L'attività criminale detta Banda Pollastre ricostruita dalle indagini

L'attività criminale detta Banda Pollastre ricostruita dalle indagini L'attività criminale detta Banda Pollastre ricostruita dalle indagini gntervistacol vice-questore Rino — 60 franami e altri delìnqnemtì spaglinoli nella banda — Dall'Italia in Francia per fare « colpi » più vistosi La complicità della Piolatto Milano. 7, none. L'Ambrosiano riceve da Parigi una intervista con 11 vleequestore Italiano comm. Rizzo che, per Incarico del nostro Governo, ha svolto, come è noto, un'attività intensa in Francia, nel Belgio e nel Lussemburgo per ricercare ed arrestare il bandito Pollastro ed i suoi accoliti. Il comm. Rizzo ha fatto al giornalista interessanti dichiarazioni. Grazie alle indagini da lui svolte è stato possibile identificare nel modo più indiscutibile 1 banditi, e ricostruire in ordine cronologico I particolari dell'attività da essi svolta in Italia ed all'estero. Ecco le notizie più interessanti messe in rilievo dalla intervista. Il Pollastro, detto « il moro », si fece chiamare all'estero oon almeno venti nomi, compresi gli ultimi di Radetich e Percivalle. Il Peotta, chiamato • lo zingaro > in Italia e « 11 bimbo > In Francia, nel Belgio e nel Lussemburgo, assunse il nome di Coccari. Massari fu soprannominato soltanto t Martin». La banda operò, bene attrezzata, fin dal 1*0 in Italia, e particolarmente in Lombardia, in Piemonte ed in Liguria, spingendosi talvolta fino in Toscana. La maggiore attività fu allora esplicata dal Pollastro e dai Peotta, insieme all'anarchico De Luisi, quest'ultimo condannato dal Tribunale italiano per rapina ad una pena gravissima che sta scontando. Fin da allora 1 banditi adottarono nella preparazione e nella esecuzione dei loro delitti un sistema improntato alla massima audacia e fatto di rapidità di movimenti, di attacchi simultanei e bruschi, di ritirate chiassose accompagnate da spari di rivoltellate. La banda era composta, oltre che dal sunnominati, anche da un certo Ferrari, alias Renzo Novatore, che uccise un cassiere rapinandolo di 30.000 lire. Il bandito riuscì a fuggire, ma più tardi il De Luisi, come si è detto, fu arrestato e condannato, mentre il Ferrari veniva ucciso In un conflitto colla forza pubblica. Nel 1323 la banda si stabili a Parigi, attrattavi dalla speranza di un maggior bottino. In Francia si organizzò su nuove ba6i. VI arrivò per primo il Peotta, che si stabilì a Boulogne-surSelne, Insieme oolla Piolatto, ex-amante del suo complice De Lutsl, con certa Rosa Oddone, suo fratello Vittorio e con certo Camillo Sartori. Poco più tardi giungeva a Parigi anche Pollastro, che era passato per Berlino. Egli prese alloggio presso 11 Massari. Nel frattempo la Piolatto si invaghi di quel Carlo Carlini che fu arrestate in seguito al furto di un milione di marche da bollo, ed abbandonò per poco tempo 11 Peotta, col quale fini d! riconciliarsi dopo una lotta accanita fra 1 due rivali. Cessato 11 malumore di Ìndole intima, il Peotta riuscì, grazie alla grande influenza che esercitava sugli uomini, a riorganizzare ed a dirigere effettivamente la banda, a cui si erano associati, 60tto la direzione della Piolatto e del Massari, numerosi elementi 6pagrruoli. I soli italiani componenti la benda superarono 1 «0. Essi commisero numerosi reati in Francia, in Belgio e particolarmente a Parigi a Saint Cloud, a Mongeren, a Bea'umont e a Liegi, ma caddero quasi tutti a poco a poco nelle munì della La liste completa dèi componenti la banda - ha dichiarato II vice-questora Rizzo — ò a nostra conoscenza. Da essa risulta che fra gli associati era l'ex-corridore ed oste Umberto Colombo, che fu arrestato a Parigi per ricettazione, avendo nascosto un diamante di ande valore rubato dalla banda a L - ut Clflud: tale Silvio Caprici di anni £7, residente a Parigi, autore di furto e emiri.ilo perpetrato il 7 ffibVi -.lo l!R6 nella porsor.a di un gioiellare, sp&naco cera, romeno, dijirdpdfmtc ia-ora di indagini poìtziasobe. armi 38, latitante, intimo del Pollastro; Amedeo Antonucci di Roma, di anni 30, condannato a Parigi per il furto nella gioielleria Radei a 5 anni e 10 mesi ed attualmente detenuto a Napoli per un reato commesso in quella città; ed infine 11 famoso Radetich, orlando triestino, che fu assassinato a Beaumont da altri ladri ancora rimasti sconosciuti. Si crede perciò che il Pollastro si sia appropriato dei documenti del triestino, e che questi gli abbiano suggerito più tardi a Parigi l'ultimo cambiamento di nome ». Dalla intervista si apprende ancora che la maggioTe attività della banda si svolse nel 1925, e particolarmente a Parigi, in piazza dell'Opera, dove vennero forzate due casseforti, e dove nelle notti del 23 e del Si gennaio fu consumato il furto aHa gioielleria Radei. Per gli scassi aC« Opera » furono però arrestati parecchi affiliati alla banda, tea cui il Capricci e l'oste Co lombo. Fu la tale occasione che la banda si allarmò e decise di allontanarsi da Parigi, ormai diventata Infida. Il Peotta ed fi Massari, fi Pollastro e la Piolatto, passarono la frontiera, riorganizzandosi in Italia, • precisamente a Milano. Il resto è noto: dall'eccidio di Mede a quello di via General Covone, dall'assassinio dell'orefice Zanetti a quello dei carabinieri di Ventiralglla. 11 vice-questore Rizzo ha ancora raccontato come 11 Peotta riuscì a passare la frontiera: attraverso le montagne di Ventlmlglla. Il Pollastro ed il Massari riuscirono invece ad introdursi in Francia, dopo aver acquistato due biglietti ferroviari francesi alla stazione di Ventimiglia. Il Pollastro ebbe cura di mettere insieme nella propria tasca questi biglietti,, lasciando il compagno sprovvisto del documento di viaggio. Fu questa la circostanza che poco dopo doveva portare alla tragica fine del • Martin ». Mentre 11 Pollastro riusciva a prendere posto In una vettura, 11 Massari saliva sn un predellino e veniva agguantato da un carabiniere. Egli scaricò contro di lui la sua. rivoltella nel momento in cui il treno usciva dalla stazione, e riuscì a nascondersi sotto un vagone. Passò poi dall'altra parte della vettura, rientrò, e si sedette. 0 treno era già In territorio francese, quando 11 Pollastro si accorse di essere sorvegliato. Allarmato discese alla prima stazione e si nascose a sua volta sotto il convoglio |C1 capo-treno, al controllo dei biglietti, trovava il Massari privo di documenti di viaggio; Il Massari disse che li aveva consegnati al compagno che doveva trovarsi sullo stesso treno Si iniziarono subito ricerche, ma naturalmente il Pollastro fu Irreperibile. Massari, vistosi scoperto, fuggiva attaccandosi prima ai respingenti del vagone e poi gettandosi sulla strada ferrata malgrado fosse zoppicante per una ferita riportata nel conflitto col carabinieri a Ventimiglia. Come si sa, egri venne poi ucciso nelle note circostanze, presso il cimitero di Nuit-sur Rtvieres. Il Pollastro raggiungeva invece, sempre sotto 11 treno, Parigi, e si rifugiava a Bomblgny, unendosi in seguito al Peotta. Con questi egli riorganizzava anzi- per la quarta- volta la banda di delinquenti, apprestandosi a ricominciare la serie dei delitti. La Piolatto Intanto, sempre secondo le dichiarazioni del vice-questore Rizzo, si te neva in rapporti coll'amante e cercava di lasciare Alessandria dove si era rifugiata presso la sua famiglia. Si ca pisce come la donna fosse incerta ss dovesse o no ripassare la frontiera francese, dati 1 suol precedenti criminosi In quella Nazione. Come è noto al Piolatto venne poi sorpresa e catturata dopo un lungo e pazienta n