretari Federali cav. Dembo, dott. Buccino e dottor Capponi, e il capo dell'Ufficio Stampa, comm. Conigllone Stella; il dott. Toso, i generali Tiscornla comandante del Corpo d'Armata, Da Pozzo dei carabinieri, Cambria, Piva, Cazzerà, Didero, Musso, Sasso, Avogadro di Vigliano; il colonn. capo di S. M. Olivelli, il gr. uff. Anselml Commissario della Provincia, il comm. Bertele, il comm. ing. Devecchl, l'ing. Gluppone, il gr. uff. "Debeuedettl. il gr. uff. Bozzalla, 11 gr. uff. Deponis. il comm. Barberls della Cassa di Risparmio, 11 prof. Pocchettlno, il prof. Gerelli, ecc. Sono quindi, ossequiati dai presenti, il primo presidente di Corte d'Appello S. E. Casoli, 11 procuratore generale S. E. Trabucchi, l'avvocato generale Crosfa-Curti, il presidente del Tribunale grand'uff. Martinengo, 11 Procuratore del Be comm. Ma loia, il procuratore del Re aggiunto comm. Bruno. C'erano Inoltre il dott. Lorenzo Gigli, poi il Sindacato dei giornalisti, il direttore del telegrafi comm. .Torlo e il direttore delle Poste comm. Gavianl. Poco prlmn delle 10 tre squilli di tromba annunciano l'arrivo di S. E. Ciano. Sulla enorme piazza si stabilisce un ultissimo silenzio e il ministro sale sul palco. Egli è accompagnato dal Prefètto e dal Podestà, dal generale Petitti di Rorcto. dal senatori Agnelli, Orsi e Blstolfl, dagli onorevoli Mazzini e Bagnasco. dal questore comm. De Roma, dal comm. Ehrenfreund e dal comm. Gualco. AI piedi del palco, In servizio d'ordine si trovano il vice questore cav. uff. Palma, Il capitano dei carabinieri cav. Mlozzi, e i commissari Micacei, Ramelln, Rossi e Finuccl. li discorso del Ministro Un triplice «alala» saluta l'on. Ciano quando appare sulla pedana. All'occhiello gli brilla la medaglia d'oro. Ristabilitosi il silenzio egli pronuncin con voce sonora il seguente discorso che due altoparlanti ripetono e fanno ascoltare da tutta la folla : «Camicie Nere, Cittadini, « Salutiamo da questa Augusta Torino, culla del Risorgimento Italiano e della unità politica della Nazione, il V annuale delln Marcia su Roma! Il trionfo di Vittorio Veneto, concluso internazionalmente nel malcontento nazionale, fu seguito dal più sinistro disordine sociale, che voi Torinesi sperimentaste e bene ricordate nelle sue fasi più acute : l'idea fascista apertasi il varco attraverso l'interventismo, col sacrificio dei seicento mila morti sui confini sacri della Patria e con quello delle nostre eroiche camicie nere nelle piazze d'Italia, mostrò di essere solo essa capace di tenere uniti e di imporsi a tutti gli Italiani, perchò solo essa raccoglieva lo spirito eroico ed unitario del nostri padri che vollero unita e grande la Patria. « Questa Patria che si distinse nei secoli del dolore e della servitù per l'assenza di idee unitarie e per l'orgia sciagurata delle discordie, delle particolarità, dei municipalismi : quest'Italia che dolio Vittorio Veneto dette lo spettacolo più nefasto dei movimenti particolari pieni di infamia, di odio e di iinpoteirza, trovuva finalmente la sua strada maestra, trovava finalmente un uomo universale, un Capo, un Genio, un Duce: l'enlto Mussolini. « La Monarchia è in punto formo » «La Nazione che uvevu faticosamente conquistata la sua essenza politica era alla vigilia della marcia pazza ed ebbra di disunione; un inovimejito rivoluzionarlo come il Fascismo non poteva aver dubbi sulla via da seguire. Solo la Monarchia poteva rappresentare iu fonte e la garanziu permanente dell'Italia una ; ad Udine ed a Napoli, il Duce prò clamò che la Monarchia è un punto fermo. « Camicie Nere torinesi. Non è senza reverenza e religione verso le idee e le memorie più care e saere della Patria ebe si può parlare in questa città, alla quale sono superbo ed orgoglioso di portare, in questo giorno fatidico, il saluto del Capo. E' da questa Torino, da cui l'aquila di Savoja spiccò il suo volo, che noi fascisti più sentiamo la gioia di mirare e di salutare la riconquistata, rin saldata ed Intangibile potenza dell'Italia ! ». Il Ministro rievoca quindi concisamente gli sviluppi della rivoluzione fascista iniziata con la Marcia su Roma e ricorda le opere «non parziali o locali, ma totalitarie e nazionali » condotte a termine in cinque anni dai Regime, in tutti i campi, affermando che il Fascismo è una nuova civiltà che va perfezionandosi. Il compito non è finito «L'ora che attraversiamo — ammonisce S. E. Ciano — non è scevra di asperità e di sacrifici. E il Governo 60tto la guida del Capo ha fatto e fa il suo dovere, il popolo fa mirabilmente il suo. Il Governo ha provveduto e provvede economicamente e finanziariamente con ogni fermezza e con ogni energia. Il Duce ha tolto agli Italiani 11 vezzo antico dell'ottimismo e di prendere allegramente e alla leggera la vita, il Duce che vuole gli Italiani siano forti, non gaudenti, ci ha ammonito dal giorno che ingugglò con la rivalutazione della lira la battaglia economica della Nazione, interpretando la volontà del popolo Italiano, sempre generoso e Idealista, che sarebbero venute ore difficili e serie. Ebbene Mussolini non trema, non impallidisce, non indietreggia mai. L'Italia che è tutt'uno col suo Duce, non trema, non Impallidisce, non indietreggia. Ed è pronta a tutti gli ulteriori sacrifici che le saranno chiesti per la salute e per la grandezza del popolo e dello Stato, Solo 1 popoli economicamente stretti dai bisogni e pungolati dalle necessità, che hanno per loro legge il sacrificio, sono forti e destinati alla vittoria ! Lo soppia l'antifascismo di tutti i paesi, che privo della luce di un'idea che si possa misurare con la nostra è destinato a soccombere ed a perire In ragione diretta del trionfo in estensione e in profondità della nostra rivoluzione. « Camicie Nere torinesi. Benito Mussolini pur Ieri scrivendo cosi ci ammoniva: a A cinque anui di distanza, nessun fusclsta si Illude che 11 compito sia finito o vicino a finire. Bisogna dirsi e dire che non avremo mai un anno di ri1k>si>: che 11 102S Anno VI, non sarà meno irto di difficoltà e di problemi dell'Anno V. Ma questo è bene, perchè ci tieue svegli e affina tutte le nostre capacità». Oggi 80 ottobre 1927, celebrando il V annuale della Marcia su Roma, eleviamo commossi e reverenti 1 nostri indomiti gagliardetti e i nostri moschetti nella memoria dei nostri gloriosi Caduti, martiri ed apostoli dell'idea, Riandiamo alle origini, ritorniamo al principi! in cui è sempre la salate e la vita. Oggi è la festa delia fede e dello spirito Fascista, che qui celebriamo e riaffermiamo nel giuramento di fedeltà al Duce invitto, ni Re vittorioso ». Un'acclamazione fragorosa accoglie la fine del discorso — sovente interrotto da vivi applausi — e mentre le bandiere, I gagliardetti e 1 moschetti della Milizia si agitano in segno di saluto le fanfare e le musiche intonano gli inni patriottici. Il ministro scende quindi dal palco e In automobile si reca in piazza Castello, salutato al suo passaggio per via Po, da entusiastiche ovazioni da parte della folla che fiancheggia i due lati della strada e di quella che si affaccia ai balconi e nlle finestre imbandierate. Frattanto, per cura del Commissario Capo dott. Labbro, coadiuvato dai funzionari dott. Tornabene, Gennari, Panvini e Casella, e dal capitano del carabinieri Stacchini, la piazza Castello era stata tutta sgombrata, dalla cancellata del palazzo reale lino all'imbocco di via Po e cordoni di militi fascisti e di carabinieri segnavano una linea trasver sale lungo il palazzo Madama contenendo ii pubblico 11 quale • aveva però potuto trovar posto anche sotto I portici del teatro Regio. Sul palco d'onore, eretto sotto la Ixjggetta dell'Armeria reale, sventolavano due oriliammi e sullo sfondo di un roseo cupo spiccava il gonfalone della città a guardia del quale stavano i valletti, le guardie municipali ed 1 pompieri in grande uniforme. A ravvivare il grigio dei fabbricati, una larga fascia tricolore, festonata, correva lungo 1 balconi del palazzo della Prefettura e del « Regio », affollatissimi di signore. Gruppi di ufficiali dell'Esercito e della -Milizia, attendevano presso ii palco, sul quale prendevano posto alla spicciolata le maggiori personalità invitute alla cerimonia. Tutt'lntorno ad esso erano, coi Corpi Armati municipali, carabinieri in alta uniforme, gli Esploratori cattolici e le alunne del Collegio per le figlie dei militari. Alle 10.30 precise giunse il Ministro insieme al Prefetto, al Podestà ed a tutte le autorità che l'avevano accompagnato in piazza Vittorio Veneto. Ije musiche intonarono l'inno « Giovinezza » e l'imponente corteo cominciò subito a sfilare. Il Ministro, avendo a lato il generale Petltti di Roreto ed il generale Tiby comandante la prima Zona della Milizia, saluta romanamente i primi reparti di militi che agli ordini del console Rr.mdlmarte, sfilano davanti al pnlco d'ono¬ e a i n i o e e , i ¬ re. Da questo momento fu nn interrotto succedersi di centurie In perfetta formazione militare, al comando dei loro ufficiali; poi passò la lunga teoria dei Balilla eoi loro gagliardetti e le fanfare, marciando come piccoli soldati, In un ordine mirabile. Tutte le scuole avevano inviato le loro giovanissime camicie-nere salutate, lungo il percorso, da numerosi applausi dalla folla che dietro i cordoni dei carabinieri e del militi si era venuta sempre più infittendo. Dopo 1 balilla sfilarono le centurie degli Avanguardisti, le Famiglie dei caduti in guerra e quelle del caduti fascisti accumunate nella cerimonia, } rappresentanti del Na« stro Azzurro col generale Rho, ppl i grondi torpedoni sul quali 1 mutilati avevano issato 1 loro gagliardetti. Subito dopo 11 Direttorio del Fascio al completo con a capo il colonnello Di Robllant passava davanti al Ministro e facendo una conversione andava a prender posto nel palco d'onore. Il corteo intanto seguitava ininterrottamente la sfilata: 1 volontari, gli arditi di guerra, i combattenti, gli ufficiali in congedo, il gruppo Universitario fascista, poi la lungn teoria dei Circoli rionali fascisti di Torino, le rappresentanze del Fasci della Provincia, 1 ferrovieri, 1 postelegrafonici, l'Associazione del pubblico impiego, gli impiegati, e tuttn la numerosa categoria del sindncatl, dagli Intellettuali alle classi operaie, gli agricoltori, gli artigiani, i commercianti, gli industriali, 1 dopolavoristi ed Infine gli enti sportivi. DI fronte al palco intanto le musiche si alternavano. Quella della « Sabauda » era sostituita dalla « Prestinarl », questa dalla Banda della Legione Alpina, che lasciava posto a quella degli Avanguardisti, a quella della Cosa Benefica e cosi via. L'inno « Giovinezza » era sempre ripreso ed al suo ritmo 11 corteo sboccava da via Po, attraversava diagonalmente la piazza, divisa in due giganteschi triangoli, e scompariva verso via Garibaldi, senza interruzione, come se non dovesse arrestarsi mai. La sfilata seguitò fin verso le 18, ordinata, composta,' disciplinata fino all'ultimo ed il Ministro si dichiarò vivamente soddisfatto di aver assistito ad una cosi imponente manifestazione. Il cielo terso ed il sole avevano concorso a rendere più bello e pittoresco lo svolgersi del corteo Quando l'on. Ciano accompagnato dalle autorità lasciò in automobile la piazza, la folla, che a sfilata ultimata era rimasta sul posto, lo fece segno a calorose acclamazioni.