Gli sviluppi della rivoluzione fascista in due articoli di Mussolini

Gli sviluppi della rivoluzione fascista in due articoli di Mussolini Per la celebrazione della Marcia su Roma Gli sviluppi della rivoluzione fascista in due articoli di Mussolini Milano, 24, mattino. 11 quinto annuale della Marcia su Roma verrà celebrato da Gerarchia, la rivista fondata da Benito Mussolini, con una vasta ed esauriente monografia, destinata a raccogliere la documentazione completa dello storico avvenimento. Essa uscirà il 27 ottobre. L'appello ai collaboratori di questo speciale numero è risultato simile a 'un ruolo d'onore nel quale si iscrivono, vicino al nome di Benito Mussolini, i nomi di alcuni tra i luogotenenti che ebbero l'avventura e il merito di servire più dappresso il Capo nelle ore risolutive. Il Duce stesso dà al fascicolo solennità e rilievo con la vibrata, importanissima esposizione critica e storica degli avvenimenti che precedettero e prepararono la Marcia su Roma. Collaborano con lui aMascicolo 1 quadrumviri S. E. Balbo, S. E. Bianchi, S. E. Delbono, i generali e capi di colónne Ceccherini e Fara, Igliori, Bottai e Perrone e 1 compagni segretari del partito, Marinelli, Giunta, Farinacci e Turati. Le pagine del Capo del Governo, caratteristicamente inspirate alla sua austera e vigorosa sincerità, sono intitolate: Preludi della Marcia su Roma. Gli avversari del fascismo — afferma il Primo Ministro — hanno per molto tempo tentato di negare il carattere di rivoluzione agli avvenimenti che si svolsero alla fine dell'ottobre 1922 ». Egli si rifa dapprima a quella risolutiva crisi della vita nazionale che culminò nell'occupazione delle fabbriche e dice: « E' falso, che il pericolo bolscevico o sovversivo che drire sd voglia, fosse già scomparso dall'orizzonte italiano nell'anno in cui le camicie nere marciarono su Roma. E' vero Invece che nell'agosto 1922, cioè due anni dopo l'occupazione delle fabbliche, e soltanto tre mesi prima della Marcia su Roma, il bolscevismo isi considerava così poco liquidato che tentava, con la famigerata alleanza del lavoro, di riprendere in pieno il dominio della situazione politica e forse il potere. Non si dirà e non si ripeterà mai abbastanza — insiste il Capo del Governo — che la lotta sanguinosa tra fascismo e antifascismo è durata dal 15 aprile 1919 e raggiunse il suo culmine ai primi di agosto del 1922; esattamente quattro anni, durante t quali la Nazione visse in istato di quasi universale guerra civile. Lo sciopero generale, così detto legalitario, dell'agosto 1922, sta nel com- Idesso alla Marcia su Roma come a battaglia del Piave, giugno 1918, la Vittorio Veneto. « L'agosto del 1922 — riprende in Diodo significativo à dire il Duce — è un punto culminante nella storia contemporanea d'Italia ». In altro punto importantissimo Bello scritto, il Capo del Governo accenna alle ragioni di alta moralità è dignità nazionale che fecero prescegliere la data del 28 ottobre 1922 per la Marcia su Roma, e ne accelerarono e determinarono fatalmente il ritmo. Egli afferma con serrata logica e abbondanza di esempi dimostrativi : 1) come sarebbe stata resa vana e possibile la difatti inutilmente escogitata, e in parte tentata, proclamazione dello stato d'assedio; 2) come sia gratuita ed assurda la asserzione tentata da alcuni, che le forze regolari avrebbero potuto avere ragione delle forze fasciste. La prima parte dell'articolo conclude con la lapidaria esaltazione dell'occupazione di Roma, non turbata da quello che, all'indomani di ogni vittoria, getta ombra sulla vittoria stessa. Non bivacchi, o saccheggi o violenze, o disordini. Nella seconda parte il Duce sin letizza, con rapidi accenni, le ragioni storiche e politiche che determinarono inevitabilmente la formazione del fronte unico antifascista, e 'definisce il Fascismo come la creazione di un nuovo Stato che è autoritario, ma non assolutista, gerarchico e organico, aperto al popolo in tutte le sue classi e categorie e interessi. Non negli episodi più o meno drammatici di un cosidetto terrore, ma nel tentativo di conciliazione tra lo Stato e l'anti-stato, con siste la suprema originalità rivoluzionaria del movimento; ne è premessa e corollario la sua prerogativa inesorabile e solenne di affrontare sempre nuove fatiche come premio alle fatiche compiute. (Stef.). Ce cerimonie commemorative , N massaggio del Capo del Governo Roma, 34, mattino In questa settimana saranno impartite le disposizioni definitive per la celebrazione dell'anniversario della Marcia su Roma, che avrà la sua fondamentale manifestazione nella rivista che l'on. Mussolini passerà Bile Legioni adunate a Roma, ed ai reparti dell'Esercito. La grande adunata avrà luogo domenica mattina lungo il viale Parioli. — 11 « Foglio d'Ordini » del Partito che uscirà sabato prossimo conterrà il messaggio che il Capo del Governo dirigerà, nel quinto annuale fascista, alle Camicie nere. Si ritiene che il messaggio, mettendo in rilievo l'operarcompiuta dal Governo negli lutimi "dodici mesi, insisterà particolarmente sulla battaglia economica e sulla necessità che essa, ingaggiata con evidente successo, sia continuata e condotta con molta fermezza per U raggiungimento dell'obbiettivo finale. Sul messaggio del Capo del Governo si ispireranno i vari oratori designati dal Partito a commemorare la storica data nelle diverse ttttà. ahMvnpmllqtriPactzsnssagdmtpdmsnap Londra, 24, mattino Il « Weekly Dispatch », giornale appartenente com'è noto a lord Rothermere, pubblica un articolo di Mussolini, nel quale il Capo del Governo, in occasione del quinto anniversario della Mancia su Roma, pone in risalto gli aspetti essenzialmente rivoluzionari del fascismo e le profonde modificazioni subite dall'Italia, condotta dal fascismo, in questi cinque anni di lotta accanita contro le forze controrivoluzionarie. Mussolini afferma anzitutto che il fascismo conquistò Roma ed il Paese, non grazie all'apatia degli altri partiti, ma in seguito ad un colpo di S,tato rivoluzionario. Egli afferma che con la sconfitta dello sciopero generale organizzato nell'agosto del 1922, il fascismo scrisse una delle pagine più sanguinose e più gloriose della sua storia; riuscì a sgominare la resistenza dei suoi avversari ed al contempo dinfestrare al Paese la sua capacità ad assumere le redini del governo, per garantire ,lo continuità della vita della nazióne. All'eliminajzione della minaccia sovversiva seguì il duello tra-, il fascismo ed ì fautori dello « statu quo » nazionale, cioè i rappresentanti delle forze retrograde, dei vecchi giuochi parlamentari basati sugli intrighi di corridoio, sui verbosi ordina del giorno e sulle manovre oscure, che avevano arrestato lo sviluppo del Paese e demoralizzato le forze intelligenti della nazione. Il fascismo dette battaglia campale a queste forze il 28 ottobre. Gli avversari del fascismo vollero allora far credere che quest'ultimo assumeva il potere senza incontrare resistenza, e che l'esercito regolare, qualora fosse intervenuto, avrebbe facilmente avuto ragione dei rivoluzionari. A questa affermazione Mussolini risponde ricordando come i comandanti le colonne fasciste, avanzanti sulla capitale, fossero dei generali più volte decorati al valore durante la guerra, e le truppe ai loro ordini fossero in massima parte composte di ex-combattenti.' Del sangue venne sparso; dozzine di fascisti perdettero la vita in questo supremo assalto al potere. « Molti di più — precisa l'on. Mussolini — di-quelli che caddero nella presa della Bastiglia (una conquista che è stata esaltata durante 150 anni quale uno dei massimi episodi insurrezionali della storia e che non ebbe per conseguenza la liberazione dei prigionieri politici, perchè non ve n'erano in quel momento alla Bastiglia, -ma soltanto quattro ordinari malfattori) » Il periodo dell'insurrezione si chiuse con la conquista della capitale, per dare luogo al periodo rivo luzionario. La rivoluzione, iniziata dal fascismo, dura da cinque anni e nessuno òggi osa porre in dubbio che si tratti di rivoluzione autentica e profondamente radicata, la quale ha recato cambiamenti di, uomini trasformazioni e riforme nelle istitu zioni, e. radicali cambiamenti nello spirito e nel clima morale del po polo. Il fatto stesso che tutti indistintamente i partiti antiquati, dal liberalismo all'anarchia, costituiscano un fronte unico antifascista e controrivoluzionario,, prova le formidabili innovazioni introdotte nella vita italiana dal fascismo. Oggi dopo cinque anni di lotta ininterrotta, Mussolini può riassumere la posizione del fasciamo dicendo che, a confessione degli stessi suoi nemici, il fascismo ha compiuto qualche cosa di definito nella storia mondiale. In ogni paese del mondo la lotta è ingaggiata prò o contro il fascismo. Tendenze analoghe a quelle del Fascismo stanno manifestandosi in molti paesi; ed il bolscevismo considera il fascismo come il suo più temibile nemico. Un tale interesse per il Fascismo non sarebbe sorto, non si sarebbe diffuso nel mondo qualora il Fascismo, come pretendono i suoi avversari, fosse niente altro che un episodio effìmero, « No — afferma Mussolini — il Fascismo è un'autentica rivoluzione che ha posto su basi del tutto nuovp 1 problemi dello Stato moderno, della sua natura e del suo fine. Il Fascismo ha creato un tipo interamente nuovo di Stato, uno Stato autoritario senza essere assolutista, gerarchico ed organico, aperto cioè a tutte le classi del popolo, il che costituisce un insegnamento per tutto 11 mondo moderno, oscMante tra l'autorità dello Stato e quella dell'individuo e tra lo Stato e l'anti-Stato » Mussolini conclude riaffermando che il compito del Fascismo è ben lungi dall'essere esaurito, che il Fascismo non avrà un solo giorno di riposo ed accetta questa missione o questa necessità quale ricompensa per le sue fatiche. Il Weekly Dispatch, cómmentan do editorialmente l'articolo dell'on Mussolini dice: « La lezione che l'on. Mussolini ha impartito alla, sua generazione è che il nemico comune — 11 bolscevismo — deve essere combattuto a fondo. Persino coloro che da principio dubitarono della saggezza della politica di Mussolini si rendono conto oggi che l'Italia non avrebbe potuto essere salvata che da lui ». zmd1tldPdntdsqddsmPIvaccdz