10 milioni di lire è costata all'Inghilterra la Coppa Schneider

10 milioni di lire è costata all'Inghilterra la Coppa Schneider 10 milioni di lire è costata all'Inghilterra la Coppa Schneider Londra, 27, notte. Webster, l'uomo che ha volato più veloce di ogni altro, battendo tutti i « records » aeroplanici ed idroplanici in un colpo solo, viene esaltato oggi dalla stampa inglese insieme al disegnatore del Supermarine vittorioso, l'ingegner Mitchell, coi fabbricatori del motore Naplcr, col Dicastero dell'Aviazione che si assunse l'allestimento della grande prova e con tutti quanti i piloti che parteciparono alla fantasmagorica gara, inclusi naturalmente 1 nostri. Le lodi sono distribuite a piene mani senza distinzioni di parte. Per una volta tanto questi giornali, che si dedicano spesso e volentieri allo sport del pessimismo nei riguardi delle virtù nazionali, non appena, come spesso accadde negli ultimi anni, giunge l'eco di una nuova sconfitta inglese in campo sportivo, per una volta tanto, ripetiamo, sono proprio contenti. Webster ha riabilitato i loro articolisti di fondo davanti a se stessi. Non c'è vana gloria. Questa esula dal temperamento paesano, ma ci sono qua e là guizzi di giusto orgoglio che rievocano 11 grido carducciano : « No, no, non son morti, sotto molti cadaveri passò la prima età ». Elogio del piloti Italiani ri Times, ad esempio, non resiste alla tentazione di affermare : « Ora è dimostrato che non vi è nulla che l'Inghilterra non possa fare una volta che la sua volontà si concentra sul da farsi». Accennammo già che in pari tempo non si dimenticano i competitori occasionalmente battuti. Cosi lo stesso Times si inchina • alla suprema abilità di tutti sei i piloti, inglesi ed italiani » ; mentre il Daily Mail, constatando quanto formidabili fossero gli antagonisti dei piloti nazionali, dichiara che • gli aviatori italiani godono al tissima reputazione per la loro intrepidezza e per la loro audacia; essi si batterono nel cielo del Lido con una anima degna della loro Nazione ». La cavalleresca generosità con cui la vittoria di Webster venne salutata in Italia è un sopranumerario motivo di complimenti, insieme con l'intera or ganizzazione della corsa, • la più per fetta organizzaziolìe — riconoscono i giornali —, che si sia vista sin qui ». Il concetto sul quale coincidono tutti gli articolisti in rapporto del successo inglese è che fu un trionfo completo, tanto per i piloti quanto per le mac chine. L'equipe britannica rappresentava le migliori risorse del Paese in fatto di uomini e di ingegneria avia torta. L'Inghilterra nella Coppa Schnelder degli ultimi anni si era trovata in posizione di relativo svantaggio perchè 1 suol piloti non ricevettero molta assistenza dal loro Governo, mentre 1 loro competitori poterono disporre di ausili statali quasi illimitati. Soltanto quest'anno il Governo inglese, dopo avere lasciato quasi esclusivamente al l'iniziativa privata l'allestimento del l'equipe nazionale per la conquista della Coppa Schneider entrò risolutamento in azione, seguendo l'esempio offerto da altri Governi in passato e, per il tramite del ministro sir Samuel Hoare, non risparmiò nè cure nè dispendi per attrezzare l'equipe che doveva risultare vittoriosa. lLa spesa e li successo I commentatori non accennano in modo specifico al totale del costi, ma secondo informazioni di stasera la gara di Venezia e la relativa vittoria sono costate al Governo Inglese circa 100 mila sterline, vale a dire non molto meno di 10 milioni di lire; e potrebbe darsi che Napoleone redivivo oggi esclamasse: « Cest l'argent qui fait l'aviation ». Comunque, 1 fogli, di opposizione coprono di rose il ministro dell'aviazione del Gabinetto conservatore. Bravo Hòare I In tal guisa, sostengono, la scienza inglese e le cognizioni meccaniche si sono alleate al coraggio ed all'abilità inglesi, generando il trionfo. I piloti del Corpo di Aviazione britannico sopra apparecchi nazionali disegnati e fabbricati con cura sono In grado di tener fronte a tutti 1 rivali possibili. Sono stati sforzi e denari ben spesi T Certamente, n solo organo labourista, pur aggiungendo le sue laudi al coro generale, si domanda: Cui bonum? Tutti 1 suoi confratelli capiscono invece chiaramente a che servono le contese aviatorie spinte sino al limite estremo della capacità meccanica ed umana. • Oli entusiasti e gli esperti La gara di Venezia è una splendida pietra miliare nella via del progresso aeronautico. Dieci anni fa nessuno avrebbe immaginato che un aeroplano si sarebbe lanciato ad una velocità cosi vertiginosa, che un pilota avrebbe avuto l'energia di timoneggiarlo in una corsa cosi sfrenata. Si tratta, è vero, di macchine altamente specializzate, ma gli esperimenti giovano ad indicare la via dei perfezionamenti ai fabbricatori di apparecchi di più immediato valore pratico. Le lezioni desunte darla gara per la Coppa Schneider rendono via via più agevole e più sicuro, nonché più rapido, il trasporto di passeggeri e merci per mezzo di velivoli. Un'altra considerazione è quella del prestigio aviatorio inglese. Si ammette che questo tendeva ad eclissarsi. Ora si è ristabilito di colpo. Le ripercus sioni del successo si riscontreranno non soltanto sull'aviazione militare, ma su quella civile di questo Paese. Non bisogna però dormire sugli allori. Si pensa già alla gara dell'anno prossimo ed alcuni giornali, ordinariamento più terrestri, appaiono Invasati da una tale fregola aviatoria che pronosticano velocità orarie sempre maggiori per le gare future. Si marcierà. essi argomentano, sino ai 400 ed al 500 miglia all'ora. La struttura del circuito immaginata da Schneider 15 anni addietro, quando la velocità massima degli aeroplani superava a mala pena le 40 miglia orarie, dovrà essere riveduta e corretta. Il percorso e ormai troppo limitato ed angoloso per i nuovi corsieri del firmamento. Occorrerà perfezionarlo e renderlo ovale, anziché triangolare. Questi sono In gran parte i rilievi di bene intenzionati profani di aviazione in preda all'entusiasmo. Che ne pensano invece gli esperti? Un foglio della sera ne ha interrogato una mezza dozzina. Il loro verdetto' è che il limite di velocità con gli stessi apparecchi attuali può essere ancora superato, giacchè la potenzialità del motori può venire ulteriormente sviluppata, senza generare squilibri disastrosi nel velivoli costruiti in base ai principi odierni; tuttavia non si può andare molto più in là. I motori possono dirsi ormai capaci persino di raddoppiare la velocità massima sino» ra raggiunta, ma neanche gli ultimi modelli di velivoli sarebbero capaci di resistere alla tensione causata dal raddoppiamento della velocità. Il limita della loro resistenza sarà raggiunto tra' poco e prima di poter praticare le 400 e le 500 miglia sarà necessario trasformare tutta la sagomatura degli apparecchi. & Così pure, se il corpo umano viene" palesandosi capace di adattamenti a velocità superiori all'attuale, sarà impossibile ad un pilota di sopravvivere a bordo di una macchina il cui posto di timoneria non venga racchiuso in una torretta, mentre per era rimane esposto alla sferza dell'aria. Oltre alla torretta occorreranno forse ordegni di direzione artificiale. E qui si precipita nel romanzo. La metropoli e il villaggio Un aspetto simpatico di tutte queste osservazioni è che sporadicamente si suggerisce di preparare a Webster ed agli altri piloti Inglesi, quando torneranno a Londra, grandi accoglienze non solo ufficiali ma popolari. L'idea, badate bene, non è generale. Si continuano a preferire le cose quiete. Webster, Worsley ed i suoi compagni, inoltre, sono ufficiali in servizio attivo e sussistono dubbi se convenga adottare nei loro confronti la grancassa. Comunque, è già stabilito che il Gran Consiglio aviatorio offrirà loro un banchetto ed un ricevimento di ?ala. Inoltre i compaesani di Webster, la buona gente della cittadina industriale di Walsall ove il vincitore di Venezia, a quanto si apprese oggi, trascorse la sua adolescenza nell'ufficio delle poste in qualità di commesso prrma che la gara gli spalancasse la carriera aviatoria, hanno deciso di fargli delle feste grandissime quando egli, ricevuta una ben meritata licenza, andrà a trascorrerla presso sua madre che dimora colà. Per intanto il mayor di Walsall ha visitato la signora Webster recandole le felicitazioni della cittadinanza. I telegrammi e le lettere che si accumulano all'indirizzo e'*! vincitore non si contano. Anche fte Glo-glò ha inviato al Dicastero Bell'Aviazione un messaggio gratulatorio, in cui il compiacimento della Reggia viene esteso personalmente «al pilota Webssi?». MARCELLO PRATI. 0 a D'Annunzio ai volatori di Venezia Un dono a tatti i piloti — AI vincitore ' nn anello d'oro con un'aquila. Venezia, 27, notte. Gabriele D'Annunzio, arrivato Ieri in volo con l'Alcione a Chioggia, diede al comm. Bizio dote buste contenenti sei portasigarette di argento istoriati, recanti incise le date dai sei principali avveroimantl bellici aerei. Questi portasigarette erano destinati ai piloti inglesi e italiani che hanno preso parte alla Coppa Schneider. D'Annunzio si è poi levato dai dito •un anelilo d'oro rappresentante un'aquila con un rubino fra gli artigli. Esso è destinato al vincitore. Eguale anello egli aveva offerto a De Pinedo. La consegna di questi doni agli inglesi è stata compiuta stasera aii'ExoeUior dal comm. Bizio stesso. Il quale farà anche la consegna dei doni agli italiani. Stamane alle 8,30, dagl'aeroscalo di San Niccolò al Lido è partito per Tonino in volo, diretto in Inghilterra il sottosegretario per l'aeronautica britannica, Symon. Levine voleva partire a volo alle 16 di oggi, senonchè, come è avvenuto altrove, la partenza gli fu resa difficile da un impiegato della dogana, il quale ha constatato che i documenti di bordo non erano in regola. Allora l'ing. Cantoni, della Txansidriatica aerea ha fatto pratiche presso il prefetto e finalmente il permesso di partenza fu concesso. Ma erano ormai le 17,30, e Levine è partito bensì col suo pilota Hinchliffe, ma sembrava propenso a scendere im qualche aeroporto come a Ravenna c a Ferrara, per riprendere il volo domattina. Il Sottosegretario all'Aeronautica inglese in volo a Torino E' stato Ieri ospite della nostra citta sir Philip Sassoon, sottosegretario all'Aeronautica inglese. Partito In aeroplano da Venezia — dove assistette alla gara della Coppa Schneider — e diretto a Londra, sir Sassoon ha fatto una sosta a Torino, atteri andò al campo di Miraflori verso le 15. Era con lui il capitano aviatore Jones Wlinota. La fermata, che nelle previsioni del due volatori, doveva essere breve, si è protratta invece per tutta In giornata poiché le condizioni atmosferiche sule Alpi erano cattive, tali cioè da sconsigliarne il valico in volo; Gli aviatori Inglesi sono stati festosamente accolti dagli ufficiali di Miraflori. I rapporti di colleganza hanno tosto instaurata la più completa, reciproca affabilità, e per tutta la giornata gli ospiti sono stati in piacevole compagnia col nostri ufficiali. Tali accoglienze sono culminate alla sera con un pranzo offerto al « Cambio » dal nostri aviatori ai colleghl inglesi. Sedevano a tavola, tra i molti ufficiali, il colonnello Manza, comandante il Campo della Venaria, il maggiore Lordi, rappresentante, in assenza del co-, lonneuo Bolognesi, il comando del Campo di MiraHon. il lenente Romano Segretario generale dell' Aviazione auù italia, ec4 Nessun, discorso ym.