Millerand in campo per la rottura con i Sovieti e l'Unione Nazionale

Millerand in campo per la rottura con i Sovieti e l'Unione NazionaleMillerand in campo per la rottura con i Sovieti e l'Unione Nazionale argi, 15noe.I prodromi dell'attività parlamentare cominciano a manifestarsi. La Commissione delle Finanze della Camera, 1 cui lavori erano sospesi dalla meta di luglio, riprenderà il 20 corrente lo studio dei vari bilanci delle spese, che non sono stati ancora tutti esaminati. 1 relatori speciali sono stati invitati dal Presidente della Commissione a tenersi pronti a tar discutere i rapporti che restano loro da presentare. In queste condizioni, Malvy, presidente delia Commissione, ritiene che l'opera della Commissione stessa potrà essere terminata verso 11 10 ottobre. A quel momento, la maggior parte dei rapporti saranno stati stampati e l'elaborazione del rapporto generale sarà quasi pronta se non compiuta. Iin tal modo, la Camera potrebbe intraprenderne l'esame la settimana seguente. Il presidente della Commissione ha quindi intenzione di recarsi venerdì da Poincaré per decidere della data di convocazione del Parlamento e far conoscere al capo del Governo che, da parte sua, non ci sarebbero se non del vantaggi nel fissare la riapertura della Camera al 18 ottobre. E' probabile che il Consiglio dei Ministri che si riunirà sabato a RambouiUet prenderà una decisione a tale riguardo. D'altra parte, in occasione dell'apertura della seconda sessione dèi Consiglio generale della Mosa — da cui Poincaré e Maginot si vedranno rinnovati all'unanimità i mandati di presidente e di vice-presidente — il signor Poincaré pronunzierà un grande discorso politico nel quale traccerà il programma dei lavori parlamentari ed esaminerà la politica interna ed estera del Gabinetto. Come usci dall'Eliseo DI questa politica è stata pronunziata oggi una stringente critica nel grande discorso-programma che l'ex Presidente della Repubblica, Millerandv ha- pronunziata ad Alencon al banchetto di 320 convitati dato In suo onore dai parlamentari, dai consiglieri genetari e mandamentali dai sindaci e darti elettori senatoriali dell'Orne, dipartimento in cui — come già siete stati informati — l'ex-Presidcnte della Repubblica ha accettato di presentare la propria candidatura per l'elezione suppletiva del 30 ottobre prossimo al seggio vacante In seguito alla morte del senatore Lenevau. II discorso di Millerand e composto dì due parti: l'una personale, potrebbe essere da lui intitolata: « Come * perchè ho lasciato l'Eliseo » ; l'altra generale, è una esposizione della po litica che Millerand consiglia di segui re. La spiegazione che Millerand ha dato della sua uscita dall'Eliseo ha messo a nudo dei difetti della Costi tuzione. Il Cartello aveva risoluto al l'indomani della vittoria riportata nelle elezioni dell'll maggio, di sbarazzarsi di Millerand. Ma come fare 7 La Costituzione prescrive che il mandato del Presidente della Repubblica deve durare sette anni. Un solo caso legale può interrompere la durata del mandato presidenziale: l'alto tradimento del Presidente della Repubblica. Ma sìcco me questo caso non si poteva invocare, il cartello trovò altro. Le elezioni avevano segnato il trionfo del cartello. Rispettoso delle volontà espresse dal suffragio universale, Millerand fece appello ai rappresentanti qualifica ti del cartello per formare un gabinétto quando Poincaré si dimise. La congiura del cartello cominciò allora col rifiuto dei membri del cartello stesso di partecipare al nuovo gabinetto e di assumere l'incarico di costituirlo, che poteva fare il Presidente della Repubblica? Nulla o quasi nulla. La Costituzione del 1875, non aveva previsto tale caso. Nel suo discorso, Millerand ha rilevato che non fu il Parlamento a fare quésto sciopero di ministri, bensì una congrega extra-parlameptare. Si ebbe Insomma una ripetizione del regime dei clubs sotto il terrore. Che poteva fare Millerand? sciogliere la Camera? R Senato, complice tra le quinte ma non complice indispensabile dei congiurati, esitava o si sarebbe rifiutato di sciogliere la Camera. Rinviare la Camera stessa? il rinvio non poteva oltrepassare un periodo di uno o due mesi, e non si deve dimenticare che si dovevano votare le imposte del 1924. In quei giorni, Millerand fece completamente il proprio dovere; mentre gli uomini politici del Cartello non fecero11 loro. Gli ascoltatori del discorso odierno proruppero in una calorosa acclamazione quando Millerand disse di non avere disertato il suo posto, ma di averlo abbandonato essendovi stato costretto e forzato. Dopo questa rievocazione degli eventi del giugno del 1924, che lo indussero a presentare le sue dimissioni da PrdaptgPnrgcmafiiccdrutnprltratdtdpnaesMnel o a a a Presidente della Repubblica, Millerand ricordò la sua azione alla testa della Lega repubblicana nazionale ed affermò il suo attaccamento ad una politica di unione nazionale. Eseguita una vivace critica della politica seguita dal cartello della sinistra, l'exPresidente della Repubblica aggiunse: « E' bastata la costituzione del Ministero di untone nazionale per portare, col ritorno deHa fiducia, al Taggiustamento finanziario che ha provocato la sorpresa e l'ammirazione del mondo intero. Siamo noi in dinitto di affermare che il paese ha superato definitivamente le difficoltà finanziarie in cui era stato trascinato dalla politica del cartello? No. Le stesse cause che fecero svanire la fiducia e ci condussero sull'orlo del precipizio, produrrebbero domani gli stessi effetti »• Contro i Soviet! Millerand si pronunziò poi per la realizzazione di riforme sociali, per uno sforzo persistente di raggiustamento finanziario, pur temperando gli o neri fiscali imposti ai contribuenti e praticando rigorose economie. Circa le relazioni diplomatiche coi Sovieti, questione di scottante attualità, Millerand così si espresse: c Si sa quello che ci è già costato l'avere installato ufficialmente in piena Parigi, con l'ambasciata dei Sovieti, il quartiere generale della rivoluzione. Gli attentati di Marsiglia, quelli della via Damremont a Parigi, e il saccheggio avvenuto lo scorso mese di magazzini, con la vergognosa profanazione che l'ha accompagnata, sono i primi frutti del comunismo, suscitato e pagato dal Governo di Mosca. Quando il ministro degli Esteri tenta davanti alla Camera di stabilire una distinzione fra il Governo dei Soviet! e la Terza Internazionale, non vi è bisogno di andare ad informarsi presso il suo collega inglese per sapere che non è la verità. La sua scusa è che, finché la situazione diplomata ca sarà quella che è ora, gli sarà vietato di tenere un altro linguaggio. Spetta al Governo di render libero il ministro degli Esteri adottando la sola misura che possa colpire il comunismo: la consegna dei passaporti all'ambasciatore dei Sovieti e il richiamo da Mosca del nostro rappresentante. Non si tratta di recitare una commedia di cui la Francia pagherebbe le spese, reclamando dal Governo dei Sovieti, troppo contento di cavarsela a cosi buon mercato, la sostituzione di Rakowski con un nuovo rappresentante della Terza Internazionale. La sola soluzione seria e degna- è la rottura ».La sicurezza Dopo avere affermata la necessità di una riforma costituzionale, l'ex-Presidente della Repubblica ha terminato il suo discorso parlando della politica internazionale : « Non vi è disarmo concepibile se non basato sul consenso unanime dei popoli. Nulla certamente deve essere trascurato di ciò che può portare al mantenimento della pace una probabilità di più. Da questo punto di vista, la Società delle Nazioni ha reso dei servizi che sarebbe impossibile non riconoscere. I patti di Locamo sfuggirebbero a qualsiasi critica meritata se. garantissero i vicini della Germania da qualsiasi aggressione, tanto sulle frontiere orientali quanto su quelle occidentali. Ma l'equivocò che vizia il fondo degli accordi di Locamo è che la Francia trova in essi uh mezzo per consolidare la nuova Europa; mentre la Germania vi scorge un mezzo per sconvolgerla.' Ora, non inganniamoci: l'integrità della Polonia nei limiti tracciati dal trattato di Versailles è altrettanto essenziale ai mantenimento della pace come il rispetto delle clausole che riguardano l'Alsazia e Lorena. La Germania non potrà attaccare il corridoio di Danzica o l'Alta Slesia senza appiccare il fuoco al mondo intero. Finché questa eventualità non sarà relegata nel dominio dei sogni, rassegnamoci a rimanere forti per essere rispettati «. Il discorso fu accolto da clamorose acclamazioni. Dal numero dei delegati senatoriali presenti alla riunione e dalle adesioni di coloro che erano stati impediti a parteciparvi, la riuscita di Millerand sembra assicurata. Ma i partiti avversari non stanno inattivi e nel momento stesso in cui il banchetto aveva luogo, in una sala vicina gli elettori senatoriali dei gruppi di sinistra tenevano una lunga riunione per designare le personalità la cui candidatura sarebbe opposta a quella di Millerand. Dopo una lunga discussione, i delegati si misero d'accordo sul nome dell'avvocato Lobbé, figlio di un ex-senatore dell'Orne, le cui probabilità di successo non sembrano pel momento eccessive.

Persone citate: Poincaré, Rakowski