Il nazionalismo turco

Il nazionalismo turco Il nazionalismo turco (dal nostro Inviato nell'Oriente Mussulmano} Costantinopoli, settembre. Le origini del nazionalismo turco non sono remote: esse coincidono, per. concordi pareri, col risveglio delle nazionalità balcaniche. Nel primo decer* nio del secolo in corso le minorala* dei Balcani seggette a Costantinopoli rivelarono un così torte sentimento nazionalista, che gli stessi dominatori, ed in ispecie l'elemento giovano, presero a interessarsene per ' rifletto. Quella Turchia che ti estendeva tino all'Adriatico salvava a stento, di fronte all'Europa, parvenze di sovranità: e la gioventù turca, timorosa dì rimanere travolta dagli arabi, dagli albanesi e dagli ebrei — se non dai greci e dagli armeni, che già vantavano- organizzazioni nazionaliste — il mise a riflettere sulla diversità della lingua e delle razze entro il decadente Impero. Usa a dirsi talvolta musulmana, tataV tra ottomana e mai turca, ragionò cui* le due definizioni, per dedurne che né l'una ne l'altra indicavano una nazionalità. Il resto lo fece il prorompere del movimento nazionalista europeo, che al turchi schiuse, sull'orlo dell'abisso, orizzonti nuovi. Fallito l'esperimento panislamtco di Abdul Hamid, che valse solo a rafforzare la volontà di rivolta delle nazionalità oppresse, e svanito il sogno panasiatico e pUnturanico di Enver Pascià, alla Turchia mutilata della maggior parte del suoi possessi d'Europa e d'Asia urgeva adottare un puro e semplice programma turco. Il merito primo di Kemal Pascià consiste appunto nella chiara visione ch'egli ha avuto della ristretta ma sicura piattaforma sulla quale oramai toccava battersi: dirsi turchi, e niente altro che turchi, però turchi sin nel midollo delle ossa, per ripetere la frase dell'austriaco Grillparzer, il quale amava proclamarsi giallo e nero «bis in die Knochen ». Poeti di cosi arrabbialo nazionalismo ne conta pure la Turchia, e basterebbe rammentare quello che lanciò l'apostrofe- « Tiranno spietato d'Occidente io non ti perdono; lo sono turco e resto tuo nemico anche" restando solo Ma tanta velenosa xenofobia dovrebbe essere oggi superata: dal tiranno spietato, dal giaurr, il turco ha preso il cappello e i codici, il calendario e i balli, sicché meglio gli conviene trattarlo da pari a pari, su piede di uguaglianza. II miracolo di Kemal I Semai Pascià bene ha scelto il programma e bene scelse anche il momento per iniziarne l'attuazione. Lui che aveva difeso i Dardanelli contro la tenacia brttanntea,-qymato"vtde'che i sacrifici e gli eroismi erano stati una vana cosa, lasciò Costantinopoli e ti ritirò in Anatolia, riunendo i patrioti a congresso a Erzerum e a Sivas (l.o luglio e 5 settembre del 1319) e incitando alla guerra nazionale per easciare i greci da Smirne. Nell'animo popolare la ribellione agli europei già fermentava, per il triste spettacolo offerto dalle truppe francesi e inglesi di occupazione, le quali credevano di doversi rifare nella suburra di Bisanzio delle astinenze e degli strapazzi paliti sui campi ' di battaglia. Non c'erano che i soldati e i carabinieri italiani a dare esemplo di austerità e serietà. Quando poi il turco seppe che l'Anatolia diventava zona di colonizzazione ellenica e che gli si voleva imporre il dominio della razza da lui maggiormente odiata, allora si verificò il miracolo di cui l'Europa mai più lo avrebbe ritenuto capace. Il miracolo lo fece Kemal, in quel momento almeno rivelatasi. magnifico psicologo. L'armata greca era nel paese, appelli lanciati da Costantinopoli invocavano un mandato britannico o americano. Kemal Pascià, avendo tede bastevole per se stesso e per la gente schieratasi attorno a lui, trasformò la rovina dell'impero, decretata dal trattato di Sèvres del 10 agosto 1920, ih una resurrezione nazionale consacrata, dopo la sconfitta dei greci, fiat trattato di Losanna del 24 luglio 1923. B* ■ lecito un confronto fra la rivoluzione nazionalista turca e la bolscevica russa? Si: perchè entrambe derivano dalla catastrofe militare di Imperi la cui funzione storica e politica era esaurita e perchè entrambe significano rivolta ad un giogo, i russi insorsero contro lo Zar, i turchi contro la dominazione straniera, della quale il Sultano era un semplice strumento, n russo si ribellò allo scudiscio dei cosacco, il turco al frustino delle polizie europee. E Kemal Pascià, dalla Turchia oggi ribattezzato in Gazi, liberatore, sta assai vicino a Lenin anche perchè, a somiglianza del russo, cali ha dovuto vivificare una massa apatica, e quasi tutta analfabeta, dispersa sopra un immenso territorio. Non è invece possibile confronto fra la rivoluzione russa e la fascista, la quale fu, di rivalorizzazione, senza contare eli* la rivoluzione àurea, fatta da militari, ha condotto ad"una militare oligarchia. Il battesimo di Losanna Nato all'epoca delia crisi balcanica, il nazionalismo turco ha dunque avu* to a Losanna la cresima o H battesimo che dir si voglia- il Trattato di Lo? sanna, affermando l'indipendenza turca, distrusse regime e spirito delle Ca puntazioni e al tempo stesso, esciti»; derido ali stranieri da certe torme di U'tuvttà, sanziono l'autonomia politica. 1 amministrativa ed economica dei paese. Lo scambio delle popolazioni atlQr oene, metodo certamente duro ed inumano, e la fine dell'amministrazione del Debito pubblico hanno reso assoluta la sovranità della Turchia, togliendo all'estero ogni pretesto per intervenire in difesa di lavoratori e fi. nanzieri danneggiati. Afa qui, il prò» blema nazi >nale turco diventa dramina, perchè a garantire rinascita eco? nomica e relativo consolidamento oti: corrono braccia e quattrini che . non esistono e non si vogliono c/aedat*. La Turchia nazionalista rirnridete)

Persone citate: Abdul Hamid, Enver Pascià, Grillparzer, Kemal I, Kemal Pascià, Lenin