VOLTIANA

VOLTIANA VOLTIANA Convengono In questi giorni a Como, città cbe diede 1 natali ad Alessandro Volta, scienziati Illustri ed oscuri desiderosi di rendere omaggio al grande fisico di cui el celebrano le onoranze centenarie. K ricordare l'avvenimento abbiamo chiesto ad Ellglo Ferucca, professore di fisica al .nostro Politecnico, noto nel mondo Klentltlco per la originalità e serietà del suol studi, di (arci li proruo del creatore della pila. ■ In questi giorni si concluderanno le onoranze centenarie voltiane con £ Congressi Scientifici Internazionali che si terranno a Como, a Milano, a Pavia, e questa forma di onoranze^ forse men nota al gran pubblico, deve riescire particolarmente gradita allo spirito immortale del nostro fisico che, vivente, identificò il suo massimo trionfo con le famose adunanze tornite in suo onore all'Istituto di Francia, auspice Napoleone Bonaparto. In questi mesi il bel francobollo commemorativo (ancor troppo parsimoniosamente diffuso) rende nota alla schiera innumere dei filatelici la romana, imponente figura del Volta. Ma già da tempo, dacché il sno nome, più spesso abbreviato in « volt », fu posto per generale consenso all'unità di misura pratica della tensione dell'elettricità, dacché ogni casa civile cela il suo piccolo impianto elettrico, il richiamo continuo del suo nome costituisce l'omaggio perenne, forse spesso inconsapevole, ma universale, che il mondo beneficato tributa al grande comasco. »*# Nato da famiglia patrizia ma non ricca, quasi esattamente un secolo dopò la nascita di Newton e la morte di Galileo, nulla fece dapprima prevedere il genio più tardi rivelatesi: tutt' altro che precoce, egli attenderà il suo quarto anno per articolare le prime parole. Per segnalare nell'infanzia del Volta qualche epi sodio degno di nota, occorre riportare la voce non accertata della pat zia della sua nutrice, o ricordare la famosa lapide di Brìi nate e'sorridere all'idea del bambino di trenta mesi al massimo cui vengon dal ba< lio i infusi i primi amori alla scienza che gli diede la pila ». Dì Volta fanciullo si ricorda soltanto un involontario e pericoloso bsgno nelle acque di una fonte a Monteverde, men tre il futuro fisico esaminava le "Bah bie del fondo ove i contadini del luogo dicevano trovarsi squametto d'oro. Quindicenne, dopo il triennio 'di studi di retorica, inizia il corso di studi filosofici presso i .gesuiti a Como, ma ne è subito distolto per volere dei familiari, in seguito, al tentativo di un suo maestro di attirar lo nella Compagnia di Gesù. Sono di questi anni i primi scritti idei Volta: un gruppo di poesie in. latino, in francese, in italiano; di ■ q\gèsti anni va ricordate .l'amicizia; con. Giulio Cesare Gattoni, poi.cano- zdmeo a:J3pnio. Nsl Gettoni, più vecchio di qualche anno, "Volta ebbe non solo il compagno di svaghi, ma il compagno di studi e di discussioni sugli argomenti più vari; tra l'altro si ricorda una discussione « sull'ani ma degli animali » che dette modo al Volta di scrivere una disquisizione di ben undici quaderni che più tardi furono ricercati invano. Quasi certamente Volta ricevette dal Gattoni che; dilettante in fisica, aveva impiantato nella sua casa un piccolo gabinetto per esperienze, lo impulso alla ricerca sperimentale; sta il fatte che in famiglia nessuno si era mai occupato di scienze, la sua istruzione fu di carattere letterario ne andò oltre la scuola media, eppure ci apparo improvvisamente un Volta diciottenne (1763) in elevata corrispondenza scientifica con l'abate. Nollet a Parigi, e, poco dopo, con padre Beccaria a Torino. Ma solo nel 1769 Volta dà alle stampe la sua prima memoria, e il decennio 1765-75 è ancora per lui un periodo di preparazione. Nel 1774 è nominato reggente del ginnasio di Como e l'anno dopo vi inizia la sua carriera didattica come professore di fisica, distinguendosi subito per il carattere nettamente sperimentale delle sue lezioni, e per una innovazione rivoluzionaria: la sostituzione dell'italiano al latino come lingua di insegnamento. Volta ha ora la sua strada e la percorre rapidamente. In pochi anni le sue ricerche gli fruttano la scoperta del primo e più semplice degli idrocarburi, il t gas infiammabile delle paludi • ora detto. « metano », contemporanea alla individuazione dell'idrogeno e dell'ossigeno da parte di Cavendish e di Lavoisier; gli fruttano l'invenzione dell'c eudiometro », della « pistola di Volta », dell' «elettroforo perpetuò», apparecchi che giustamente menarono gran rumore e sono tuttora descritti in ogni libro di fisica. La fama del professore dì Como varca rapidamente i confini d'Italia; egli trovasi ora in relazione con tutti gli scienziati più illustri della sua epoca, e molti, come De Saussure, Bernoulli, Voltaire, Cigna, Beccaria, aveva potuto conoscere in un primo viaggio all'estero. Fu un viaggio memorabile perchè Volta ritornò ricco di amicizie e carico... di patate della Val Moriana per i suoi campi di Camnago e di Lazza te. Si assicura infatti che questo viaggio debba essere registrato a lettere d'oro negli annali della coltivazione della patata in Italia. Nel 1779 Volta è professore di fisica ali'Lriversila di Pavia. Mancano ancor più di dodici anni alla data veramente fatidica per la fisica, in oui il « Commentanus » delle esperienze di Galvani vedrà la luce e cadrà nelle mani di Volta, «on dodici anni nei quali Volta svolge i suoi rinomati corei di lezioni così affollati da obbligare alla costruzione di un ampio e decoroso « teatro fisico », e durante i quali si dedica a lunghe ricerche m varia cause di elettri»- acfd1tpGquscgteIcdvckPosnsmstbrcldqdCdfdaiilefdniqgntdtempmisocGaFvdldccrvcGsmrlmdssl zazione, in particolare sulle origini I dell'elettricità atmosferica; in questi|fahni Volta inventa 1' « elettroscòpio condensatore », stabilisce i concetti fondamentali dell'elettrostatica, fondaL l'elettrometria. Tra il 1790 e il 1793 Volta studia anche le proprietà termiche degli aeriformi, e scopre le leggi che oggi si dicono di Gay, Lussac e di Dalton, sebbene questi fisici le abbiano ritrovate solo un decennio più tardi. La fama europea del Volta e conolidata; non si contano più le academie di cui ò socio; nucvi viaggi in Toscana, in Francia, in Inghilterra, in Germania, in Austria, in Isvizzera, permettono al nostro fisico di ravvivare relazioni già strette, di stringerne di nuove; in questi viaggi yoìia ò presentato a re e principi, frequenta persone come Franklin, Buffon, Laplace, Lavoisier, Priestley; in uno di questi viaggi offre di persona a De Saussure un uo poemetto in cui celebra l'avvenuta ascensione di questo naturalita sul Monto Bianco (1787) : fu il maggiore e l'ultimo omaggio del notro fisico alla musa poetica. Viaggi interessanti questi del Volta, che non disdegna di godere le belle passeggiate di Parigi, e ammirare i giardini e le belle c case di campagna » inglesi, e di notare la arghezza e l'affollamento delle strade di Londra e le belle botteghe di quella metropoli, e il bel fabbricato di Bath, e la curiosa architettura di Chester, e il movimento di carrozze di Vienna. Ma poi son visite a opifici, a musei, a biblioteche, ad accademie. Questi viaggi servirono molto a far conoscere l'opera del Nostro: n accademie, ih istituti scientifici, n case private, Volta volontieri para delle sue scoperte e ripete le sue esperienze. Eppure quante egli ha compiuto finora si sminuisce e quasi ecompare di fronte ai risultati che raggiunge nel successivo decennio (1792-1801), l decennio delta pila. Non fu dunque la scoperta occasionai© che dà gloria e fama di colpo : .eì rèsto tale non fu alcuna delle scoperto del Volta. La creazione dolla pila significa dieci anni di lavoro tenace e sapiente di cui fanno fedo le numerose memorie man mano pubblicate, ove la precisione dello sperimentatore, l'acume e l'intuito "dell'autore rifulgono n tal grado che, nella letteratura scientifica, queste memorie (raccolto ora nel bel volume della AEI) va« citate accanto ai t Dialoghi » di Galileo, ai < Principia » di Newton, alle t Experimental Researches » di Faraday. Splendido decennio di lavoro al termine del quale Volta ìndica al mondo l'apparecchio che dà a « corrente elettrica continua », e dì questa corrente egli stesso ha riconósciuto gli effetti chimici e termici ; solo l'azióne magnetica della corrente dovrà attendere àncora, ..pii ventennio prima di essere scoperta dal danese Oersted. Decennio della famosa polemica col Galvani e con i gàlvaniani: per Galvani, autore delle ventennali esperienzé sulla rana da cui prese lo mosse il Volta, le contrazioni della rana erano conseguenza di una « elottricità animale »,. dovuta in ultima analisi ai fenomeni vitali e, forse distinte dalla elettricità prodotta per. strofinio ; per Vòlta la rana era un semplice apparecchio sensibile al passaggio della corrente elettrica generata dal contatto di conduttori dissimili. A giustificare l'ampiezza e l'ardore della polemica si pensi che per v gàlvaniani parve allora scoperta la càusa prima della forza vitale, per Volta si trattò di un nuovo fenomeno puramente fisico, incapace di portar luce sul mistero della vita Sotto questo aspètto si comprende quale interesse abbian suscitato, anche fuori del campo dei fisici, le scoperte dei due nostri scienziati e le loro discussioni ; e si comprende come Volta, buon cristiano, ritenne opportuno perfino assicurare Boma che la sua pila era una macchina e che non altrimenti agiva che a mò di macchinai La polemica non languì con là morte del Galvani (1798), nò con l'ultima paròla di Volta sull'argomento (1805). Insostenibili lo idee del Galvani sotto la prima forma, altre si sostituirono a quelle per contrapporsi all'idea vòrtiana dell'esistenza di una differenza di potenzialo dovuta al semplice contatto tra due conduttori e in questo contetto localizzata ; ma constatiamo ammirati che più di un secolo di ricerche da parte di fisici di tutte il mondo, con mezzi sperimentali ben più ampi e raffinati, non hanno ancor permesso di decidere in modo inoppugnabile sulla localizzazione delle vane forze elettromotrici la cui risultante viene sfruttate nella pila e poco hanno aggiunte all'opera di Volta. E questo è ormai compiuta. Già in seguito a qualche contrarietà politico-universitaria, al termine del 1796, Volta aveva chiesto, ma invano, il suo collocamento a riposo; ora l'uomo ' sembra fermarsi sulla strada percorsa, ha forse bisogno di raccoglimento, forse l'uomo quasi sessantenne è stancò, forse, conscio del valore della sua opera che in quegli anni, per merito specialmente'di Davy, Nicholson, Oarlysle, cominciava a dare i primi frutti pratici nell'elettrochìmica, ha timore di non riuscire pari a se stesso nei successi vi lavori; e un fatto che l'attività del Volte rallenta e i vari lavori.posteriori al 1802, pure in se pregevolissimi, sono sommersi dall'importanza degli scritti precedenti. Nel 1804 Volta ottiene l'esonero dall'in segnamento. Per i doveri del suo uf MsacadCdtficio di senatore deJ Regno, e per ourare l'educazione dei figli sta a Milano dal 1809 al 1814. Il 20 aprile 1814, nel tumulto politico ohe portò alla morte del Prina e al ritorno degli Austrisci, Tòlte pub a stente VltustoeddnlvNz I uscir salvo dall'aula senatoriale e |fuggire in carrozza fatto segno a . a i a i a a l contumelie, pugni, puntato di ombrello, come partigiano di Francia. Ma poco dopo, per volere dello stesso Governo austriaco, Volta c nominate direttore degli studi filosofici all'università di Pavia. Poi, nel 1819, colmo di gloria, ma ormai anche di anni, si ritira a vita privata, dividendo la sua ben meritata pace tra Como e Camnago. Il 5 marzo 1827, dopo qualche giorno di febbre, Volta muore quasi d'improvviso. r a e ò Mancano dunque nella vita del Volta quegli elementi or sentimentali, or politici, or tragici, che s'intrecciano alla vita.di un Galileo, di un Franklin, di un Lavoisier. L'austerità . e, starei per dire, la monotonia di vite di questo sposo e padre esemplare traspaiono nella mancanza di avventure amorose alla ricerca delle quali inutilmente si affannarono storici desiderosi di scendere nell'intimo della vita dei grandi o di vellicare la curiosità del pubblico. Nei «Ubi ultimi anni fu richiesto, e fece di buon grado, una dichiarazione di fede cristiana, certamente inutile dopo la prova di sincero cattolicesimo che il Volte aveva già dato vari anni prima, rifiutando di godere una pensione assegnatagli da Bonaparte sul vescovado di Adria, finché quel decreto non ebbe l'approvazione "di Pio VII. Cittadino in un periodo in cui il vanteggio di continue oculate trasformazioni politiche alimentò il più sfacciato girellismo, piuttosto che seguir l'esempio di un Laplace, egli preferì seguir solo la sua coscienza. Francofilo, non esite a protestare contro il calendario repubblicano meritandosi l'accusa di austriacante da parte del rettore. dell'Università pavese; ammiratore di Napoleone, non muta al tramonto della stella del còrso, e subisce le contumelie e le ombrellate della plebaglia. Cittadino in un tempo in cui l'a mor' patrio* poteva non essere senti te verso una patria ancora latente, rinunzia alla lusinga di ricchezze ed onori che gli offre l'imperatore di Russia per averlo accademico e Maestro & Pietroburgo: t Ago" de soixante ans, aveo deux frères ecclèsiastiques encore plus agés qui convivenfe avec moi, une femine et troia jeunes ènfants, je sui» effectivement trop attaché à eetto famili© qui me chérit, et à une patrie qui ne m'est pas ingrate ». La patria, l'Europa intera non fu ingrata 'all'uomo cui è dovuta la scoperta che, in un secolo, ha radicalmente mutato il carattere stesso della nostra vita sociale. All'opposto di quanto avvenne per altre, il valore delle scoperte di Vòlte fu subite riconosciuto ed esaltato. Non baste pensare che gli studi elettrici erano allora di moda per dar ragione della somma di onori che al Volte furono tributati, specialmente dal Bonaparto, e che culminarono nelle accennate sedute all'Istituto di Frància più volto e con ogni dettaglio descritte, nella nomina a Senatore, a Cavaliere degli Ordini della Corona Ferrea e della Legion d'Onore, a Conte del Regno d'Italia, nella pubblicazione, lui vivente, delia collezione delle sue Opere. Nel coro di lodi poche furono le voci discordi, e, quel ch'è più, ingiuste. Si tentarono invano ìe più svariate questioni di priorità sulle scoperte voltiane, sì criticò nell'opera voltiana la mancanza di sintesi e di potenza matematica che notansi nelle opere di Galileo, di Newton, di Lagrangia. Al contrario, a un secolo di distanza, noi ammiriamo in. Volta realizzato un perfetto equilibrio tra la concezione teorica, la capacità sperimentale, la visione pratica. Questo equilibrio fu tale, da vederlo con stupore avvertire, lui, l'uomo elettrico per eccellenza, che i domini dell'elettricità non vanno estesi oltre i confini, e non devesi tutto attribuire all'elettricità t nonché i temporali, le trombe di mare e di terra, le aurore boreali, ma le stelle cadenti e i bolidi e piogge e venti e rugiada e tremuoti ed eruzioni vulcaniche; quanti insomma v'hanno di fenomeni o puramente atmosferici o terrestriatmoaferied »; lo vediamo di fronte a professori che si dichiaran oapaci di citare c mille medici insigni a cui è riescilo di procurare la guarigione di parecchie malattie col mezzo dell'elettricismo », dichiarare ehe è dubbio che l'elettricità pòssa guarire, tranne casi mólto rari. E l'uomo che si gingilla per anni con c l'allargarsi di qualche linea e lo stringersi delle paglietto dell'elettroscopio e gli altri giocolini », è lo stesso che dal felice connubio delle proprietà dell'i aria infiammabile » e dell'elettroforo fa sortire la costruzione di una < lampada perpetua a gas ■ ad accensione elettrica, ehe fu effettivamente costruita e usata in. Germania vari anni prima ohe si pensasse ad utilizzare allo stosso scopo il gas illuminante; è lo stesso ohe preconizza la trasmissione a, distanza, da Como a Milano, di segnali mediante il fluido elettrico' convogliato da un solo filo ' conduttore portato da' pali ìsolanti, perchè da filò di' ritorno possono funzionare le acque del Naviglio e del lago di Como; è lo stesso che immagina di ottenere t un conduotour lumineux perpétuel danis le vide ì arroventato mediante la corrente della sua pila. Per questo a Volte, sommo tra i fisici, spetta anche l'onore di essere il primo degli elettrotecnici. gmmdrctdaastmedtcUccnrllagpazimetodztozdssdtgcgszldNmesaeiasNel 1833 il fisico francese Arago definì la pila c il più meraviglioso strumento che l'intelligenza umana abbia mai creato ». Ora, a conto anni dalla morte del Volta, la pila ci appare l'invenzione che, dopo la stampa e la macchina a vapore, ha mag. tdbtprofatnecIslmrgvncdsprldltmcs giormente. contribuito allo sviluppo dolla nostra vita sociale. E la fama di Alessandro Volta è talmente legata a queste invenzione che ne. rimane adombrato ilresto dell'opera; ma la nostra ammirazione deve andare al fisico insigne i cui risultati rimangono indiscussi dopo un secolo e mezzo e la cui impronta è tracciate profonda in tutti i campi della scienza ài quali rivolse la sua attenzione; e deve andare la nostra ammirazione alla mente meravigliosamente equilibrata tra la concezione teorica e la. visione pratica, alla vita modesta pur tra gli onori e i destati entusiasmi, all'uomo che in tempi difficili sdegnò ogni servilismo politico e seppe essere e conservarsi un carattere. ELIGIO PERUCCA del Politecnico di Torino,