Cena Beg e il suo uccisore

Cena Beg e il suo uccisore Cena Beg e il suo uccisore Come si svolse la tragedia nei vestibolo dell'albergo — « Sono venuto apposta per ucciderlo » — Episodi di antiche lotte interne albanesi e speculazioni politiche Vienna, 15 notte. Algiviad Bebi, lo studente albanese che ha assassinato ieri sera a Praga il mimsAro Cena Beg, subito dopo il delitto è stato sottoposto a un interrogatorio durato fino alle 4 del mattino, e sul quale non si hanno molti particolari. Egli affermò di essere arrivato a Praga da quattro giorni con la intenzione di sopprimere il ministro di Albania, adoperaiitesi a favore della Jugoslavia, al fine di tradire gli interessi della Patria. Il giovinetto, che è di piccola statura, non ha mostralo alcuna emozione e non si è mostralo pentito del suo delitto, richiesto — disse — dalla salvezza dell'Albania. Egli, oltre all'albanese, parla correntemente. Vitaliano e vn poco il francese e il serbo. Sul principio non volle indicare l'albergo da lui abitato negli scorsi giorni, poi ha fatto il nome dell'Hotel Balkan. Nella sua stanza non si sono trovali che Ubri di letteratura classica e moderna, rispondenti al genere di studi che Algiviad Bebi dice di avere seguiti al collegio di Monte Mario di Roma.* Richiesto in merito ai genitori, ha detto di. essere orfano. Suo padre era il direttore del ginnasio di Elbassan. Senza istigazioni Vna delle prime domande che il funzionario di polizia ceko ha rivolto all'assassino è stata se egli abbia agito per incarico di altri, e se il denaro per il suo viaggio gli sia stato fornito, da italiani. Lo studente ha detto che il viaggio se lo era pagato lui, e che nessuno lo aveva istigato nè gli aveva forniti i mezzi. Jion ti sa ancora bene se la rivoltella a cinque colpi sia stala acquistala a Roma o a Vienna, dove, come si disse ieri, il giovinetto ha fatto tm brevissimo soggiorno in un albergo e dove là sua presenza è regolarmente segnalata. Interrogato, lo Studente dichiarò the era giunto a Praga 1*11, e aven'do appreso che Cena Beg frequentava fl caffè Passage, per tre sere di seguito lo aveva aspettato. Il diplomatico albanese doveva nutrire timori di un attentato perchè si faceva scortare da un detective. Ieri sera Cena Beg aveva detto air agente che doveva entrare al Passage (nello stesso edificio in cui si trovava il suo albergo) per bere una tazza di caffè e andare via subito. Vagente rimase a passeggiare in istrada. Algiviad Bebi identificò la sua vit. lima, aspettò che il ministro si dirigesse verso il guardaroba e, mentre Cena Beg ritirava il cappotto, gli sparò due colpi di rivoltella che lo ferirono alla testa e alle spalle. Sic'come nella sala suonava l'orchestrina, le detonazioni non furono percepite, che da quelli che si bravavano nelle immediate, viciname. ... Vn medico accorse. Cena Beg era fvenuto, e con una vettura fu trasportato all'ospedale, dove spigava in seguito alla forte perdita di sangue. Al capezzale del letto, sul quale era posta la salma, accorse il segretario della vittima. Egli da ieri non fa che piangere e gridare, e non si allontana di un passo. « Io sono il responsabile » Superato il panico, gli avventori e i camerieri si buttarono addosso allo studente rimasto, tranquillissimo. Egli consegnò l'arma al primo cameriere, esclamando con voce ferma :' » Non mi picchiate, sono stato io; io sono il responsabile. Ecco il mio passaporto », II,passaporto fu preso da un agente di polizia penetrato nei locali, al quale Algiviad Bebi disse in francese : « le suis venu pour le tuer ». Nell'ipotesi che Algiviad Bebi avesse dei complici, la polizia sbarrò gli accessi per impedirne la fuga. Si vide presto però che lo studente aveva agito veramente da solo e quindi i cordoni vennero tolti e il caffè riprese il suo aspetto normale. Sulla strada molta folla rimase a commentare l'attentato fino a tarda ora. Nel suo interrogatorio Algiviad Bebi, il quale è stato già deferito all'autorità giudiziaria, ha aggiunto che essendo la sua famiglia molto povera egli studiava a Roma, godendo di una sovvenzione del Governo albanese; ma siccome questa somma era troppo lieve, egli dovette ritornare ad Elbassan. Convintosi sempre più, specie in seguito alla lettura di libri che gli avevano infuso sentimenti pessimistici, che la causa principale della rovina della sua patria fosse Cena Beg, decise di sopprimerlo. Da Elbassan si recò a Belgrado. Il ministro Cena Beg ne era già partito e allora proseguì a sua volta per Praga. Giunto nella capitale cecoslovacca Algiviad Bebi cercò invano di essere ricevuto dal ministro che gli negò l'udienza. Tuttavìa §gU riconobbe Cena^Jtea, per mezzo di una fotografia pubblicata da un giornale, illustrato di Praga. t$ Cena Beg era arrivato a Praga da tre settimane e non aveva avuto ancora il tempo di presentare le sue credenziali al Presidente della Repubblica, Masaryck. 1 giornali ceki, i quali all'epoca dell'assassinio del ministro bulgaro Dascalof per mano di uno studente macedone non si agitarono troppo, stavolta manifestano grande indignazione, giacché Cena Beg era un sincero amico dell'alitata Jugoslavia. Le Norodni Die ti dicono non essere dubbio che Vucciso era un amico del popolo jugoslavo e che l'indignazione suscitata dal delitto rivela il desiderio di una punizione esemplare. Anche l'organo agricolo. Venkov dice che l'opera di Cena Beg ha sempre mirato a discreditare la politica di Ahmed Zogu. Certo la parte sostenuta da Cena Beg durante il conflitto di Tirana non risponde per nulla alle direttive dello stesso Governo. Si diceva che, dopo la ripresa delle relazioni fra l'Albania e la Jugoslavia, egli non sarebbe più andato a Belgrado; invece, dopo qualche esitazione e discussione, egli riebbe la carica di ministro di Albania a Belgrado. Ma gli fu contemporaneamente affidata la Legazione a Praga, e in questa città egli intendeva ora prendere stabile residenza. Il suo ideale sarebbe però stato un trasferimento m Oriente. Lotta mortale tra dae famiglie La personalità della trentatreenne vittima, che discende da una fami glia assai conosciuta nell'Albania contemporanea, fu, sotto parecchi aspetti, quella di un avventuriero. Cena Beg era nato a Djakoioo. Il padre, un arnauta, si chiamava Risa Beg Cznoglavics. La sua famiglia, sotto il dominio turco, aveva vissuto continuamente in lotta con la famiglia di Bairam-Zurri, un analfabeta che fini col darsi alla campagna per poter sopprimere tutti i parenti di Cena Beg. Questa lotta assunse un aspetto tale da indurre nel 1900 il sultano Abdul Hamid a intervenire. Riza Beg fu confinato, ma Rayram Zurri divenne, col grado di maggiore, comandante la gendarme ria del vilajet di Kossovo. Proclamata l'indipendenza albanese, Bayram Zurri aiutò Fan Noli contro Ahmed Zogu, al quale Cena Beg offri subito aiuto. GU episodi talvolta romanzeschi e talvolta sanguinari, di questa lotta sono abbastanza noti. Infine Cena Beg potè vendicare la propria famiglia, facendo uccidere Bayram Zurri nelle mon lagne della Malesia. Nominato ministro dell'Interno e comandante supremo delle truppe albanesi, quando vide Ahmed Zogu propendere per l'Italia, cerco di combattere questa tendenza facendosi mandare a Belgrado in qualità di min.is.tzo al posto del dott. Pekmeci, che attualmente vive a Vienna. L'ucciso era in rapporto coi rivoluzionari macedoni? Ma con la sua eccessiva jugoslavo fllia contrasta la voce di rapporti col Comitato rivoluzionario macedone, riferita oggi da parecchi giornali come la Neue Freie Presse, la quale aggiunge che fra-gli emissari macedoni e Cena Beg si sarebbero, a suo tempo, svolte trattative a Parigi. I commenti che la stampa belgradese dedica all'avvenimento sono di una tendenziosità cosi piatta e del resto così notoria che non vale la pena nemmeno' di dare loro dello spazio. A darne un saggio bastano le parole, della Politika, la quale scrive che lutto si capisce riflettendo sulla provenienza da Roma dell'ite cisore. Cena Beg è perito per avere apertamente indicato i pericoli che incombono sull'Albania. Il giornale, evidentemente dimenticando che sono stati i serbi ad insegnare ai popoli balcanici il terrorismo, che ebbe a Serajevo il suo episodio culminante, vaneggia di un nuovo successo della sanguinosa coalizione di assassini internazionali, per i quali in Europa — dice — a quanto pare non esistono tribunali. Rari e anodini sono i commenti della stampa viennese. Ma non bisogna dimenticare che essa scrive sotto la minaccia di vedersi interdetta la circolazione in Jugoslavia, ove le avvenga di dire cose non conformi al pensiero belgradese. La sola Neue Freie Presse, in un articolo molto generico, mette l'attentato di Praga in rapporto con quello di Istip, per giungere alla conclu sione che i Balcani non hanno ce» sato di essere un focolare di pericoli per l'Europa: una volta è la Mace donia; un'altra volta l'Albania: io. rigine è sempre una. Nei Balcani è accumulala troppa materia infiammabile. TALO ZINCAR E L14,