Vivo disappunto in Germania

Vivo disappunto in Germania ita renaNia Vivo disappunto in Germania per una comunicazione del generale Guillemot Berlino, 10, notte. I primi giornali usciti dopo la vacanza domenicale recavano brevemente la notizia — che agli uffici competenti delia capitale era stata trasmessa dal commissario del Reich nei territori occupati — di una comunicazione dell'alto comando francese riguardo all'esecuzione della misura relativa alla diminuzione del numero delle truppe di occupazione, misura convenuta a Ginevra nella deliberazione del 5 settembre della Conferenza degli Ambasciatori. Non enmvmos£nucsi aveva ancora in queste prime no-lltizie il contenuto della comunicarlo ne, ma i giornali parlavano semplicemente delle difficoltà sopravvenute nell'esecuzione dello sgombro e notavano che in tutti eli ambienti ufficiosi si affermava che non si poteva trattare dell'attesa comunicazione, formalmente promessa a Ginevra, sul completo mantenimento dello sgombro convenuto, ma solo di una preventiva comunicazione del comandante francese, tanto più che un'analoga comunicazione dei comandi supremi rng-lese e belga non è ancora avvenuta. ~Urt vago allarme già gettavano queste prime notizie circa le difficoltà sorte, delle quali del resto già da qualche tempo si aveva in questi.circoli politici più di un sentore. Le ultime edizioni dei giornali completano la notizia e ne chiariscono il contenuto confermando l'allarme. 0 ritirò di «oli 8000 uomfni Invto» di 10.000 Si annunzia infatti che il commissario della Renania, barone Langwerth von Simmern, ha ricevuto una comunicazione dal generale GuiMemot secondo la quale la riduzione delle truppe di occupazione nella Renania non raggiungerà più di seimila uomini. Pare che dalla suddetta comunicazione si possa desumere che, astrazione fatta dei duemila uomini che devono essere ritirati da parte belga ed inglese, il Governo francese voglia ridurre il suo sgombro a seimila, mettendo avanti la giustificazione che altri duemila uomini esso ha già di fatto ritirato precedentemente in seguito ai cam- nmRnpcnpiincdnptdcvaMaroeirtìn«Uo Statò ^'ggTore eVSel"|Ple truppe ed in seguito ai numerosi ! casi di malattia. Così di riduzione di 10 m rebbe ridotta a soli S0O0, dei quali solo seimila — invece degli ottomila annunziati a Ginevra — sarebbero francesi e gli altri duemila tra belgi ed inglesi. Sembra che la comunicazione in proposito da parte belga ed inglese sia per arrivare. La notizia suscita la più viva reazione da parto di quei giornali che hanno tempo di registrarla e di pronunziarsi. Risogna ricordare che la questione si fonda tutta sulla comunicazione che il 5 settembre fu fatta a Ginevra dal ministro degli Esteri francese Brland al Consiglio della Società delle Nazioni, e per esso alla Germania, a nome delle Potenze rappresentate nella Conferenza degli Ambasciatori, nella quale comunicazione si rendeva noto essere stata decisa dalla Conferenza degli Ambasciatori di Parigi la riduzione di 10 mila uomini sul complessivo numero di 70 mila. Si diceva inoltre che una tale riduzione sarebbe stata eseguita entro il più breve tempo possibile e che un'ulteriore comunicazione sa rebbe stata fatta sui particolari dell'esecuzione e sulle facilitazioni dà farsi alle popolazioni dei territori oc cnpati in rapporto allo sgombro degli edifici, -ai mezzi ed alle vie di comunicazione ecc. Il Governo tedesco dunque, e con ì l'iniern rifn J 'ini /"'n esso tutta la pubblica opinione, erano in attesa di questa promessa comunicazione. E l'annunzio improvviso della comunicazione odierna mette a rumore ed a subbuglio gli, organi de Ila pubblica opinione, che sono naturalmente portati a vedere, £ ^-^J^^V^SSSf^9no ad essere calmati da considera- • j „j oOToriimonti „v,„ ,,„_j u^^™p^lpS:tl,I,. eie? che l'odierna nota del generale Gufi¬ lemot non può essere la definitiva nota che si attendeva secondo la promessa del 5 settembre. Dice, ad esempio, la Taglische Rundschau : • Le segnalazioni fatte dal generale (ìuI.UenKxt ail comnw.ssajrio del Reich, non vengono cònskterate conte l'adempiimenito della promessa di Briand di far pervenire al Governo tedesco una tUtorione e ufficiale comunicazione sull'eiaecuztane. della diminuzione dette truppe di occupazionie. Non si può ancora dunque giudicare ed interpretare la comimicazijane del generale GtiiUleniol come raspaceli ian te il punto di vista delil 'insieme d«Lle Potenze occupanti. Evàdentemente, il generale (luijitniot si inifeaisoe a misura di carattere temico-miUtaire, che riguardano la condotto del Ministro d«lla Guerra francese. D'altra parie, non vi è alcun indizio, che possa far concludere che da parte dalle Potenze rappresentate nelila Confereiaza d^glii Ambasciatori non si voglia man tenere l'impegno sol.Kn,nemenite preso ». Il giornale prosegue ancora per calmare la pubblica opinione, dicendo che l'esecuzione della diminuzione delle truppe, secondo gli impegni presi, dovrà avvenire alla fine di ottobre, quindi non" vi ò alcun motivo di preoccuparsi perchè la .definitiva comunicazione non sia ancora arrivata. A questi incitamenti alla calma ed all'attesa risponde la Boersen Zeilung dicendo che « le molteplici delusioni che la Germani» ha già subito In questo campo non danno alcun motivo di associarsi aU'oiM.mismo delta Autorità ufficiali e d?gli organi njfflcioM •. c Ai Governi la parola» La Deutsche Tagcs Zeitung è di Parer8 c,he bisogna attendere lo svi lu.PP° ulteriore, della faccenda; però dice cne 2là sm d ora non si Pu0 evitare l'impressione che il mante- niniento dell'impegno, solennemente dato, di ridurre le truppe di occupazione sia ancora una volta procrastinato. Il Taij, nella sua edizione di notte, scrive : « La comunicazione di Guillemot provoca forte ecciiazlone da parte tedesca, e si spera che intorno alla lacco tuta sileno già state iniziate conversazioni dlpJomatlclii.'. Il Governo ted-esco deve in ogni circostanza assicurarsi l'adeinpimisailo delle promesse avute. Se Je competenti Autorità diplomatiche a Parigi, Londra e Bruxelles non fossero sufflc]>nii.emtmte forti per esigere l'adempimento deBe promesse, etie formavano U^foii'lo del l'atto di Locamo, allora ciò sarebbe una chiara prova deli'impossitxUlìtà della politica JooaimJsta, e si dovrebirf*ro trarre le conseguenze, sia dnipiomatiche che politiche. I ciircoii governotivi sono, in sostanza, in attesa di ulteriori comunicazioni. Il Governo non considero, come definitiva ed autorevole quella del Renerai* Guillemot. od è dai do verno francese o da parte de!!!ie Po tenze rapprosnntate alla Conferenza degli Ambasf-iatori che si attende 1:11 chiariménto ». E il Berlincr Tageblatt commenta « E' ben possibile che siano i circoli miIJitari francasi i quali, in cont.-n sto colle chiari» promesse fatte Ciurmante», pensino di elevami ilìfftc», tà. Ai (Joy mi e la parolai. G. P.

Persone citate: Briand