CATASTROFI
CATASTROFI CATASTROFI il tifone giapponese ha fatto strage 3000 vittime? Londra, 14, notte. Non sono stali raccolti oggi a Tokio particolari esatti sugli effetti del tremendo tifone di ieri in provincia. L'assenza di accertamenti è dovuta al fatto che le comunicazioni restano interrotte. Nondimeno, è assodato con certezza che il tifone fu il più violento esperimentato dai giapponesi negli ultimi quaranta anni. Esso si abbattè in ispecie lungo le coste occidentali dell'isola Kiushiu, la cui. superficie supera le 15 mila miglia quadrate e i cui abitanti si aggirano sui 7 milioni. La città più danneggiata fu quella di Kojmachi. Circa ottocento delle sue case furono rase al. suolo da ondate irresfsttbili che, in alcuni casi, penetrarono entro terra per un raggio di due miglia trascinando seco enormi cumuli di rottami. Due villaggi ftancheggianti la città rimasero virtualmente annichiliti. Varie case furono sventrate dalla furia del tifone nella città di Kumatboto, dove un cdiflzio scolastico crollò di sana pianta. Le vittime umane, secondo i bollettini sommari usciti a Tokio, ammontano a circa 3000 persone. Vi sono inoltre- 1000 scomparsi la cui sorte appare alquanto dubbia. I danni si fanno ascendere almeno ad un milione di sterline. Il flagello nella zona occidentale dell'isola di Kiushiu assunse la duplice forma di tifone e di ondata sismica. Alcuni aeroplani, che volarono oggi sulla scena del disastro hanno recato a Tokio impressionanti fotografìe delle regioni devastate. Si vedono nelle istantanee gruppi di rifugiati che tentano di identificare i cadaveri, vie allagate da acque limacciose fino alle architravi delle parte,, case sfasciate e pali telegrafici abbattuti. I servizi pubblici rimasero immediatamente paralizzati. La popolazione manca di elettricità, di gas e di acqua potabile. I giornali non poterono uscire. Le ferrovie e il telegrafo si interruppero dappertutto. L'ondata sismica è rimasta circoscritta all'isola di Kiushiu, ma il tifone si è steso alle zone adiacenti e si è ripercosso stamane per tempo anche sopra Tokio e Yokohama. Vai rie migliaia di casupole suburbane in terreni bassi rimasero allagate nella capitale e una trentina di scolaretti furono feriti dall'improvviso crollo del tetto della scuola in cui stavano riuniti. Varie case crollarono anche a Yokohama lasciandosi dietro una mezza dozzina di feriti. Migliaia di case distrutte o sommerse Tokio, 14, notte. Secondo l'ultimo bilancio ufficiale della catastrofe che ha devastato il Giappone, si hanno a deplorare 719 morti, 2313 feriti, 1850 case distrut te, tremila abitazioni sommerse, 16 chilometri di banchina asportati dalle acque, 37 navi da pesca affondate. La città maggiormente colpita è Kosìma, dove 270 persone sono morte e 417 case sono state asportate dalla mareggiata. La parte bassa di Nagasaki è inondata. L'acqua raggiunge oltre due metri di altezza. A Yatsushiro là nuova diga marina che era costata 6 milioni di yens e che era stata recentemente inaugurata è stata distrutta. Un migliaio di ettari di terreno coltivato è inondato e si contano 1200 case semi-sommerse i cui abitanti attendono sui tetti che si venga a liberarli. A Tokio parecchie centinaia di case situata nella zona bassa sono inondate ed il tetto di uiìa scuola è crollal'0 ferendo una trentina di ragazzi. \A Yokohama si segnala la distrjuior ne totale o parziale 'di un grande numero di case. Il numero delle per sone senza ricovero è di -15 mila. Spedizioni di soccorso si recano in fretta sui posti dove il sinistro ha assunto una maggiore intensità. (Petit Parlsien), 37 scosse di terremòto sul Mar Nero 16 morti e 358 feriti Montagne cha si sgretolano Mosca, 14, notte. II numero 'delle vittime e l'entità dei danni arrecati dal terremoto sul lito rate del Mar Nero sono maggiori di guanto dapprima sì supponeva. A Yalta vi sono stati 13 morti e 358 feriti ; a Mishor un muro è crollato uccidendo 3 persone; un gran numero di case a Yalta sono crollate. L'antico palazzo di Livadia, che fu villa degli czar e che era stato trasformato in un sanatorio per t. contadini, è tutto ter stonato. La torre della celebre villa detta ' Nido di Rondine », situata sulla cima di- uno scoglio presso Mishor è precipitata in mare. Anche una collina che separava il gruppo delle tre roccie, nota sotto il nome di * I tre corni » è crollala. A Mishor le scosse erano accompagnate dal suono delle campane e dallo sgretolamento delle montagne. A Sebastopoli il piano superiore dell'Osservatorio marittimo è crollato. E' crollata pure, a Khernones, una delle antiche torri che risalivano all'epoca ellenica. lersera ed oggi le scosse sono continuate a Yalta, a Sebastopoli e a Sinferopoll. Le scosse avvertite a Yalta sono stale trenlasette. Continua senza interruzione l'invio dei soccorsi ai danneggiali. Si procede alla riattivazione del servizio telegrafico che in certi punti era rimasto interrotto e così pure alla riparazione delle strade, che sono ingombre dì macerie. Mezza città messicana abbattuta dall'uragano New York, 14, notte. Telegrammi ritardati da Nogaìes (Arizzona) annunciano che uraganidisastrosi e una mareggiata di una violenza straordinaria hanno infierito il 7 c. m. su 2000 Km. della costa occidentale del Messico, e precisamente tra il golfo Tehuantapec e la vittà di Guaymas (Sonora). Si deplorano numerosi morti, centinaia di feriti, migliaia di persone sono rimaste senza ricovero. Salina Cruz, nel golfo di Tehuantapec, avrebbe specialmente sofferto; metà della città è stata abbattuta dalla mareggiata; numerose le vittime. Ulteriori telegrammi informano che in alcune località le ondate sollevale dalla mareggiata hanno raggiunto l'altezza di venticinque metri. Parecchi battelli di un tonnel laggio abbastanza grande mancano a Jali.sco ed a Navajos; però sono andate, distrutte o gravemente danneggiate soprattutto le piccole imbarcazioni. A Manzanillo si deplorano numerose vittime. A Guaymas le ondate si sono infrante per vario tempo nelle vie della città. Le comunicazioni con le regioni devastate sono sempre interrotte e perciò non si possono avere particolari dettagliali sull'entità del disajstzo. I tedeschi ammessi nella Nuova Guinea Melbourne, 14, notte. . Il Governo australiano ha deciso di abrogare il decreto che vietava al tedeschi l'entrata nel territorio poóto sotto mandato, della Nuova Guinea. GII ex-residenti tedeschi dovranno tuttavia sollecitare, preventivamente dal Governo australiano un'autorizzazione di dimora. I tedeschi che non si trovano in questa situazione particolare avranno libero accesso nel territorio. Il decreto in questione data dal 1920 e la sua esecuzione era 6tata sinora rigorosissima. {Petit Rarisien), bfRmicsLltspvilrdubruTtndtplllpisj
Persone citate: Petit
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