Al Kremlino si discute sulla nota francese

Al Kremlino si discute sulla nota francese MOSCA C> PARIGI Al Kremlino si discute sulla nota francese Rakowski sarà richiamato Berlino, 8. notte. / giornali hanno da Mosca che, in relazione alla nota francese consegnata ieri, nella quale è stato ufficialmente chiesto il richiamo di Rakowsky, ha oggi luogo una seduta del Commissariato del popolo alla quale prendono parte anche i dele gati del Partito, ira cui Stalin, Ci cerin e Litvinoff. In forma non ufficiale corre a Mosca la voce che dal detto consiglio possa uscire la decisione di richiamare Rahowsky. Pare che Raltowsky riceverà l'ordine di recarsi personalmente a Mosca a riferire e che dopo non ritornerà più a Parigi. Secondo una informazione che il rappresentante della Wolf Bureau a Mosca riceve da fonte autorizzata, il pericolo di una rottura dei rapporti diplomatici fra la Repubblica dei Sovieti e la Francia sarebbe scongiurato. I visto della nota francese Parigi, 8, notte. I ministri si sono riuniti stamane alle ore 9,30 in Consiglio all'Eliseo, sotto la presidenza di Doumergue. Briand ha informato il Consiglio della situazione degli Affari Esteri ed ha reso conto delle sue conversazioni con Chamberlain, durante le quali i due ministri hanno constatato l'accordo che esiste su tutte le questioni tra i due paesi. D'altro canto Briand ha dato lettura al Consiglio delle note scambiate col Governo russo sul caso Rakowsky. Il ministro della Marina Leygues ha dato conoscenza del rapporti ricevuti sugli incidenti di Tolone. Il prossime Consiglio dei ministri avrà luogo all'Eliseo il 14 ottobre. La prima comunicazione II Quai d'Orsay comunica le note che furono inviate da Herbette, ambasciatore francese a Mosca, sulla questione Rakowsky. In seguito al Consiglio dei ministri del 30 settembre, come si ricorderà, l'ambasciatore francese aveva avuto per la prima volta l'incarico di fare a Cicerin una comunicazione verbale per chiedere il richiamo di Rakowsky. In assenza di Cicerin ammalato, Herbette fu ricevuto il 1 o ottobre da Litvinoff, commissario aggiunto agli Affari Esteri, al quale dettò un comunicato, che tra l'altro dichiarava: » n caso Rakowsky è stato esaminato nuovamente dal Consiglio dei ministri nella sua seduta di ieri mattina. Pure mantenendo il punto di vista che la questione delle relazioni tra Francia e Russia non deve in nessun modo essere collegata ad una questione di persone il Consiglio è stato unanime nel riconoscere la necessità, nell'interesse dei negoziati economici e politici in corso, di ottenere dal Governo dei Sovieti il richiamo del suo ambasciatore a Parigi. Sono dunque incaricato di insisterà in modo formale perchè venga data soddisfazione senza indugio al Governo francese ». La risposta di Cicerin, rimessa il 4 ottobre all'ambasciatore francese, diceva: c II Governo sovletista ritiene che la vostra dichiarazione solleva una questione estremamente grave nelle relazioni tra i due paesi. Il richiamo di Rakowsky è cosi indesiderabile per il Governo sovietista, cosi inesplicabile dal punto di vista del successi già ottenuti grazie a Rakowsky nella questione di un regolamento del debiti, cosi pericolosa per l'Insieme delle con-versazioni tra i due governi, tanto Idei Sovieti "ed" il Governo'della Re» 1 pubblica ». nella questione del debiti che dei ere» diti, che il governo sovietico si trova In una grande difficoltà per prendere una decisione senza essere In possesso di una esposizione precisa della domanda del Governo francese per un richiamo di Rakowsky, come anche del motivi che hanno Ispirato questa richiesta ». Le motivazioni della protesta Quest'esposizione precisa che Cicerin desiderava gli è stata data con la nota scritta del Governo francese che fu rimessa ieri da Herbette: » La firma del 9 agosto scorso da parte di Rakowsky di una dichiarazione ai termini della quale, « in caso di guerra coli Unione dei Sovieti, i proletari dei paesi capitalisti devono lavorare per la disfatta del loro governi ed 1 soldati stranieri devono passare al fianco dell'esercito rosso »' costituiva una flagrante violazione desìi impegni di non ingerenza presi dal governo del Sovieti il 29 ottobre 1924, quando fu riconosciuto dal Governa francese. Questa' dichiarazione provocò iii Francia una viva e legittima; impressione e l'ambasciata della repubblica francese a Mosca fu subito in» vitata ad ottenere una sconfessione dt questa dottrina ed a dichiarare che il Governo francese non poteva ammettere da parte di un rappresentante qualificato del governo del Sovieti una! manifestazione cosi incompatibile col suoi obblighi. < In seguito al passo di quest'ambasciata il Governo dei Sovieti formulava il 29 agosto la sconfessione domandata. Da quell'epoca 11 Governai francese era autorizzato a credere che il Governo dei Sovieti avrebbe tratto! le conseguenze naturali da questa sconfessione richiamando il suo rappresentante, la cui autorità morale si trovava ormai diminuita In questo frattempo Rakowsky, rompendo per la seconda volta con la riserva che la sua' funzione gli doveva Imporre, diramava alla stampa del comunicati inaccettabili sui regolamenti del debiti russi, allo scopo evidente di sollevare degli interessi privati contro le direttive del governo francese. Queste dichiarazioni, che hanno dovuto avere una smentita formale, hanno Suscitato tra il Governo francese e l'ambasciatore del Sovieti a Parigi una polemica che non poteva contribuire a fare del Rakowsky la personalità meglio adatta per condurre a buon termine gli importanti affari in corso tra i due Paesi In queste condizioni il Governo della repubblica ha ritenuto che era impossibile, nell'interesse del due Governi e del successo dei negoziati, che Rakowsky conservasse le sue funzioni a Parigi. « Già il segretario generale del Dipartimento aveva espresso all'Ambasciatore dei Sovieti che vi sarebbe stato vantaggio pel mantenimenio dei buoni rapporti del suo paese colia Francia se egli stesso avesse domandato, il proprio richiamo. Ma Rakowsky erimasto sordo a questo suggerimento. Dal canto mio ho esposto al Commissariato degli Esteri la situazione Inammissibile nella quale Rakowsky si eri messo,- ma per cortesia e per facilitare il compito del Governo dei Sovieti il Governo francese gli aveva lasciato la' iniziativa e la cura di scegliere la forma della partenza del suo ambasciatore e della sostituzione con una nersonalità che godesse di un'autorità Indiscussa. Il Governo del Sovieti non' ha creduto di dover accettare questo J?h?t2i.dl v,<sta e, °J]leSB a 29 MtteroirS che gli venisse indirizzata una domanda formale nella quale venisrse dichiarato che Rakowsky doveva venire t£ chiamato. Questa domanda è stata fattal formalmente a Litvinoff 11 Lo ottobre. vÌ?n% rtan°vaia colla presento }«era;V n Soverno incese tiene " di una^S»,?i.nJl0v? S116 '*» «mestlonl rottura tra i due paesi non è stata m nessun momento prevista. It caso Rakowsky è e rimane una questione personale e la sua soluzione non" ha lo scopo che di rendere possibile n successo del negoziati politici ed economici che non possono essere condotti a bene che in una atmosfera di fiducia reciproca,tra 1 rappresentanti

Persone citate: Briand, Chamberlain, Rakowski, Stalin