L'Aviazione italiana

L'Aviazione italiana L'Aviazione italiana Tra rrubi e sole Lo scontro di due stormi su Padova e uno sbarramento di "caccia,, so Mantova IDAI NOSTHO INVIATO! Padova, 17, notte. Oggi parecchie città del Veneto avrebbero dovuto essere «bombardate». Anche Bolzano era incaricata di ricevere dal cielo' qualche quintale di fulmicotone. Cosa, un preciso senso di giustizia distributiva, sia i « rossi • che gli «azzurri» dovevano dividersi, nel concetto del comando, il vistoso e fragoroso dono di fulmicotone, n maltempo ha risparmiato dalle incursioni nemiche Treviso e Bolzano; Mantova è stata la più disgraziata nell'alterno gioco delle parti. Nel pomeriggio, come vedremo in seguito, un sole splendente Illuminava nel suo cielo le ali del bombardièri « azzurri »; ed essa ha avuto quello che ha avuto. A chi tocca, tocca. I capi presenti dovunque Mi sia concesso di interrompere l'e.sposizione cronoftjgica,, degli esperimenti con una digressione, assolutamente profana e ohe potrebbe anche far sorridere, per la sua ingenuità, gli esperti volatori ed i tecnici. Che cosa cojpisce di più la fantasia In queste esercitazioni? La mobilità dei comandi e dei reparti. Bella novità! D'accordo: non è una novità„ma è una cosa questa che non può fare a meno di destare un meraviglioso stupore. Ho visto, per esempio, un tecnico della Fiat che, arrivato fresco fresco da Torino per assistere alle fasi dei vari combattimenti, cronometrava le velocità dei singoli apparecchi senza battere ciglio; guardava 1 miracoli compiuti tra le nubi dagli apparecchi di Rosatelli, come sì guardano le cose più semplici di questo mondo- Ma lui c'è abituato. Noi no, e parlo per conto mio, che, tra i colleghi, ci sono di quelli che discutono dei « caccia » e dei « bombardieri • colla disinvolta competenza con la quale l'esperta e buona massaia parla della propria macchina da cucire. 'Chi ha saputo, per esempio, dire in questi giorni dove precisamente, alla tale ora, si trovassero l'on. Balbo e il capo di'Stato Maggiore gen. Armani? Nessuno. C'era chi asseriva che il sottosegretario all'Aeronautica era a Venezia, a seguire gli ultimi e febbrili preparativi per la Coppa Schneider; e invece l'on. Balbo compariva nel gruppo del giornalisti a dare la notizia che quelli di Aviano. malgrado il tempo pessimo, si erano alzati tra le nubi; e mezz'ora dopo una telefonata lo dava presente sul campo di Ghcdi. 11 gen. Armani, quasi contemporaneamente a una sua telefonata « battuta » ad Aviano, giungeva ieri sul monte Venda col colonnello Graziani. Questi episodi che arrivano perfino a far pensare ai fiabeschi sdoppiamenti di persona, mi hanno data la precisa percezione di quello che potrebbe essere una guerra dell'avvenire, basata quasi completamente sulle forze aeree. Ad accrescere un tal senso di turbamento c'è anche in noi presente i! ricordo delle manovre di un tempo non lontano, quando gli ordini e le informazioni venivano diramati, dopo ore ed ore di snervante attesa, per mezzo dei famosi « telegrammi a mano » portati gelosamente nella borsa di cuoio dal « ciclista a piedi » di buona e commovente memoria. Si capisce che dicendo questo non intendiamo scoprire nulla. Vogliamo semplicemente partecipare al lettori la nostra impressione, impressione non di oggi, ma che non pertanto si rinnova ad ogni avvenimento del genere. Come un vaio di rondini Ritorniamo alle esercitazioni che stanno svolgendosi dalle Alpi alla pianura, con un ritmo sempre più acce lerato; e, premesso ohe facciamo grazia di qualsiasi considerazione tecnica, tentiamo di riepilogare gli esperimenti eira oggi hanno avuto luogo. Abbiamo detto « tentiamo », perchè la mezza dozzina di azioni che erano in programma si sono svolte con una sincronia così incalzante e veloce che pareva, seguendoli da terra, di assistere alle svolate che le rondini saettano attorno ai campanili. Tu fogni il volo di una, e un'altra ti rapisce lo sguardo; lasci quella oer questa, e una terza ti traccia' prepotentemente 'davanti agli occhi una scia così luminosa che non puoi fare a meno di volgere il capo da quella parte. Questa mattina l'iniziativa del combattimento è stata presa dagli « azzurri », i quali dovevano partire con uno stormo da caccia alla volta di Treviso, fare pulizia del tratto di cielo compreso tra Castelfranco e Padova, dove incrociavano per la difesa di quelle città i « caccia » avversari. Compiuta questa prima missione, gli apparecchi da bombardamento che avrebbe-ro dovuto avere la strada libera, avevano il compito poi di puntare su Treviso. L'esercitazione insomma si prefiggeva di risolvere questo problema: esaminare l'azione del « caccia » spinti su territorio nemico e stabilire se una tale crociera potrebbe facilitare il bombardamento e lo svolgimento di questo compito. Le nubi hanno « acciécaito » gli apparecchi sia dei « rossi » che degli « azzurri ». S' è avuto invece, più tardi, proprio sul campo di Padova un combattimento tra i « caccia » del due partici, che si sono « mitragliati » per una ventina di minuti. Un apparecchio « azzurro » è stato 'costretto anche ad atterrare, chi dice per un guasto al motore chi dice per la perizia del • caccia » nemico che gli ha volteggiato attorno tnafnandolo... Idealmente di proiettili. Sta di fatto che questa scaramuccia, durante la quale gli aviatori di Ghedi e di Aviano hanno fatilo provare non poche emozioni agli spettatori, è riuscita ol&remodo Interessante. Contemporaneamente a questa fase, un aeroplano « azzurro » partito da Ghedi e volando una quota di 4000 metri, raggiungeva Bolzano su cui incombeva il pericolo di un bombardamento, per scongiurare il quale i « rossi » avevano allestito uno sbarramento in prossimità di Egna, Il maltempo ha impedito lo svolgimento di questo episodio. Concludendo, i « caccia » sono in grado di preparare e di assicurare con un rastrellamento l'opera dei pesanti e lenti apparecchi da bombardamento? La risposta a questa domanda verrà data, se non in modo definitivo — perchè di definitivo non vi è e non vi potrà mal essere nulla nella guerra aerea, soggetta a troppi coefficienti di variabilità — dal capo di Stato Maggiore nella conferenza che chiuderà le esercitazioni. I crossi» all'Inseguimento Al primo di questi esperimenti, cioè quello riguardante l'attacco di Treviso, si innestava un altro problema riguardante la capacità e la possibilità di sorveglianza da parte di una squadriglia dei • rossi » dal cielo di questa città. Sta di fatto che i « rossi », come abbiamo detto accennando al combattimento svoltosi a Padova non soltanto si sono accontentati della difesa passiva, ma sono partiti risolutamente all'inseguimento. A sentire quelli di Aviano la vittoria ha arriso al loro colore. Bisognerà anche sentire il patere' del giudici del campo, che potrebbe essere contrario. L'altalena delle sorti dei due partii è in balia di molte oscillazioni. A noi, che di questa altalena ce ne stiamo comodamente al perno piantato sulla terra e ne vediamo i vertiginosi. alti e bassi, sembra già un miracolo che gli uomini a cavallo delle due estremità possano raggiungere tali altezze, compiere tali ardimenti e avere ancora il sistema nervoso cosi a posto da poter intavolare dei ragionamenti e delle discussioni. L'aviazione italiana è in buone mani; gli italiani hanno l'obbligo morale d". dare a queste le ali che i volatori stanno chiedendo alla Nazione. Questa mattina, come ieri, c'erano sul campo degli ufficiali americani e turchi ; e, a un certo punto, essi hanno sentito il bisogno di esternare all'on. Balbo la loro ammirazione per la nostra aviazione. Essa compie veramente dei miracoli, dati i pochi mezzi che ancora possiede nei confronti per eset pio'della Germania che per l'aviazione civile sflende più di 800 milioni al¬ e e e l'anno. L'aviazione civile non è altro, | come è facile a comprendersi, che U semenzaio dì quella militare. Ci sono delle strade segnato anche In oielo n terzo esperimento della giornata consisteva nel concentramento a Ghedi di tutti l « caccia t del partito azzurro dislocati fra Gardolo e Ferrara, per compiere un'azione controffensiva contro quelli del partito « rosso » che avevano invaso 11 loro territorio; di spazzare lì cielo ed intervenire tempestivamente nel punto minacciato dalle masse da bombardamento avversarie, cioè Mantova. Si doveva sperimentare insomma se convenisse di piti tenere concentrati i « caccia » presso il comando, in modo da formare come una grande riserva da lanciare nelle zone minacciate, opure pdislocarli In punti diversi e lontani. Il problema è in una parola, simile a quello che è dibattuto per la fanteria. Alle 16 Mantova è stata effettivamente sorvolata dagli apparecchi del partito avversario e .« bombardata ». 1 caccia rossi » hanno potuto in qualche modo impedire questa azione offensiva? Ci permettiamo di premettere, a quelle che saranno le conclusioCni degli arbitri, una piccola considerazione, lì successo è sempre di chi prende l'iniziativa del combattimento, n difensore di una posizione stabilita o nell'aria o sulla terra o sul mare deve subire la cvolontà del nemico. Mentre, però, alle truppe non resta altra soluzione ohe quella di ricacciare il nemico con la resistenza ad oltranza o contrattaccarlo, se i mezzi e 11 morale dei soldati lo permettono,, agli aeroplani come alle unità navali, resta aperta un'altra brillante via d'uscita: quella di abbandonare il cielo o lo specchio d'acqua da difendere e correre sulla via di ritirata del nemico e tagliargliela. Anche nel oielo — e questa- non è una asserzione paradossale — le strade sono limitate. Un apparecchio, svolta la sua azione, non può tornare per dove gli garba; esso deve scegliere una direzione, un passaggio obbligato già conosciuto dall'avversario. Se ha valicato le Alpi, per esempio, deve rivalicarle sorvolando una determinata depressione, che gli agevolerà il ritorno, e non può permettersi la temeraria fantasia di salire al 5000 metri per superare una data cima. Vedremo come i « rossi » si sono comportati nella circostanza del bombardamento untato dagli « azzurri » su Mantova. 1 « rossi » hanno già dato questa mattina una bella prova di Iniziativa. Non potendo raggiungere Treviso per le avverse condizioni atmosferiche, e non volendo tornare a Ghedi col carico di bombe le hanno scaricate in territorio nemico, sugli obbiettivi secondari di Padova e di Vicenza. Queste due città, che non c'entravano proprio per niente sono state le vittime del maltempo che ha salvato Treviso. Tra i due litiganti, il terzo e il quarto godono. Come sa vede, anche i proverbi sono sempre passibili di una aggiunti o di una modificazione. ' ERNESTO QUADRONE La cerimonia odierna a Savona presente il Re Savona, 17, -notte. Questa sera, il consoie comandante della 3i.a Legione « Premuda », on. Lessona, ha passato in rivista tutte le Centurie, che si sono concentrate a Savona per la grande cerimonia di domani. L'on. Lessona ha pronunziato un vibrante discorso, quindi si è recato col suo Stato Maggiore in piazza Giulio II. dove ha assistito alla sfilata della intera Legione. La 5.a Centuria è stata prescelta per il servizio d'onore da prestare domani ade 9 ell'interno della Stazione ferroviaria, all'arrivo del Re. , Stasera, alle 20, accolto da una rap presentanza della Sezione dell'Associazione Madri e Vedove dei Caduti e degli Arditi di guerra, è giunto l'oratore ufficiale della cerimonia — l'inaugurazione del monumento ai Caduti — Padre Reginaldo Giuliani, cappellano del 6.0 Reparto d'Assalto Una macchina Infernale incendia tre alberghi Vienna, 17, notte. Ieri sera, a Gevgeli, presso Nish, in vicinanza del confine bulgaro, è scap piata nell'» Albergo Nuova Belgrado » una macchina infernale, che ha appiocato il fuoco all'albergo stesso te ad altri dui; alberghi adiacenti. Secondò informazioni alla « Politika », di Belgrado, parecchie persone sorto stat» fé rite. A detta della Autorità, l'atte"''-"ti potrebbe essere una protesta p la elezione di ddputato democratico Tessanovic. • . : ccpumsngne