Le nostre scuole

Le nostre scuole Le nostre scuole L'Istituto Tecnico Consideriamo obbiettivamente una Situazione scolastica cittadina che merita di esser messa in evidenza e prospettata alle Autorità Superiori per quelle provvide disposizioni che ÉJKulterebbero di grande giovamento. Torino, prima della ritorma Gen'wte; aveva sette fioremtissime Scuole Tecniche che facevano affluire ogni Rimo un grande numero di lacenzia|tì all'Istituto Tecnico. Trasformate dn Complementari, con fine a se stesjse, perdettero gran parte della loro popolazione scolastica, ed una di esse anzi scomparve. In compensoi listi tu to 'Tecnico si adattò alla riforma con due cjuadriemiii, uno miexiore, l'altro superiore, e v©rme creato, in sostituzione della soPP^f^ sezione tìsi colale malica, il Scienti Beo di nuova istituzione. Nessuno può negare rutilila didattica del provvedimento inteso allo scopo di alzare il tono degli studi medi, diffevnziando opportunamente il ramo tecnico da quello srienUfico; ma è nocessario anche mettere in rilievo certe sproporzioni che si riverberano sul buon andamento delle scuole Lasciamo da parte le Complemento, Ti che faticosamente stanno cercando e già trovano il loro modesto assetto definitivo, e feiTOiaimoci piuttosto sulla costituzione attuale aeiristituto Tecnico Germano Sommelier di Torino: U caso speciale dai: tronde forse potrà anche suggerirci alcune considerazioni generali Il quadriennio inferiore dell istituto Tecnico Sommelier ha tre corsi soli completi (a, b, e), e giacchè nessuna classe può comprendere più 'di 35 alunni, osmi anno nelle tre prime possono trovar posto soltanto 105 giovinetti; gli aspiranti Invece, con pieno diritto all'ammissione, furono l'anno scorso 150 e quest'anno 156. Per evidenti ragiona di numero, rimasero così esclusi dall'Istituto 45 alunni per l'anno scolastico 1926-^/ e 50 per quello ora iniziatosi Questi 50 piccoli delusi nelle loro aspirazioni non sanno dove rivolgersi per seguire gli studi cui vorrebbero dedicarsi; poiché, se fino all' anno scorso provvedevano, bene o male, i.corsi d'integrazione delle Scuole Conv pigmentari, questi ora sono stata soppressi. Poco danno sarebbe se eli alunni non ammessi per mancanza di posto, rinunziassero agli studi o ne intraprendessero altri di altra specie; ma purtroppo non accade così e si riversano nei ginnasi, non già per seguitare gli studi classici ma bensì per ritentare dopo un an no con esami speciali «.nMV» arrmiissione alla 2.a das^TIstituto Tecnico, dove può^witare loro la stessa dlsavve^WrTdeU'Mino precedente. Insomma, nello spinto del ie: eislatore, la limitazione dei posti melle prime classi delle scuole me'die tendeva a moderare la mania eccessiva degli studi, o anche a valorizzare e migliorare la scuola privata; ma in realtà non risulta oggi ancora affatto diminuito il numero dei piccoli aspiranti alla cultura, e le scuole private continuano nel loro tradizionale compito di accogliere, ■preparare e magari illudere ì bocciati degli istituti pubblici medi e superiori, annaspanti, sulla soglia degli esami di maturità e di abili tazione. • Di fronte ai tre corsi dell'inferiore l'Istituto Tecnico Superiore di To rino tia quattro corsi completi (a, b c d), e potrebbe perciò ammettere' 1-40 alunni; ma difficilmente li ' può trovare, poiché i 105 alunni iniziali" del primo anno d'Istituto Tee nico inferiore non possono in egual numero giungere al -4.0 anno, e cosi le iscrizioni al superiore^risulteranno fatalmente minori nei prossimi anni scolastici. Insomma, l'Istituto Tecnico di Torino appare come una piramide rovesciata, più stretta alla base che al vertice. La sproporzione appare poi ancora più evtdente, se si pensi che l'Istituto Tecnico inferiore dovrebbe pure fornire di alunni il l.o anno di Liceo Scientifico, che manca di una sua speciale scuola di preparazione, e che appunto per questa mancanza di corsi inferiori ha troppo scarsa popolazione scolastica nella nostra città. Al l.o anno di Liceo Scientifico si accede infatti normalmente con la licenza dell'Istituto Tecnico inferiore, oppure mediante un esame di amnwssione; ma i giovani prove.™enti dai ginnasi classici per superare con successo un tale esame, debbono sobbarcarsi-ad una larga preparazione privata di matematica, disegno, ecc., che non sempre è possibile. E allora? Il problema, che non ci appare davvero insolubile, può essere studiato con criteri generali nazionali, oppure dal punto di vista strettamente cittadino. Non sono mancate le proposte in merito anche recenti; ma esse, henché desne di ogni riguardo, toccano forse troppo profondamente la attuale carta scolastica. Si è pensato infatti a fondere in uno i due auadriennii inferiori degli Istituti Tecnico e Magistrale che molto si assomigliano nei programmi, aumentati-don e il mimerò: si è prospettata la possibilità di creare dei Ginnasti Scientifici, o di trasferire ai flrUtlntsmogpenpssstlntLtispn a e e i e e i e o ^ a o , a o , : i è ù 5 n o 6. i5 ^/ ti ar errv a e ndi a e n i n » o a ee: ti ea aigi o e oe, cfldcei Scientifici attuali i corsi ia fe> riori degli Istituti Tecnici. Quest u!Urna proposta tenderebbe ad accentuare, il carattere professionale uc'l* l'Istituto Tecnico, cui aprirebbero di nuovo la via le Scuole Complementari, ormai orientate anch'esse verso il professionaWsmo. Ma tutto ciò muterebbe sostanzialmente l'attuale ordinamento scolastico, e soltanto gli alti Poteri responsabili possono prendere in considerazione una tale eventualità. , Piuttosto, rimanendo nell'ambito della nostra città, non potrebbe il ginnasio isolato che possediaroo, modificare almeno uno dei suoi corsi in modo da diventare scuola preparatoria del nostro solitario liceo Scientifico? Ritengo che là prova potrebbe essere tentata, e non solo a Torino, nei ginnasi isolati, lasciando cioè intatta la granitica unità degitì studi classici nei Licei-ginnasi completi. Infine, senza in nulla toccare i re golanventi, sarebbe opportuno isti tuire presso il nostro Istituto Tecni co Germano Sommeiller un 4.o corso inferiore d, come già esiste in parecchie altre città dell'alta Italia, e specialmente a Milano, dove inoltre gli Istituti Tecnici sono due con quattro corsi completi inferiori e superiori L'istituzione di un 4.o corso inferiore presso il nostro Istituto Tecnico potrebbe inoltre farvi ricomparire Io studio ormai troppo abbandonato della lingua francese. Infatti attualmente nell'Istituto Tecnico inferiore di Torino non -si insegna che ]'inglese come prima lingua; i giovani che passano poi al corso a di Ragioneria, vi trovano il tedesco come seconda lingua, e così escono Ragionieri in Piemonte, ai confini della Francia, senza avere ufficialmente studiato l'idioma forse nella nostra regione più utile al commercio. Cosi pure, come scrive Cultura fascista nel numero 35 del 16 settembre 1927, nel Liceo Scientifico non v'è alcuna cattedra di Francese, con Wnconwenaente che, se l'allievo « proviene da un ginnasio dove si studiava l'inglese o il tedesco, o dall'Istituto Tecnico dove si studiava l'inglese, egli non apprenderà mai a scuola il francese. Si viene così ad escludere totalmente da uno dei no 'stri miffliori tipi di scuole una lin gita che ha, per opere scientifiche prodotte, un valore notevole. E' vero che ognuno potrà apprendere in seguito per proprio conto quella lingua che più gli sarà utile, ma allora altrettanto può dirsi di ogni lingua». L'istituzione di un 4.o corso inferiore nel nostro Istituto Tecnico e magari, se possibile, la parziale trasformazione di un ginnasio contribuirebbero dunque a migliorare ila situazione scolastica cittadina, che patisce ancora di sproporzioni, e faciliterebbero ai padri di famiglia la scelta, di una carriera per i loro figli. Vie dritte e chiare, se pur lunghe e difficili» sono necessarie a chi entra nella vita, ed è sempre doloroso sbarrare le porte in faccia al fanciullo che allo studio vuole confidare i.l proprio avvenire. , LUIGI COLLINO. dHamdnpspddntcldengimslqdIcc2rflnsIaBmIa9

Persone citate: Germano Sommeiller, Germano Sommelier, Luigi Collino

Luoghi citati: Francia, Italia, Milano, Piemonte, Torino