Una grande industria italiana in cerca di nuovi sviluppi

Una grande industria italiana in cerca di nuovi sviluppi L'utile celebrazione di ©ella a Biella Una grande industria italiana in cerca di nuovi sviluppi II Congresso dei lanieri inaugurato dal ministro Belluzzo - «Gli operai e gli industriali della lana all'ordine del giorno» - La ripresa delia produzione e dello smercio dopo la crisi -- Gli ambasciatori del prodotto italiano all'estero (DAL NOSTRO. INVIATO) A palazzo Ronco, magnifica costrufcione artistica in isiile quattrocentesco, nuova sede dell'Associazione laniera, è stato aperto stamane alle 10 per la prima volta per l'ingresso del ministro dell'Economia Nazionale, on. Giuseppe Belluzzo, venuto in rappresentanza del Governo ad inaugurare 11 Congresso nazionale dell'industria laniera. Il ministro è Riunto alle 9,30 In vettura speciale ed è stato ricevuto ed ossequiato alla stazione, tutta imbandierata, da una lolla di autorità nazionali e regionali che partecipano od assistono In rappresentanza di Enti ai lavori del Congresso. Erano tra le personalità l'on. Olivetti, segretario uenerale della Confederazione Generale dell'Industria, l'on. De Stefani che commemorerà ufficialmente Quintino Sella, l'on. Razza, l'on. Alice, l'on. Olmo, l'on. Mecco, l'on. Gray, l'on. Bèlloni, podestà di Milano, il senatore Pozzo, la medaglia d'oro Tomasuccl, il segretario federale di Vercelli comm. Pagnone, segretario dei sindacati provinciali, l'avv. Codogni per la Lega industriale di Torino, l'ing. Pellegrini per la Federazione regionale dei trasporti, il cav. Lembo per 1 sindacati torinesi e, fra le autorltà locali, il podestà dott. BecchioGaloppo, 11 vice-prefetto gr. uff. Rossi, il questore comm. Tabusso, il colonnello Grazìani, comandante del presidio, 11 gr. uff. Garbaccio, presidente dell'Unione Industriali, il gr. uff. Bozzalla, presidente dell'Associazione Laniera e della Camera di Commercio idi Torino, il dott. Dodi, segretario ge barale dell'Associazione Laniera, 11 Procuratore del Re cav. Dabbene, 11 cav. Robiolio, fiduciario dei Sindacati provinciali biellesi, 11 comm. Rivetti, vice-presidente dell'Associazione Laniera, 1 commendatori Ermanno ed Ernesto Rivetti, il dott. Mario Rivetti, U' comm. Bioglio della Federazione Commercianti, 11 comm. Prignaris. segretario del Comune, 11 rag. Cucini, segretario della Federazione indu6triale, il cav. Oliva ed altri. Alla nuova casa della lana Dopo le presentazioni, avvenute liella saletta reale, ministri ed autorità. 6i sono diretti subito alla sede della Laniera, che è a breve distanza, itti Ironte alla stazione, oltre il Giardino pubblico. 11 palazzo Ronco, risplendente di marmi e di cristalli, era tremito di congressisti affluiti ieri sera e coi primi treni di stamane. L'etìiflcio è stato ideato tre anni fa nello fetile artistico e nella mole imponente da un professionista valoroso, l'avv. Camillo Ronco, che ne iniziò subito Ea rapida costruzione e la porto a termine In questi ultimi giorni con un ìavoro febbrile, prolungatosi anche di notte, n fastoso palazzo a quattro piani. In mattoni di Candii, di un caldo tono rossìccio, con balconi in grigia (graniglia ed al cui fianco si elevano due massicci terrazzi, si apre sui giardini per un superbo portale In legno decorato di fregi di bronzo e diretti di ferro battuto, opera di artigiani .biellesi. Nell'Interno dominano colonne di marmo paonazzo posate so/, piedestalli di marmo rosso lavorato e • di 'marmo giallo di Siena e sorreggenti grandi archi su bianchi capitalli di marmo statuario. La lucidezza del pavimento di. Verdello rispecchia la morbide volte ricche di stucchi, adornu di fregi dorati in campo azzurro. Il magnifico edificio è stato ammi rato dal ministro e dagli ospiti autorevoli che hanno complimentato l'avv. Ronco e l'architetto comm. Gussone di Torino, autore dell'opera. Tra Ja folla di industriali che gremiva la nuova sede della Laniera era in attesa il comm Targetti, il comm. Reda, presidente dell'Associazione, rappre Eentanti e commercianti biellesi, il prof. Rinoldi, il dott. Mario Rivetti, l'avv. Edoardo Urani, segretario dell'Associazione nazionale dell'industria fascista della maglieria, il prof. Cesare d'Alfonso, direttore dell'Ovile nazionale di Foggia, il prof. Oscar Giù dice e il prof. Alberto Romolottl dell'Istituto zootecnico laziale. Nel salone delle adunanze il segretario della Associazione ha citato le numerose adeslonl, tra cui quelle del Ministeri e quella fervidissima del Sottosegretario on. Bottai, dei senatori e deputati, di organizzazioni industriali (sindacali, dì Camere di Commerco e idi cattedre ambulanti di agricoltura I | discorsi del gr. off. Bozxalla e dell'on. Olivetti U podestà ha quindi rivolto al mini fetio il saluto della città, orgogliosa di Onorare coni degnamente il suo grande figlio e qidndi il gr. uff. Bozzalla ' ha parlato in nome degli industriali biellesi. Egli ha ringraziato il ministro per la sua presenza ed ha salutato le autorità ed i congressi6td. Quindi ha Cqsì proseguito : * Ma uno speciale saluto rivolgo S •fre valorosi cavalieri del lavoro, ai no tetri vecchi capitani di industria che accolsero il nostro invito di trovarsi • con noi in questo giorno in cui cele feriamo il cinquantenario di quell'as Eociazione cui essi diedero sempre il conforto e l'aiuto dei loro autorevoli ied ascoltati consigli •. E U gr. uff. Bozzalla cita i nomi d(Gregorio Reda. Giuseppe Magni e Corradino Sella. Passando quindi ad esa Binare le condizioni dell'industria la nièra l'oratore cosi prosegue: ■ E* vero che mentre neHItalia 1 arte della lana immiseriva, presso altre nazioni andava prendendo meraviglio eo eviluppo Ma è eziandio vero che conservatesi le antiche tradizioni, anche da noi quell'arte ha preso a rifiorire tanto che oggi ci è lecito afferma re che l'Italia, per e6sa, ha conquistato un degnissimo postò tra le nazioni concorrenti. Bastano a giustificare «meste affermazioni poche cifre: 50 anni fa l'Italia contava poco più di 7000 telai e 200 mila fusi di cardato, 20 mi la di pettinato e 10 macchine da pettinare la lana ed occupava circa 25 m W operai. Oggi i telai sono oltre 21 mila;1 fu?! di cardato quasi bOO nula; i fusi di pattinato oltre 550 mila; 050 le macchile da pettinare la lana. Occupa in complesso circa 80 mila operai. Ma più ohe la quantità del macchinario e delle maestranze conforta tale affermazione il proi-vesso che si fi fatto nell'eccellenza e nella bontà del prodotto, che se. per una parte può ectere la coTisecupir/.n nell'impiego di macchinari iiiù perfezionati, por altra parie, e certiimfinte assai considerevolA è da ascriverei all'abilità straordinaria ed alla laboriosità di-l'e ma'-stranze operaie ohe sotto la guida dei dtri-Biella, 19, seKi. t*H- blile1 csdlaQscdspcgPe1csflql1itcartpdpddpnl. genti, orma' tatti Italiani Ld usciti daìle. nostre scuole industriali, hanno con«.ribulto in modo spiccatissimo a questo nostre progresso. Cinquantanni oElio il nostro mercato interno era anCora In gran parte occupato dal mereato straniero. Ora è soddisfatto interamente dal lavoro-interno e se si eccettuar.o alcune specialissime qualitdi «offe, di cui non 6 largo 11 consmo e destin.it* a soddisfare specialisimi bisogni, al prodotto «tramerò e«o abiusa le porte e sono chiose no *HF esagerati dazi 'doganali, ma dalla buona e Isella qualità del prodotto italiano, al quale stanno pure aprendosi le porte per l'esportazione ». Il gr. uff. Bozzalla ricorda poi che 1 affratellamento degli industriali e la coordinazione delle attività furono lo scopo che mirava di ottenere Alessandro Rossi, gran maestro dell'arte della lana, quando nel 1877, accordatosi con Quintino Sella e coi maggiori industriali lanieri •biellesi, promuoveva la costituzione dell'Associazione dell'industria laniera italiana e 'ne fissava la sede a Biella, pur chiamandovi a far parte tutti i lanieri dltalia. Essa fu cosi la prima delle associazioni congeneri che siasi costituita nel nostro Paese ». Dopo aver tratteggiato un breve ma eloquente ritratto di Quintino Sella, 1 oratore nroseirni»• oratore prosegue. « Vi fu pure un tempo in cui l'associazione si occupò anche di problemi sindacali ed esercitò una benefica influenza nella loro risoluzione. Ne lasciò quindi il compito alle leghe industriali, per evitare il pericolo che l'una e 1 altra delle due azioni, economica ed industriale, non avessero ad essere trascurate. E così avvenne che l'associazione — quasi prevedendo il tempo a oggi in cui i sindacati dei produttori, per la nuova legge sull'ordinamento corporativo, diventano veri e proprii organi di Stato — alio scoppiare della grande guerra si trovò attrezzata per porsi a disposizione del Ministero della guerra durante il periodo bellico e del Ministero dell'Industria- durante il periodo post-bellico. Come essa abbia adempiuto al suo compito lo provano lil plauso elargitole dai competenti Ministeri n&ll'occasione di presentazione di resoconti e delle autorevoli decisioni di un altissimo collegio di magistrati che riconobbero luminosamente la correttezza della sua opera non solo ma anche quella di tutti gli Industriali. Sotto gli auspici dell'associazione, che già nel periodo bellico e nel post-bellico aveva provveduto alla costituzione di un consorzio di àpprovlgionamenti e distribuzione delle lane, quando di queste non era ancora libero il mercato e con esso aveva contribuito a superare non poche difficoltà., al ritorno della libertà delle contrattazioni potè costituirsi quell'istituto commerciale laniero che in pochi anni è assurto a vàia rigogliosa ed è diventato un potente ed invidiato organismo finanziario, non ultimo elemento del progressivo sviluppo della nostra industria. Il gr. uff. Bozzalla chiude il discorso bene augurando per i proficui risultati del Congresso e rivolge un sentimento deferente a nome degli industriali biellesi al Re ed al Primo Ministro. Quindi l'on. Olivetti, segretario generale della Confederazione dell'Industria, con poche frasi incisive afferma che a questa solenne adunata non può mancare la parola della Confederazione dell'Industria, perchè all'Associa; zione laniera viene ora l'omaggio li tutta l'industria italiana, « La Confederazione dell'Industria — dice l'oratore — desidera sia rilevata una delle caratteristiche maggiori di questa industria, che ha delle radici sane e profonde e che si basa su di una tradizione di famiglia e di uomini; uomini valorosi e meritevoli hanno lasciato in retaggio ai figli il sentimento di continuare con la stessa tenacia e la stessa probità l'opera da essi iniziata. I figli mantengono la nobile tradizione e cercano di migliorare le proprie capacità e la produzione del loro lavoro. In questo modo, attraverso la lotta del lavoro, si forma la classe dirigente, quella che ha il compito di collaborare col Capo del Governo al miglioramen lo dell'economia nazionale ». lmpcidstcneEnm