Come vive Marconi

Come vive Marconi Come vive Marconi L'editore Alberto Morano di Napoli stai per pubblicare un volume di Luigi Solari: • Marconi: Dalla borgata di Pontccchlo In Australia », che è la prima biograna del grando inventore e la più completa storia della sua attività. Il SolaTl è da lunghi anni collaboratore ed amico di Marconi o il libro costituisco una vera o propria rivelazione o si legge corno un romanzo. Illustrato da fotografie inedite, sarà seguito da un tomo dedicato a « Lo sviluppo tecnico o Io applicazioni dell'invenzione di Marconi ». Per la cortesia della Casa Editrice slamo in grado di pubblicare un interessante capitolo su « Marconi intimo-». rChi vede Marconi elegantemente vestito da yachtman sulla poppa della sua nave, circondato da Sovrani, da Ministri, da signore, spontaneamente esclama: che uomo fortunato 1 Egli ha tutto per lui : la gloria, l'ammirazione dei popoli, la gratitudine dei marinai, le soddisfazioni dell'inventore, dello scienziato, dell'uomo di mondo, la vita più 'felice e più soddisfatta! Ma nessuno sa che, mentre Marconi parla sorridendo del bel tempo, degli ultimi avvenimenti di Londra e di Roma, la sua mente è torturata dal pensiero fi660 di non lasciare trascorrere l'ora precisa In cui deve personalmente controllare nella cabina radiotelegrafica del suo yacht una trasmissione che viene eseguita per suo ordine da una stazione lontanissima. In quella stazione vengono applicati per la pri ma volta del dispositivi da lui ideati il cui impiego ha richiesto la segregazione in un lontano lembo di terra di diecine d'ingegneri che per mesi e mesi hanno sostenuto i più duri sacrifici sorretti da una unica fede: la fede in luil E Marconi nel sentire tutta la ^ua respansabilità, parla distratto: la sua mente è altrove, essa lavora sempre e non riposa mai. Una «forza della natura» Chi invidia questa vita apparente mente tanto fortunata, non sa che egli è quasi sempre solo, obbligato a trasportarsi d'albergo in albergo, per rispondere ad improrogabili impegni inerenti al suo lavoro; non pensa che egli è obbligato a risolvere mille ditti colta, mille complicazioni che ora nel campo tecnico, ora nel campo economico, ed ora nel campo organico delie 6ue vaste imprese mondiali, si creano ogni giorno nei più disparati paesi del globo. E quando sì rifletta alle immense difficoltà ed alle grandi complicazioni da lui affrontate nel trascorso trentennio: difficoltà tecniche create dalla natura, con la curvatura della terra con le alte montagne, con l'effetto della luce solare, con le scariche elettriche atmosferiche; complicazioni create da ambizioni di governi e di uomini, da rivalità industriali, da impellenti necessità economiche, si possono ini maginare le lotte titaniche sostenute, lotte che con lo sviluppo meraviglioso dell'opera sua assumono ogni giorno una importanza sempre crescente e sempre maggiore! Ma, come il marinalo nella furia della tempesta. Marconi diventa calmissimo ned momenti più gravi della vita. E cosi nei periodi dei suoi maggiori successi non si lascia mai trasportare da eccessivo entusiasmo e da eccessivo ottimismo, anzi in tali periodi egli di venta maggiormente riservato e freddo, E' noto quaflto siano calmi e flemmatici gli inglesi: eppure alcuni di essi, suoi collaboratori, si son lasciati qualche volta trascinare da previsioni estremamente ottimiste circa le pratiche applicazioni della radiotelegrafia ma di fronte a tali entusiasmi egli ha mantenuto sempre la sna imperturbabi le calma e la sua spontanea diffidenza verso le impreviste difficoltà causate daTla natura e dalla volontà degli uo mini. Marconi è di podio parole, ordinato,ipreciso, metodico, egli segue giornal-rsapommirBpsgeugmente^ progressi de}Ujcienzajil 5aun colpo d'occhio prontissimo nel ri levare quanto vi sia di nuovo nelle numerose pubblicazioni che egli traJscorre. Ha una memoria ferrea; quando la sua attenzione è richiamata su di un argomento che gli ispira una nuova idea, egli assume una apparenza distratta, ma la sua mente si mantiene fissa su quanto ha colpito il suo acuto spirito di osservazione ; ha, poi, uno squisito intuito nell'indovinara il pensiero o le intenzioni di chi lo avvicina o di chi lo.assiste nel suo lavoro. Di ogni suo assistente conosce profondamente la particolare attitudine, ed a ogni suo assistente egli dà l'incarico più conforme alle sue naturali inclinazioni. E quando si è' formato un concetto su di una persona è pressoché impossibile di farglielo cambiare: appartiene a quella categoria di uomini che sono stati definiti: una forza della natura. Su ciò tutti i suo! collaboratori sono concordi, poiché a ciascuno di essi rie sce inesplicabile, ripensando alle immense difficoltà superate, come Egli sia riuscito ancora quasi fanciullo, ad attrarre nel campo del suo lavoro tanti tecnici e tanti finanzieri, sin da quando 1 risultati pratici della sua invenzione erano tanto modesti e tanto incerti. La sua volontà è inflessìbile; quando decide di mettersi su di una nuova via nel campo tecnico, su i una via del tutto inesplorata, con fermezza sorprendente la percorre sino a conseguire il risultato finale, trasci nando con sè con un potere sugeesti vo inesplicabile tutti coloro che gli sono vicino. Cosi agli svolti più importanti del complicato cammino della radiotelegrafia mi è occorso di chiedere ai migliori assistenti di lui che pensassero sul probabile successo di «manto egli stava per esperimentare. Ma essi mi hanno imperturbabilmente risposto: Il ignor Marconi ha ordinato cosi; se egli lo ha ordinalo egli è sicuro del successo. a e e n a i a l successo. U Vangelo e la Bibbia Ciò è avvenuto quando Marconi iniziò la prima stazione per il collegamento dell'Europa con l'America quando decise per primo l'impiego del le valvole termoioniche nei grandi impianti radiotelegrafici, e decise di sostituire gli impianti ari onde lunghe con gli impianti ad omle corte. Si pensi che per ognuna di tali in novazioni, non ancora esperimentate egli doveva imporre l'immobilizzo d molte diecine di milioni Ma gli stessi finanzieri che si vedevano obbligati ad abbandonare costosi impianti appena ultimati sotto la dire zione dello stesso inventore, rimaneva no interdetti di fronte alle calme paro le di lui: « La crisi finanziaria è cosa momentanea e passeggera, l'arresto del progresso è la morte ! Occorre progre dire o morire ! » Mi è stata spesso rivolta questa domanda: Qual'è la coltura di Marconi al di fuori del particolare campo tecnico-elettrico nel quale eccelle T Affermo che ha una coltura vasta, non solo nel campo tecnico, ma anche nel cam po storico, politico ed economico: col tura acquisita oltre che con lo studio anche con i suoi lunghi e frequentissimi viaggi nei vari paesi d'Europa e d'America, paesi che egli conosce profondamente Ciò che egli legge, studia ed osserva produce in lui un effetto diverso da quello prodotto in qualsiasi altra per sona Se egli studia un fenomeno fi sico, lo spiega in forma semplice chiarissima, con raffronti che dimostra no una intuiakm» del tutto particolare. Ha compiuto parte dei suoi studi in Italia, parte in Inghilterra. Nelle ore di tristezza e di solitudine legge spesso il Vangelo e la Bibbia ed anche In auella lettura rileva sempre qualche massima che lo induce a confronti ed a paralleli di spiccata originante di cui egli stesso si compiace. ampbrtrprl a a e ,i-jone - _ q,, ( Ha del periodi durante i anali si di» rebbe che sia sempre stanco, di una! stanchezza non fisica, ma spirituale; allora pare che questo geniale manipolatore di energie occulte si rifiuti ad ogni sviluppo della propria energia; ma quando qualche nuovo fatto lo stt- . mola a lavorare, la sua produzione è immediatamente originale e grandiosa» Cosi l'annunzio della prima confo» renza radiotelegrafica internazionale di Berlino gli riuscì di grande stimolo per indurlo a perfezionare il suo sistema di radiotelegrafia. Nel periodo poi cha nel suo cervello) germoglia qualche nuova invenzione, egli è estremamente silenzioso e di una persistente concentrazione. A chi gli parla egli appare distratto, quasi preoccupato. A volte egli prende qualche pezzo di carta che gli capita sottomano-, vi traccia qualche disegno schematico, vi scrive qualche breve formo» la e si mette le mani in tasca guardando il suo disegno e contorcendo lég» gemente la bocca. Chi gli ha visto fare quegli sgorbi (Marconi non è un gran disegnatore) non avrebbe mai pensato che da essi sarebbero sorte delle invenzioni atte a collegare l'Europa con l'America, l'Inghilterra con l'Australia Un suo fedele assistente, Mister Kempt, ha spesso raccolto i pezzi di carta su cui Marconi aveva fatto qualche disegno e per mez. zo di uno di essi egli riuscì a portare un grande contributo a favore di Marconi nello storico processo che egli intentò alcuni anni or sono a Nuova York per la prorità della sua Invenzione. Da Edison Debbo a questo punto ricordare l'amicizia e la cordialità che legano il nostro con altri illustri scienziati. Fra questi i più grandi d'Inghilterra e d'America, come Lord Kelvin, Steinmetz, Edison, R. Tompson, hanno dimostrato sempre non solo una grande ammirazione per Marconi, ma anche una grande fiducia su tutte le affermazioni da lui fatte per lo sviluppo della sua Invenzione. Lord Kelvin volle il 3 luglio 1898 visitare la prima stazione costiera da Ini impiantata a Needless e volle trasmettere il primo radiotelegramma a pagamento. " Quando Marconi a New York ebbi* ricevuto per la prima volta la lettera: « S » a Terranova dalla stazione inglese di Poldhu, Edison non potendo intervenire al banchetto offerto in onore dello scienziato italiano inviò il seguente telegramma: « Sono dolente di non poter Inter» venire al vostro pranzo specialmente perchè mi sarebbe piaciuto di presentare i miei complimenti a Marconi il giovine che ebbe la monumentale audacia di provare con successo di fare attraversare l'Atlantico dalle onde elèttriche ». A proposito di Edison è interessante riferire questo aneddoto: Quando nel 1903 Marconi ed io eravamo a New York fummo invitati da Edison a colazione nella sua villa di Orange, che dista circa tre quarti di ora di ferrovia da New York. Era di domenica. Arrivammo sii Orange verso l'una. Edison ci fece visitare il suo laboratorio, dove egli sviluppa le proprie invenzioni. Egli iniziò una conversazione assai interessante con Marconi interpellandolo su molti dettagli relativi alle sue ultime esperienze. La conversazione prosegui per circa un'ora, ma poi ad un tratto Marconi disse ad Edison: — Caro Edison, son quasi le due. A che ora si va a colazione? Edison sorpreso rispose :' — ■ A" edizione 7 ma io ho già avuto il mio « lunchedn». Oggi è festa e tutta la servitù è a spasso. — Ma voi mi avete invitato a cola- ajcompteVàmente^?memicaton Speroohe nella sala da pranzo vi siano ancora dei biscotti e del formaggio, con acqua fresca perchè in casa mia non esi- a e stono vino e wisky. La conversazione fra Marconi ed Edison fu talmente interessante che anche la semplice colazione di pane e formaggio ci sembrò gustosissima. Una sfida ridicola Altra nobile prerogativa di Guglielmo Marconi ò l'assenza di rancori verso i suoi detrattori ed avversari. Infatuando ritornò in ittalia nel 1897 dietro invito del Ministro della Marina Brin, ancora ragazzo, fu accolto a Roma ed a Spezia con grande deferenza; ma intanto molti dubbi, noti scienziati italiani (compreso il prof. Righi) gettavano sul pratico sviluppo della sua invenzione. Marconi non si turbò. E quando nel 1901, dopo quattro anni di silenzioso lavoro compiuto all'estero, giunse in Italia la notizia delle sue fortunate esperienze fra l'Inghilterra e la Terranova, l'opinione pubblica italiana ebbe un nuovo scoppio di entusiasmo: ma in alcune alte sfere ufficiali si continuava a dubitare, anzi in qualche ambiente (ove l'attitudine verso di lui rimasta ancora oggi cortese nella forma, ma ostile nei fatti) si cercò i provocare delle ridicole polemiche sul merito dell'aver lanciato per primo dei segnali telegrafici attraverso l'Oceano. Fu persino presa sul serio da qualcuno a Roma, la ridicola sfida lanciata da un certo Stefanini a Marconi, nella quale si diceva: ,- « Ma che Atlantico! provi Marconi di saper varcare con le onde elettriche lo stretto di Messina!*. E tale 6flda fu sostenuta da un giornale settimanale pubblicato espressamente in Roma per circa un anno. Quando nel principio del 1902, di ritorno dall'Inghilterra, io ebbi modo di impiantare personalmente e di far funzionare regolarmente i primi apparecchi Marconi a Roma, alla Maddalena su alcune navi della R. Marina, anche gli ambienti tecnici italiani cominciarono a mutar avviso. Vi erano però sempre molti scettici. Ricordo che ammiragli e generali ebbero a dirmi: «Marconi crede di aveil ricevuto la lettera « S » attraverso l'Atlantico, ma egli è un illuso. Egli ha ricevuto semplicemente dei segnali apparenti, provocati dalle scariche atmosferiche. Lei che è un ufficiale di marina non comprometta la sua carriera lasciandosi attrarre da miraggi di esito ben dubbio! ». E tale frase mi fu anche ripetuta \ifflcialmente In iscritto. In mezzo a tanto scetticismo fu quasi solo l'ammiraglio Mirabello a porre fede pelle mie affermazioni. E l'ammiraglio Mirabello, che ricorderò più estesamente nella seconda parte di questo libro, promosse la gloriosa campagna della « Carlo Alberto ». Dopo i successi indiscutibili ottenuti da Marconi a bordo della « Carlo Alberto » e dopo, soprattutto, il collegamento radiotelegrafico dell'Inghilterra con il Canada, compiuto ufficialmente nel diccmhrc del 1902, l'entusiasmo per Marconi si rese generale all'Estero e in Italia. Ed allora gli furono organizzate ' « Roma delle onoranze che riuscirono, indimenticabili. LUIGI SOLARI: