Il disagio del Reich

Il disagio del Reich Il disagio del Reich Conflitto tra il presidente della Reichsbank e il Governo sui prestiti esteri - La questione federale e l'Anschluss. Berline, 7, notte. La grave questione finanziaria del Reich e dei Lande», sia in rapporto ai prestiti esteri, sia alle relazioni interne fra Reich ed i Landers stessi, continua a tenere il primo piano nell'azione di Governo e nella pub- ' blica opinione. Oggi, alle 16, si è riunito l'annunciato Consiglio dei ministri, a cui ha presenziato il presidente della >. Reichsbank, dott. Schacht, per^la importante questione della politica dei prestiti esteri. Già ieri il Gabinetto aveva discusso la costituzione, i poteri e le direttive della Commissione esecutiva, che ha il' compito di esaminare la natura dei prestiti e di esprimersi sulla loro opportunità o meno. Ebbe poi luogo anche una conferenza fra il ministro delle Finanze, dott. Kohler, il presidente della Reichsbank, dottor Schacht, i ministri delle Finanze dei Landers e i sindaci delle maggiori città. La tesi del presidente della Reichsbank, di rendere le direttive della Commissione ancor più rigorose, incontra viva resistenza. Il dottor Schacht vorrebbe che la Com. missione consultiva non avesse> il diIritto di dare giudizi affermativi se non alla unanimità, in modo che solo il veto della Reichsbank basterebbe ad impedire un prestito. E' vero però che Schacht propone anche di . Creare una seconda istanza di ap' pello che sarebbe il Gabinetto. t'aat-aat di an Ministra li Consiglio di Gabinetto pensa .tehe non sia possibile far dipendere la decisione circa i prestiti dal patere di un solo membro della Con* .missione. Esso non ha dunque ap provato la proposta del dottor Schacht, che era affidata in apposito memoriale. E' stato rilevato dai membri del Governo che la richiesta Unanimità del voto della Commissione rende superflua la Commissione Stessa, ed allora tanto varrebbe chiarire la situazione dando senz'altro alla Reichsbank il diritto di veito, ciò che avrebbe almeno il vantaggio di definire la questione delle (responsabilità. Anche la proposta dell'istanza di ricorso al Consiglio tìei ministri non ha trovato maggior -ifavore, perchè il Gabinetto verrebbe cosi a porsi sempre in contrasto colla Reichsbank. Alla Borsa di oggi si diffondeva la voce — e molti giornali la riferivano e ad essa si associavano — che il dissidio fra il ministro delle Finanze, Kohler, e quello dell'Econo■mia, Curzius da una parte, e il dot.Ìot Schacht dall'altra, assumeva proporzioni gravi; e si credeva di poter affermare come il dott. Curzius stesso avesse dichiarato che il dtosi'dio fosse insanabile e non potesse essere risolto se non colle dimissioni proprie o con quelle del direttore della Reichsbank. Il dott. Curzius. in contrasto colla tesi del dottor Schacht, sarebbe convinto sostenitore di un forte afflusso di capitali esteri in Germania. L'Intero Gabinetto penne la convinzione del ministro óVll'Economia. ' 1 presidenti della Reichsbank* erano un tempo nominati a vita, e cosi e<-a in un primo tempo anche Scìinoht. Dnpo l'introduzione del plano T>awe= però In nomina del presidente della Tleiehsnank avviene soltanto per un periodo d! quattro anni, e rraello corrente del dottor Schacht dura fino alla fine dell'agosto 1928. Ma, secondo una legtse recente sulle Banche, esiste una poss ibi) ito di revocare 11 presidente 'della Reichsbank in seguito ad una decisione del Consiglio generale. Ma. mentre alcuni giornali si diffondevano in considerazioni e previsioni di questo genere, altri invece pospéttavano la situazione meno gra-. fte ed ammettevano la possibilità JrujrcbmsplCmdtspl — e r e a e -jstione è diventata urgente r compromesso Kobjer-Curzius-Schacht, compromesso che modificherebbe le attuali direttive della Commissione, in modo che da un lato sia tenuto conto delle vedute della presidenza della Reichsbank e dall'altro sia evitato che i paesi ed i Comuni tedeschi vengano esclusi dal mercato mondiale dei prestiti. Il Vowaertt temeva che il piano del dott. Schacht, di inaspire le direttive della Commissione colla disposizione dell'unanimità, presenti il pericolo di fare ogni presLito estero oggetto di un mercato politico. Una comunicazione ufficiosa, al' l'ultimo momento, dice che il dottor Schacht ha infine aderito al punto di vista del Governo, rinunciando alla sua tesi della unanimità necessaria; il conflitto si può dunque dire, formalmente almeno, composto con la sconfitta di Schacht, ma si ignora su quale base precisa e contro quali garanzie e concessioni dell'altra parte il dottor Schacht abbia rinunciato alle sue vedute. Un psntlero ail'Aastrta aal dibattito sella aatonomis In rapporto ed in conseguenza delia questione finanziaria, i giornali continuano ad occuparsi delle questioni connesse delle relazioni giuridiche fra Reich e Landers, sollevata dalla proposta convocazione di una Conferenza generale, che è stata fissata per il novembre. La Deutsche Zeitung si schiera decisamente contro ogni tendenza centralista. E scrive: « Non è esagerato dire che la distruzione del carattere federativo del Reich, specialmente nelle circostanze attuali, equivarrebbe alla distruzione del Reich stesso ». Ma le preoccupazioni del giornale nazionalista sono piuttosto dettate da considerazioni collaterali, che riguardano la questione dell'Anschluse. Argomenta infatti il giornale: • Anche sulla via defll'Anschluss, verrebbe con tale progetto frapposto un nuovo ostacolo ». L'ostacolo a cui accenna il giornale, è facile capirlo, sta in questo: che, mentre l'unione con l'Austria avverrebbe semplicemente in avvenire a mezzo dell'aggiunta di un nuovo Parlamento ai molti che già fanno parte della Confederazione tedesca, nel caso dello State unico sopravrebbero gravissime difficoltà dalla sparizione del Parlamento austriaco per fondersi con quello del Reich. E conclude: « Questo ostacolo potrebbe diventare fatale nel caso di una eventuale soppressione della proibizione contenuta nel trattato di Versailles ». Sulla stessa linea si schierano le Hamburger Nachrichten, autorevole giornale nazionale indipendente del la città libera," le quali sostengono che le basi federalistiche del Re;ch non devono essere ancor di più menomate e che si dovrà bene guardarsi da una soluzione dettata da pas seggere preoccupazioni del momento, le quali potrebbero, ma troppo tardi, portare ad amari pentimenti. E soggiunge : « La fonte di ogni male nell'attuale cronica baraonda finanziaria non è certo nelle basi federalistiche del Reich, bensì soltanto nella riforma finanziarla di Erzberger. La Magdeburger Zeitung constata che indubbiamente sulla via rovinosa della finanza attuale il paese viene sempre più perdendo la sua indipendenza e la libertà di movimenti : « La questione è se questo sviluppo possa essere fermato, oppure se esso dovrà obbligatamente condurre ad un regolamento nuovo della posizione dei paesi in confronti del Reich. E il fatto che questa domanda viene posta dai paesi stessi è una prova che la qua- C. P

Luoghi citati: Austria, Germania