Il Principe inaugura a Mondovì il monumento ai caduti

Il Principe inaugura a Mondovì il monumento ai caduti Il Principe inaugura a Mondovì il monumento ai caduti DAI. NOSTKO INVIAI 0> Mondovl, 12, mattina. Morta di vecchiaia e di melanconia l'aquila che quelli del « primo » tenevnno custodita in una gabbia nel cortile della casèrma, anche 11 reggimento aveva dovuto levar le tende e gli alpini, affardellato lo zaino carico di molti allori e di molte memorie, erano scesi da Mondovl Piazza e fra la muta tristezza del monregalesi se n'erano andati altrove, abbandonando la vetusta e gloriosa guarnigione. Riguardando 11 poggio superbamente bello e cosi schiettamente piemontese che dovevano lasciare, 1 soldati della montagna cantavano una loro vecchia canzone di trincea: « oh! se mi l'aveissa la vista del cucco ohe sbatte l'ali e vola dappertutto!... ». Il Verso zoppica e la rima non mi pare eccessivamente melodiosa. Ma c'era di mezzo 11 cuore e il sentimento. Se avessero avuto la a virtù del cucco» quel soldati, in armi e bagagli, se ne sarebbero volati un'altra volta alla loro « finestrella», senza attendere l'ordine. Il verso della « finestrella », il più patetico, non l'ho citato per economia di simboli, che, in questo caso, la « finestrella » sta In luogo di caserma. Gli alpini del pruno ora però sono nuovamente InSsa, al posto di una volta, al quale i loro cuori anelavano, e fil son portati, oltre a tutto il resto, il « ga vettone» e 11 «plstocco*, anche il sacro ricordo del loro morti ! più di trecento, di Mondovl, compresi quelli del 34" fanteria e dell'artiglieria di montagna. I vivi, riconoscenti, hanno dedicato a questi loro eroi un bel monumento sulla piazza della stazione e cosi, adesso, di caserme ve -ne sono due : una per gli uomini e l'altra per le anime. Del monumento ideato e scolpito dallo scultore Mario Malfatti, un monregalesdne autentico e quadrato dalla Voce sonora e dai dialetto aspro e genuino, ha già parlato con amore e ammirazione un altro collega su queste colonne; non di meno sarebbe offesa all'artista si merita incondizionatamente Ogni co non farne cenilo, tanto più che l'opera si merita incondizionatamente ogni elogio. La fede, 11 sacrificio, la pietà e la gloria sono vigorosamente espresse nel monumento Con le figure di ufi bassorilievo che si inarca e abbraccia la parte convessa di un'esèdra costruita In pietra variegata di Montaldo J nella parte concava sono scritti, su lapidi disposte a semicerchio 1 nomi del caduti e, di fronte a queste, da una platea di pietra, si eleva l'Ara del sacrificio Illuminata da una lampada votiva. L'artista non poteva esporre In tórma più nobile e armoniosa 1 suoi concetti nel bronzo e nella pietra. L'arrivo M Principi 11 Principe di Piemonte ha voluto presenziare alla cerimonia dell'inaugurazione e alla benedizione della bandiera consegnata alle madri e alle ve^ dove dei caduti. Mal ho veduta la a bella Mondovl ridente» più ridente di ieri e mai mi è apparsa cosi festosa e smagliante di colori, neppure a primavera quando i suoi poggi coperti di mandorli e di peschi fioriti digradano con bianche e rosate spume fin nella conca dove l'Ellero canta, ancora tutto fresco delle prossime boscaglie. Si dice che quelli della montagna, Che I lavoratori della terra siano dei taciturni per natura e che a scuoterli ci vuol altro. Il Prlncipe sa invece per esperienza che quando ci si mettono — e quando arriva Lui a trovarli ci si mettono sempre — sono I più facili allo schietto e sincero entusiasmo e che tlran fuori allora dalle loro gole certi «evviva» e dalle loro palme poderose certi battimani da far sussultare. L'automobile dell'Ospite era appena passata sotto I primi balconi delle case di Mondovl che gii. era colma di fiori e a passo d'uomo ha dovuto percorrere la strada per arrivare al Municipio, tant'era la calca che si pigiava, acclamando, al silo passaggio. Dopo un breve ricevimento nella Casa del Comune dove sono avvenute le presentazioni delle autorità, il Principe si è recato ad Inaugurare il monumento. Egli ha preso posto sul palco d'onore ed eran vicino a Lui il generale Ole rici, 1 generali Romei e Bonzani, Il senatore Delfino Orsi, 11 generale Tarditi, segretario politico della Federazione Provinciale Fascista, il podestà di Mon dovi gr. uff. Gray, gli onorevoli Mirafiori, Viale, Fazio, Bertone, Galaterl, II prefetto di Cuneo on. righetti, l'onorevole Imbertl podestà di Cuneo, il gènevate Borsini, il colonnello Gerbino Promis comandante del 1° reggimento alpini, la contessa Della Chiesa di Cervignasco, delegata provinciale dei Fasci femminili, 11 provveditore agli studi com mendator Renda e altri. Il vescovo di Mondovl mons. Ressla, che era arrivato qualche minuto prima accompagnato dai canonici, ha preso subito la parola dicendo al Principe che con la sua ambita visita ripeteva il gesto dei suol Avi gloriosi e in nome della cittadinanza gli ha rivolto un fervido saluto. La piazza della stazione si è andata intanto gremendo di una folla imponente sulla quale ondeggiano a centinaia le bandiere, 1 ve. siili, 1 gagliardetti, gli stenda-di. Plotoni di alpini e squadre di carabinieri e di militi nazionali arginano l'ingresso del ponte oltre il qua le, sulla piazza del mercato, nereggia la calca di quelli che non hanno potuto va licare l'Ellero che ieri, per la circo stanza, divideva gli eletti dagli esclusi. Uno squillo di tromba e il drappo che ricopriva il monumento viene tolto e 11 bronzeo bassorilievo dell'esedra appare alla folla, mentre una musica intona la mesta e suggestiva canzone del Piave. Le bandiere si chinano e salutano l'ara degli eroi. Ed ecco, tra la calca, avanzarsi il vessillo tricolore da consegnarsi all'Associazione delle madri e delle vedove del caduti. Esso viene recato da una donna in gramaglie e lo accompagnano la madrina, signora Pierina Tomatis, madre di tre figli caduti in guerra, e dal padrino geometra Dionigi Bovolo, padre del primo monregalese morto sul canino di battaglia. Monsignor Ressin, fra l'intensa commozione dei presenti, benedice la bandiera, quindi rivolge alcune parole affettuose alla signora Tomatis, alla quale una bambina dona uno splendido mazzo di fiori. E prende quindi la parola l'oratore ufficiale, il generale Tarditi. Casa Savoia Il valoroso ex-comandante di truppe alpine, rivolto verso il Principe, con parola forte sonora rievoca con una sintesi rapida e brillante 1 fastigi della Casa Savoia e, traendo il suo dire dalle prime e luminosissime origini della Dinastia Sabauda, segue le gloriose tappe della Sua storia ;ìno al tempi nostri conclusi dall'apoteosi della guerra vittoriosa. L'oratore rivolge quindi 11 suo pensiero ai caduti ai quali e dedicata la manifestazione monregalese e conclude inneggiando alle future glorie della Patria fatta più grande dal sacrificio degli eroi. Un prolungato applauso accoglie la vibrante chiusa del discorso ed 11 Principe, dopo essersi felicitato con l'oratore, discende ad ammirare il monumento. Egli è accompagnato dallo scultore Malfatti e seguito dalle autorità. Al piedi dell'esedra viene deposta una magnifica corona di alloro con le bacche dorate e recante un nastro sul quale scintilla la sigla del Be Umberto. Dopo aver lungamente ammirato l'opera d'arte, il Principe, tra le acclamazioni della folla, sale in automobile e si reca prima alla sede del combat' tenti, quindi alla Mostra dei ciniplli <li guerra, e raggiungo Motìdovl Piazza, dove l'entusiastica accoglienza gli viene rinnovata da parte di quella popolazione che lo aveva impazientemente atteso. Il Principe ha ancora voluto visitare la Mostra d'arte e artigianato monregalese, soffermandosi nelle varie sale e interessandosi vivamente alle opere che hanno esposte pittori quali li Montezzcmolo, la signora Rosetta Lessona Cuniberti, Filippo Vitale, Marco Turco, l'acquarellista Noelli, Giacinta Garelli, Giovanna Carelli ed altri, e termina la trionfale giornata che il cuore della cittadinanza di Mondovl gli ha dedicata raggiungendo l'Arcivescovado dove viene ossequiato dal Vescovo e dal Clero. All'imbrunire il Principe è ripassato per le strade imbandierate della città sotto una pioggia di fiori. Davanti all'ara del caduti la lampada arse ieri per la prima notte e le parole d'oro che come un fregio corrono al sommo dell'esedra cominciarono a scintillare con la luce delle prime stélle: «Morendo si sottrasse da morte II santo stuolo ». ERNESTO QUADRONE troucLnaaptròto,da—Ldocosi avveIradaceescetapediglNodizal'oceuèe ditoVol'idenanugulaquneinraotdeViesl'atrqugimfabanoa aumsudipicagnchlagistdupuirnalinl'ureliarimragrsacoparam

Luoghi citati: Cuneo, L'aquila, Mondovì, Piemonte