La rivolta della flotta austriaca a Cattaro

La rivolta della flotta austriaca a Cattaro Una pagina ignorata della storia della guerra La rivolta della flotta austriaca a Cattaro La bandiera rossa issata su 40 navi, gli ufficiali disarmati - Il complotto organizzato dal capo cannoniere socialista Quattro condanne a morte, più di 400 marinai sotto processo o a i à n i a a e e a , a i a o l i i , e i a lò al e nae o oVienna, 1 notte. Viene oggi messo in vendita un libro, nel quale, per la prima volta, sono narrati l particolari della rivolta degli equipaggi austro-ungheresi, che, nell'internamento forzoso di Catterò, aspettavano la fine della guerra mondiale. L'autore dell'odierno libro è Brano Frel. La parte interessante della narrazlone incomincia con quel periodo della guerra in cui, scarseggiando t viveri, i marinai sulle navi ricevevano minestre ricche più di scarafaggi che non di legumi. Il Frei racconta cne il medico di bordo rispose ci sottufficiale di mensa, presentatosi a reclamare, che il cuoco doveva lavare meglio i legumi, aggiungendo che i Vien nasi sarebbero stati contenti se aves sero avuto qualche cosa da mangiare Il sottufficiale replicò che in quelle condizioni era meglio concludere la pace; e tale frase segnò l'inizio della sommossa durata poi per mesi. « Famel Fame! > L'autore del libro accusa gli ufficiali di avere celebrato orgie, mentre gli equipaggi morivano di fame. Il 15 no vernihre 1917, a bordo della « Monarchi», nell'ora in cui gli ufficiali facevano colazione, e la musica suonava, l'equi paggio, riunitosi sul ponte comincio a gridare: — Famel Fame! L'ammutinamento provocò una in chiesta; e il Frel riproduce il rapporto spedito 11 12 febbraio 1918, da Costei nuovo, al Comando Supremo In Boden, rapporto in cui si conferma che gli ufficiali trascuravano gli equipaggi, si trattavano invece splendidamente, e talvolta si appropriavano anche del vìveri destinati ai marinai. Inoltre M deploravano la scarsezza dì indumenti t pochi permessi accordati agli equipaggi, le oui famiglie versavano in cattive condizioni, l'eccessivo rigore della disciplina, ecc. La polizia e li Comando della piazza concordavano nel dire che la responsabilità della situazione e della fine del patriottismo nell'elemento marinaro ricadeva sui corpo degli ufficiali. Quindi si comm ciò a diffondere fra gli equipaggi un giornale clandestino, compilato principalmente coi radiotelegramma Italia ni. Intercettati dogli apparecchi au stro-ungarlci. « Mentre 1 comunicati di guerra au stro-ungarlci parlavano sempre di vittorie, dai dispacci italiani — dice il Frei — st apprendeva la verità ». Lo stato d'animo a bordo finì col diventare tutt'altro ohe patriottico Senza che nessuno li convocasse, ave e e aa a. a e a. -? vano luogo comizi, si mormorava, si ordiva. Al sabato e alla domenica, quando glil equipaggi scendevano a terra, le riunioni avevano luogo in piccole osterie di Castelnuovo, di Kun tor e principalmente di Gienovic. Le ronde, invece dii sorvegliare, fraternizzavano coi marinai, 1 quali aveva no trovato in un capo-cannoniere, dì nome Franz Rasch, vecchio socialista, il loro condottiero. Le notizie degli scioperi proclamati dagli operai dt Pola, di Wiener Neustadt, di GTatz e di Trieste aggravavano l'eccitazione di questa massa, che sfuggiva ad ogni controllo. In Bosnia intanto si annunziavano scioperi, rivoluzioni, ammutì namentì di truppa. « Ci siamo! » Quando infine scoppiò uno sciopero fra gii arsenalotti di Gienovic e di Toe do, i marinai della flotta decìsero di fare una manifestazione di solidarietà, fi 20 gennaio 1918, in un comizio svoltosi a Kunitor, dove si trovava la sua batteria, il Rasch aizzò l'equi paggio, raccontando che in un boschetto era stato trovato pugnalato un sol tufflclale di Marina, noto per il suo rigore. Rasch disse che non sì dovevano commetterle atti di vandalismo; ma che bisognava manifestare a favore della pace. A queste parole alcuni marinai tedeschi presenti al comizio intervennero, gridando che anche i loro camerati del Baltico erano per la pace. Si combinò ohe la prima manifestazione pacifista' avrebbe dovu to aver luogo il l.o febbrai© a mezzogiorno. Per dare il segnale, la na ve ammiraglia sankt Georg avrebbe issato la bandiera rossa, e sparato un colpo di cannone. Sennonché, verso le 10, esplosero per caso due mine; l'equipaggio della Gaea, ritenendo che si trattasse del segnale con/venuto, sì precipitò sul ponte gridando: — Ci si amo ì Il comandante deUa Gaea volle su bìto sapere che cosa significasse quel la frase; e il marinaio Bernicevlc, un croato, uscito dalle righe, gli disse che si voleva finalmente la pace, perchè le famiglie soffrivano di fame, n comandante si limitò a denunziare il Bernicev.ic alia Corte Marziale. Intanto, a bordo delle altre navi si aspettava che il Sanici Georg — cosa ormai nota anche agli ufficiali — tirasse il colpo di cannone e alzasse la bandiera rossa. Questo avvenne puntualmente a mezzogiorno; e alla mezzanotte fecero eco le sirene ed i fischi delle navi e delle fabbriche a terra. Bandiere rosse spuntarono agli alberi maestri della Monarch, della Cyklop, della Kaiser Karl, dello stazionario Kronprinz Rudolph e di altre unità. Gli equipaggi ammutinati comprendevano circa 40 navi e più di 6 mila uomini. Nello spazio tìi pochi minuti gli ufficiali furono dichiarati privi del comando. La « Marsigliese » • e un ufficiale ucciso lapoufflporesgspcoRchFrunnaindedeboinprlodez'coe comHefomcopesolerilugptevfugllatesudRravptepqm•bcszsvlidmcsfPdmpnferccntc8PrlatTdoJlilmlncfCVCn3NltRllttsA bordo della nave ammiraglia àmkl Georg la musica, Invece di suo- Mure a, gA-l-a 5*2?-°, rts» preltóov* 3.1- o a e n e e ì n e è l i g i e a i a i a e m6 iio la colazione degli ufficiali, si riunì a poppa, per intonare la Marsigliese. Gli ufflcia-M si diressero in fresa verso il ponte: il capitano di corvetta Zipperer, che li precedeva con la daga sguainata, fu freddato con un colpo fucile, non appena la sua testa spuntò dal boccaporto. In mezzo alla confusione generale. l'ammiraglio Ransa fu a sua volta disarmato, e dichiarato destituito dal comando, n Fra! dice ohe Zlpperer fu ucciso da un marinaio ubbriaco, e che il marinaio Gratar, giustiziato più tardi, era invece innocente. Oltre all'uccisione dello Zipperer, si ebbe il ferimento dell'ufficiale di macchina Mayer, a bordo della Gaea. I marinai, armatisi, invitarono gli ufficiali ad andare a prendere nelle cabine e consegnare le loro daghe e le rivoltelle ; e l'autore del libro afferma che l'ordine fu senz'altro eseguito. Destituiti gli ufficiali, fu nominato» comandante della nave un marinaio, e al tempo stesso eletto un consiglio comunista. Sulla Kaiser Karl 11 comando fu assunto dal timoniere Frantz Heinrich. Alla testa di tutti i consigli formati sulla diverse navi fu posto il marinaio Stonavosky. Però le cose incominciarono subito a mettersi a male per i rivoltosi. I comandanti di due sommergibili tedeschi, direttisi verso le Bocche di Cattaro, comunicarono ai rivoltosi che avrebbero silurato qualunque nave avesse tentato di sciogliere l'ancoraggio. Nelle prime ore del pomeriggio fu poi dato l'allarme a terra, e tutte le batterie costiere ricevettero l'ordine dì tenersi pronte a far fuoco, n Frei dice che alcuni battaglioni si rifiutarono di tirare contro la flotta : però i cannoni dell'artiglieri;! terrestre si puntarono imm ed latamente sulle navi ammutinate. Il pomeriggio del 2 febbraio l'incrociatore Kronprinz Rudolph, ohe voleva andarsi ad ancorare vicino alle altre navi che avevano issata la bandiera rossa, fu colpito da due cannonate sparate da terra. 'L'ultimatum del Comando della piazza per la resa del ribelli era dunque stato Intimato con seri intendimenti. L'unica nave che non aveva •bandiera rossa era la Novara, il cui comandante, il 'principe di Liechtenstein, aveva dichiarato che per Innalzare la bandiera della rivoluzione si sarebbe dovuto passare sul suo cadavere. La bandiera rossa 11 Liechtenstein la innalzò più tardi, dì sua iniziativa, precisamente per poter raggiungere indisturbato i sommergibili tedeschi, dopo essersi abilmente sbarazzato dal marinai ribelli. La rivolta domata Così ebbe inizio una scissione nel campo dei rivoltosi. La flottiglia delle siluranti passò subito dalla parte dei fedeli. Al tempo stesso accorreva da Pola la terza divisione, ai comando del vice-ammiraglio Khmelarz; e per i marinai rossi, stretti come erano dalla parte di terra e dalla parte di mare, non ci fu salvezza. La mattina del 3 febbraio alle 10, le navi ribelli si arrendevano; ed a bórdo Incominciò la compilazione degli elenchi di quelli che avrebbero dovuto comparire dinanzi al tribunali di guerra. In poco tempo furono trasportati a terra e rinchiusi nelle casematte della fortezza 800 uomini. Il processo ebbe inizio il giorno 8. Per primi furono processati 40 marinai, divisi, secondo la loro nazionalità, in quattro gruppi; ed ogni gruppo aveva un difensore di ufficio. La mattina del 10 febbraio, alle 6 e mezzo, il Tribunale condannava a morte, previa degradazione, Frantz Rasch, che aveva organizzato la rivolta, Antonio Gravar, Jerko Sisgorich e Mate Bernicevlc. All'alba del giorno appresso, un lunedi, ila sentenza venne eseguita. Degli altri marinai ohe erano stati arrestati dopo la rivolta, 300 furono messi in libertà nel mese dì marzo; e contro 379, concentrati a bordo di una nave-trasporto, fu aperto un nuovo procedimento a Cattaro, al primi di settembre del 1918. Verso la metà di ottobre, l'imperatore Carlo, volendo dare prova di magnanimità, fece sospendere l'azione contro 348 accusati, che furono mandati a Pola a scaricare carbone. Nel frattempo, si decidevano sui campi di battaglia le sorti della monarchia austroungarica; e « dopo il siluramento della Viribus Unitis — dice il Frei — la flotta finì dì essere una faccenda che potesse menomamente interessare l'Austria...». Nessun patto segreto tra Roma e Tirana Smentita a mia notizia francese Roma, 1, notte. A proposito della smentita data dall'Ambasciata d'Italia a Parigi alla notizia di un patto segreto concluso tra Roma e Tirana la Tribuna nota che la notìzia stessa è stata pubblicata dall'Agenzia Paris-Rome che recentemente ha pubblicato varie altre notizie false e tendenziose nei riguardi dell'Italia. * _ Mustafà Kemal ad Angora Costantinopoli, 1, notte.1 Mustafà Remai ha lasciato ieri Costantinopoli alia volta di Angora, per la via, di Mudanla. Il Congresso del Partito popolare nedia capitale kemalista è fissato per U 15 ottobre. H discoreo Inaugurale sarà pronunciato dal Presidente, e la stampa turca riferisce che la relazione, già dattilografata, ricopre ben 1400 fogli di formato protocollo. (Daily Telegraph). Legazioni argentine elevate ad ambasciate Buenos Aires, 1, notte. (A. A.) — La Camera dei deputati ha approvato il progetto per il Bilancio del 1928. Ha inoltre dato parere favore, vote all'elevazione al rango di AmMsciate delle Legazioni, argentini? al ia c o- Francia, Inghilterra, Messico, Pei l t 3.1- Paraguay.

Persone citate: Antonio Gravar, Frantz Heinrich, Frantz Rasch, Franz Rasch, Jerko Sisgorich, Kaiser Karl, Mate Bernicevlc, Mustafà, Mustafà Kemal