La Germania in testa per gli ottant'anni di Hindenburg

La Germania in testa per gli ottant'anni di Hindenburg La Germania in testa per gli ottant'anni di Hindenburg Eloquente monito augurale al popolo tedesco «Uniti, al disopra di ciò che ci divide, ne! pensiero della patria che tutti noi comprende nella fortuna e nella sventura, nel bene e nel male » - « Rispetto dell'onesta ricerca di nuove vie, ma anche rispetto del grande passato e delle ricche tradizioni » - Il saluto « ai compatrioti dei territori renani occupati » - Pittoreschi cortei per le vie di Berlino - Gli auguri del Corpo diplomatico e dei Governi del Relch Berlino, 3, mattino. La grande giornata del presidente Hìndenburg si è svolta senza il minimo incidente ed in piena letizia. Si direbbe anche in tutta intimità. Il Presidente stesso ha voluto fin da princinio che non fosse tolto a Questa sua /està il carattere strettamente personale, intimo che le era Inerente, e ha desiderato perciò che si fossero ridotte al minimo, anzi, in un certo senso, dp.l tutto abolite le cerimonie strettamente ufficiali. I.a festa ha preso dunque un carattere che sfdirebbe famitri iare. di una grande famiglia, si intende, la Gei-mania; ma realmente un carattere dolce e borghese, tradizionale e provinciale, cosi come piace ed è proprio dello spirito tedesco, cosi come è proprio e piace allo spirito stes60 del festeggiato. La partecipazione stessa dei Governi del paesi e del Relch, degli ordini politico, militare, amministrativo, giudiziario dello Stato, ha tenuto a mantenere questo carattere famigliare e personale, sottolineandolo con la forma stessa che ha preso, vale a dire con la forma di «ioni intimi tradizionali inviati al Presidente, che vanno dal vino prelibato alle specialità culinarie paesane, dal mazzo di fiori al servizio da tavolo, alla serenata. Un Governo che regala ■una torta di marzapane ad un Capo di Stato è una cosa non comune. Questa rarità la 6i è vista e questa rarità rappresenta e definisce 11 carattere delia celebrazione hindenburghiana. Ieri mattina alle ore 10 11 Presidente H è recato alla chiesa delia Trinitàper assistere a.d una funzione religiosa di ringraziamento a Dio. Nel grande silenzio, tra la commozione della folla, ''eccezionale fedele ha ascoltato le parole del sacerdote ohe ha detto: «Chi semina con benedizione raccoglie con benedizione > e che ha concluso: « Noi chimiamo il capo in onore e riconoscenza dinanzi all'illustre ospite ». Tornato al palazzo, 11 Cancelliere Marx e tutti i ministri e segretari di Stato hanno recato gli auguri del Governo. 11 Cancelliere ha preso la parola per l'indirizzo di augurio. Qui la cerimonia ha assunto un carattere politico di certa importanza per le parole del cancelliere e per la risposta del Presidente. Il Cancelliere ha tessuto l'elogio della vita moralp, politica e militare del Presidenite; ha rievocato la sua opera di liberatore della Prussia orientale, idi salvatore e riconduttore dell'esercito sotto la presidenza di Ebert, durante la rivoluzione: Infine la sua opera di presidente della Repubblica in favore dell'unita della patria, per il bene del popolo tedesco, per la protestane della costituzione e delle leggi, per la giustizia vèrso tutti. E Marx ha concluso: e Ora la Germania, sebbene purtrop- p'o sia ancora lontana dalla completa parità di diritto, ma però in tutt'allra misura che pochi anni fa, siede stimata e rafforzata tra i popoli ». Il Presidente ha cosi risposto : « Signor Cancelliere. Si abbia il mio "sincero ringraziamento per gli auguri 'amichevoli che mi ha espresso nel nome del Governo del Reich. Unisca un mio ringrazfamenlo a tutto il popolo tedesco, che di me si è ricordalo In tanti scritti ed in tanti cenni di amichevoli sentimenti. I> mio speciale ricordo in quest'ora iif rivolge ai nostri compatrioti dei territori renani occupali, la cui liberazione dall'occupazione straniera, con nostra profonda disillusione, non he potuto ancora essere raggiunta, lo li saluto col cuore commosso e col desiderio e la speranza che al paesi del fieno sia presto concessa la libertà. Raggiungere ciò sarà principale compito della politica tedesca. « Lei, signor Cancelliere, oltrepasSondo i miei meriti, si è ricordato con gentili parole del mio lavoro nei lunghi anni di pace e nel grave tempo delia guerra. Io però non ho fatto nulValtro che il mio dovere. Il lavoro di tutta la mia vita è stato sempre rivoli to alla patria- Anche quello spazio di tempo che ancora mi rimane dediche rò a questo servizio, non a scopi di 'onore o di vantaggi personali, non per promuovere un partito o un gruppo, ma per servire e, se Dio vuole, per giovare a tutta la Germania. Il mio supremo desiderio, in questi giorni è che al nostro popolo sìa concessa la concordia; profondi sono ancora l con trasti tra le vedute dei singoli e gli interessi delle classi e dei ceti profes stonali- Molti tedeschi non riescono ancora a trovare il trapasso ed il collegamento tra il passato, il presente ed il futuro, e rimangono nella vita quotidiana amareggiati e diffidenti di fronte al prossimo. Io penso che, mal grado tutte le diversità della nostra vita statale, sociale ed economica, non dovrebbe essere tanto difficile di trovarci insieme {ed al disopra di ciò che ti divide nel modo di pensare e negli Interessi) nel pensiero di ciò che ci unisce e abbiamo di comune, la patria; legame che ci collega alla terra dei nostri padri, in una comunanza di discendenza e di popolo; comune destino che tutti noi comprende nella fortuna e nella sventura, nel bene e nel male. In questa conVunanza vi è tpazio sufficiente per la pacifica risoluzione delle opinioni e per un giusto pareggio degli interessi. Entro questo quadro ognuno ha il diritto, ma anMe il dovere, di collaborare nello Stato- Qui dovrebbe esistere solo una lotta ehe e gara di servire la patria lui miglior modo possibile. Rispetto Mie opinioni dei singoli : rispetto del l'onesta ricerca di nuove vie, ma.. mthe il rispetto del ijrande passato e delle ricche tradizioni del nostro popolo debbono essere le foni fondamentali tulle quali st deve basare questa concordia. Che quello spirito della comune appartenenza accresca e governi lutti 1 tedeschi e che la Germania, in fraterna unione, possa salire dalle difficoltà presènti alla vita del futuro verta una Germania torte e libera ed una. Ottetto è il supremo desiderio del mio cuore. Nel giorno del mio ottante simo compleanno, con,indefettibile fiducia e con antica fedeltà invio il mio saluto al popolo ». Anche le bandiere in pace Ai membri del Governo del Reich sono seguili 1 presidenti dei Consigli del ■Landers, tra cut 11 ministro presidente prussano Braun, il quale ha recato il dono del Governo prussiano, consistente in quattro pitture su porcellana, stile antico, della manifattnxra di Prusisa. Dopo sono stati presentati al presidente gli auguri del Corpo diplomatico. Anche qui lectio brevis. Gli auguri sono stati recati dal decano del corpo diplomatico, il nunzio Pacelli, senza la personale presenza dei diplomatici di altri paesi. Il nunzio Pacelli ha letto un indirizzo di augurio scritto su pergamena, firmato dagli altri capi missione. Hanno poi presentato 1 loro auguri la presidenza del Reichstag, la Relchswher, la Marina, la presidenza delia Dieta prussiana, il primo sindaco della città di Berlino. Nel pomeriggio la festa, dopo la parentesi politica del mattino, ha ripreso il suo carattere di popolarità e di Intima comunione tra presidente e popolo. In questa atmosfera famigliare la guerra, la stessa terribile guerra delle bandiere ha taciuto: si è trasformata in una unica armonia di bandiere. Lungo la Charlotteinburger Halite stendardi e gagliardetti nero-rossobianchi degli elmi d'acciaio, stavano ottimamente a gomito nello schieramento (spalier) con quelli nero-rossogiuilli della Demokratishe partei. E nella sosta tra il primo ed il secondo passaggio del Presidente bivaccavano tranquillamente insieme, sotto le amene e pacate ombre dei viali del Tlergarten. I membri della bandiera dell'impero hanno fatto male a non Intervenire. Troppa puntigliosità; vi sarebbe stata una stulle (o pagnottella imbottita) ed un buon caffè in thermos anche per loro. Naturalmente ho cercato come ho potuto di fare sp'alier anch'io al Presidente. Come no? Era difficile, tra l'Immensa folla ed il rigore dei cordoni, farsi strada. Mi sono accodato anch'io ad uno dei cortei di rappresentanze, precedute dalle curiosissime bande musicali in redingote e cilindro; il trombone sulle spalle imboccato come cocca della freccia di Tirone, le labbra mosaicamente barbute e il cilindro sulla testa e la redingote carnevalescamente attraversala da larghe fascie sgargianti dai colori preferiti. Tutto ciò è veramente qualcosa di prelibato che non avevo mai visto. Mi sono accodato. Era un corteo di montanari bavaresi; uomini e donno. Le donne in costume nazionale come tante balie. Un paio di quei buoni bavaresi stanchi e scalcinati mi rassomigliavano a pennello e mi sono cacciato tra loro. Ecco la Wilhelmstrasse, ecco il palazzo indorato del Presidente. I bavaresi allegri mandano urla in onore del festeggiato, il l.jro urlo montanaro di gioia. La folla ride; ride di compiacenza. Il fondo della tradizione provinciale si risveglia in tutti, n grande Hìndenburg è li, dietro a quelle finestre, con la sua famiglia, con quella piccola e con quella più grande, che si allarga e lavora e spera dai monti della Baviera alla rive del Baltico, del Reno guardalo, allo Slesia smozzala. Dalla Wliilhslmstrasse alla Unter den Linden, alla Pariserplatz, alla Porta di Brandeburgo, tutta abbracciata di mini e di fiori, eccomi nella grande piazza in prima fila. Una immensa folla policroma incorniciata dalie uniformi bleu dei poliziotti e dai vivaci gialli e neri delle bandiere. L'Automobil Club e l'Associazione del motociclisti, con centinaia di macchine infiorate, prendono parte allo schieramento. Foggie le più fantastiche dappertutto ; cappelli infiorati ed infioccati; cacciatori piumati, bandiere e bandierine infilati ai nastri, ai taschini, ai colletti, al panciotti. Soprattutto e davanti a tutto sempre le solite barbute bande musicali in cilindro e redingote, fascie e tromboni. Anche le Società dei Kyffàuse, cioè, le Società dei combattenti, sono precedute da queste bande in redingote. Kyffàuse è il monte in cui Barbarossa dorme ed attende. Da questo monte prendono nome le Società dei combattenti. Lunghe redingote anche qui con petti e con risvolti carichi di gloriose decorazioni. Molti combattenti ed ufficiali hanno riesumato le loro vecchie divise. Elmi a chiodo, accuratamente lucidati dalla polvere di decenni, qualche fodero di sciabola logora e qualche pantalone consunto che non cade Più tanto bene. Passa il Presidente Ad un tratto un grande movimento si scorge al di là del peristilio della Porta di Brandeburgo: uno sparpagliarsi ed un accorrere di poliziotti. Uno si ferma e fa un discorsetto: « Ora passa il presidente. Tutti zitti a testa alta; giù 11 cappello. Nessuno pigi. Bisogna fare onore al Presidente del Reich col contegno »; — Va bene. Obbediremo. Ecco l'automobile. No, non è lui E' il direttore di polizia. Ecco la seconda. E' lui. Immenso, sovrasta l'automobile dalla cintola In su, come Farinata. Alla sinistra è il Cancelliere Marx, piccolo, piccolo. Tutte le mani si tendono tra un festoso vociare di « Hoch I Hoch I ». Dietro, segue l'automobile col figlio, 11 suo aiutante maggiore. — Unser Fatherl (Nostro padre) — grida qualcuno tra la folla. Ora il padre si è recato a ricevere allo Stadion l'augurio del 40 mila figli della Germania, cantato da un coro di 7000 di essi. Tra l'Immensa folla che gremiva lo Stadion, il Presidente ha ascoltato il canto: «Loda il Signore » e il canto : < Io sono una fanciulla tedesca » dalla 6ua tribuna. Dopo 11 canto. Hìndenburg si è alzato a parlare ed ha ammonito i bambini .alla fedeltà alla patria, invitandoli ad imprimersi questi sentimenti nella loro anima e conservarli come 11 bene più caro. Un brindisi storpiato ? Cosi si è svolta la giornata del Presidente. E' certo che non è da parte della popolazione che ha trionfato quel carattere dimostrativo di politica militaresca che alcuni partiti volevano darle. Tuttavìa, siccome la politica dì partito sì infiltra dappertutto e tende a guastare tutto, vi è stato Ieri un giornale a tinta accesa nazionalista, che b.a riferito nel eeguenw modo l i le parole, che 11 Presidente ier l'altro avrebbe pronunziato, rispondendo al1 augurio rivoltogli alla festa del Giubileo nel giardino zoologico: « Miei cari camerati. Io rivolgo indietro lo sguardo ad una lunga vita. Oggi mi muove il sentimento di gratitudine a Dio per la grazia che egli mi ha sempre dimostrato, di gratitudine al mio signore di guerra per la fiducia che egli ebbe sempre per me, di gratitudine verso tutti voi per la fedele collaborazione e l'aiuto che mi avete sempre accordato In tempi diffìcili. Senza questi tre fattori, lo non avrei mai potuto rendere i servizi che mi è stato concesso rendere. Io bevo alla vostra salute. Abbiate cura, miei cari camerati, che l'antico s-oirito che ci rese una volta grandi sopravviva, soltanto per mezzo suo potremo anche, coll'aiuto di Dio, risollevarci ». Solo il Tag riporta questo preteso testo. Anche taluni tra i più accesi organi di destra, come la tedesco-nazionale Kreutz Zeiluna, non ha in tale forma gli accenni al Kaiser (il signore della guerra) ed al vecchio spirito. Secondo la maggioranza dei giornali, Hìndenburg 6i sarebbe limitato, parlando ai vecchi camerati di guerra, a poche parole colle quali declinava a Dio, alla fiducia dell'Imperatore di allora, al valore dei camerati, ogni merito che si vuole attribuire alla sua persona, ed avrebbe concluso, alzando il bicchiere, coll'augurio che il popolo tedesco possa andare incontro ad un migliore avvenire. C. P. Una grande manifestazione a Vienna Vienna, 3, mattino. La grande parata di forze borghesi, alla quale abbiamo ieri assistito, era davvero dovuta al semplice desiderio di rendere un omaggio ad Hìndenburg? Nella manifestazione non bisogna viceversa vedere la volontà dei partiti di destra austriaci di protestare contro i fatti del 15 luglio ed a favore dell'4?iscAluss, sebbene la parola Anschluss non fosse scritta su nessuno dei cartelli che ondeggiavano sulla testa degli c uniformati » partecipanti al corteo? Ma oltre agli uniformati, notevole la massa dei cittadini di ogni età e condizione bravamente allineati, magari con moglie e prole, per sfilare al suono delle musiche sul Ring, il Ring che al 15 luglio era diventato per i borghesi la zona pericolosa e rintronava di colpi di rivoltella e di fucile. Di cortei slmili ne abbiamo già visti tanti, eppure l'odierno, organizzato sotto il pretesto dell'80.o compleanno di Hindenburg, rivelava un diverso sparito, diverso dai precedenti. I socialisti se ne saranno preoccupati e con molta verosimiglianza adesso si sforzeranno di inscenare qualche cosa a loro volta, a meno che la maniera democratica della quale all'Improvviso è divenuto paladino l'irrequieto dottor Bauer, non li induca a starsene tranquilli ed a chiudere gli occhi sull'aria baldanzosa che prendono gli avversari. Per circa tre ore il ring ha nereggiato di popolo, che assisteva al pas saggio di decine di Associazioni, pre cedute da musiche, le quali suonava nn la ■ Marcia del Reno », marce va cneriane e popolari, marce militari della vecchia Austria imperiale e re-" eia. sollevando indicibile entusiasmo. Le note della marcia dei Sentchemeister. che formavano il 3.0 reggimento di fanteria, di stanza a Vienna non hanno mancato "di esercitare il loro tradìaionale effetto. Dappertutto s> vedevano bandiere tedesche bianco-rossonero. e se i venditori ambulanti non avessero offerto bandierine bianco-rosso, ci saremmo dimenticati di essere in Austria. Le schiere del combattenti con plotoni a cavallo Il maggiore sfoggio di forze lo hanno fatto le .Associazioni del combattenti fi cosidettl Frontkampfer), i nazional-socialisti e i due gruppi di Hitler e dei dissidenti. . La gioventù tedesca — si leggeva su uno dei cartelloni portati su asta — rappresenta l'avvenire della Germania e perciò deve aderire al gruppo Hitler ». Le compagnie sfilavano soldatescamente. L'uniforme consiste in un berretto di tela, giubba di tela, nantalonl corti e mollettiere Non mancano che le armi; ma in rjualche luogo saranno ben nascoste. I combattenti hanno stupito 11 pubblico presentando plotoni a cavallo armati di lance, con una banderuola dal colori tedeschi. Si applaudiva con frenesia e si agitavano fazzoletti a tutto andare Tamburi, cornette e fanfare facevano il resto. Se per caso le musiche tacevano. Der l'aria echeggiava il grido« Gut Heil ». che è un saluto adottato a scopi bellicosi. I piccoli esploratori, le ragazzine delle palestre ginnastiche, le contadine in costumi stiriani, tirolesi e carinzlanl, la cui policromia spiccava a meraviglia sulla grigia uniforme degli uomini, avevano a loro volta assunto una indefinibile aria di grande giorno Ad un certo punto è apparso uno striscione con le parole : . Pensate al povero Trentino ». Ma obiettività' costringe a riconoscere che nessuno se ne è commosso. Gli applausi invece di Intensificarsi, 6i sono attutiti, e il viennese ha quasi dato l'impressione di disinteressarsi dell'argomento. Di più gli piaceva vedere che anche 1 ferrovieri, i quali nel luglio, scioperando, lo tagliarono dal re6to del mondo, sfilavano al suono di una fanfara, il cui capo batteva il tempo sollevando e abbassando un disco rosso; e gli piaceva egualmente lo spettacolo delle compagnie ciclista del Frontkampfert e dei plotoni di cavalleggerl fiancheggiati da milizia montata, che non ha avuto la opportunità di comporre conflitti. La cartolina augurala i « Vogliano la fusione eon la aoriaania > Oggi, nel nome di Hirdenburg, riappellava le 6ue spera,.^) e la sua voglia, la Vienna metà absburgica e metà tedesca, che in fondo non ama troppo nè gli Ab6burgo nè l'Anschluss, ma vuole ordine e un governo forte. Sopra un camion nazional-socialista (un partito di destra naturalmente) un busto in gesso di Hìndenburg troneggiava in modeste proporzioni. Ed era questo uno dei rari segni hlndenburghianl. La Lega delle società tedesche di Austria aveva messo In vendita cartoline illustrate con l'immagine del feld-maresciallo, seguita da poche parole di saluto, ma che sul verso, accanto all'Indirizzo al presidente dd Reich, già bell'e stampato, porta la dicitura: « Noi vogliamo la fusione con la Germania ». Alla cartolina illustrata per gli auguri per il compleanno si è voluto insomma dare un po' il carattere di scheda por un plebiscito a favore della propugnata unione dei due popoli e, se più tardi, apprenderemo la cifra delle cartoline-schede pervenute al feld-mare6CÌallo, il risultato della votazione potrebbe avere qualche in- t'G TC6SG Ma dei rapporti austro-tedeschi negli articoli dedicati a Hìndenburg i giornalii viennesi hanno esitato a parlare. Solo la Wiener Neuste Nachrichten, organo notoriamente in ottime relazioni con Berlino, accenna a territori tedeschi inredenti includendo in questi 'l'Austria. I più si contentano di mettere in rilievo la personalità del presidente e la socialista Arbeiter Zeitung, per suo conto, lo fa scrivendo che, mentre le altre nazioni festeggiano generali vincitori di guerra, la Germania festeggia il generale che ha perduto la più grande guerra della storia mondiale. Ad ogni modo lMrbeiler Zeitung rammenta che anche in Germania vi sono generali di genuina fede repubblicana. Il presidente della Repubblica austriaca Hainish ha inviato a Hindenbuirg un caloroso telegramma di augurio e il Cancelliere Seipel lermattina si è personalmente recato alla Legazione tedesca per rendersi interprete dei voti del Governo austriaco. CJna funzione di ringraziamento della colonia tedesca a Roma Roma, 3, mattino. Nella chiesa di Santa Maria dell'Anima la Colonia tedesca cattolica ha celebrato una funzione di ringraziamento per l'80.o compleanno di Hìndenburg. Ha officiato il cardinale Ehrle; e il rettore della chiesa, mons. Hudal, ha illustrato in un discorso i doveri patriottici dei cattolici, ricordando che i cattolici devono essere fedeli leali verso la Patria e nello stesso tempo favorire la conciliazione e l'armonia tra i popoli. Assistevano alla cerimonia l'ambasciatore di Germania presso la Santa Sede col personale della Ambasciata, mons. Borgoncini Duca e mons. Pizzardo della segreteria di Stato, ed altri prelati. GII onori capitolini al Lord Mayor di Londra Roma, 3, mattino. Nel pomeriggio di ieri, il Lord Mnyor di Londra, si è recato ufficialmente a far visita al Governatore di Roma, principe Spada Potenziati:. I Palazzi Capitolini erano adorni con arazzi; al balconi del Palazzo dei Musei e di quello del Conservatori erano state Issate le bandiere inglese e della città. Lungo la scalea del Palazzo Senatorio, ove l'ospite è stato ricevuto, prestavano servizio d'onore carabinieri e metropolitani in alta uniforme. L'aula massima e l'appartamento del Governatore erano rie camente ornati con piante e fiori. Alle 17, in una berlina di gala del Governatorato con sfcifferi è scortata da un plotone di metropolini a cavallo, giunto slr Rowland Blades, il quale era stato di qualche minuto preceduto dalla sua signora e dalle figliuole. Il Lord Mayor, che era accompagnato dai due sceriffi in uniforme, indossava il rosone, Sulla .soglia dell'aula massima del Palazzo Senatorio, il Lord Mayor è stato ricevuto dal Governatore di Roma, che vestiva l'uniforme, dal Vice-governatore conte D'Ancora, dal grand'uff. Delll Santi, segretario generale del Governatorato, dal ministro De Pretis, i quali vestivano pure l'uniforme, e dal bnrone Mazzolarti, capo di Gabinetto del Governatore. Introdotto nel gabinetto di lavoro del Principe Potenziane il Lord Mayor ha avuto con questi un colloquio che è durato circa mezz'ora. Terminato il colloquio col Governato re, slr Blades ha chiamato Intorno a sè 1 numerosi giornalisti Inglesi e romani che erano presenti, con a capo il duca Caffarelli dell'Ufficio Stampa del Mini stero degli Esteri, ed ha rivolto loro brevi parole, esprimendo la sua più viva soddisfazione per le calorose accoglienze tribuntntegll ni suo arrivo In Italia e particolarmente a Roma. Quindi, accompagnato dal Governatore e scendendo i>er la scala di Sisto IV, il Lord Mayor ha ripreso posto nella berlina di gala ed ha lasciato il Campidoglio, vivamente applaudito dalla numerosa folla che si era radunata nel pressi. Alle 18,15 II Governatore Principe Spada Potenziane accompagnato dal Vice-governatore conte D'Ancora; dal grand'uff. Delll Santi e dal ministro De Pretis, si è recato all'Albergo degli Ambasciatori per restituire la visita al primo cittadino di Londra. I giornali sottolineano la portata della visita a Roma del Lord Mnyor, notando come la simpatia del popolo inglese verso l'Italia sia profondamente contrae cambiata da tutto il nostro popolo. « Per quanto In visita del Lord Mnyor non possa dirsi una visita a carattere politico — scriveva ieri II Messaggera — perchè politica non è la veste colla quale l'illustre ospite si è recato nella nostra citta, in visita ufficiale tuttavia 11 viaggio del Lord Mayor è un atto dal quale non può escludersi un valore politico, polche a fondo politico sono tutte le manifestazioni di cordialità fra due popolazioni le quali offrono 11 segno di quella atmosfera che è elemento essen zlale delle politiche relazioni ». Re Boris a San Rossore Un the da Mussolini Roma, 3 mattino. II Re Boris di Bulgaria, che trovasi in Italia in forma strettamente privata dal 23 settembre, si è recato a fare visita a S. M. il Re il giorno 25 settembre, a S. Rossore. Sua Maestà lo ha trattenuto a colazione ed a pranzo. S. M. il Re Boris si è recato quindi a Napoli e poscia a Roma dove è giunto il 30 u. 8. Ieri nel pomeriggio S. E. il Capo del Governo gli ha fatto visita all'Hotel di Russia, ove il Sovrano di Bulgaria ha preso alloggio. Il colloquio tra S. M. il Re Boris e S. E Mussolini è durato più di un'ora. Alle ore 17,45 S. M. il Re Boris si è recato a Villa Torlonia per restituire la visita al Capo del Governo. S. E, Mussolini ha offerto all'ospite Sovrano un the intimo. Levine sarà ricevuto oggi dal Papa Roma, 3, mattino. Il Papa riceverà oggi, alle 13, in u dienza semi-privata, l'aviatore Levine. tt-i