Il "portiere,, del Monviso

Il "portiere,, del Monviso Il "portiere,, del Monviso 63 anni: 500 ascensioni d i i o . i a 1 à a Settembre, Rifugio Quintino Sella. Giornata di nebbia Le pecore1 soffici e rotonde che pascolavano sull'ultimo pianoro erboso sono sfumate una ad una contro al baluardo di roccia delle « Balze di Cesare » tinte dal licheni in verde umido e pallido. In cima a questo alto gradino la scatola grigia e massiccia del Rifugio si è fasciata di ovatta. I grevi vapori, spinti dal vento entrano a folate, come soffi di fumò, per la porta aperta attraverso la quale, ad una bruna servolta che è sulla soglia, due mani di un uomo di cui non scorgo che l'ombra, sporgono una fetta (]i neve indurita. Nell'interno della cucina, brilla ad intermittenza, la fiamma del fuoco.' Un ciuffo di penne bianche, il cucuzzolo e la tesa di un cappellaccio gri- pgcLCzcr a a o a a o à o ¬ s\o, la. punta di un naso rispettabile tra 11 folto-dei baffl,-due,.,spalle qua; drate, un còrpo tozzo- su gambe corte, poi improvvisamente la luce vivida dì due occhi scintillatiti. Il vorliere del Monviso, la guida Claudio Porotti, nii si presenta cosi, bezzo per pezzo, uscendo tra i tendaggi della nebbia come un attore fra quelli di un velario. Pranzo di gaia Tre candele deposte sul desco giuocano a rimbalzarsi le rosse trasparenze che ricavano da un drappello di bottiglie messe In, fila. I commensali son nell'ombra; soltanto 1 loro visi spiccano sul candore» della tovaglia. Il sottoscritto è al centro della tavola, al posto d'onore, come ospite. Il pittore Boetto maneggia sul piatto la lama del coltello come farebbe con la spatola sul liscio della tavolozza e impasta colori e vivande stemprando 11 tutto con lunghe sorsate-di vinello frizzante. La signora PerottI, moglie della guida, s'è passata per la circostanza, una spolverattna di clpTia sul viso un po' arrossato dalla marcia compiuta per arrivare dal « Pian del Re » al Rifugio Quintino Sella. La nglia,vuna blonda piacevole ed esuberante bada al fornelli e dirige 11 servizio, mentre 11 primogenito si cova con lo sguardo il padre « cavaliere > presso al quale, l'ultimo nato, frigna dal sonno. Claudio PerottI mesce e parla. Il «'protagonista», 11 Monviso, che subito vicino al Rifugio alza la sua imponente piramide di roccia, incombe invisibile. Fra poche ore il più che sessantenne montanaro' di Crissolo ne salirà la vetta per la cinquecentesima volta, E, siamo al ricordi. Otto anni fa, In una camerata del rifugio, coricata In una cuccetta, la moglie si stringeva fra le braccia il suo bambino nato pochi minuti prima. Erano testimoni di quella maternità avvenuta a duemila seioento quaranta metri il prof. Ubaldo Valbusa e la di lui sorella Adele. L'atto di questa nascita, più unico che raro, dice che la puerpera è stata assistita dai dottori « Viso Mozzo » e « Visolotto > e dalle comari « Punta Roma » e « Cima delle Lobbie > e che Il neonato,,al quale sono stati imposti 1 nomi di Ubaldo Adele Visolotto venne battezzato con la purissima acqua del • Lago Grande >. Al Pian del Re nel 1923 una vecchia di novantun anno, che era salita lassù da Crissolo, .impiegandovi sette ore, ebbe gli onori militari da una compagnia di alpini che le presentò le armi, poi, la donna quasi centenaria, senza prender flato, ballò la monferrina, e a ballo finito si lasciò andare fra le braccia del capitano che le schioccò sulle guaneté due baci sonori. Era la madre di' Claudio PerottI, che vive tuttora vegeta' e solida, come una quercia. Una medaglia al valóre Ora la guida si rimbocca le maniche della camicia e protende, sul tavolo il braccio destro segnato da una terribile cicatrice. Con la sua semplice ed efficacissima parola egli descrive la furia di un tem porale. Perotti ed uh amico» sorpresi dal.nubifràgio, si son rannicchiati nella piega di un terreno scosceso. L'amico gli punta sulle spalle le scarpe ferrate; l'acqua e il vento impediscono al due di scambiarsi una parola. Ad un tratto la guida precipita di dirupo in dirupo finché viene mlracolosamen te fermata dalle radici di un larice. Non ha veduto nulla, non ha udito nulla. 11 compagno è riniasio lassù, con la testa reclinata su un braccio, stecchito, dal fulmine. Perotti cammina per un anno con le gruccia. E slamo in a a i a a ù , a e e ò a e a e l e a i e o d o . n a n pieno dramma, nella notte del primo gennaio del 1894, a pochi metri dalla capanna Margherita, sul Monte Rosa La cordata è composta dai due fratelli Cesare e Alfredo Florio, dal tenente Perol, attuale generale della milizia, dal tenente Coller, dal signori Pizzlni, Morazzutl, Vigna, dal Perotti che compiva l'ascensione quale passeggiero, dal tenente Giani e,da una guida. La tormenta flagella la comitiva; il tenente Giani cade esausto sulla neve delirando, entra In agonia soffocato dal ghiaccio che gli si forma attorno, alla bocca e muore. La comitiva riesce a raggiungere il rifugio a notte avanzata e appena spunta l'alba Claudio Perotti si porta sulle spalle uno dei fratelli Fiorio al quale sono congelati due piedi, fino alla capanna Gnifetti; l'altro .che ha subito la medesima sorte, viene trasportato ancora dal Crissolese fino a Gressoney. Una medaglia di bronzo al valore civile è stata conferita al « portiere del Monviso » in tale circostanza. E Perotti abbassa il capo e fa girare lentamente tra le dita il bicchiere colmo, prima di portarlo alla bocca, poi di colpo, con urt'gesto che gli è abituale, si divide sul -labbro le due liste del baffi, duri che sembran di legno, e beve. Da più di vent'anni egli è 11 guardiano fedele del rifugio Quintino Sella, costruito al piedi del Monviso dalla sezione torinese del Club Alpino Italiano. Attorno alla montagna egli ha costruito, con l'aiuto dei . suoi figli, espertissime guide, una rete di sentieri che ne permettono il comodo accesso fino alla base; ha ricavato nella roccia un acquedotto ; ha teso tra I valloni una linea telefonica che va fino ja Crissolo, ha scritto insomma la storia della dinastia del Perotti a colpi di piccone, indelebilmente. L'alta valle padana non ha altri giganti alpini che il Monviso. I tenaci abitanti dei paesi' disseminati da Barge, fin dove l'erba degli ultimi pascoli si fa secca e rada hanno coltivato ogni più piccola zolla di terra, sicché, percorrendola, si procede fra il continuo sorriso, verde e fresco, di praterie e di frutteti. Per scalare l'unico monte occorrevan poche guide ancorché molti fossero gli audaci che dopo l'esempio di Quintino Sella, ne tentavan da ogni lato le granitiche pareti. Claudio Perotti invece di scegliere 1 viottoli dei campi dove più sicuro è il cammino, ha preso per sè e per la famiglia la vìa aerea e non segnata della montagna^ e tra le roccie ha costruito il suo nido e lassù ha tese le trarne della sua durissima vita. La guida professor» U Monviso, poco a poco, si è concesso tutto quanto all'ardimento dell'uomo ed ha lasciato che egli gli arrivasse in vetta da ogni lato per roccia e per ghiacciaio, per il versante nord scalato due volte sole, nel 1881 dal reverendo Coolidge e nel 1914 dal teologo Carpano, dal conte Grottanelli e dal signor Aldo Chiapperò che vi impiegarono ventisette «re. Il monte custodisce ancora Intatta, gelosamente, una sua vertebra strapiombante e per la quale mal nessuno è salito. Claudio Perotti attende l'ardimentoso che voglia seguirlo per quel camminamento dalla sommità del quale anche le pietre, come colte dalla vertigine, precipitano nel vuoto. C'è un altro uomo che da-Crissolo sta covandosi con l'occhio e col desiderio quella scalata degna dei falchi. Egli spreme dalla mac china a due becchi tazze di caffè aromatico per la clientela dui suo bar e tra. le prepotenti e sibilanti nuvolette di vapor acqueo ragiona di filosofia e di letteratura, mentre squadra con occhio intenditore coloro che lo pregano di accompagnarli al Monviso. E' anch'esso una guida, con tanto di patente e di libretto, e si chiama Paolo Gilli. Dietro agli occhiali ha uno sguardo azzurro e mite e -sulla fronte pensosa gli si arruffano del riccioli biondi. Ha una sua specialità: è semplicemente professore di materie letterarie all'Istituto di San Remo durante l'inverno e nell'estate mesce bibite ai clienti, conduce i passeggeri sul monte della sua vallata e assiste amorevolmente la madre inferma,.paralizzata su una sedia. Forse sarà quello che accompagnerà Claudio Perotti su per il canalone ancora intatto del Monviso, se 1 due gagliardi figli della guida e guide anch'essi, non vorranno avere pBr 1 pri mi un tale onore. Nella capanna 1,'aria della notte entra più frizzante; il portiere del Monviso, poiché prevede l'alba vicina, si prepara 11 sacco ed esce a scrutare il tempo. Oggi compie per la cinquecentesima volta l'ascensione e per festeggiare l'avvertimento, egli lega alla sua corda, oltre al passeggieri, la moglie e l'ultimo dei figli, Visolotto, che com pie gli otto anni... La piramide del Viso è avvolta nella nebbia; verso la valle soltanto, tratto tratto la grigia cortina si dirada, proprio dove il colosso alpino, con una civetteria che la sua fronte rugosa non lascierebbe prevedere, ha voluto una corona di vassalli dal nomi trasparenti: 11 lago di prato fiorito, il lago di florenza, il lago chiaretto... Chissà quale antico pastore ha pensato per primo a battezzare con nomi cosi leggiadri I tre occhi color della genziana clic raccolgono sul loro specchio serenità di cieli e bianchi passaggi di nubi. ERNESTO QUADRONE. Itraspe rariè nnNl'lenccDnBpnaitcqrGrr1zerIambpgPscva•

Luoghi citati: Barge, Crissolo, Roma